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731

Salutami a Sora

Assange libero. Paramount mette offline Comedy Central. Secondo Microsoft quello che è sul web è free per tutti. La prima pubblicità realizzata con Sora per Toys R Us. Queste e molte altre le notizie tech commentate nella puntata di questa settimana.

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Digitalia #731 - Salutami a Sora

Digitalia #731 - Salutami a Sora

Settimana del primo luglio duemilaventiquattro Assange Libero LLM Far West del diritto d'autore, il futuro dello streaming, ma anche deep fake, videogame, uber, queste e molti altri scaletta per un'ora e mezza dedicata alla notizia, quella digitale all'italiana. Dall'Emi Studio Liguria 1 di Sanremo qui è Franco Solerio. Dallo studio cittadino di Avellino Massimo De Santo e dallo studio di Milano Isola, Michele Di Maio. E buongiorno a tutti bentornati in time warp a tutti i nostri ascoltatori e in time sync. Buonasera ai miei colleghi caro Max. Buonasera. E caro Michele. Eccoci, eccoci. Allora arriviamo da un momento di difficoltà con Michele tutto sudato che gronda, c'è sudore, pezzi di ventole del pc che si sono incastrate tra i capelli configurazioni tra i denti. Anche gli ssd si sono messi a ruotare. Oggi ho avuto una revisione di caldaia con complicanze, tipo orca tipo quelle cose che avevo visto solo in sala operatoria. La stiamo perdendo, scarica! Beh ci sono le famose. Una volta avevamo il frasario delle cose che non vuoi sentire se l'anestesia molla e ti sveglia. Tipo "e questo cos'è? Quello è il pancreas? Quello cos'è? Ragazzi di qui in avanti è tutta sperimentazione". Dove avete messo le forbici? Il tizio oggi ha iniziato a fare la revisione della caldaia, era una semplicissima revisione di una caldaia che funziona benissimo. A un certo punto ha iniziato a sputare acqua dappertutto. Ovviamente la caldaia è una di quelle cose che c'ha tre robe da non mescolare mai, cioè acqua gas e corrente elettrica. Per fortuna il gas non è entrato nell'incidente. Nella corrente elettrica. L'acqua e la corrente elettrica sì. Insomma c'è stato un momento di difficoltà. Un momento di panico. L'abbiamo salvata abbastanza, la revisione doveva durare venti minuti, è stato tre ore. Ma il revisore anche hai salvato o si è salvato solo la caldaia? Il revisore è salvato ma per un pò. Era lì che teneva questo tubo con le dita, tipo chirurgo con l'arteria che zampilla "passami la pinza! Clampalo! Clampalo!" Un po' come io stasera con OBS. Ecco più o meno così. Allora cominciamo con le cose felici, se felici si possono chiamare. Dopo tutti questi anni il tuo amico Michele e il tuo amico Giuliano l'hanno lasciato. Assangelo. Il nostro Assangelo, esatto. Assangelo è tornato tra noi. Non ho ben capito quale sarà la sua residenza successiva. In Australia no? Ha tornato già in Australia, la più lontana possibile, fuori d'alcà. Fa parte del giudizio, l'hanno giudicato dove? All'Esamona, mi ricordo in quale isola. Northern Mariana Islands. Ok, che è un territorio dove vige la giurisdizione americana, ma non proprio nel senso che. Quando il giudice ha detto "Vabbè, basta così, togliti dal capo". Ma a sagrada sufficienza, contemporaneamente gli ha imposto di lasciare immediatamente le isole in questione e c'era sto jet privato che l'ha portato in Australia. Esatto, lui si è dichiarato colpevole di. Lui ha patteggiato sostanzialmente. Sì, fondamentalmente ha patteggiato, si è dichiarato colpevole, è stato condannato a cinque anni e a qualche ha detto "No, ma io cinque anni li ho già fatti nel carcere inglese" e il giudice gli ha detto "Ok, ciao" ed è andato sul jet. L'hanno mandato in Australia. Vabbè, si vede che avevano ancora l'Australia registrata tra le colonie penali. Vabbè, finisce questa storia durata 12 anni? Finisce la storia. To be continued. Non lo so, mi chiedo, la cosa di cui sono curioso è Assange cosa farà adesso? Perché, insomma, c'ha del capitale politico ed immagine da spendere non è indifferente. Se ha fatto quello che ha fatto, il sacro fuoco dentro ce l'aveva per fare quello in cui credeva, no? Il paladino della libertà d'informazione, il potere di controllo, no? Il giornalismo come quarto potere di controllo nei confronti di altri poteri, eccetera. Allora, se ne andrà in Australia a pescare lungo le rive del fiume non so cosa con i nipotini che non ha, oppure riprenderà le redini di Wikipedia o qualcosa del genere? Sono curioso di vedere questo, o quantomeno se sarà presente su X, su Mastodon o cose del genere come commentatore, come persona rilevante di spicco, perché oggi. Beh, 12 anni passati così sicuramente lo hanno provato e, come dire, lo perdonerei se se ne andasse tranquillamente sull'isola. E già sull'isola, tecnicamente. C'ha anche i problemi di salute non banali. Esatto, anche perché fare 12 anni letteralmente al chiuso, anche non in una cella, ma nell'ambasciata quadregna. Sono 14, 9 anni nell'ambasciata e 5 anni di. Esatto. Era nell'ambasciata che era fuori di testa e che quindi andava in skateboarding in giro per le sale dell'ambasciata. E infatti poi l'hanno cacciato anche da lì. Infatti poi l'hanno detto. La moglie di Assange "Junior, piantalo con lo skateboard in salotto!" E basta. Vabbè, in Australia lo spazio ce l'ha, dai. Comunque, al di là delle battute, effettivamente la domanda che ti fai tu non è banale. Bisogna capire davvero come persona, a che livello di stanchezza è arrivato rispetto appunto ai rischi da assumersi per qualunque attività. No, no, io faccio il tifo, perché si è ancora castigamati. Speriamo. Non voglio castigamati, perché è quello il suo ruolo. Anche perché poi WikiLeaks è abbastanza cambiata in questi anni. Grandissimi scoop dopo i Cablegate, credo che comunque non me ne ricordo, ecco. Quindi bisogna vedere se lui ci avrà voglia e se riuscirà a tornare quella che era appunto dieci anni fa. Sono uscite una serie di cose attraverso WikiLeaks. I Panama Papers non erano passati di lì, ad esempio? Non mi ricordo. Ma i Panama Papers non sono un po' più datati? No. Il Panama Papers stiamo parlando dell'anno del Signore 2015 e vediamo se ci sono usciti là. Comunque, sul sito di WikiLeaks c'ho dei file del 21, dei Intolerance Network, 17. 00 documenti di organizzazioni di estrema destra, Arts and Ware e City and Go, Go, Cities and Go, poi FishRot 2019, documenti da Sanjergy, che non so cosa siano. Sì ci sono state una serie, i Pope's Order, sempre 2019. WikiLeaks pubblica un set di documenti dalla Chiesa Cattolica che fa luce sui giochi di potere tra i ranghi più alti del clima. Cinque anni fa, quando c'erano ancora due papi. Anche adesso ci sono due papi. Non è morto uno? No, ma c'è l'altro che si è fatto. C'è Papa Eretico, abbiamo Vigano. Ma non c'è autoprogrammato? Sì, vedrai che lo papizzano anche lui. Ah vabbè, forse, ma non ancora. Non precipitare le cose. Uno scisma. Ma bisogna tenere un po' alta l'attenzione. Guarda che sono come Ferragni e Fedez, è la stessa cosa. Il Papa Bergoglio e Viganò, è tutta scena. Certo, il Papa Ferragni. È come Casavianello, è per tenere alta l'attenzione, per provocare in media. Sennò chi se la caga? La Chiesa Cattolica romana. Ah, addirittura! Dai Max, dai! È tutta una scusa per farsi fare una serie su Netflix. Per farsi fare un selfie. Anche questa andata del Papa G7, quello, serviva. Ma certo, ma certo. Io lo provo. Ci provo a provocarlo, ma non ci riesco. Va bene, cambiamo colonna. Spero che abbiate apprezzato i titoli delle colonne di questa settimana. Sì, infatti, hai passato un weekend, Franco. Ma effettivamente, voglio dire, c'è stata una certa inquietudine. Di solito il titolo con citazioni di canzoni, roba rock e roba del genere, ma poche volte c'erano. Cogliete le citazioni, qualche volta Francesco… Allora stavolta sei andato diretto. Stavolta sono andato secco. Ogni colonna ha il titolo di una categoria di u-porn o robe del genere, per cui volevo vedere se almeno così notavate i miei sforzi. Per cui la colonna di Assange era Bondage, perché ovviamente è una cosa, e invece nella colonna Sadomaso abbiamo Paramount, che cancella il proprio sito con 25 anni di trasmissioni del Daily Show e del Colbert Report, se non ricordo male. Sì, effettivamente c'è stata, bisogna dire la verità. Allora, infatti, sulla subreddit di quei dei data order sono andati tutti in panico perché non hanno avuto il tempo di salvare tutti questi file, tutti questi file video. Poi secondo me questo si collega a un altro articolo di cui forse parleremo più avanti, chissà, quello delle interviste, insomma della sostenibilità del business dello streaming, l'intervista del New York Times. È vero, è vero. Perché Paramount è uno di quei… è fuori dai giochi dei Big Due, praticamente. Se preferisco spoilerare il contenuto dell'articolo, che sono Amazon e Netflix, che sono più o meno forse quelli che riescono… e forse Disney, che si riescono a tenere in piedi. Paramount è molto più piccolo, è molto più verticale sugli Stati Uniti e ha tolto di mezzo… perché ha tolto di mezzo 25 anni di Daily Show? Secondo me due ragioni principali. Il primo è un tema sicuramente di costi, perché ovviamente tenerli dentro ha un costo di hosting e forse, dipende da quali sono gli accordi, è anche un tema… c'è un tema di diritti, perché se hai molti accordi di contenutistica, prevedono che comunque, anche solo per il fatto che il video stia sul… disponibile su una piattaforma, i producer, i produttori continuano a prendere delle royalties. Vabbè, lo riduci comunque alla vicenda di costi. Eh no, la seconda cosa, la seconda questione… No, la vicenda di guadagni, non di costi. Certo, costi, quindi guadagni. No, il secondo tema potrebbe essere quello di riduco l'offerta con cose meno rilevanti, facendo alzare i miei numeri su quello che oggi è più rilevante. Rilevante vuol dire a pagamento, Michele. Cioè questo era un sito dove c'erano gli archivi gratuiti di 25 anni di trasmissioni. Questo è l'aspetto video di una cosa che era un nome che conosciamo benissimo, che si chiama "inshittificazione". Cioè hanno cancellato 25 anni di archivi e di trasmissioni che si potevano guardare a gratis, dicendo "ma se volete guardarvi Colbert Report e Daily Show, ci sono non gli ultimi 25 anni, ma ci sono gli ultimi 5 anni a pagamento su Paramount Plus, andate e abbonatevi". Non mi sembra tanto difficile da capire il motivo e la mossa. Però ecco, dal punto di vista culturale, dal punto di vista dell'immagine, dal punto di vista di tutto quello che vogliamo, secondo me è un autogol vero e proprio. Anche perché Paramount Plus, detto tra di noi, non lo salva nessuno. Va a bagno. No, mai infatti. Ha un bel bagno nella scelta. Questo è un discorso sulla frammentazione del mondo dello streaming, che noi abbiamo affrontato in maniera abbastanza preveggente molti anni fa, no? Il fatto che non era possibile. Esatto, quello che viene fuori adesso, che ha ragione Michele a citare quegli articoli, è non più la frammentazione, ma l'insostenibilità dei costi, l'insostenibilità dei modelli di business. Hanno calcolato… 200 milioni di utenti. Ecco, per funzionare 200 milioni di utenti. Si capisce, si capiscono tante cose. Si capiscono anche determinate cose che succedono alle nostre parti, determinati accordi in esclusiva, determinati prezzi che salgono. Se vuoi vedere il calcio, lo vedi solo lì, perché non c'è da nessun'altra parte. E costava 10 e poi 20 e poi 30 e poi 40 e poi 50 e domani costerà 60. E ti devi guardare la partita con il numerino in sovraimpressione, perché dobbiamo verificare anche la minima pulce che non finisce. Cioè, si capisce. È un sistema… sono lì che grattano il fondo del barile per cercare di rendere sostenibile questa cosa, dove fanno una fatica micidiale. Esatto, prima che andranno appunto… un bel po' di questi andranno ad Asceto e dovranno tornare al vecchio business model in cui continueranno a produrre contenuti per i cari vecchi abbonati della Cable e dovranno andare a vendere in licenza poi i loro prodotti ai quelli che rimarranno. Certamente. Ma rimarranno solo loro, quelli menzionati dall'indagine FAPA/Vipsos del 2022. Cioè, sono… rimarranno solo i pirati. Gli atti di pirateria. Facciamo i numeri. Sono aumentati del 26%. Ma chissà perché? Ma chissà perché? Peraltro, la cosa più inquietante è che è aumentata la coscienza, hai capito? Perché mentre prima erano i ragazzetti, adesso sono gli adulti che violano i diritti del diritto d'autore, sapendo che è un reato. Esatto. 30 milioni di atti di pirateria in più rispetto al 2021. Cosa sarà poi un atto di pirateria? Qual è l'unità fondamentale dell'atto di pirateria? Non lo so. Ma a me piacevano le classificazioni dei tipi di pirateria. C'è la pirateria attiva, la pirateria passiva, la pirateria indiretta, la pirateria fisica e la pirateria virtuale. Sì, sì, la pirateria indiretta. Cioè il prestito di copie fisiche o digitali, piratate o la visione da amici. La visione da amici. Quando il tuo amico ti costringe a vedere un prodotto per cui lui magari detiene i diritti che è chiaramente un mancato guadagno. Ogni film che un vostro amico vi fa vedere sono dieci euro persi. Rubati a cecchigori, esatto. Beh, cecchigori fanno così. Credo che ci siano delle persone che ci ascoltano che non sanno chi è. Comunque mi ha colpito la deterrenza, perché secondo i dati dell'ultima ricerca, l'oscuramento dei siti si rivela una misura efficace. Il 40 per cento dei pirati adulti ha incontrato almeno una volta un sito bloccato e tra loro la metà si è di conseguenza rivolto ad alternative legali. Ma questo come hanno fatto a stimarlo? Avranno intervistato tre cugini di loro. Avranno intervistato un campione accuratamente scelto. Dal retro qui, dal retro bottega, mi dicono che, giustamente mi fa notare Eloisa, che gli adulti piratazzi di oggi sono i ragazzetti piratazzi di ieri. Ah, quindi è un fatto genetico. È un fatto culturale, è una cultura di una generazione che andrà persa, perché i ragazzetti di oggi non piratano il calcio o i film con Robert De Niro o cosa, perché non gliene frega una mazza. Non gli interessa, non gliene frega niente. Ma come TikTok, si fa venire il brain rot su TikTok piuttosto che guardare i partiti di calcio. Ma come sei giovane che conosci il brain rot? Eh, che il brain rot, dai, è un'accurata ricerca diciamo. Proprio così. Semantica. Bene, bene. No, comunque è vero, è vero sicuramente che c'è questo cambiamento generazionale che probabilmente a questo punto non hanno bisogno di combattere la pirateria perché morirà da sola. Sì, sì, ma no, non è che morirà da sola, però credo che sia un segno di una generazione la pirateria come movimento di resistenza sociale a un certo tipo di istanze, no? Quella generazione che va dalla musica setta, una doppia generazione, una generazione e mezza, che va dalla musica setta. Al CD. Sì, alla esplosione di YouTube e TikTok. Sì, fino all'epidemia epidemia. Esatto, fino all'esplosione di YouTube e TikTok, cioè di media, video, in modalità, come dire. Algoritmica. Sì, ma più che algoritmica mi viene in mente, non mi viene in mente l'aggettivo, ma qualcosa che lo paragona alla suefazione di una droga, no? I ragazzini di oggi lo vedi il modo in cui sono attaccati ai loro media, eccetera, ed è il risultato dell'applicazione di tutta una serie di tecniche, di studi che sono stati messi a punto prima con i social, prima e seconda maniera, e adesso infine con le proposte audiovisive di TikTok, ne trovano la pietra angolare, ne trovano il massimo compimento. La generazione endorfina. Sì, ma è un modo, è un posto diverso dove cercare endorfina e dopamina. La generazione precedente, quella che oggi va dai 30 in su direi, è quella citata secondo me dalla indagine FAPA/Vipsos e sono quelli che hanno avuto anche loro la loro bella iniezione di dopamina e di ricerca di dopamina, la suefazione, con meccanismi diversi, con il divismo, con la mitizzazione del calcio, di un certo tipo di cinema. Quando fai venire il bisogno e poi non dai soddisfazione al bisogno, che cosa succede? Esattamente come la tossicodipendenza, esattamente come la tossicodipendenza. Cosa succede? Il crimine succede. No. Com'è quello che spacca il finestrino dell'automobile per vedere se trova qualche spicciolo per comprarsi la dose? È la stessa cosa, c'è quello che cerca il modo. Perché? Perché alla fine dei conti se costa sempre di più e non ci arriva e ha il bisogno e gli induci un bisogno più forte possibile, perché con pubblicità, con media c'è il calcio, il calcio, il calcio, il calcio, il calcio, non c'è i soldi e il calcio spacca una vetrina per vedere il calcio. In questo caso non ne spacca una vetrina, ma cerco il modo per… Ma mi rubo le chiavi DRM? Eh, certamente. Vabbè, insomma, la ricerca della dopamina verduta, esattamente. Ma invece, giovani, ascoltate Digitalia per la vostra dose di dopamina. E così vi disintossicate. Sì, noi dopamina gratis da queste parole. Potete disintossicare completamente. Estrimiamo dopamina. Da un'operazione antipirateria emerge la scomoda verità. La pirateria esiste perché i DRM sono stati bucati. Mi è piaciuto il titolo di questa scheda. Effettivamente il doc si è esibito, ragazzi, questa sera, in questa puntata, diciamo, in una serie di cose che non possiamo nominare sempre perché siamo ancora in fascia protetta, ma insomma. Quindi ci sono buchi dappertutto. Questo è il problema. Esatto. Sì, fondamentalmente la mancanza di investimenti nella protezione poi dei loro contenuti da parte di chi oggi li detiene, Sky di turno, perché ovviamente poi, vabbè, noi l'abbiamo, non l'abbiamo citato, ma ovviamente l'ottanta per cento, tipo, degli atti di pirateria sono collegati. Il pezzo otto. Il pezzo otto esiste se qualche anno fa esisteva perché c'era una rete di prestanomi che avevano un muro di decoder in uno scantinato in qualche città collegato alla fibra. Oggi non funziona più così perché le chiavi di criptazione dei flussi protetti di DRM sono state bucate e quindi i pirati oggi si attaccano direttamente alla fonte, si attaccano direttamente probabilmente alla CDN del distributore e quindi andando poi ad aggirare, ad esempio, i meccanismi di cui parlavi tu prima, Franco, ossia del watermarking che viene messo poi dopo quando il flusso raggiunge poi il decoder. Sì, è una scoperta interessante fatta dalla Guardia di Finanza. Sì, è una cosa che in realtà già era, già se ne parlava. Cioè il privacy shield oggi la più, quella stupid, il piracy shield, la completa scemenza. No, non mi confondete. Esiste in realtà prima di tutto per una colpa della Sky di turno che appunto non ha saputo proteggere e aggiornare i suoi meccanismi di DRM. Sì, in realtà se i meccanismi di DRM sono quelli che portano alla visione attraverso il browser, direi che non sono proprietari di Sky ma sono quelli… Usano un sistema di Google. Esatto, che sono quelli approvati dal W3C, adesso non mi ricordo il nome, ma sono uno standard, sono quelli di cui parlavamo la settimana scorsa quando dicevamo che Mozilla ha calato le braghe nel momento in cui ha accettato di inserire questi meccanismi di DRM dentro Firefox. Per cui sì, sono una cosa globale. Nulla viene da mettersi d'accordo su un altro standard, è ovvio che costa. Sì, il meccanismo è lungo nel senso che più vai veloce più perdi possibili spettatori perché c'è gente che non può aggiornare il browser o non sa aggiornare il browser, non sa che deve aggiornare il browser o cose del genere. No, più che altro devi aggiornare il decoder. Devi aggiornare i set… Il decoder è dentro il browser. Ah, i decoder dici fisici. No, il set o box. Se vedi appunto anche su Smart TV devi aggiornare il software. Sì, devi aggiornare un fracco di modi. E' il solito problema che c'hai un legacy che non è banale e che quando hai fatto una scommessa su un certo quantitativo di dispositivi poi dopo cambiarli non è banale. Dai buchi del DRM ai buchi della serratura da cui vorrebbero spiarci dalle parti della Commissione Europea. Il nostro Patrick Breyer, dico nostro perché fondamentalmente io lo reputo l'unico rappresentante dei digitaliani in tutto il Parlamento Europeo ed è rappresentante del partito Piracat a tedesco ed è quello che negli ultimi mesi ha tirato fuori le cose più particolari e più, come dire, vicine alle sensibilità dei cittadini della rete e dei geek, dei digitaliani, ha pubblicato questo PDF dove mostra che in seguito al ritiro della proposta di legge, chat control, di cui parlavamo le settimane scorse, come si chiamava upload moderation, le voglie e i desideri di spianza nei confronti dei cittadini sono molto aumentati, non sono assolutamente sopite, esatto, c'è questo piano in 42 punti compilato da un gruppo di esperti di alto livello commissionati appunto dalla Commissione Europea e tra quei sintesi… Praticamente i produttori dovrebbero essere legalmente obbligati a far sì che tutti i dispositivi digitali, smartphone, smart home, dispositivi IoT, automobili, siano monitorabili in ogni momento, access by design, i servizi di messaggistica precedentemente crittati in maniera sicura devono essere forzati di permettere l'intercettazione, la data retention deve essere abilitata e estesa a tutti i servizi di comunicazione Internet OTT e anche tutta la data retention riguardante i dati di connessione IP deve essere mantenuta per tracciare tutte le attività su Internet. Un mandato, posizione GPS, tracking delle posizioni GPS attivabile direttamente dagli switch tramite i service provider, i provider che non cooperano devono essere minacciati con sentenze di reclusione, quindi non si parla più neanche di multe ma di reclusione, insomma una roba terrificante. Il documento nella sua introduzione inizia "L'Unione Europea costituisce un'area di libertà, sicurezza e giustizia nel rispetto dei diritti fondamentali e dei vari sistemi legali degli Stati membri", quindi tutto molto bello. Tra l'altro il documento non è particolarmente illegalese e sono 28 pagine che si leggono anche abbastanza in fretta, quindi consiglio di dargli una lettura. Diciamo sì, probabilmente il punto più critico è il ventiduesimo che dice letteralmente implementazione di accesso legale by design in tutte le tecnologie rilevanti con i bisogni, anzi in linea, quindi l'accesso in linea con i bisogni espressi dalla polizia fondamentalmente, però assicurando allo stesso tempo una sicurezza forte e la cybersicurezza e fornendo questi obblighi nel pieno rispetto delle leggi. Come si chiama uno Stato che tiene in prima considerazione i desideri della polizia? Uno Stato di polizia! Incredibile questa cosa, incredibile, ma dai, è proprio così, va bene, dalla colonna "people" passiamo alla colonna "facials" che tanto siamo sempre in argomento, ovviamente non pensate chissà quali faccia, parliamo del riconoscimento. Era franco che era un po' frizzantino questo weekend, quindi. Te l'ho spiegato il discorso, te l'ho spiegato il discorso, io sono sempre frizzantino. Hai ragione, allora in questo caso parliamo di un'inchiesta, di un racconto del New York Times che inizia in realtà "facial" ma "facial recognition" che ha portato ad arresti illegali, è il caso particolare di un uomo che si chiama Robert Williams che nel 2020 è stato 30 ore in una prigione di Detroit, il "facial" è successo prima della prigione, non durante, mentre era in prigione e praticamente lui era. no lui stava facendo proprio i fatti suoi, lui stava facendo la sua vita, stava lavorando, bello bello, papà lavoro, lavoro, arriva la polizia e lo porta a 30 ore in galera, perché? Perché c'era stata una rapina se non sbaglio, un tentativo di rapina, e i proprietari del negozio rapinato hanno portato il video alla polizia, la polizia l'ha passato tramite un sistema di riconoscimento facciale e insomma hanno identificato, che tra l'altro andando uno schifo, andando a prendere le foto delle patenti delle persone, non mi ricordo se c'è il nome del sistema, comunque abbastanza indecente anche quello, e il sistema gli ha detto "ok potrebbe essere questo, questo e questo", allora cosa hanno fatto? Hanno preso le foto che hanno, come dire, più riconosciute, più plausibili come match dal sistema e hanno fatto, sapete come nei film che portano 5 o 6 sospettati in una stanza con lo specchio, il confronto, e ha detto "tu hai subito il furto, chi secondo te tra questi è stato?" E appunto il derubato ha indicato il signor Wimbley. In realtà è andato ancora un po' peggio, il confronto non viene fatto dal vivo come per i crimini violenti che vedi nella cosa, ma con le foto, con le foto, e ha messo 6 foto di 6 persone diverse, ovviamente ce n'erano 5, erano 5 bianchi, gialli, giapponesi, eccetera, e uno nero, di colore nero che racconta "ma guarda a chi somiglia?" Esatto, una scimmia, un cane, una giraffa, e un essere umano, chi può essere stato? Non gli hanno neanche chiesto "riconosci quello che ti ha derubato?" Hanno detto "quale di questi assomiglia di più a chi ti ha derubato?", che è una roba che mi sembra proprio fatta, fatta bene, se quelle cose fatte bene, ma non vi preoccupate. Nel pieno rispetto della legalità dei diritti. Vabbè però è cambiato tutto. È cambiato tutto, la polizia di Detroit è stata trovata responsabile per 3 dei 7 casi conosciuti di arresti sbagliati illegali successivi al riconoscimento facciale, ma fanno marce indietro, non vi preoccupate, però rimangono ottimisti, dice l'articolo, sul potenziale di soluzione dei crimini della tecnologia, che d'ora in avanti useranno solo in casi di crimini seri, cioè assalto, omicidio e cose del genere, per cui non vi preoccupate perché al riconoscimento facciale fallato non vi diranno più che avete pestato un calo a una vecchietta, vi mandano direttamente sulla sedia elettrica. Bellissimo, veramente bellissimo. Sì, sì, che poi appunto hanno poi intervistato, non so se lo sceriffo o qualcuno del dipartimento di polizia di Detroit, che fondamentalmente ha detto "eh sì, qualche volta abbiamo sbagliato, ops, però ci sono stati dei casi in cui questo è stato molto molto utile", il giornalista gli ha chiesto "ok, mi dici quali casi?", "eh no, non te lo posso dire". E poi ha detto "sono stati 6, anzi 16, abbiamo tolto 16 assassini dalla strada, quali?" "Eh, non te lo posso dire", credibilissimo, sembrano i bambini, i bambini dell'elementa, perché io, me, vabbè, lasciamo a perdersi. Non ero io, non ero io, e noi ridiamo però, è terribile, anche perché la storia dell'uso di questi software va avanti da vari anni ormai, e appunto qua stiamo parlando di praticamente pre-pandemia. In realtà dei rimedi seri iniziano ad essere proposti, l'utilizzo di foto diverse, il fatto che la polizia non può usare più solo il riconoscimento facciale per decidere di incriminare una persona, ma deve essere uno di più indizi o uno di più prove, anche solo per iniziare a andare a mostrare la foto in giro. Dice, quando vai a mostrare la foto ai possibili testimoni devi mostrargli non la stessa foto del riconoscimento facciale che era nelle database, ma delle foto diverse, prese in occasioni diverse, insomma, si inizia un minimo a pensare, mi fa paura quando, vabbè, inizieranno dalle nostre parti a… Ah, tu dici la nota capacità italiana di farle cose per bene, sistemate… Non lo so, esatto, non lo so, diciamo che se utilizzano le telecamere della Pirelli, il router della Pirelli, le connessioni di Aruba e cose del genere, sono abbastanza tranquillo, per quello che riguarda le nostre procedure burocratiche, insomma, non lo so, qualche cosa mi dice che potremmo, qualche rischio, potremmo correrlo, intanto nel Regno Unito si portano avanti e mettono le telecamere con l'intelligenza artificiale di chi? Di Amazon dentro a tutte le stazioni dei treni. E la cosa bella è che lo fanno per riconoscere gli stati d'animo dei passaggeri, un modo da fargli migliori, da proporgli migliori avvisi pubblicitari. Non so quale film di Felix Dick, qual era, Minority Report, quello che ad ogni volta che passava… C'era la pubblicità, la vera pubblicità contestuale, esatto, "buongiorno professor De Santo, che ne dici di portare a sua moglie Gilda un bel pazzo di fiori oggi?" Esattamente. Ma come si fa? Ma gli inglesi sono andati fuori per diresta completamente? Beh, ma gli inglesi sono sempre stati all'avanguardissima per quanto riguarda la spia dei propri cittadini. Ne parlavamo dieci anni fa quando erano il primo stato per telecamere pro capite al mondo. Poi magari i cinesi e i singaporegni ci sono andati da fare, però gli inglesi sono stati i primi a questa roba quasi. Va bene, però loro possono spiare ma noi non dobbiamo spiare, almeno negli Stati Uniti, la Camera del Congresso ha approvato la legge con il bando dei droni DJI. Ne avevamo parlato mi pare qualche puntata fa, giusto? Sì, avevamo accennato e c'erano delle proposte dopo il bando di TikTok, dopo la guerra Huawei. Il bersaglio successivo sarebbe stato DJI, DJI peraltro abbondantemente utilizzato sul fronte in Ucraina, ma lasciamo perdere perché sono cose diverse, non c'entrano a niente, lì si possono usare, sono utili invece nel territorio americano non si possono usare perché sono pericolosissimi i droni DJI, possono essere strumenti di sorveglianza da parte del governo cinese, noi non vogliamo che i cinesi sorveglino. C'abbiamo le prove! Vabbè, vedo che questa notizia vi lascia un momentino freddi e quindi andiamo avanti con l'uscita, ecco, la fucina dei geni di Microsoft è stata rimessa in movimento. Come si chiama questo tizio qui che è venuto fuori questa settimana col suo commento sul… Mustafa Suleyman. Fantastico, ma che dico, cosa ci fa lì, cioè, Mustafa Suleyman? Si chiama così. Vabbè, lasciamo, niente commenti razzisti o cose del genere, però, Mustafa Suleyman. Com'è? Sei stato pedito? Intanto si chiama Suleyman e lo ritraggono con una foto con le mani in alto, è già un po' male, uno fa pensare a mani in alto, perchè questo è un bandito, e un bandito è. Cosa ha commentato a proposito di, appunto, copyright, intelligenza artificiale, rispetto dei produttori di contenuti e cose del genere? No, ha detto che qualunque cosa sia sul web in realtà è di tutti e che quindi ognuno la può copiare e può farne che gli pare. A posto. E vai. E vai. E' una vecchia idea che tutto quello che è su internet è tutto gratis e i diritti non esistono. Tra l'altro ha aggiunto, in maniera molto brillante, che l'intera umanità in fondo cos'è? È un motore di produzione di contenuti culturali che devono essere messi su web e devono essere gratuiti ed utilizzabili da tutti. In particolare dalle aziende come Microsoft che li usano per alimentare l'intelligenza artificiale e farci un sacco di soldi. Esatto, poi ci attacchiamo direttamente come batterie alle macchine e abbiamo fatto, gli diamo da una parte contenuti culturali, dall'altra parte energia e diciamo che ci togliamo anche dalle palle perché oramai siamo abbastanza inusili come specie. Però quando uno del genere tira fuori una dichiarazione come questa, tutto quello che è sull'open web è freeware per l'addestramento dei modelli di intelligenza artificiale. Ora dico io, prendiamo il video questo e gli altri di Suleimani e addestriamo una bella intelligenza artificiale, facciamo dei bei video con Suleimani che fa delle belle performance artistiche di un certo tipo e le mandiamo tutte alla signora Suleimani. Vediamo che cosa ne pensa la famiglia, se pensano che vada bene, che tanto è freeware, è tutto libero. E effettivamente hai capito, uno di quei punti che torna sempre lì, dalle famose affermazioni di mister, come si chiama, quello di Facebook, scusate l'ho cancellato proprio. Zuckerberg. Ah Zuckerberg, esatto. Un attimo. Hai ragione, è da un po' che non ne parliamo. Il buco della memoria. Il rilevanza, certo. C'è il brain rot eh. Troppo TikTok Max, troppo TikTok. È vero, non ce l'ho cascato adesso che mi sono fatto l'account. E vedi, ma secondo te perché negli Stati Uniti l'hanno bannato? TikTok. L'hanno bannato? Eh sì, TikTok. Per il brain rot. L'hanno bannato. L'hanno bannato. Ma sì, hanno detto che lo bannano perché devono vendere, devono scorporarlo e roba del genere. Ma se c'è il brain rot hanno visto che il presidente ci passava le giornate di TikTok. Adesso si spiega tutto. Si spiega tutto, certo. È una questione di sicurezza nazionale, è ovvio. Se c'è il presidente brain rottato che cosa ci vuoi fare? Va bene, l'unica è metterli uno contro l'altro. Amazon sta conducendo un'investigazione su Perplexity riguardo le dichiarazioni riguardo la questione dello scraping, dell'abuso di scraping, dice qua, di cui parlavamo noi la settimana scorsa, cioè del fatto che Perplexity tra rusco e brusco dice "no, no, io non sorvedio nessuno rispetto a Robot XT" e poi in realtà fa esattamente il contrario. Bellissimo. E vabbè, dico, e quindi Amazon non è d'accordo con Microsoft. A quanto pare no, almeno questo ramo di Amazon. Si vede che quelli di Perplexity non hanno letto l'eula di AWS, l'eula dell'internet, l'eula della convivenza civile. Qui si parla di Amazon AWS, hai ragione, tu mi sai, non parliamo dello store o di cosa, parliamo proprio di contenuti su internet. Sì, esatto, poi entriamo sempre in quel mondo in cui il detentore dei tubi va anche a guardare poi il suo cliente, in questo caso, come utilizza i suoi tubi, anche se in questo caso si potrebbe anche dire che, come direi, forse è anche giusto così, per quanto non dovrebbe essere AWS a fare lo sceriffo dei suoi tubi, ecco, ma dovrebbe esserci qualcuno che Perplexity lo prende e lo piglia a mazzate per tutto quello che sta facendo, Perplexity poi probabilmente tutti quanti lo sta facendo. Sarà la guerra dei prossimi anni, le etichette musicali portano, portano, fanno causa ai generatori di musica AI Suno e Udio, che dai nomi sembrano, sembrano i nomi delle due sorelle finlandesi, Suno e Udio, voi avete provato Suno e Udio? Beh, ma Suno è quello che usavamo mesi fa, avevamo fatto degli esperimenti. Forse c'è fatto un gingillino addirittura, no? Sì, sì, è stato credo gingillato Suno e Udio. Ah, quello con cui avevate fatto le canzoni su Digitalia, quello lì, mamma mia. Esatto, era quello là, è stato il primo e poi nel frattempo è anche migliorato. L'apice della creatività, sì, sì, è stato Digitalia. Poi il CEO di Sunio ha detto "No, vabbè, ma ok, ci hanno denunciato, ma io gli avevo chiesto alle etichette se si volevano sedere al tavolo, ci pigliavamo un caffè, gli spiegavo che in realtà era tutto stato fatto, l'allenamento, nel pieno rispetto dei diritti degli artisti e bla bla bla, che su Sunio non puoi scrivere, componimi una canzone nello stile di Bob Dylan, perché queste cose noi non le permettiamo di farlo, ed è colpa, insomma, delle etichette che invece hanno voluto andare ad attaccare, all'armadio, che non hanno voluto il caffè. Ho capito. Non si sono voluti pigliare il caffè. Sono etichette decaffeinate. Sapete che vi dico? Dice. Ringraziamo un po' di gente, va? E forse ci conviene. I nostri produttori esecutivi, tutto il pippone ve lo faccio dopo fuori dal capitolo dei produttori esecutivi, perché ci tengo che lo ascolti anche chi fa lo schippo, perché noi mettiamo i capitoli, mettiamo i paragrafi, i capitoli, perché la gente possa schippare quello che voglia, seleziona quello che voglia, però ai produttori esecutivi ci teniamo particolarmente. Senza i produttori esecutivi non esiste Digitalia, noi vi ringraziamo in trasmissione uno dopo l'altro. Max, prego, per favore. Produttori 731, eccoli, cominciamo con quelli che ci, diciamo che appartengono alla nuova generazione dei Value for Value streamer che sono Jackal, Nicola Fort, Fotrava, Arzi Gogolo, Michele Damilano, Nicola Gabriele del Popolo, Idol Fellow, Hagrinda e di nuovo Jackal che ci fa un boost e dice "Digitalia lo ascolto sempre a 1,25, ma se ne volessi una versione più notturna basterebbe abbassare la velocità di riproduzione". Ti immagino si riferisce alla discussione della settimana scorsa. Oh yes, oh yes, al fatto delle versioni diurne, notturne, dei podcast, delle trasmissioni radiofoniche, perché no, effettivamente sì, è vero. Se ci metti a 0,5 sembriamo tutti ubriachi. Eccoci nella zona dei nostri perpetual executive producer, quelli che non la fanno mancare mai la gasolina, sono Giuliano Arcinotti, Emanuele Zavatta con le loro donazioni singole da 1€, Davide Tinti con quella da 2€ e Nicola Gabriele del Popolo con quella da 2,1 centesimi. Miticissimi, super mitici. Donazioni ricorrenti da 3€ al mese, Mattia Lanzoni, Luca Di Stefano, Nicola Brisceglia e Paola Danievi, Diego Venturin, Riccardo Peruzzini, Danny Manzini, Roberto Esposito, Paolo Boschetti e Giulio Magnifico. Grandi, grandissimi. Donazione ricorrente di Elisa Imaldi e Marco Crosa di 3,21 centesimi di euro. Donazioni singole da 5€ di Corrado Bigliardi e Massimiliano Sgroi. Grazzissimo. Donazioni ricorrenti da 5€ al mese di Mirto Tondini, Dardi Massimiliano, Daniele Corsi, Stefano Augusto Innocenti, Roberto Tarsia o Tarsia, Douglas Whiting e Matteo Molinari. Grazzissimo. Ed ora guardate che vi leggo questo messaggino prima della donazione. "Ciao Digitaliani, la mia donazione ricorrente di 5€ al mese che effettuo da un anno, dal primo luglio diventa di 6€ al mese. Mi sembra un piccolo ma concreto gesto di apprezzamento verso il vostro lavoro che ovviamente vale assai più di 6€ mensili, uno dei motivi per cui sostengo anche Castamati. Ad Maiora e grazie, ci dice Sandro Acinapura. Grazie Sandro, grazie di cuore. Il messaggio è quello, qualcuno come Sandro lo capisce e chi non lo capisce va bene, si guarda da zone e anno dopo anno viene taglieggiato 10€, 20€, 30€, 60€. A noi piace di più dire quanto volete voi e poi sentire qualcuno come Sandro che dice vi ho sempre dato 5, da quest'anno penso che meritate 6. Sono soldi meritati, non sono soldi estorti. Grazie Sandro. Eccoci nella zona dei grandi produttori che comincia con il mitico, sempre misterioso, Tre Trattini che ha la sua donazione ricorrente da 10€ seguita da quella del carissimo amico Maurizio Galluzzo. Ancora il pirata Leciuc con donazioni. Leciuc, Leciuc, Maximo Lari, ragazzi e dai, paraparapapapapà dai, eh lo so, è vero che si dice Leciuc, è giusto, però mi è diventata una gag, dobbiamo farla ricordare. Oh ma se uno sta leggendo in alta velocità gli può pure scappare, no? È vero, il cervello di Max ha fatto una crasi tra Leciuc e Superciuc di Gadiano Alford. Il pirata Leciuc, 11,23€, donazione ricorrente e infine, adesso rallento un po' così non faccio errori, il lead executive producer della puntata con una donazione singola da 39€, il suo nome è Lorenzo Fresh e ci dice anche "ciao a tutti, insieme alla mia donazione volevo mettere in evidenza ai colleghi webmaster che oltre chat gpt e proximity c'è anche cloud che gira alla ricerca di dati da rubacchiare e che erode completamente le risorse dei server con numerosi accessi ai siti, ricordatevi di bloccarlo, lunga vita e prosperità". E effettivamente questo è un altro tema che quando ti scrappano tutto il sito, mica solo ti fregano roba che hai iscritto o raccolto col sudore dalla tua fronte, ma a seconda di dove sei ostato e con che cose, ti fanno anche pagare dei soldi, perché sui dati in uscita AWS ti fa pagare, i provider ti fanno pagare, per cui alla fine oltre al danno la benfa. E grazie a Lorenzo per aver messo in luce anche cloud, ma direi che è un comportamento credo oramai omnipresente dentro a questi operatori, pensano che siccome sono quelli sul limite del pionerismo, della fiorontiera, tutto loro sia concesso. E allora grazie ai produttori esecutivi vi ricordiamo che quella di Digitalia è una proposta value for value, non avete pagato niente per ascoltare questa trasmissione, la trasmettiamo gratis come tutti i podcast, ma per noi vale la stessa licenza del software che viene pubblicato gratuitamente e che vi chiede un contributo nel momento in cui entra a far parte del vostro utilizzo quotidiano. Per cui avete una trial gratuita che non scade mai, ma vi chiediamo value for value di decidere che cosa vale per voi e di restituirlo in cambio per far sì che Digitalia continui a funzionare. PayPal, Satispay, bonifico bancario, bitcoin, pagamento on chain, Satoshi, Satisposhi, chiamateli come volete, come nei modi del podcast in 2. , però i Satisposhi, potremmo creare noi il nostro token, la nostra criptovaluta, mettetevela nei titoli. Andate su digitalia. m e trovate tutti i metodi per contribuire e diventare produttori esecutivi, a chi l'ha fatto per gli ultimi, nei primi 15 anni della storia di Digitalia e speriamo che sempre di più decidiate di fare questo passo e di contribuire. Allora, capitolo fake, Toys R Us, che cosa ha fatto Toys R Us? Ma non era fallito Toys R Us? Devo ammettere che questa scheda mi ha molto disorientato, perché veramente alla gente piacciono queste cose, ho visto qualche spezzone, allora di che stiamo parlando? Stiamo parlando del fatto che grazie ai prodigiosi avanzamenti della tecnologia dell'intelligenza artificiale, adesso cominciano a essere disponibili quegli strumenti per fare il "text to video". Sì, Sora. Sora. Per esempio Sora. I nostri ascoltatori lo conoscono. Salutami a Sora praticamente. Salutami a Sora. È proprio quello. Ok, e quindi quando tu salutando Sora, di fatto gli dici una cosa, lei crea un video e quindi di fatto sta cominciando un'utilizzazione di questi tool, in particolare sono stati fatti alcuni esperimenti, anche più che esperimenti, che sono stati poi effettivamente lanciati in quantità, di produzione di advertising, di spot pubblicitari in qualche misura. Allora, il primo in grande stile è stato quello di Toys R Us. Perfetto. L'avete visto? Sì. È abbastanza agghiacciante. Sono un po' inquietanti tutti quanti. Ma gli altri erano a posta, no? Quelli che vengono citati nell'articolo che vi ho messo lì. Quelli della birra erano fatti a posta. Uno era diventato virale, quello della birra, ed era appunto fatto a posta per essere mostruoso. Se lo guardate c'è la gente con un braccio che si trasforma in una bottiglia di birra e poi mi fa bere con le labbra che succhiano come se fosse una festa che va a fuoco. E la pubblicità trasmessa durante il Super Bowl, di nuovo, faceva il verso a questo tipo di contenuti, ma era anche quello una parodia. Sì, qui c'è un tentativo sicuramente più serio di fare una pubblicità vera e propria. Anche se poi, spoiler alert, hanno risparmiato sugli attori. Però comunque c'è un forte lavoro di editing di tutto, oltre che immagino di prompt engineering, per creare sta roba che è abbastanza inguardabile. Come dire, non siamo neanche nell'Ancannevalle, siamo ben prima, siamo ai primi esperimenti con la CGI, ben prima di Jurassic Park, quando insomma c'erano quattro pupazzetti con due cerchi fatti con due sfere e quattro parallelepipedi brutti forti, che oggi servono a Toys R Us per far parlare di sé come prima azienda super innovativa, il marketing manager che la può pubblicare su Linkedin, però adesso io non ho letto se questa pubblicità ha avuto degli spazi in televisione o anche una campagna su YouTube, ma dubito che possa andare fuori veramente dai pubblicati chiari. E' un exploit, è un exploit. Poi come sempre è un exploit il primo di luglio del 2024, come la CGI ha fatto progressi probabilmente in maniera più lenta di quelle che lo farà questa tecnologia, tra un anno magari non ce ne accorgeremo neanche che le pubblicità saranno fatte con gli stessi metodi. Sì, sì, abbastanza appunto, tutto sommato si intravede un percorso in cui questi strumenti potranno diventare la base per fare produzioni cinematografiche a basso costo. Lo diventeranno, punto, cioè tutte le volte che abbiamo visto una tecnologia e abbiamo detto sì, vabbè, però no, scaricare la musica da internet, sì, vabbè, ma ci vorrebbero delle linee telefoniche, dei modem bestiali, figurati, non ci arriveranno mai. Oggi scaricare un pezzo da internet è, si sa, è normale come bere un bicchier d'acqua. Poi sono arrivati i video, ma sai che qualcuno inizia a scaricare anche i video e i film da internet? Ma sì, figurati, dovremmo avere chissà che fibre otiche che arrivano in tutte le case. Le fibre otiche sono arrivate, se scarichiamo i film legalmente o illegalmente tutti i giorni. Tutte le volte che diciamo sì, ma questa è una roba che, sì, ma figurati, poi il tempo se la mangia. Vero che è la legge di Moore e tutto quello che vogliamo, però l'impressione che quello che… se il titolo di "Invidia" è a quei livelli lì, vuol dire che George Clooney e Brad Pitt il lavoro lo perdono, cioè non c'è niente da fare, perché se i soldi li mettono di là vuol dire che pensano che un giorno non li daranno più a Brad Pitt e Angelina Jolie e compagnia bella. Beh da questo punto di vista se ci pensi, gli spazi ovviamente di creazione poi di personaggi che abbiano tutte le caratteristiche… però sai, non tutte le tecnologie sono andate poi velocemente a gole, chissà. No, più che altro non è detto che vado a una sostituzione. Potrebbero andare molto facilmente ad affiancamento, come è successo a molte tecniche di animazione che oggi sono basate sulle micro-telecamere che riprendono i movimenti, indubbiamente si cammina sempre in quella direzione. Che gli dico Angelina e sta tranquilla. Angelina, magari si libera un po' di spazio perché Angelina la incontriamo più spesso nella strada. Un nome qualsiasi, ragazzi, oggi ci abbiamo detto "vabbè, lasciamo perto". E vabbè tu metti tutte ste… Per me vanno tutti in pensione, sono tutti condannati. Avremo delle aziende con i CEO a intelligenza artificiale che comandano i manager a intelligenza artificiale che comandano le intelligenze artificiali generative di fare i film e poi fanno gli ad generativi e la pubblicità generativa e diventa un circolo vizioso. Che poi vengono usati per allenare. Poi c'è un avatar generativo che si guarda tutti questi film. Motorini truccati che scippano donne truccate, non c'è niente da fare, finiamo così. Va bene. E il visaggista delle dive truccate. Certamente. Allora, Unione Europea, DMA, DSA, BDSM, tutto quello che volete. Molto, molto eccitante questo. Ah, quando c'è la Vestager di mezzo, diventiamo tutti frischi, è certo, è certo, è certo. Vi ricordate la settimana scorsa dicevamo che Tim Cook ha calato l'asso di picchi, ha detto "Ah sì, voi in Europa ci trattate male, niente Apple Intelligence per voi, perché il panorama legale, legislativo per noi non è chiaro, non sappiamo bene" e noi ci siamo guardati e lui fa il bullo, fa il bullo e dice "Io ho la palla, se non mi fate giocare io porto via la palla e non ci giocate neanche voi". Il commissario per la competizione dell'Unione Europea dice che la decisione di Apple di non lanciare l'intelligenza artificiale, anzi Apple Intelligence in Europa, dimostra un comportamento anticompetitivo. Davvero. Sì. Incredibile. Anticompetitivo per l'Europa è come nella cultura woke dire che sei razzista, fai body shaming o roba del cieno, sei anticompetitivo. Anticompetitivo. Infatti non oso immaginare Tim Cook che brutta notte ha passata, una cosa terribile. Certo, non ha dormito Tim Cook. Una cosa terribile. Sì. Sì. E vabbè. Quindi vediamo. E quindi vediamo che succede, vediamo che succede, vediamo la multa. Una colonina A, D, M, A, D, S, A, B, D, S, M, per contratti in sto periodo dobbiamo destinarcelo. Vediamo che succede. Va bene, va bene. Se rimaniamo in Europa con una bella iniziativa, sapete che ci sono le iniziative che arrivano dai cittadini sul sito dell'Unione Europea che poi possono arrivare a diventare legge tramite un itere o comunque possono entrare e far parte del discorso parlamentare europeo. Questa European Citizen Initiative arriva dal basso con il titolo Stop Destroying Video Games. È stata accettata, ha già passato il primo vaglio presso il Parlamento Europeo e quindi è stata già accettata per la discussione. E di cosa si tratta esattamente, che cos'è Stop Destroying Video Games? Sì, si tratta delle, come dire, delle mode, della moda che in realtà non vale soltanto per i videogiochi, ma vale per praticamente tanti, tutti i gingilli di domotico connessi al cloud. Il fatto che questi, in questo caso appunto stiamo parlando di giochi, che possono essere rotti dal creatore, nel senso la software house lancia un gioco, questo gioco ha delle caratteristiche online oppure ha bisogno di essere sempre connesso a internet per funzionare nonostante magari è un gioco in single player, una campagna single player che non ha nessun bisogno di essere collegato, della necessità di essere sempre collegato, appunto la software house da un momento all'altro vuoi perché va a capalaria, vuoi perché si scoccia di pagare il server, insomma può decidere di rompervi il gioco che voi avete comprato, che avete installato sul vostro computer e che magari appunto non ha alcun bisogno di essere collegato a internet. Appunto vale per i videogiochi, ma vale per n altre categorie sia di software che per hardware, quindi magari può essere il cavallo di troia che poi faccia un po' allargare la discussione su questo tema. Si allaccia un po' alla tematica che abbiamo spesso discusso, del discorso che appunto i software vengono sempre concessi in licenza d'uso e mai effettivamente in proprietà, no? Sì, sì, ma manco quello, siamo oltre, esatto, cioè è una cosa più di base, cioè il diritto neanche del singolo cittadino ma dell'umanità di continuare a godere di una cosa che entra a far parte della cultura, perché videogames da tutte le parti, chi li produce, se è voluto arrogare questa posizione, noi siamo arte come i film eccetera e cose del genere, prodotto di cultura, protetto dalle stesse leggi della cultura, del diritto d'autore e tutto quanto, benissimo, rilasciate cultura e non è che Michelangelo ha detto "va bene, però dopo cent'anni distruggete il Davide e non lo può guardare più nessuno", no, è rimasto in dono all'umanità, perché quello che fa parte della cultura deve essere preservato, perché il software deve essere diverso, perché il software deve essere diverso. Eh certo, va bene. Sarà una bella battaglia. Una bella battaglia anche tra l'amministrazione Biden e l'industria, le industrie automobilistiche. Sui freni. Sui freni. Esatto, sui freni. Ma tu scherzi. E adesso se c'è una cosa dove speri che siano tutti d'accordo, case automobilistiche e legislatori dovrebbero essere i freni, e invece no, invece no, perché appunto le regole che hanno, le case automobilistiche sostanzialmente contestano la possibilità reale di applicare le regole che sono state stabilite dall'amministrazione Biden relativamente al funzionamento dei sistemi di frenaggio di emergenza automatici, quindi sostanzialmente l'idea che le auto siano tutte dotate, entro il 2029 se non mi ricordo male, tutte le auto siano dotate di sistemi che vengono vendute, non quelle del parco esistente, con dei sistemi che siano in grado di riconoscere delle condizioni di pericolo e di adattare quindi i sistemi di frenata automatica d'emergenza a queste condizioni di pericolo. Le auto di fascia alta ce l'hanno di serie, quelle di fascia media e bassa ce l'hanno spesso come optional e funzionano discretamente bene, anzi… Sì, sì, la contestazione sui nuovi limiti. La contestazione sì, fondamentalmente dicono no, non è pratica questa cosa, la tecnologia non è sicura, non va bene, di quali… fondamentalmente la stessa industria che sta dicendo che questa tecnologia non è ancora completamente sicura, approvata eccetera è la stessa che dice stiamo facendo le auto autonome, dateci la possibilità di farle circolare perché sono assolutamente sicure. Sono le due cose, un tantinello in contrasto. E tra l'altro a un certo punto nell'articolo si dice che le auto-auto di Waymo sono quelle che più spesso vengono rearended, tamponate dietro, vengono tamponate da dietro dalle umane auto perché l'essere umano non ha sufficiente… cioè no, più che non è tanto una questione di capacità di reazione, quanto è una questione che le auto-auto sono un po' più caute nella frenata, quindi frenano magari un po' prima. Sai qual è una cosa che io ho notato? Forse è un po' più di blocco, forse è di scatto. Non necessariamente, ma quello che ho notato, io che ho forse una versione, oramai superata la mia macchina, c'è già un po' di anni, ma ce l'ho da parecchi anni, è che utilizzando il radar spesso la macchina frena ancora prima che tu sia in grado di capire che dovrai frenare perché il radar vede non solo la macchina subito davanti a te, ma anche quelle davanti e ancora più davanti. E mi è capitato già più volte che la macchina tirasse un'inchiodata ancora prima che quella davanti a me, magari in autostrada, camminando un po', magari quella davanti a me, non aveva neanche ancora gli stop accesi e la mia frena di colpo. Ti spaventi, dici "che cazzo sta succedendo?" e scusate per la parola. Dopodiché quando la tua macchina è già mezza ferma, quello davanti a te tira un'inchiodata bestiale perché si accorge un po' in ritardo che quello davanti a lui è fermo o robe del genere. Ed effettivamente dici "cavolo questa cosa qui mi ha salvato la vita" ma poi ti preoccupi enormemente quello che fissi in maniera ossessiva è lo specchietto retrovisore perché dici "con sta pinzata qui, senza preavviso, quello dietro di me non si aspetta che io tiri una pinzata del genere". Per cui ha anche senso la cosa che sarebbe bene o tutti o nessuno perché determinati comportamenti possono essere imprevedibili per l'essere umano e lo sappiamo che per strada e in autostrada non teniamo tutti quanti la distanza di sicurezza anche perché con l'ossessione delle multe per l'eccesso di velocità, con l'ossessione "la velocità è l'unico fattore di rischio per gli incidenti" abbiamo veramente tolleranza totale nei confronti di tutta un'altra serie di comportamenti compresa la distanza di sicurezza. Mi piacerebbe conoscere il numero, mi piacerebbe avere per ogni singolo articolo del codice della strada il numero delle multe che sono state fatte in Italia e in altri paesi per quell'articolo. Io credo che se consideriamo il traffico autostradale avremmo il 99,9999% delle multe fatte per eccesso di velocità e la corsia sbagliata zero, l'invasione della corsia, l'invadere della corsia senza guardare nello specchietto, la distanza di sicurezza e tutti quei… la guida con magari le luci fulminate, non aver messo la freccia prima di cambiare corsia, arriviamo probabilmente prossimi allo zero per cento. Ci voleva il pippone autostradale, ci stava. È importante, è importante. Bello come titolo della puntata "Il pippone autostradale". Ma secondo me ce n'è. Stasera ce ne abbiamo. Ce ne abbiamo. Possiamo anche spezzettare, facciamo tre episodi diversi, ci mettiamo tre titoli diversi senza problemi. Però possiamo anche chiamare "Il pippone autostradale" il capitolo. Prison, capitolo Prison. Qui ti è venuta un po' meno la verità. Tu devi sapere che quando ormai sei lanciato su quella colonna lì, tu dici "va bene, questa colonna qui adesso devo trovare un titolo per la colonna a tema con tutti gli altri". Invece ho detto "no, va bene così". Se tu metti qualsiasi termine dell'universo su Google e a fianco metti, non lo so, "pornhub", lo trova, esiste. Cioè voglio vedere "the sunt on the beach porn", lo metti su Google e ti compare una pagina di Pornhub e una di Youporn con "the sunt on the beach porn". Piuttosto è generato da Sora. Onestamente non credo però. Ma perché non provare. Comunque ti assicuro che Prison è un genere che funziona bene. Allora esce "new the beach dominican republic video porno". Adesso, Max, sei mai stato in Repubblica Dominicana? Mai, ma non l'ho. Però il secondo risultato è "angelique dos santos beach video porno". Ok, già qui, diciamo, è uno dei miei… No, no, è Stanislav Mulinskij, uno dei suoi più riusciti travestimenti. Certo, certo. E non vogliamo sapere che travestimento è. E va bene. E anche lì ci stava un altro titolo di un'altra colonna. Va bene, Prison è un'abbastanza allucinante questa cosa. Cognify, l'azienda si chiama Cognify. Cognify ha presentato questo sistema rivoluzionario per trattare i carcerati, i criminali. Come li tratta? Mettiamo una sonda nel cervello e un po' di intelligence artificiale. Cioè, fondamentalmente li vogliono far vivere in un mondo virtuale, in realtà aumentata, realtà virtuale, eccetera, con in più una sonda che gli possa provocare delle emozioni di rimorso. Con il casco, in realtà virtuale, gli fanno rivivere il loro crimine visto con un altro punto di vista, tipo quello di un testimone o quello della vittima, e contemporaneamente con gli elettrodi nel cervello gli fanno provare rimorso, ribrezzo e roba del genere. E questo per tutto il tempo della loro pena. Bello, no? Si, ma è copiato da non so quante storie di fantascienza. Sì, ma proprio pari pari. Secondo me Goebbels quando guardava YouPorn guardava questo tipo di cose qua. Eh vabbè, ma perché la tecnologia non c'era arrivata ancora, se non figurati. Mamma mia, guarda che per immaginare una roba del genere devi essere ammalato forte. Articolo 27 della Costituzione, le pene devono tendere alla rieducazione del condannato. Già quello, sì, ma lì loro vogliono rieducarti. Ti vogliono rieducare nel senso vero della parola. Ti danno una scossettina. Anche la lobotomia e l'elettroshock sono rieducativi. Erano rieducativi, come no. Poi appunto quello è il nostro codice, la nostra Costituzione. Che siamo già bravi a rispettarlo nelle prigioni, quelle classiche. Noi siamo figli del Beccaria, certamente. Certo, questo fatto di metterti in prigione con la mente veramente tratto dai peggiori romanzi, dai più cupi romanzi di fantascienza che abbia mai letto. Dai, ce ne tiri fuori uno per i gingili del giorno, visto che è quello che c'è. Io ho già visto che sei un poco piatino, che già Facconi ne aveva parlato. Ma come, ma che dici? Vabbè, se tu cerchi quello che tu hai messo su le cerche digitali e ti vengono due puntate fa dove Francesco, non come gingilo. Ah, non come gingilo. Non come gingilo, ma ne abbiamo parlato abbastanza abbondantemente. Comunque magari tu avrai una prospettiva. Ma dai che ci trovi anche il libro con la prigione del cervello, dai dai dai. Sì, c'è proprio. Se non ci riesci tu vuol dire che non esiste. Sei come Google per le categorie del porno. No, non esiste di sicuro. Tu sei per la fantascienza. E' uguale, abbiamo fiducia in te. Chip economico. Amazon pianifica di lanciare uno store con merch e discount per per sviare gli attacchi, per difendersi dagli attacchi di Temu e di Shane. Shin. Shin. Shin. Shin la chiamano. I giovinotti la chiamano Shin. Credo che sia la dicitura corretta. Sì, Amazon per fronteggiare la concorrenza incredibile della paccottiglia cinese di Temu e Shin, cosa fa? Vende altra paccottiglia cinese come quella di Temu e Shin. E ci pare giusto, e ci pare giusto. Ci pare giusto perché per aggirare le leggi, perché è uno dei motivi per cui oltre allo sfruttamento dei minori e delle popolazioni Temu e Shin riescono a tenere i prezzi bassi perché riescono a trovare, hanno trovato dei sotterfugi nei dazzi doganali per i quali sotto un determinato livello non si pagano i dazzi doganali o qualcosa del genere. Insomma Amazon ha detto "faccio la stessa cosa". Invece di dire "offro un servizio migliore, offro prodotti migliori", no. Andiamo anche noi a recorrere verso il basso. Oltre a essere tra i principali seminatori di microplastiche sulla pelle delle… Bato. Sì, sì, hanno fatto indagini sui vestiti di marche fast fashion e sono robe terrificanti. Però, vabbè. Ma siamo anche ben oltre il fast fashion. Gli interferenti endocrini vanno di moda. Il QR code. Sì, c'è un capitolo anche sui QR code, sui migliori siti. Non ci crederete, ma c'è anche quello. Devo cercare su Google? Non c'è bisogno, te lo dico io che ci sono. Ci sono i video col QR code per poi andare sull'all-in-fans degli attori del video in questione per esempio. Nel 2027 i codici a barre andranno in pensione e verranno rimpiazzati dai codici QR. Sì, c'è un organo competente in questo che si chiede… No, non ridere solo perché ho detto organo, ci ho capito. Ma stasera proprio ci siamo scaricati. Allora, basta codici a barre monodimensionali. Sui QR code si possono mettere più informazioni e quindi dal 2027 il GS1 vuole introdurre appunto i barcode nei prodotti consumer. E basta, va bene. I barcode sono stati effettivamente una rivoluzione. Perché questi QR code? Perché funzionano meglio. Sì, funzionano meglio anche se poi in realtà io credo che poi probabilmente le due tecnologie andranno di pari passo perché insieme ai QR code probabilmente quello che inizieremo a vedere sempre di più sono i tag NFC anche nei prodotti perché poi diventa non c'è neanche più bisogno di spararli con la pistola. Puoi tracciarli anche nelle tasche della gente così che è molto molto utile per i nostri spioni europei. Esatto, metti la guardia di finanza davanti al davanti a un bel negozio con un'antennina, con un'antennina becchi tutte le persone. Però sul QR code secondo me bisogna fare una serie di una piccola riflessione. Intanto sì, Max è molto più pratico prima di tutto perché il QR code è nato per risolvere il primo problema del codice a barra che è la direzionalità. Il codice a barra deve essere orizzontale rispetto al lettore e lo sapete le difficoltà che le nostre cassiere hanno che sclerano eccetera alla fine si mettono a battere a mano il codice perché non riescono. Il codice QR ha delle caratteristiche sia di orientamento per cui è un sistema di riconoscimento in grado di raddrizzarlo in quasi ogni posizione e ha una resistenza al danneggiamento enorme fino a un terzo può essere completamente cancellato e il codice essere ancora leggibile cosa che non è vera per il codice a barra tradizionale per cui quello è già un motivo necessario. Farei un un ricapitolo storico farei un rewind. Ci abbiamo esatto. Ci voleva. Quando hanno iniziato a girare i primi QR code e Digitalia esisteva già per capire quanto siamo dinosauri quello che non c'era erano i telefonini in tasca tutte le persone e soprattutto quello che non c'era era una videocamera in tasca tutte le persone e quindi mancava un collegamento iniziavano a uscire i QR code su alcuni siti in qualche ambito e tutti dicevano non andrà da nessuna parte non servono un cacchio perché devo aprire un sito e vedere un QR code che non me ne faccio niente quando apro il sito sul sito non mi mettere il QR code metti mi un link io clicco il link e finisco dove devo andare questo QR code sembrava una cosa assolutamente assolutamente inutile insensata infondata e solo i cinesi lo utilizzavano mi ricordo tanti commenti in tal senso e quando iniziavano a uscire i primi smartphone con la fotocamera eccetera iniziavamo a dire eh no perché questo sarà il collegamento tra l'offline e l'online quando finisci davanti a una vetrina tu col tuo telefono scannerizzi e vai a vedere quello che è l'offerta la cosa eccetera eccetera ed erano i primi vagiti arrivare al punto da nel giro di una quindicina d'anni a sostituire il barcode e quindi essere il codice di identificazione universale di tutti i prodotti del pianeta terra è un bel viaggetto insomma è una bella mi ricordo quando Chris Lathner presentò Swift il codice di programmazione alla cosa degli sviluppatori alla conferenza di sviluppatori Apple diceva il nostro piano voi pensate che noi vi presentiamo questo linguaggio di programmazione per programmare sui Mac e sugli iPhone no il nostro programma è la dominazione globale vogliamo conquistare l'universo ecco Swift non l'ha fatto o almeno non l'ha fatto ancora ma il QR code l'ha fatto e aggiungo un altro bit al tuo discorso perché veramente fino a qualche anno fa andavo in Cina e tutti quanti erano lì a scannerizzare i QR code io ricordo ancora nella metropolitana di Beijing una decina di anni fa c'erano quelli che ti chiedevano l'elemosina con una paletta con un QR code perché poi andavano su WeChat e gli facevano la donazione quello che secondo me è stato la chiave di volta è stata la pandemia e ancora di più sono stati i menù dei ristoranti perché io non mi ricordo che nel prima del 2020 venissero utilizzati cioè non non come dire la retta non è che la pandemia è stata un'accelerazione c'è stata una fortissima accelerazione ed è diventato di uso comune aprire la fotocamera del telefono per i menù dei telefoni nel post pandemia questa è la mia opinione assolutamente non suffragata da nessun numero però se lo dice Michele Di Maio ci possiamo fidare secondo me eh certo grazie amici e d'altra parte l'ennesimo capitolo della storia di evoluzione dell'umanità lo sapete tutte le civiltà galattiche secondo la guida galattica si sono evolute in tre distinti momenti dalla loro storia che sono quella del quella del come quella del cosa e quella del dove come ad esempio è rappresentato dalle domande di come facciamo a mangiare questa sera la seconda fase è cosa mangiamo questa sera e la terza è dove andiamo al ristorante questa sera va beh che vi sembra una buona scelta tutte le civiltà sono passate attraverso queste tre e il fatto che siamo alla terza e non ce ne sia una quarta dovrebbe farvi capire dove sta l'inghitto l'inghippo e va bene questo brain rot di cui abbiamo anticipato eccetera cosa è sto brain rot è quello che praticamente come dire cattura la mente di tutti coloro che rimangono prigionieri in maniera addictive di una qualche dimensione dei social network per esempio tiktok o similiano è proprio diventa proprio un diventa una specie di droga un idioma sì perché brain rot non è l'atto di rimanere attaccati a un social e a tiktok è il rincoglionimento detto proprio in intermedicare cioè raga sono rincoglionito c'ho il brain rot perché sono stato quattro ore su tiktok e bene ci sta sì lo di poi allora adesso non voglio fare sempre quello lo dicevano anche per la televisione quando eravamo eravamo noi ragazzini però è sempre un progredire non è che non avevano tutti i torti è sempre un progredire ed è sempre una continua corsa poi verso il basso si decisamente non so verso il basso verso l'alto lo scroll si fa verso l'alto hai ragione alla fine tutto sommato è una buona espressione del brain rot va bene e che ovviamente la colonna del brain rot era blonde e non vi dico altro dalla colonna blonde alla colonna robot è tutto è un salto è un salto quantico non indifferente però sta roba della pelle sintetica della faccia che c'è su sto articolo della CNN è qualche cosa di abbastanza agghiacciante l'avete vista cioè fondamentalmente hanno sintetizzato io l'ho visto e ho chiuso l'articolo proprio ho guardato bisogna dire che effettivamente qui siamo nell'uncanny valley più totale hanno sintetizzato questa pelle finta che sembra quasi una gelatina non di fragola perché sarebbe rossa questa è rosa e l'hanno messa su dei servo meccanismi ci hanno piazzato due bigli che sembrano due occhi e poi hanno mostrato come con questi servo meccanismi la pelle si riesce a fare adattare alle forme e a assumere come dire fare una smorfia che dovrebbe essere un sorriso nella loro immaginazione esattamente che dovrebbe diventare la pelle con cui si rivestiranno le teste dei robot e i corpi dei robot e robe del genere esatto ovviamente sono stati scienziati giapponesi certo cosa potrebbe andare assolutamente ci mancherebbe e la seconda cosa in italia tanto non possiamo coltivare la carne sintetica quindi speriamo che anche la pelle sintetica siamo a posto, anche questa ce la risparmiamo è vero su quelle cose sai che quello che fa il brevetto per la pelle la vende a tutti i produttori di robotica nei prossimi 50 anni e c'ha lo yacht assicurato eh sai quanti badili che conosco è il badile un bel badile di pelle fresca va bene apple che vuole rimpiazzare il 50 per cento dei dipendenti dei centri di assemblamento delle linee di produzione dei suoi iphone con i robot va bene questo cono senza pelle ma senza pelle chi se ne frega oppure tanto la prende da quelli che ci lavoravano prima e gliela stacca e si licenziano i lavori in pelle famosi max permettimi la citazione questa volta lo puoi fare perché effettivamente è calzante e niente va bene e l'ha capitolo la colonna miche che oggi ha un titolo diverso va bene che non possiamo ci stiamo per delicatezza ma che potete intuire visto che siamo un po in anticipo apple comincerà la produzione nel 2026 di airpods con telecamere io questa ma ma nell'orecchio si serve per farti il test per vedere se c'hai il cerume nelle orecchie sì sì ma no ma come come ma non si capisce bene in realtà è una ricostruzione secondo me del solito come si chiama minci cuo che è uno dei commentatori è uno dei dei dei come si chiamano dei dei riccologhi e polologhi cupertini onologhi e pare che sia stati visti questi brevetti queste cose se c'è questi link che le airpods del futuro avranno delle telecamere a infrarossi simile a quelle utilizzati nei moduli face id dell'iphone e dell'ipad e quindi si pensa che serviranno a qualche in qualche modo a misurare qualche cosa qualcuno dice a misurare l'ambiente esterno per capire quando si deve attivare o disattivare la cancellazione del rumore per capire oppure lo special computing per capire i movimenti nello spazio della testa qualcuno dice invece per misurare come è fatto l'orecchio dentro e quindi e quindi aggiustare gli algoritmi di equalizzazione di elaborazione del suono in base alla forma dell'orecchio che in realtà fa già in qualche modo fanno già in qualche modo gli gli airpods i pro se non altro e quindi sì però ecco insomma non è per il cerume forse forse non è per il cerume non hai prove non ne siamo sicuri non ne siamo sicuri non ne siamo sicuri però una delle cose che si può fare nell'orecchio molto bene è una cosa che ad esempio è uno dei pochi sensori che gli piacerebbe mettere sull'apple watch ma sull'apple watch non l'hanno ancora messo perché non funziona bene ed è il rilevamento della temperatura corporea potrebbe essere anche per quello. Ah un termometro? Eh perché no visto che dobbiamo essere tutti misurati per per essere sani e controllati robe del genere perché no potrebbe essere utilizzato anche per quello. Beh effettivamente un po' come come quelle applicazioni che provano a misurarsi la temperatura utilizzando la videocamera del telefono. Che funzionano malissimo. Benissimo. Come peraltro tutti i termometri infrarossi anche quelli che utilizzano in ospedale non servono alla mazza in confronto al buon vecchio termometro a mercurio o a gallio che ti fa sclerare per farlo scendere ma quello è un altro discorso perché. Dov'è su Temu se c'è il termometro a gallio? Perché dov'è su Temu basta andare in farmacia per il termometro a gallio. Lì vendono gli altri penso che sono elettronici oramai. No a mercurio li hanno abbandonati, li hanno sostituiti con quelli a gallio. Ah matte penso. Eh certo. Beh tu usi il termometro elettronico? Certo. Il termometro elettronico è utile se c'hai 40 di febbre perché ti dice che hai la febbre. Quando sei lì. Digitale 01. Esatto. Quando sei lì "ma ho la febbre non lo so mi sento un po' così" prendi tre volte la temperatura col termometro elettronico e ti dice 36. , 37, 37. , 36. , 37, 37. . Dipende da come si appoggia sulla pelle. Ma io non lo so da cosa dipende ma fanno veramente pietà non c'è niente da fare. Non parliamo di quelli che li appoggi sulla fronte del bambino o robe del genere che sono ancora piccio. Quelli che usavano durante la pandemia. Quelli assolutamente. Fai così sulla fronte e misuri subito la febbre "eh non posso andare a scuola perché ho la febbre". Poi se ci sono 28 gradi fuori tu la fronte. Assolutamente. Non c'è bisogno neanche di strofinare. Eh certamente. Deliziateci con i Gingili del Giorno. Signore e signori, i Gingili del Giorno. Anzi deliziamoli perché siamo tutti noi le Voci di Digitalia che a fine trasmissione per regolamento, per usanza, per tradizione, deliziamo la nostra audience con i Gingili del Giorno, i regali dei digitaliani per i digitaliani. Le Voci di Digitalia selezionano per voi hardware, software, letteratura qualsiasi cosa che abbia attinenza digitaliana, che abbia sconvolto la loro esistenza, colpito la loro curiosità o qualsiasi sfumatura nel mezzo. Vediamo. Max, dai, cominci a tu. Dark Matter, va bene, l'hai capito. No, va bene, dai. Dark Matter visto che ne avete già parlato evidentemente ne suggerirà. Però la suggerisco perché l'ho finita di vedere ieri, l'altro ieri e devo dire che alla fine io avevo già letto il romanzo ma la trasposizione di Pol TV mi è piaciuta molto. Però provocato durante la puntata ho fatto una ricerca un po' sulla nostra beneamata rete e vi consiglio, non un libro perché per la verità non ho avuto il tempo di approfondire i dettagli, ma vi consiglio un sito che segnala un articolo tematico su questo concetto di prigione mentale, di mind prison, che poi quindi in realtà oltre a presentare l'idea, che è esattamente quella che abbiamo descritto, quella di qualcuno che viene imprigionato attraverso un controllo della mente, attraverso appunto la declina nelle varie possibili sorgenti di contenuti culturali, ovvero la declina dal punto di vista di serie televisive, film, romanzi, mi suggerisce vari. Fa il lavoro per te, invece è un metagingillo. Esattamente, quindi mind prison, TV Tropes, trovate una serie di spunti simpatici che possono guidarvi nella ricerca di questa idea della prigione mentale in diversi prodotti culturali fantascientifici. Non guardatelo prima ad andare a dormire se volete dormire, sognare, sonni tranquilli. Michele, prego. Allora torniamo nel fantastico mondo del self-hosted con un'applicazione che se la gioca con le mind prison a questo punto, come esperienza per l'anima. Esatto, e poi perché questo poi unisce anche una cosa veramente complicata che è la gestione economica e finanziaria personale. Magari voi qualcuno utilizza applicazioni in cui insomma comprate qualcosa, mettete l'ammontare nell'applicazione e poi alla fine vi fa il budget. Magari qualcuno ha un'applicazione bancaria un po' più funzionale della mia che fa veramente schifo. Se invece non avete tutto questo e volete appunto, vi serve qualcosa per riempire il vostro serverino, c'è Firefly 3 che è un prodotto di quelli fatti, anzi un programma di quelli fatti veramente ma veramente bene. Nel senso che è ovviamente gratis e open source, lo potete self-hostare e vi permette di costruire una struttura delle vostre finanze veramente completa. Potete inserire tutte le spese ma c'è anche un importer, quindi voi avete magari il csv che scaricate dalla banca, lo buttate dentro, impostate due regole su quelle che sono le colonne del csv e lui vi mette dentro, vi porta le transazioni. Non ha meccanismi di collegamento automatico? Allora i meccanismi di collegamento automatico in realtà ci sono, supporta un paio di fornitori che hanno API, queste API tra l'altro hanno anche le banche italiane a database ma secondo me ci deve essere qualcosa nella regolamentazione che non permette di utilizzarle in Europa. Se andate a guardare nella documentazione ci sono un paio di servizi che fanno questo e ho provato a utilizzarne uno, nonostante la mia banca ci fosse nel database, mi ha risposto "Guarda che non si può fare". E quindi si importano dentro le transazioni, è possibile creare dei budget a seconda della categoria di spesa, fare delle previsioni se avete ad esempio delle bollette che vi arrivano ogni tot, insomma è fatto veramente bene, fatto talmente bene che addirittura c'è il tutorial dentro anche perché è anche abbastanza complicato, è anche abbastanza complicato. Però Firefly 3 lo trovate su firefly-3-ii. rg, sai che avevo pensato alla serie di fantascienza. E immaginavo, immaginavo. E invece no. E comunque se lo self-hosting ha una caratteristica peculiare è che la cifra, quella del bilancio totale ha sempre il meno davanti, perché dovete sapere che è una delle caratteristiche, uno dei requisiti del self-hosting, come anche del partecipare a Digitalia, è il voto di povertà. E che va a perdere. È il voto di povertà, è il requisito indispensabile per il self-hosting come anche per fare Digitalia. E va bene. Grazie Michele. L'ultimo per il gingilo di oggi è uno spaventapasseri digitale, si chiama proprio così Digital Scarecrow, è un software solo per Windows, saranno contenti gli amici Windowsisti, che spaventa i virus e i piratazzi e chi cerca di entrare dentro. Dovete sapere che virus, sistemi d'intrusione, Trojan, robe del genere, hanno tutti degli algoritmi che cercano di capire se il computer che stanno per infettare è in qualche modo protetto da software che potrebbero in qualche modo andare a raccogliere dati sull'intrusione e mandare a gambe all'aria tutta la botnet o risalire ai colpevoli eccetera. E allora questo spaventaspasseri digitale dovrebbe servire proprio a quello. Cioè crea dei processi finti nel sistema, che hanno gli stessi nomi dei software antivirus e di contromisure elettroniche più sofisticati, mettono nel registro di sistema delle entries che sono analoghe a quelle messe dei software di qui sopra e piano a piano sono solo in alfa dicono continueremo ad aggiungere. Fondamentalmente è un antivirus senza l'antivirus che teoricamente dovrebbe fare come uno spaventapasseri. No, al posto di un umano che spara ai passerotti c'è un umano finto ma i passerotti non lo sanno, dovrebbe funzionare nella stessa maniera. Se qualcuno ha Windows provatelo e provate a farvi infettare e poi ci raccontate come andiamo. Ma non con un e-mail, ce lo dite a voce perché state belli scollegati e irgappati che non si sa mai, che non si sa mai. Va bene i gingili li trovate dove? Li trovate tutti sulla pagina dedicata ai link per questa puntata digitalia. m/731 dove trovate anche i link a tutti gli argomenti di cui abbiamo parlato. Direi che per questa 731 è tutto. Dall'AmiStudio Liguria 1 di Sanremo un saluto da Franco Solerio. Dallo studio Cittadino di Avellino un abbraccio da Massimo De Santo. E dallo studio di Milano un ciao da Michele Di Maio. Ci sentiamo la settimana prossima con una nuova puntata di Digitalia.

Dallo studio distribuito di Digitalia

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