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787

Speciale cavi sottomarini

L'ultimo speciale di quest'estate vede il ritorno dell'Ing. Fulvio Ananasso, già voce autorevole della puntata sui satelliti di aprile di quest'anno. Si parla di cavi sottomarini e della geopolitica che vi ruota intorno.

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Digitalia #787 - Speciale cavi sottomarini

Digitalia #787 - Speciale cavi sottomarini

Dallo studio distribuito di Gump Media Production, notizie di tecnologia, questo è Digitalia. Francesco Facconi L'ultimo speciale di quest'estate vede il ritorno dell'ingegner Fulvio Ananasso, già voce autorevole della puntata sui satelliti di aprile di quest'anno. Oggi parleremo con lui di cavi sottomarini, un altro modo per comunicare a lunga distanza, in fondo al mar, come canterebbe la sirenetta. Dallo studio distribuito di Milano Città Studi, Francesco Facconi. E dallo studio di Milano Isola, Michele Di Maio. Questo è Digitalia. Eccoci qua, ciao Michele e soprattutto bentornato Fulvio, bentornato. Grazie, grazie. Eccoci, come dicevo è un onore ed è soprattutto bellissimo fare questa puntata oggi perché ci eravamo lasciati ad aprile quando abbiamo mandato in onda la puntata speciale sui satelliti. se non l'avete ascoltata, dico ai nostri ascoltatori, andatevi a riascoltare, pensate a quando è uscita e quante cose sono successe di quelle di cui avevamo parlato già in quel momento. Veramente è micidiale. E avevamo concluso dicendo, ma magari parliamo anche di come funziona internet non tanto nello spazio ma nell'altra direzione, in fondo al mare. Ce l'avamo lasciati questo appuntamento. Perché ci sono un po' di cose che collegano le due cose. Esatto, con grande gioia oggi Fulvio è tornato ai microfoni digitali e ci racconta della sua esperienza. Quindi bentornato, grazie per essere qui. Fulvio Ananasso Grazie Francesco. Ma io potrei iniziare con un disclaimer. appunto sono un esperto fino a un certo punto ma sto creando, mi sto occupando, ci stiamo occupando con la mia associazione a livello europeo esattamente di quello che ha appena detto Michele, dell'unione che c'è tra lo spazio e i cavi perché alla fine internet passa in tutte e due le cose. I cavi rappresentano un po' la spina dorsale delle comunicazioni di tutto il mondo. Si parla che oltre il 97%, non si capisce bene 95-98%, ma la grande maggioranza passa attraverso i cavi, non verso i satelliti, e sono distribuite in tutto il mondo. È una rete che collega continenti e regioni con migliaia e migliaia di chilometri di cavi sottomarini. Però la sicurezza di questi cavi che fino a qualche anno fa oggettivamente la situazione geopolitica che abbiamo già preso in esame anche nello scorso podcast è veramente in ebollizione negli ultimi tempi. prima non si pensava tanto alla sicurezza di questi cavi che è sempre più minacciata ci sono atti di sabotaggio attacchi cibernetiche eccetera abbiamo visto tutti gli attentati nel Mar Rosso degli Uti che molto probabilmente in parte sono anche dovuti ai grandi concentrazioni di cavi che è in quella zona del Mar Rosso il Mar Baltico abbiamo avuto sia il Nord Stream il sabotaggio del Nord Stream sia i cavi tranciati verso la Finlandia, la Danimarca e d'altro. Quindi ci sono un sacco di situazioni geopolitiche in cui i cavi cominciano ad essere sotto grossa pressione e quindi oggi come oggi queste infrastrutture iniziano a diventare di grosso interesse geopolitico e geostrategico, tant'è che tutto il mondo si sta muovendo per la protezione di questi cavi. quindi questa è una piccola introduzione per dire che tutto sommato insieme ai satelliti che chiaramente coprono più la parte di complementare alle aree in cui non si può andare via cavo e comunque hanno delle limitazioni in capacità e quant'altro i cavi sono un elemento strategico che fino a ieri era considerata un di cui i cavi stanno lì nessuno li tocca si possono creare dei danni non intenzionali c'erano già dei danni tipo le ancore e quant'altro ma erano cose molto limitate oggi si parla che gli ultimi studi parlano di 200 guasti all'anno ora uno ogni paio di giorni è un po' difficile pensare che siano è un po' come, consentitemi, è come gli incendi che sono i piromani gli incendi non sono i piromani, sono gente che ha picca al fuoco Francesco Facconi quindi credo che sia una cosa importante e quindi siamo per discutere cerco di mettere a fuoco qualche cosa perché effettivamente noi parliamo di cavi sottomarini oggi, quindi cavi sott'acqua ma io me li immagino stesi per terra soprattutto l'oceano perché poi i cavi passano nel Mediterraneo nei vari mari più o meno piccoli ma anche attraverso l'Atlantico, attraverso il Pacifico Fulvio Ananasso come no? Francesco Facconi non deve essere facilissimo andare ad aggiustarli o posarli Fulvio Ananasso no, no, no intanto ci sono molti siti anche che fanno vedere dove sono i cavi la posizione dei cavi transatlantici sono principalmente transoceanici sono principalmente quelli e sono messi sul fondo in tutto il mondo attualmente ci sono una ventina 20-22 navi e per manutenzione dei cavi, che sono navi particolari, devono essere pronte a poter scendere a profondità oceaniche. Ovviamente si scelgono delle rotte ad hoc perché, per esempio, le tecnologie di esplorazione dei fondali, che sono fondamentali anche per comprendere dove mettere i cavi, avere una specie di localizzazione dei guasti e dei nodi, noi siamo abituati a che quando uno dice che c'è il GPS, sott'acqua non c'è nessun GPS, ci sono delle tecnologie, perché sapete che sott'acqua non si possono propagare le onde elettromagnetiche, quindi ci sono delle tecnologie inerziali elettromagnetiche quant'altro, magnetiche più che elettromagnetiche, però non si può localizzare, quindi ci sono tutte delle tecniche che sono dovute al fatto che obbediscono al fatto che prima bisogna esplorare i fondali e poi capire dove mettere i cavi, queste navi sono specializzate tenete conto che da rapporti recenti sui fondali che sono per lo più inesplorati in genere si può esplorare un fondale fino a intorno a 3000-3500 metri con tecnologie tra l'altro abbastanza non è poco e anche sono tecnologie abbastanza tra virgolette a buon mercato nel senso che sono anche diciamo disponibili anche per attacchi maliziosi per malicious come di gente che è malintenzionata per cui il grosso degli oceani infatti non è esplorato mentre per esempio il mar Mediterraneo questa è una cosa interessante che dà anche conto dell'importanza strategica che abbiamo noi come Europa e come al solito un po' ce la giochiamo ma il mar Mediterraneo che ha tutto quanto la profondità è tutta la massima intorno a quella cifra si parla di 3.000-3.500 metri massimo ha circa il 2% delle acque mondiali e oltre il 20% delle rotte mondiali. Pensate a quanto è strategico il Mediterraneo. E quindi con queste tecnologie praticamente il mar Mediterraneo è completamente mappato. In realtà adesso si sta pensando anche al sottosuolo del fondale, perché ci sono un sacco di terre rare. Per cui alla fine adesso, vi ricordate quando ho capito, anche io sto imparando, perché sono cose che uno non ci vuole pensare, ma quando si parla che qualcuno dell'altra sponda dell'Atlantico pensa di annettersi la Groenlandia il canale di Panama non è solo un fatto di apertura rotta ma anche di controllo di giacimenti e di rotte specialmente con i ghiacci che ci sciolgono e danno spazio ad altre rotte più interessanti anche per sondare il sottosuolo il sottofondare andare sotto ci sono delle tecniche anche per vedere quindi il mar Mediterraneo è completamente mappato e ci sono un mare ma proprio un mare di cavi anche l'Italia non fa la parte del leone, la parte del leone la fa la Francia da Marsiglia vedo che partono Francesco Facconi Marsiglia, bravo Fulvio Ananasso Marsiglia, partono un mare di cavi da Marsiglia, da noi partono dei cavi da Genova da Catania ma non tanti quanto uno si aspetterebbe comunque da lì tutto questo fascio che parte per il canale che passa per il sud della Sicilia verso il Mar Rosso lo stretto di Suez lì è pieno di cagmo pieno pieno pieno gli altri le navi posacavi sono ripeto una ventina e questo è un problema adesso perché è stato calcolato che si stanno diventando obsolete e da qui a pochi anni nonostante che da qui al 2040 ci si aspetta che devono aumentare del 50% circa i cavi da posare, le navi stanno diventando obsolete e bisogna riattuarle e sono una ventina in tutte che sono dotate di queste cose di cui parlavamo, sia di mappatura del fondo, quindi sono navi molto particolari, molto specifiche, possibilità di chiaramente non ci sono, o meglio, ci sono pure delle piccole unità che possono scendere a controllare, tipo il Nautilus ci sono delle unità che vanno anche però in genere il tutto viene fatto in maniera automatica non ci va l'uomo a vedere sotto quindi loro devono essere in grado a parte casi specifici ripeto ci sono casi specifici però devono essere in grado di capire dove mettere i cavi, come aggiustare riparare i cavi, per esempio c'è un cavo che è rotto loro devono essere in grado di localizzarlo tirarlo su aggiustarlo e rimetterlo sotto quindi a profondità di migliaia di metri quindi sì, la risposta è sì sono cose molto particolari molto sofisticate e questo è un problema perché appunto si calcola che oggi non si dà particolare attenzione a questo fatto anche perché ripeto, fino a poco tempo fa i guasti erano molto molto bassi quindi era sostanzialmente una refurbishment cioè una sostituzione dei cavi vecchi con quelli nuovi che veniva ogni decine di anni adesso invece è all'ordine del giorno per cui un problema che è stato sollevato recentemente è che abbiamo un grosso problema di manutenzione dei cavi e quindi bisogna fare degli investimenti stimati addirittura in 3 miliardi di dollari in tutto il mondo per acquisire nuove navi e sostituire quelle vecchie quindi la risposta lunga risposta a breve domanda sono navi specifiche, particolari molto delicate che stanno andando un po' in obsolescenza Francesco Facconi Come me lo racconti te, mi pare quasi di intuire che sia quasi più facile buttare su i satelliti che tirar giù i cavi. Quasi quasi. Fulvio Ananasso Specialmente con le ultime, questo bisogna dire, richiamando quanto dicevamo su Starlink, che poi come dicevamo prima si sta avverando parte di quello che avevamo detto, perché le cautele di cui parlavamo con la sovranità tecnologica stanno un po' arrivando a pettine. Però devo dire che Elon Musk con tutta la sua lungimirante follia indubbiamente ha creato, sta avendo dei problemi anche il sistema di lancio come avrete letto, ogni tanto se ne brucia uno eccetera, però questo sistema di lanci multipli a basso costo tutto sommato sembra più alla portata che queste enormi navi, che sono dei navi molto complicate, che poi però peraltro gestiscono, prima dicevamo, il 97% delle comunicazioni globali, cioè tutto quello di cui parliamo, incluso questa nostra chiacchierata che oggi chiaramente non passa per gli oceani, ma passa comunque attraverso dei cavi, difficilmente passa attraverso dei satelliti. Quindi la risposta è sì, è quasi più facile lanciare satelliti, anche se come abbiamo detto sono delle prestazioni nettamente differenti. Francesco Facconi Eh no, anche perché esatto, immagino che abbiamo parlato della banda passante, la latenza, eccetera, di satelliti sono conosciute e limitate per quanto migliorino. I cavi probabilmente adesso li fanno in fibra ottica, immagino, leggevo. Sì, fibra ottica. E quindi mi aspetto comunque performance estremamente più ampia, anzi, ne sono sicuro. Fulvio Ananasso Estremamente, estremamente più ampia, non solo, ma ogni cavo porta una centinaia o migliaia di fibre ottiche, Per cui loro ogni fibra ottica, come sai, ha una capacità sostanzialmente illimitata, si fa per dire, assolutamente molto superiore a quella che chiunque possa pensare di utilizzare. E ogni cavo, che sono cavi, se voi li vedete, possono essere di varie stazze, ma un cavo tipicamente potrebbe essere di un 30-40 cm, mezzo metro o anche un metro. sono cavi grossi e dentro ovviamente la parte è tutta è una struttura molto rinforzata per ovvi motivi addirittura una volta molti anni fa leggevo i primi cavi che venivano fatti un po' così all'acqua di rose avevano una struttura esterna di rinforzo che piaceva agli squali e se la mangiavano quindi chiaramente hanno messo delle cose in cui c'è una grossa struttura di rinforzo che può anche essere di diversi centimetri proprio molto grossa e dentro c'è questa fascia di cavi e quindi coprono quantità di banda incredibile quindi assolutamente sì Michele Di Maio Ascolta ma visto che per i satelliti adesso oramai due o tre nomi sono sulla bocca di tutti o comunque sono conosciute quali sono invece le entità pubbliche e private che si occupano invece di decidere quando mettere giù un cavo e che poi portano avanti il progetto Fulvio Ananasso guarda, allora questa è una domanda a cui non è facilissimo rispondere perché? perché ci sono delle risposte ma ci sono anche dei caveat allora le entità tipicamente sono entità private quindi non ci sono i governi ecco perché non è così facile nel mondo spaziale ci sono tutte delle organizzazioni internazionali per esempio c'è l'ITU International Telecommunication Union ci sono grandi agenzie nazionali europee l'agenzia spaziale europea l'agenzia spaziale italiana la NASA e tutto passa grosso modo per questo fino all'arrivo di Elon Musk infatti questo la grande breakthrough di Musk è che lui l'ha resa commerciale ma prima era tutto pubblico o parapubblico c'erano delle organizzazioni private tipo Eudelsa e Intelsa ma tutte obbedivano in qualche modo alle regole di tracciamento molto chiare I cavi, in realtà chiunque volesse avere le risorse per e volesse investire, si fa la sua rete di cavi, basta che chieda un'autorizzazione generale a livello di Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. adesso non so esattamente come funziona a livello internazionale ma non è molto complicato e sono tipicamente cose private cosa sta accadendo? Ecco perché la cosa è interessante anche la domanda che alcuni fornitori tra l'altro di queste infrastrutture sono sempre più cinesi e questo già la dice lunga su quello che sta accadendo per esempio all'FCC americana, sul ban che stanno cercando di dare a tutto quello in particolare cinese Huawei Marine Network è il quarto fornitore mondiale di infrastrutture e gli altri tre sono tutti quanti in genere il grosso è cinese o collegato ai cinesi questa è una cosa molto strana in più l'altra cosa stiamo parlando di infrastruttura no fornitori di infrastrutture le proprietà del cavo quindi sono di aziende private e stanno passando tutte quante alle big tech Francesco Facconi infatti Fulvio Ananasso stavo leggendo Francesco Facconi adesso una lista che noto ripetuti nomi come google Fulvio Ananasso facebook, microsoft, vodafone le big tech che fino al 2012 avevano quasi nulla avevano 5-10% della capacità di proprietà sto parlando o con proprietà e affittavano i capi alle diciamo prendevano in affitto dalle grandi compagnie diciamo wholesale che vendevano queste cose qua. Adesso avendo capito devo dire molto prima degli altri un po' come Elon Musk sono stati molto svegli a capire che sarebbe diventata una posizione strategica hanno cominciato a farseli, oggi si parla del 70% di tutti i cavi di proprietà di Microsoft, Google, Meta, Amazon che hanno addirittura i più lunghi del mondo Google ne avrebbe intorno ai 100.000 km è chiaro che è difficile parlare di importanza di chilometri perché sono tra Europa e Stati Uniti sono migliaia di chilometri, quanti ne metti? Quindi non è tanto l'importanza Francesco Facconi però per esempio i più lunghi se prendi le fibre e le metti una in fila all'altra Esatto, diventano ancora di più. Fulvio Ananasso Però per esempio tutti i grandi progetti, uno si chiama Waterworth di Meta per esempio, mira a realizzare il cavo più lungo del mondo di 50.000 km, è parzialmente in realizzazione e collegherà Stati Uniti, India, Brasile, Sudafrica ed altre regioni chiave per il loro business. Ci sono altri che stanno collegando i progetti sull'Africa, perché l'Africa poi anche lì piano piano ci rendiamo conto quando è troppo tardi, ahimè, dell'importanza geopolitica di alcune scelte che le grandi potenze la Russia, la Turchia anche i cinesi stanno facendo in certe varie strategiche, te ne accorgi quando è troppo tardi loro hanno fatto tanti di quegli investimenti che oggi si rendono conto che tutte le comunicazioni che sono la base per qualunque tipo di business passano attraverso questa cosa e stanno cercando di diventare proprietà di questi asset, quindi ci stanno tutti Microsoft, Google eccetera che hanno propriamente la vera proprietà sta diventando loro tant'è che alcune entiti di analisi per capirci non McKinsey ma quelli specializzati in queste cose hanno cominciato ad alzare il flag, state attenti che l'internet che fino a ieri uno diceva era una rete libera eccetera, se tutto il backbone di proprietà delle big tech non è neanche libera, cioè ci veicolano quello che gli pare, quindi sono anche problemi di tipo proprio sovranità geopolitica e tecnologica Francesco Facconi mi stupisco cioè non mi stupisco di aver sentito i nomi delle big tech mi stupisco di non aver sentito nomi come NSA o altri o altre agenzie spione di vari stati più o meno liberali, nel senso che se ricordo bene il caso Snowden era partito proprio dal fatto che venivano intercettati i dati in un cavo in ingresso, in una serie di cavi in ingresso nel Regno Unito. Quindi insomma anche il controllo del cavo da questo punto di vista permette di avere un controllo proprio sul dato. Fulvio Ananasso Sì, allora in realtà niente, nel senso che, ricordate quando anche lì parlavamo per Starlink e Sadelli diciamo esattamente questo che il problema che molti sollevavano era la possibilità di interferenze perché passavamo attraverso una rete di proprietà altrui in questo caso Elon Musk e dicemmo e poi si sta rivelando vero che il problema vero non era tanto quello dell'infrastruttura nel senso che certo se è folle o se non è tutto da vedere Musk decide che spegne contro ogni regola internazionale va a capire che succede, va bene ma quindi quello è on off il problema è la come dici tu, l'hacker l'hackeraggio o l'interferenza che veniva e viene risolto lo stesso Cingolani di Finmeccania diceva, no non vi preoccupare le stazioni di attacco sono nostre, ci mettiamo della criptografia quantistica cioè talmente forte che alla fine noi controlliamo le informazioni che girano, è un po' la stessa cosa per loro, nel senso che oggi noi siamo fatti anche quando tu parlavi di Snowden fatti prendere un po' alla sprovvista perché nessuno si rendeva conto oggettivamente fino a pochi anni fa dell'importanza della sicurezza informatica ma pensate anche semplicemente a quello che facciamo noi, che ancora oggi l'Agenzia per la Cyber Sicurezza Nazionale emana dei rapporti in cui si scopre che il grosso, molte aziende non solo individui usano password 000 la data di nascita eccetera Francesco Facconi 1,2,3,4 cosa voglio dire? Fulvio Ananasso 1,2,3,4 che oggettivamente bisogna ammettere che fino alla quando si parlava anche della guerra ibrida tipicamente russa anche l'anno della NSA di Pietroburgo quella russa oltre a quella americana che sono specializzate in questo tipo di cose veniva presa come una specie di cosa ideologica ce la vede con i russi eccetera in realtà fino a pochi anni fa oggettivamente a livello di sicurezza informatica privata e diciamo più istituzionale non davamo molto peso a queste cose tanto è vero che la nostra agenzia per la cyber sicurezza dall'altro è molto efficace è considerata una delle migliori in Europa sta in attività da pochissimi anni prima non c'era proprio Allora che succede? Che quando anni fa, e forse proprio il caso Snowden e altri hanno cominciato a dire, ma è così facile fare il furto dei dati, come hanno fatto il leaks, come si chiama, quello di quello svedese che poi è stato arrestato, australiano, Wikileaks esatto è così facile al di là del reato più o meno grave eventualmente commesso è così facile rubare i dati in effetti era molto più semplice perché non c'era quasi nulla di c'era una piccola crittoria di base ma facilmente eliminabile, adesso perché, quindi rispondo alla domanda in realtà il possesso fisico di questi cavi non è fondamentale come diciamo per Musk se Google, se le Big Tech se i GAFAM hanno tutta la proprietà e decidono per qualche motivo che o mi dai delle cose o mi dai dai vari ecco tipo l'Europa non mette la web tax oppure io ti spengo i cavi allora quello è un discorso molto grave a livello di infrastrutture però a parte questi casi estremi di difficile oggettivamente accadimento perché sarebbe un boomerang per tutti quello che invece si può fare è quello di un controllo dei dati in ingresso e in uscita. Se lì invece si comincia ad attuare come stanno attuando, come si sta attuando, come oggi ci sono delle varie regolamentazioni sia americane sia europee anche, che si sta muovendo anche l'Europa, delle grosse azioni per controllare i punti di attacco di questi cavi, che è là che viene avuto molto spesso viene l'accaraggio viene il DDoS arriva il man in the middle in genere è lì che vengono allora l'agenzia di cui parlavi tu preferisce o no, non può fisicamente dire ai suoi ai text pay deve comprarsi un cavo dice che utilizza i cavi chiaramente da google chiaramente di congruità con delle operazioni di criptografia per cui è roba, quindi non ti devi stupire se mancano perché i soldi che servono sono tantissimi e oggettivamente è un core business che non è così importante avere l'infrastruttura quanto il controllo del processo comunicativo che ci viaggia sopra, quindi è chiaro che poi arriva a un punto, qui c'è un po' di demarcazione che è valido anche per i satelliti, c'è un punto in cui sì ma la tecnologia è meglio che la compri o l'abbia in casa e qui non si capisce bene perché è chiaro che se tu hai i cavi è meglio non averli è tautologico però questo comporta degli sborsi, dei controlli aggiuntivi che devi fare che un ente pubblico non dovrebbe poter fare poi sai se poi lo stanno facendo sotto banco e nessuno lo sa questo non lo so neanche io Francesco Facconi diciamo speriamo di no temiamo di sì ecco secondo me Fulvio Ananasso bravo l'hai detto uno l'ho detto io Francesco Facconi no no no sì sì Fulvio Ananasso malpensante ecco Francesco Facconi ok quindi allora di questi cavi ne abbiamo parlato già abbiamo capito insomma quanto sono degli oggetti complessi che viaggiano però un po' in tutto il mondo quanto siano oggi una delle criticità più importanti come dicevi prima anche della nostra rete perché comunque pensare di passare tutto sullo spazio non c'è tutto via terra anche lì, ci sono dei continenti che non sono connessi, le Americhe con l'Europa, con l'Oceania eccetera e allo stesso tempo sono fonti di attacco. Difficile, domanda complessa, ma che futuro vedi visto che l'altra volta ci hai azzeccato molto sul discorso satelliti finora perlomeno, che idea ti sei fatto della situazione oggi della rete per come oggi Fulvio Ananasso allora intanto per fortuna se quello che ho detto risponde a verità credo che in gran parte risponda con tutti i limiti che ho anticipato prima per fortuna ce ne stiamo rendendo conto devo dire apro una piccola parentesi geopolitica qualunque siano le nostre idee su quello che sta accadendo con l'amministrazione Trump è chiaro che ha creato una un totale trasformazione una rivoluzione, cioè ormai tutti i paesi stanno pensando che devono in qualche modo riacquisire sovranità controllo delle loro tecnologie e quant'altro questo forse è l'unico dal mio punto di vista, punto positivo di quello che sta accadendo in questa follia dal mio punto di vista qui dico e qui non nego detto questo tutti quanti si stanno accorgendo, allora Intanto, sì, come hai detto tu, non possiamo che prendere atto, ma anche quando io lavoravo nel campo spaziale, si diceva già che c'erano i famosi TAT, che allora si chiamavano TAT, credo anche adesso, si chiamano Transatlantic Transmission, che erano quelli principali gestiti dalla nostra Telecom Sparkle, che era una delle più importanti quando Telecom Italia, di cui facevo parte, era una grossa compagnia, adesso purtroppo si è un po' persa, ma negli anni 80-90 noi eravamo tra i top 10 del mondo e c'erano un sacco di cavi anche di nostre proprietà proprio e che erano visti come quello principale su cui far viaggiare allora le comunicazioni anche vocali con tutti i limiti di cui parlavamo dei satelliti e si parlava però della stava arrivando internet eccetera, vabbè vedremo, tanto ci sono i satelliti, i cavi, nessuno ce li tocca eccetera. Dopodiché, quello che sta accadendo è che tutti stanno rendendo conto dell'enorme quantità di dati che sono necessari e l'unica infrastruttura che può dargli sono proprio i cavi. Come abbiamo detto, ovviamente adesso noi stiamo parlando tra Roma, Milano e Milano, se capisco bene, e senz'altro non andiamo via cavo sottomarino, ma andiamo attraverso anche lì, i cavi, comunque sono sempre cavi, non è che sono altre cose che stanno sottoterra invece che sottomarino. Per cui i cavi non puoi farne a meno. La comunicazione, credo che siamo tutti d'accordo, qualunque mestiere facciamo, è il tessuto connettivo di tutta la nostra società dell'informazione. La comunicazione è la base per qualunque cosa. Vogliamo fare finanza, vogliamo fare transazioni bancarie, vogliamo fare ricerca, vogliamo fare la comunicazione. La comunicazione oggi si chiama Internet e quindi no way, i cavi devono essere salvaguardati. Allora, sono parzialmente ottimista, nel senso che avendo detto dell'enorme caos geopolitico che abbiamo in atto, che almeno a livello paesi più importanti si stanno prendendo degli accorgimenti. Perché? Perché intanto, anche toccando il mondo americano, che è questo momento più autarchico, se vogliamo. Ma comunque stanno se è vero, come per me in parte è vero, che per me non tanto la Cina. Chiaramente loro temono la Cina per ovvi motivi di business industriale. La Russia era una grande potenza militare, era una grande potenza ai tempi del muro, adesso ha solo una potenza militare con tutti i suoi limiti, quindi non la temono per niente la Russia. Mentre temono molto i cinesi, piccolo aneddoto, io quando lavoravo in quel mondo Iridium di cui parlavamo l'altra volta, stavo spessissimo negli anni 80 e 90 in America, nei laboratori, nelle industrie americane, in particolare la Motorola che faceva Iridium, io mi ricordo che allora i cinesi che erano considerati dei poveri così, dei ragazzotti che dovevano crescere, li facevano assistere a tante di quelle riunioni a cui a noi non facevano assistere perché ci voleva in nulla osta segretezza, perché era una roba di tecnologia americana, e io dicevo, ma come noi siamo i vostri partner, eccetera, e ci fate uscire. Sì, ma voi siete d'Italia, voi siete d'Europa, questi sono ragazzotti, e i ragazzotti oggi stanno facendo quello che stanno facendo, per cui non è più vero, come penso ormai sanno tutti, che copiano, perché hanno senz'altro copiato. Oggi inventano, inventano pure forte. Inventano meglio ormai. Inventano meglio, assolutamente. Tutta gente che ha studiato in America, ha studiato a Harvard, a Berkeley, non è che sono gente che nascono là. Per cui a questo punto loro hanno il terrore della Cina. E quindi l'FCC, per esempio, come prima dicevo, proprio in questi giorni, credo che abbia un meeting il 7-8 agosto per far passare una nuova regolamentazione che è di protezione di tutte le infrastrutture che ne stanno facendo, proprio mi sembra ieri o oggi Trump ha annunciato un piano tra le tante cose che annuncia di un investimento mega galattico sulle infrastrutture per l'intelligenza artificiale perché poi al solito l'intelligenza artificiale sembra un'altra cosa ma come sapete servono triliardi di dati che devono e mica sempre, anzi quasi mai, stanno nel posto in cui vengono creati, stanno in una rete mondiale e quindi i sistemi di trasmissione sono fondamentali per addestrare i modelli e quindi per fare un grosso salto di qualità anche in questo campo in cui la Cina è molto avanti anche, non dico rispetto agli Stati Uniti ma sta senz'altro lì, loro hanno fatto questo grosso piano e investimenti proprio, non mi ricordo i numeri ma non so neanche quanti zeri ci sono e vogliono evitare che paesi stranieri e anche i famosi provider di cui parlavo prima, i fornitori, non siano americani o riconducibili al blocco occidentale. quindi è un ban totale per la Cina questo non solo di pochi giorni fa che alcuni parlamentari repubblicani principalmente ma so che sono anche uniti alcuni democratici hanno chiesto ufficialmente una lettera ufficiale ai vari CEO delle varie big tech e non solo in qualche modo possessori di cavi o cofossessori di cavi di dare informazioni anche riservate di mercato pur che protette su quello che loro sanno possa essere mai accaduto o stia accadendo in campo di possibili danni ai loro cavi strani inspiegabili per fare una mappatura di quello che sta accadendo e correre ai ripari con delle misure ad hoc di protezione fisica e cibernetica, fisica tra l'altro ormai si fa anche con navi ad hoc che vanno in aggiunta a quelle posacavi ormai sono delle cavi e delle navi che viaggiano proprio continuamente sulle rotte dei cavi più importanti per vedere se... pattugliano poi ci hanno dei droni sottomarini che sono ugualmente importanti come i droni che volano anche lì vedono il controllo quindi ci sono delle misure di controllo diciamo fisico e di controllo cibernetico, quindi gli Stati Uniti stanno facendo una grossa operazione in questo senso l'Europa e anche l'Italia udite udite stanno facendo cose abbastanza interessanti perché l'Europa proprio adesso recentemente ha attivato un comitato di esperti ma al di là degli esperti con gente appartenente a tutti i Stati membri alla Commissione Europea e all'Agenzia per la Sicurezza, l'ENISA per fare un piano d'azione che parte da una mappatura di quello che c'è perché come al solito credo che questa cosa l'avete sentita o anche voi la toccate con mano ogni giorno molto spesso si parla di cose, io mi sono occupato ad un certo punto anni fa dopo il crollo del monte del ponte Morandi di controllo e manutenzione preventiva delle infrastrutture esce fuori che nessuno sa bene dove stanno e quali sono la prima cosa è sempre la mappatura ma questa è incredibile perché uno dice ma dovrebbe essere la prima cosa finché non accade qualcosa Francesco Facconi i ponti si vedono, è facile vederli mapparli i cavi sono sott'acqua abbiamo detto prima Fulvio Ananasso non è neanche tanto così perché li vedi ma intanto si sta parlando di centinaia di migliaia di strutture sospese anche il ponticello che passa sopra al rio tinto quello che ti pare quello pure in teoria dovrebbe essere mappato e questi a volte sono di proprietà dei comuni a volte di proprietà dell'ANAS non è così semplice ma come dici tu almeno li vedi quello manco li vedi, se qualcuno non ti dice dove stanno allora loro hanno cominciato a fare proprio da questo gruppo di esperti che deve dare una risposta in autunno quindi questa è partita recentissimamente ma deve lavorare molto in fretta per fare sia una mappatura di tutto quello che c'è e per fare uscire una direttiva o un regolamento sui cavi quindi toccare esattamente questo argomento mappatura che dice cominciando dalle fonti pubbliche ma anche i pubblici devono interrogare i privati perché poi come magari dirò subito dopo quali sono le azioni che si possono fare a livello di obbligare gli stati a fare qualcosa perché se andiamo sul best effort non c'è molto, infatti l'FCC americana sull'onda della muscolare di Trump loro fanno, se ne fregano altamente se magari vanno un po' troppo in là sul diritto internazionale però fanno, noi a volte parliamo un po' troppo e facciamo un amore al Suecio qui bisogna obbligare perché quella cosa è seria dopodiché loro dicono cominciamo con le fonti pubbliche e poi andiamo dai privati e voglio sapere tutto quello che c'è di nostra proprietà nel mondo, non c'è poco nel mondo perché noi abbiamo un progetto che si chiama Connecting Europe Facility CEF che è vecchio dall'altro, che è stato funded nel mi sembra subito prima del Covid quindi è già un po' d'anni quando ancora non si pensava all'importanza strategica di cui stiamo parlando oggi che ha previsto per il periodo 21-27 un miliardo di euro che oggi sembra ridicolo allora era parecchio per cavi sottomarini di interesse Unione Europea quindi purché siano di proprietà dell'Unione Europea utilizzano tecnologie europee e con sistemi SCADA di supervisory control and data acquisition cioè un sacco di tecnologia per evitare che tu devi andare sotto col palombaro cosa che non fai, per capirci se hai queste tre caratteristiche poi andare un operatore può chiedere chiaramente una sovvenzione perché non ci fai nulla ma ne hanno già spesi una mezza miliardata fino adesso e chiaramente lo stanno riformulando quindi partendo da questa mappatura loro vogliono capire cosa c'è di nostra proprietà in giro per il mondo Francesco Facconi per nostra, perdonami, ti riferisci Fulvio Ananasso in questo momento all'Italia o all'Europa? Unione Europea Francesco Facconi questa è una cosa Unione Europea Fulvio Ananasso tieni conto come dicevamo prima che anche i singoli chiaramente poi andrà giù per i rami ai singoli paesi che poi verranno messi insieme noi nell'era d'oro di Telecom Italia i nostri cavi i nostri proprietari Telecom Italia spartano, erano notevoli questi TAT ne avevamo diversi noi o quote o di cavi, quindi oggi molto di meno, ma insomma noi ne abbiamo parecchi noi come Unione Europea, quindi dobbiamo mapparli e dire specifiche tecniche capacità, proprietà siti di approdo, incidenti in modo di poter fare delle linee guida che dovrebbero uscire a fine anno con degli stress test da fare perché ci sono anche dei test che si possono fare per vedere se è un cavo come per la manutenzione predittiva delle infrastrutture se usi l'intelligenza artificiale e le tecnologie non devi andarli a vedere come invece purtroppo si fa con la manutenzione tu puoi capire con degli algoritmi se più o meno quegli stress nel caso dei ponti a differenza stress termici, terremoti, traffico di tir eccetera, qual è la probabilità che questo possa andare giù stesse cose, quindi fanno uscire delle linee guida e un set di misure tecniche che chiamano cable security toolbox per fare in modo che tu in qualche modo cosa fai se accade cosa per poi arrivare a dei progetti che loro chiamano di progetti di interesse europeo per poter finanziare progetti che in qualche modo aiutino gli operatori a risolvere questi problemi. Quindi anche a livello europeo si sta muovendo e finisco con la parte italiana che tutto sommato non ci siamo mosti, anzi forse siamo mosti tra i primi, abbiamo creato recentemente, non so se l'avete letto o sentita, Ma il ministro Usumeci ha presentato in Senato, credo che sia il 15 aprile, non vorrei essere sbagliato, ma intorno a metà aprile, un disegno di legge, quindi è una legge, non è un decreto, per regolamentare la sicurezza delle attività subacque, che chiamano Agenzia per la Sicurezza delle Attività Subacque, che chiaramente vuole avere un presidio tecnico e amministrativo attività subacquea vuol dire i fondali anche la fauna vedere i cavi vedere le navi che in qualche modo transitano avere tutto un quadro di quello che accade a livello di superficie dell'acqua e ovviamente in questo caso le acque di interesse italiano ovviamente le acque di di solanità italiana e questo che io sappia è la prima operazione fatta a livello europeo ora l'ultima cosa che dico a questa cosa che mi viene in mente in realtà un unico un problema serio che io vedo è a livello delle acque internazionali perché mentre se mi dite ancora due minuti vi dico potrebbero fare e andrebbe fatto a livello di istituzioni internazionali perché qui Fino adesso abbiamo parlato di i cavi di qua, parte di quello, il Mar Rosso, ma si può trattare una cosa così importante a livello globale, a livello dei singoli stati? Io credo di no. Francesco Facconi Ricordiamo che il mare tendenzialmente non è di nessuno, tranne poco davanti alle coste, quindi questi cavi che passano in mezzo all'oceano, anche solo al Mediterraneo, non sono di nessuno. Fulvio Ananasso bravo, sono acque internazionali chi regola cosa? il problema esiste, allora a mio avviso, mentre non so rispondere tanto quando è veramente acque internazionale nel senso che per me dovrebbe essere cioè, saprei rispondere per quello che anche ho detto quando sono acque di sovranità nazionale come ha detto l'Italia, prendo quello e quindi, i Stati Uniti è perfetto, tutto bene quando sono internazionale a mio avviso l'unica cosa è ricorrere alle organizzazioni internazionali ora è vero che purtroppo anche lì è un momento un po' buio perché cerco di essere politicamente corretto ma il diritto internazionale non è proprio che viva un momento di Michele Di Maio grande condivisione Fulvio Ananasso per cui fa rispettare anche leggi internazionali è un po' difficile però che altro c'è che si possa fare se non ci sono, allora per esempio c'è l'ONU che con tutti i suoi limiti con tutte le sue cose eccetera a parlare, ma l'ONU fa i trattati. Allora si stava parlando fino a recentemente, francamente non so se è andata avanti perché sostanzialmente dopo l'Ucraina, quindi negli ultimi due o tre anni oggettivamente l'ONU è concentrata, giusto o no che sia sui grandi conflitti, eccetera, quindi non so se è andata avanti, ma si parlava di un trattato delle attività sottomarine, cioè norme globali vincolanti, perché l'ONU lo può fare, per la protezione delle infrastrutture e facilitare la cooperazione multilaterale tra gli stati almeno quelli confinanti è nell'acqua internazionale il Mar Rosso, a parte il Mar Rosso non so se sia internazionale o meno perché è troppo vicino alle due coste, quindi ora manifesto la mia ignoranza non so se è di proprietà internazionali ma o sono egiziane o sono arabe mi sfugge quindi prendiamo magari il canale di Basci che è un'altra cosa di cui si parla poco il canale di Basci è quello che sta tra Taiwan e le Filippine sono 156 chilometri e spiega anche altra cosa che uno se non ci pensa perché la Cina ha tanto interesse a riprendersi Taiwan, non è solo per l'attività della famosa semiconduttori che il 50% li fanno a Taiwan ma anche ne fanno molti in Cina ma anche perché nel canale di Basci che sta a sud di Taiwan passano credo il 50% non picco al 50% ma una grande quantità di tutti i cavi sottomarini che collegano l'estremo oriente dell'Asia al nord e Sud America quindi anche lì per quello che abbiamo detto sulla strategicità di queste comunicazioni è pensare all'importanza che uno controlli tutte quelle rotte che poi portano informazioni portano transazioni e quant'altro in quel caso per esempio ho fatto un esempio per dire non so quanto sia noto questo fatto dell'importanza strategica del Taiwan da questo punto di vista ma quelli sono senz'altro siccome sono 156 km mi sembra che non vorrei sbagliare ma la sovranità è su 20 miglia mi sembra 20 miglia dalla costa, non vorrei sbagliare c'era Gheddafi che aveva deciso che la Sirta si prendeva non so quante 200 miglia per prendersi tutta la Sirta mi sembra che siano alcune decine di miglia, ora ovviamente il canale di basci 156 km che sono 100 miglia non risponde a queste cose allora in quel caso che si fa? Chi decide? Almeno l'ONU o chiunque al posto dell'ONU dovrebbe obbligare in qualche modo Cina e Taiwan in questo caso è complicatissimo perché la Cina non riconosce Taiwan ma era per fare un esempio e obbligarli a delle regole di controllo per esempio se ci fosse qualche sentore di qualcuno dei due settori dei due nazioni o anche estero ha fatto qualcosa di sbagliato e questo dovrebbe essere sanzionato non è come oggi che dice pare che sia stata la Russia, ho capito e poi niente, questa cosa non può essere non solo, altra cosa l'ITU per esempio, un'altra cosa importante che prima ho citato L'ITU si occupa, una volta c'era T ed R per riguardare telecomunicazioni terrestri, non c'era il sottomarino ma credo che riguarda l'intentro R per la parte radio, ma l'ITU per conto dell'ONU si occupa degli standard di trasmissione e potrebbe tranquillamente emettere degli standard di sicurezza per le telecomunicazioni perché già lo fa. sulle altre standard di quali sono i bit, i protocolli, poi tu sei ingegnere, mi capisci, no? Non so Michele, Michele... Michele Di Maio Non sono ingegnere, sono economo. Fulvio Ananasso Ok, quindi sei un... però forse appunto Francesco mi comprende meglio, ma credo che sia comprensibile questo fatto che tu alla fine in qualche modo devi creare degli standard di sicurezza, quando tu fai una trasmissione devi dire i bit all'inizio devono servire a fare un controllo di parità per cui se per caso c'è qualcosa che non va io me ne accorgo, insomma potrebbe tranquillamente fare la cosa la Nato, altra cosa di cui oggi spesso parliamo nonostante le divisioni al suo interno è un'alleanza militare ma ha un interesse notevole per garantire la sicurezza delle infrastrutture notevolissima e potrebbe nonostante non sia il suo mestiere ma attraverso gli stati membri dovrebbe attuare delle strategie di difesa contro le minacce fisiche e cyber quindi il tutto d'altro si basa ed è importante per me la cooperazione internazionale sulla condivisione delle informazioni altra cosa importante e finisco questa parte è che in realtà prima ho detto che l'FCC americana ha chiesto no scusatemi i parlamentari americani hanno chiesto ai CEO delle varie big tech se avete delle informazioni di qualcosa che è andato storto e quant'altro in teoria avendo detto che sono aziende private è facile che le aziende private dicano quello che è accaduto perché dovrebbero svelare anche segreti industriali che magari non vogliono sapere l'altra volta sui satellite parlamo anche di satellite killer che venivano usati e che spesso non si conoscevano perché il killer era uno che stava in una potenza che non voleva dire l'altra potenza che aveva i satelli di killer quindi a volte non lo sappiamo queste cose ma è fondamentale come hanno fatto i parlamentari americani voi dovete dirci le cose sennò come facciamo agire quindi una piattaforma sotto leggi da ONU NATO non lo so una piattaforma di coordinamento internazionale di scambio delle informazioni dovrebbe esserci ecco perché io penso che Questa è tutta cosa che quello che sto dicendo so che è allo studio, non mi sto inventando nulla di particolare, ma sostanzialmente io vedo, sono parzialmente ottimista con tutti i caveat del caso perché a mio avviso si sta lavorando sostanzialmente a tre cose. Uno a dei trattati globali per la sicurezza delle infrastrutture con obblighi agli stati quando sono stati confinanti, obblighi, non inviti, obbligi a proteggere infrastrutture e sanzionare i responsabili anche quando fossero gli stessi stati. Ora, poi è difficile enforce, vedi ONU, ma questa è un'altra storia, vedi il Tribunale internazionale, almeno uno deve cominciare. Poi ci vuole un codice internazionale delle protezioni delle infrastrutture critiche che stabilisca, che abbiamo detto sono allo studio, in Italia, in Europa, in America, che stabilisca almeno quali sono i criteri da avere sia a livello fisico che a livello cyber, per certificare e verificare le strutture, è fondamentale una piattaforma internazionale sotto l'egita di chi ci pare, ma sotto il controllo internazionale delle informazioni di quello che accade a livello mondiale. Oggi si parla, e ci sono l'ultimo dato che ho letto proprio pochi giorni fa, c'è molta preoccupazione sulla manutenzione perché a differenza di prima ci sono questi famosi 200 guasti all'anno sempre più sparsi e stanno chiaramente in aumento esponenziale e si parla che praticamente questo porta a delle crisi possibili anche di tipo far fallire dei sistemi economici di piccoli stati perché viaggiano 10 trilioni quindi miliardi di dati bancari che sono messi a repentaglio ogni anno con questi guasti con questo ammontare di guasti quindi chiaramente la cosa è talmente seria che ovviamente da un lato è preoccupante perché ce ne siamo accorti come al solito un po' tardi dall'altro però uno non abbiamo alternativa, due le operazioni sono in atto e in un tempo ragionalmente breve credo che almeno il grosso dei pericoli dovremmo in qualche modo tamponarlo c'è il problema finale come dicevo che prevede anche un grosso investimento di miliardi di dollari soltanto per le navi americane e di altre non so esattamente quanti per quelle mondiali come dicevo oggi sono 20-22 solo due di queste navi posa-cave e manutenzione sono americane solo due, questo è un grosso problema per l'onda americano che è sempre di avere tutto sotto controllo e di queste 20 adesso non mi ricordo bene 20 o 22 ma il totale da qui al 2040 come dicevo prima quando il traffico ometterà il traffico di posa il traffico di posa di nuova infrastruttura ometterà del 50% circa due terzi di queste navi saranno fuori servizio quindi bisogna rimettere almeno una quindicina di navi e aggiungere quindi problemi vari ma almeno ci sono dei dati Francesco Facconi navi che non si comprano giustamente al primo molo Fulvio Ananasso non si comprano al primo molo e ci vogliono anche credo, immagino parecchi anni per progettarle e costruirle in questo ci abbiamo anche fin i cantieri ha un ruolo molto importante perché noi abbiamo un'ottima reputazione in questo tipo di navi so per certo no so ci sono contatti molto forti tra Leonardo e i francesi ricordate quando tempo fa c'è un tentativo di fusione tra Fincantieri e l'analogo francese che poi naufragò, so che stanno riparlandone perché vorrebbero creare proprio da questo punto di vista e non solo ovviamente, principalmente per la difesa ovviamente, però è parte del protocollo un campione europeo che tutte queste cose a cominciare dalla difesa fino alle infrastrutture terrestri, aeree, di superficie e sottomarine, che ho sotto il controllo di questa attività, almeno franco-italiana, se non di più. Quindi mi riallaccio all'ultima, al podcast sui satelliti. Guarda caso, la Leonardo si è già organizzata da qualche mese con alcune unità principali in cui lo spazio è una delle missioni principali, le attività di terra sono un'altra delle missioni, le attività marittime e sottomarina sono un'altra delle missioni e c'è uno stile in committee di coordinamento tra queste attività strategiche. per la difesa quindi finisco con una notazione auspicabilmente ottimistica quindi lunghissima risposta alla tua breve domanda ma sono abbastanza ottimista anche perché non posso che essere ottimista se no non so che altro fare Francesco Facconi non ci rimane più niente Fulvio Ananasso però le azioni sono in atto Francesco Facconi fantastico molto bello anche perché i cavi sono veramente un qualcosa di fondamentale ridiciamolo nello spazio viaggia il 3% ho letto in giro dei dati il 97% su cavi terrestri e sottomarini quindi è importante sapere dove passano i nostri dati e come funzionano ed è importante anche pensare che se il nostro cavo di casa che da modem a DSL fibra di un certo tipo fibra di un altro continua a migliorare anche quelli che collegano i continenti dovranno continuare a migliorare perché poi alla fine la fame di dati sarà sempre quella sarà sempre di più, giustamente io Fulvio ti ringrazio intanto, abbiamo fatto una bellissima chiacchierata anche oggi, non so se tu o Michele avete qualcos'altro per chiudere un'ultima chiosa Michele Di Maio che vogliamo dire no, allora l'argomento è molto interessante come dice sempre un nostro un nostro collega dove si incrocia tanto tra tecnologia e geopolitica abbiamo parlato dell'importanza della mappatura dei cavi abbiamo parlato dell'importanza di chi li possiede e di chi li stende ma poi in breve abbiamo parlato dei cavi che possono essere di varie dimensioni dello squalo che prova ad assaggiarli ma dal punto di vista tecnologico oggi quali sono le innovazioni della tecnologia del cavo in breve Fulvio Ananasso le innovazioni non sono tanto innovazioni nel senso che prendono quello che sta accadendo sulla rete terrestre, oggi si parla di cavi a fibra ottica single modo molti modo, cioè sono delle delle innovazioni unicamente per aumentare le capacità dei dati nel singolo nella singola fibra ottica i cavi sottomarini obbediscono alle stesse regole a cui obbediscono i cavi terrestri che sono chiaramente molto avanzati rispetto a anni fa tenete conto che mentre il cavo terrestre è comunque il cavo anche che passa sotto casa vostra in qualche modo uno fa un piccolo insomma fa un piccolo stracciato scava un po', lo tira fuori e lo cambia, in quell'altro campo prima che uno li cambi deve proprio essere obsoleto quindi ci sono dei salti tecnologici che evitano che ci siano delle cose molto molto importanti a livello di tecnologia dei cavi quello che sta accadendo per esempio un'altra cosa che riguarda la topologia diciamo la come fare in modo che che reagisco a attacchi di tipo fisico, nelle telecomunicazioni, quindi Francesco mi caverà un po' meglio, ma cerco di essere divulgativo anche per tutti gli altri, in genere ci sono vari modi per utilizzare un mezzo trassistivo da diverse persone, chiamo il multiplexing, per cui c'è il frequency division multiplexing, il time division multiplexing, Quindi io nel Frequency Division uso una certa frequenza, tu ne usi un'altra e uno ne usa un'altra ancora. E uso lo stesso mezzo. Nel Time Division uso la stessa frequenza ma in tempi differenti. E così via. Nel Code Division uso un codice. E così via. In realtà lì si sta spensando al Special Division Multiplexing che io divido spazialmente e metto per esempio un cavo che deve andare da qui a New York. Faccio in modo che ci siano due o tre cavi paralleli che passano in diverse parti, in modo che se per caso mi tranciano uno io riesco a fare quell'altro. Allora in qualche modo c'è più un discorso di advance di tipo tecnologico in senso topologico che non di tecnologia, che è quella per il cavo, sono quelle dei cavi terrestri con per forza dei lag temporanei diciamo di tempo perché sono stati fatti n anni fa e non li posso cambiare mentre c'è molta tecnologia nei punti di approdo lì c'è stanno tecnologie varie appunto per evitare il man in the middle, il DDoS e gli attacchi hacker lì c'è molta tecnologia per cercare di proteggere sia con l'appattugliamento di cui parlavo Lì c'entrano anche i satelliti, sono delle tecnologie miste che fanno in modo che io per esempio in certi punti dell'oceano, magari c'è una boa o c'è una piattaforma petrolifera, lì si mette anche un collegamento spaziale che lui vede sotto quello che sta accadendo e trasmette a dei centri. Michele Di Maio Così che riesce a recuperare. Quello che riesce a recuperare. Fulvio Ananasso Quindi le tecnologie della connettività fisica non sono differenti da quelle terrestri, con il ritardo che ovviamente per l'installazione non può essere immediato. Mentre se è molta più tecnologia nei punti di approdo e nei punti di trasmissione anche via satellite. Quindi anche lì la tecnologia sta andando molto rapida. prima ho citato l'intelligenza artificiale un mare di di addestramenti ormai si fanno se vedete anche ci sono delle animazioni delle reti di addestramento dei modelli sono mostruose dove prendono i dati dove vanno a prenderli quindi chiaramente è tutto e questa pure sono dei miglioramenti tecnologici per fare in modo che questi dati non collidano internet, tipicamente una rete in cui non c'è un grosso controllo dei pacchetti, il pacchetto si cerca il suo percorso migliore e poi viene ricombinato alla fine. Francesco Facconi Il TCP. Fulvio Ananasso Esatto, il TCP. Tutta questa cosa, immaginate con l'aumentare esponenziale dei dati, diventa complicata. Lì c'è molta tecnologia, quindi è più tecnologia, per rispondere a Michele, è più una tecnologia di tipo software che di tipo hardware. L'hardware sta là, viene un po' non si può toccare Francesco Facconi un po' diciamo che le fibre ottiche ormai sono arrivate Michele Di Maio al limite fisico certo, facciamo di più con quello che abbiamo Fulvio Ananasso con software che possiamo attaccarci sopra Francesco Facconi fantastico, allora io avvio la sigletta che ci porta verso l'uscita e appunto ricomincio a ringraziare Fulvio Ananasso per essere di nuovo tornato qui personalmente anche stasera ho imparato un sacco di cose ho scoperto tutto questo fermento sotto le nostre acque che un po' immaginavo ma sentirlo riassunto in tutta questa in questa oretta di chiacchierata così bene insomma mi ha veramente interessato spero anche a tutti voi che ci stiate ascoltando Fulvio ti ringrazio ancora Michele Di Maio come si dice da queste parti non c'è due senza tre Francesco Facconi quindi chissà quale sarà la prossima Michele Di Maio vedremo Abbiamo fatto terra, anzi abbiamo fatto aria. Francesco Facconi Non spazio, manca terra. Sì, spazio. Siamo qua. Fantastico. Detto questo, questo è l'ultimo speciale estivo, quindi da lunedì primo settembre ricominciamo con la programmazione tradizionale e vi diamo appuntamento quindi con la prossima puntata digitalia da lunedì e poi in podcast, come sempre. Grazie Pulvio, grazie Michele, grazie a tutti voi che ci ascoltate e una buonanotte dallo studio di Milano Città Studi. Michele Di Maio E un ciao dallo studio di Milano Isola da Michele Di Maio. Ciao a tutti da Fulvio Anasso. Fulvio Ananasso Grazie a tutti.

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