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Lunedì 25 Novembre alle 20:50

La proposta di legge per lo sharenting in Francia. Il semaforo a quattro colori per il traffico autonomo. Bing nella taskbar di Windows. Intelligenze artificiali oppure SALAMI? Il social credit score cinese. Queste e molte altre le notizie tech commentate nella puntata di questa settimana.

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Digitalia #664 - Macchine affamate sognano salami elettrici

Digitalia #664 - Macchine affamate sognano salami elettrici

Settimana del 6 marzo 2023. La Francia vuole una legge per lo sharenting. LLM è il ritorno dei maghi. Il semaforo a quattro colori ma anche walk gpt, social credit, blue sky. Questa è una volta tutta escaletta per un'ora e mezza dedicata alla notizia, quella digitale all'italiana. Dall'emistudio di rigore 1 di Sanremo qui è Franco Solerio. Allo studio di Milano Isola Michele Di Maio. E dallo studio di Milano Città Studi Francesco Facconi. Belli belli, tight a tempo, bravissimi, buongiorno a tutti, bentornati cari digitaliani all'ascolto della vostra trasmissione, speriamo preferita, ma se non è la preferita è lo stesso, l'importante è che ci ascoltate, a noi fa piacere produrre tutte le stimane questo piccolo pezzetto di informazione, intrattenimento per voi. Buonasera, qui non c'è bisogno di essere time fluid perché sono a me contemporanea i miei due colleghi. Ciao Francesco, Facconi, nostro Franz. Eccomi qua, ciao a tutti. Bello sfondino giallo, ti si sono moltiplicate le chitarre nello studio. No, sono sempre due. Una fuori quadro. Devo averti. mi utano. Poi mi ritagli quadrato però sono sempre. Credo di averti anche ribaltato per essere più simmetrico sul video che finisce su YouTube, per cui vedo le chitarre mancine, a me danno un'orticaria le chitarre fatte alle chitarre elettriche. Io nonostante io sia mancino ho le chitarre destre. Perché sei come Jimi Hendrix. No, sono incapace questo. Al contrario di Jimi Hendrix. Magari fossi come Jimi Hendrix. Jimi Hendrix era mancino e suonava le chitarre fatte per i non mancini ma suonava mancino. A cappottate. Eh sì, montava le chitarre al contrario se le girava di là. Vabbè se ce ne sarebbe da parlare sul modo di tenere le chitarre, che cosa comporta eccetera eccetera. Stevie Ray Vaughan sulla sua First Wife, prima moglie, che era la sua chitarra preferita. Stevie Ray Vaughan non era mancino, aveva una chitarra normale, la suonava normale, ma si era fatto montare un ponte della Stratocaster mancina in modo da avere la leva del vibrato in alto invece che in basso come Hendrix, perché gli veniva meglio suonarla così. Insomma queste sono piccole, no? Ascoltate Digitalia certamente per sentire queste cose qui. Digi chitarre. Chitarra Italia. Andiamo a cominciare con le notizie della settimana. Prima di buttarci nell'universo LLM, intelligenza artificiale e robe varie c'è questa cosa degna di nota della legge francese. La Francia vuole garantire ai minori il diritto alla loro immagine online. Si parla di share renting. Cos'è lo share renting Michele? La somma di share, condividere e parenting. Prego Michele. Grazie Michele. Prego prego, vai Michele. No no no, prego prego. Vai vai vai. No prima lei. Allora share renting, come dice il dizionario Webchester, parola dell'anno 2023, è la crasi di sharing e parenting. Quindi il condividere, anzi l'essere genitori e nel frattempo anche condividere il proprio essere genitori con i social più o meno allargati. Macron, che già nel suo. Macron? Il mio accento francese. Ma si vede che abita vicino alla Francia lui. Eh sì, un po' più lontano dall'Equatore, un po' più vicino alla Francia. Macron che già in campagna elettorale aveva detto "difendiamo i bambini" sta mantenendo alcune delle proprie inseguitudine. Ha detto "difendiamo i bambini par bleu". Par bleu. Ulala. E quindi dopo il porno di qualche settimana fa adesso viene la nozio. Cito il disegno di legge che secondo me è importante, quindi viene data una propria definizione di vita privata anche per i bambini e deve essere nell'interesse del figlio eccoci deve essere anche l'esercizio del diritto alla sua immagine anche se non lo sa ancora. Quindi cosa vuol dire poi alla fin della fiera? Che anche i bambini hanno diritto alla propria privacy. I ragazzi comunque perché poi si rischia anche di andare avanti poi in età in cui magari c'è anche più consapevolezza. I ragazzi si sanno difendere benissimo devo dire. Oggi gli adolescenti poi certo ci può essere il caso. Ecco la questione è che effettivamente guardando in giro perlomeno per chi segue amici che hanno figli eccetera come me magari si nota come ci sia una certa disinvoltura nel mettere in giro foto di bambini soprattutto molto piccoli e come ci sia una certa disinvoltura anche in quelle che sono scuola, parrocchia, squadre sportive tutte queste attività che generalmente chiedono il permesso perché c'è sempre il modulo da firmare e ci rimangono male innanzitutto quando i genitori non danno perché io non do il consenso generalmente e ci rimangono male e poi tipicamente pubblicano poi lo stesso perché faffa figo mettere su Instagram i genitori eccetera però effettivamente è un problema perché non si sa mai quello che può succedere comunque sia decidere di mettere una propria foto un genitore lo fa coscienziosamente avendo capito o non avendo ancora capito cosa può succedere mettere quella di un figlio soprattutto senza nessun filtro senza nessuna limitazione di diffusione dell'immagine cavolo. Cosa? E' importante. Vorrei capire qual è il rischio. Il rischio innanzitutto, ci sono rischi momentanei cioè istantanei che sono comunque sia che sono foto che possono essere utilizzate e decontestualizzate da chiunque quindi quando si parla di pedopornografia No, non devi fare la riduzione al pedoporno. No, però è un caso citato anche da questi articoli E' un caso però è il classico argomento dove vedo esagerazioni sia da una parte che dall'altra. Certo. Vedo esagerazioni sia in termini di perché a quel punto il figlio lo tieni chiuso in casa perché anche portarlo a giocare alla partita di calcio ci può essere il pedofilo sugli spalti che si fa un pippone guardandosi tuo figlio. E' diverso. E allora ci può essere il pedofilo che gli fa la foto di nascosto eccetera eccetera. Diciamo che la questione del pedofilo è sempre un argomento molto forte che viene tirato fuori per portare acqua. Io credo che ci siano le eccezioni cioè quelli che vivono da influencer e sfruttano di fatto perché sfruttano i propri figli per immagine siano in qualche modo da regolare da tutelare eccetera. Di arrivare a dire che una famiglia non può fare vedere che ha fatto il pic mic in famiglia e mettere su facebook le foto con i bambini che giocano eccetera. Boh, non lo so. Credo che ecco molto dovrebbe essere lasciato alla patria potestà, all'autodeterminazione delle famiglie nel momento in cui non c'è un vero endangerment, ma vero, una messa in pericolo, usiamo l'italiano, reale e chiaro. Non possiamo dire oddio su internet ci sono i baubau, i genitori che mettono le foto dei bambini che non senza le cose che sembrano la censura dei criminali. Insomma a me vedere la gente che mette le proprie foto coi figli con le righe nere sugli occhi e sulla bocca mi fa una tristezza e un'angoscia terrificante. Allora non metterle, non metterle. Se tu pensi che sia pericoloso mettere le foto dei minori su internet, non mettere la tua foto come se fosse no. È una ghiacciata. E la stessa cosa, lasciamo che siano i genitori a decidere, facciamo delle belle campagne informative, facciamo in modo che la gente. Mi chiedevi pericoli Franco, scusami. C'è un secondo pericolo importantissimo e questo però è quello, probabilmente non è una riduzione anzi, è una realtà che noi abbiamo già imparato come generazione subendola indirettamente, chi più chi meno, è che internet non cancella. Quindi qualsiasi cosa noi abbiamo messo a 14 anni, quella foto un po' alticci dopo due birre, rimane anche oggi quando cerchiamo lavoro. Perfetto. Questo ovviamente, questo io te lo riconosco, ma ci deve essere veramente un qualche cosa che mette in pericolo. Allora se tu fai la foto di un bambino che è in una situazione ridicola come possono essere sempre i bambini, non è la stessa cosa che per un adulto. Cioè il bambino che giocando in un prato cade con la faccia nella cacca di mucca, si tira su, qualcuno, la mamma gli fa la foto e la mette su internet, non gli rovina la reputazione. Però il bambino diventa grande prima o poi e magari non c'ha voglia di dire che. Poi arriva le medie, i compagni di classe lo chiameranno. Faccia di merda! Eh, non volevo dirlo perché non volevo mettere l'explicit, però cose simili e sappiamo bene le medie come funzionano e insomma fa parte di un qualcosa per cui comunque il bambino o il ragazzo non ha avuto scelta. Si trova delle conseguenze dei genitori su qualcosa che sicuramente potrebbe avere. Se tu mi dici Fedez e la Ferragni che prendono i figli e li utilizzano per fare un business. No, io parlo invece del problema di. Non c'è bisogno di arrivare. No, perché quelli hanno un ufficio stampa paradossalmente c'è più un controllo lì, che non la foto fatta al picnic. C'è uno sfruttamento, i minori non possono lavorare il giorno d'oggi, quelli li fanno lavorare. C'è uno sfruttamento e c'è un discorso diverso. Però questa è un'altra cosa, non stiamo parlando di sfruttamento commerciale. La legge dice esplicitamente, cito la legge, "la diffusione dell'immagine del figlio lede gravemente la dignità o l'integrità morale del figlio stesso". Gravemente sono d'accordo. Ok, ed è esattamente quello che dice la legge. Il punto è proprio quello. Il disegno di legge non è una legge. Il disegno di legge è ragione. Si mettono una serie di paletti, come ci sono dei paletti alla patria potestà, si dice ok nel momento in cui non è che i uomini non possono più mettere le foto dei figli. In effetti quello che dice poi il disegno di legge sempre è che comunque sia di avere un'interazione controllata. Cioè non è un divieto tout court, ma è. Tout court francese, c'è notare che stiamo parlando di una roba francese. Ma è un. Che sia morta quel caprone che ha inventato il parlay! Sicuramente! Ma allora dicevo, c'è l'esplicita indicazione di chiedere, cioè essere d'accordo secondo le capacità di intendere e volere dei figli con i figli stessi. Quindi se un figlio dice "no, lo voglio fare" a un'età per cui gli è dato gli strumenti per capire, poi questa dimostrare che uno li abbia capito. Bisogna ad ultimo, non l'abbiamo ancora capito. Quindi diciamo c'è un limite molto difficile da decidere e ovviamente in una legge del genere è posto in mano probabilmente a un giudice. Bisogna fare molta attenzione di quello che vuol dire mettere gravemente a rischio la reputazione o la sicurezza di un infante. Perché il bambino di 4 anni a carnevale vestito in un costume ridicolo, dal tuo punto di vista che citavi prima, i bambini delle medie che lo prenderanno per il culo, è mettere in pericolo. Secondo me è l'assoluta normalità. Punto. E però Franco, ci sarà un giudice che lo deciderà. Esatto, educhiamo i bambini alle medie a non bullizzare semplicemente perché tanto quella è una scusa. E' ovvio che se non trovano la scusa della foto che gli hanno fatti i genitori travestito da zorro o da bambina a tre anni, ne trovano un'altra per chiamarlo come dicevi tu faccia di merda. Quelle sono cose. Non è rimuovendo quelle foto che rimuovi quel problema. Però sono d'accordo che ci sono le situazioni di ci vuole veramente un discernimento importante per stabilire che cosa significa mettere seriamente in pericolo la sicurezza o la reputazione del minore. Sì ma non è compito della legge probabilmente mettere questi paletti. Come dici giustamente tu, sarà un giudice che in situazioni estreme in questo momento l'accusa avrà, se la legge andrà avanti, avranno uno strumento legale per poterseli fare in determinate occasioni. Non lo so, non sono completamente d'accordo che non sia, che non debba essere a legge. Non saprei dirti se i giudici oggi hanno la preparazione per decidere in questo senso o se non sia il caso di. ci sono molti punti in cui la legge, le leggi, prevedono esattamente, quantificano quello che è un danno. La legge più classica e più semplice di tutte è quella delle lesioni personali, gravi, gravissime eccetera, che dipendono semplicemente da quella che è la diagnosi medica. Lesioni al volto oppure guaribili in più di n giorni sono gravissime, lesioni guaribili sono gravi e sono punite con delle cose diverse. Certe volte la legge è meglio che sia specifica per evitare proprio che il giudice non ben preparato o bacchettone o roba del genere si pronunci in una maniera che è più negativa che positiva. Ma lo psicologo non ti fa un referto così? È un po' diverso quando si tratta di danni alla persona? Non lo so, anche solo finirci, anche solo l'effetto di raffreddamento siccome c'è la legge, basta non postiamo più le foto della famiglia. Dio lo sai, perfetto, non postiamo più le foto, chiudiamo i social ancora meno. Ok. Abbiamo trovato la soluzione. Devo dire comunque che in Italia leggi simili ce ne sono già, vabbè, giusto per. Sì, sì, ma non è che dobbiamo per forza. Semaforo bianco, che cos'è il semaforo bianco? È la quarta, la quarta luce del semaforo. Arrivano i semafori a quattro colori, ecco a cosa serviranno. Allora, Michele. Aspetta, aspetta, aspetta, ti prego, ti prego che posso insultare. Arrivano, io sono uscito oggi all'incrocio e ho detto "ecco il mio semaforo bianco" e non c'era, mi sono arrabbiato. Uno, due, tre e quello cos'è? Allora, non arrivano proprio per niente. Il titolo è il solito titolista ubriaco del Corriere che però ha capito che se fa dei titoli del genere finisce su digitali avendo un fracco di copie per cui lo tengono. Ma il discorso è questo, c'è una. Ci sono delle considerazioni da parte degli studiosi nell'ambito delle smart city, dell'automazione del traffico, eccetera, che hanno buttato in uno dei loro studi questa proposta della legge del semaforo con un quarto colore aggiuntivo che servirebbe a snellire il traffico nel momento in cui ci sono una serie di una certa percentuale nel traffico stesso di automobili smart. Il 70% almeno di auto-auto. Beh, poi qui è tutta un'ipotesi, loro dicono in questo momento il 70%, può essere il 90% come il 10% 30% autonomo collegato. L'idea è che se ci sono una serie di automobili smart che si parlano con i semafori, i semafori possono non rispettare la solita tempistica delle cose o anzi addirittura smettere di funzionare e mettersi in posizione bianca e a quel punto coordinano semplicemente le automobili senza farle rallentare accelerandole o rallentandole. Che cosa serve? La luce bianca? Serve a dire ai poveri e ormai quasi inutili esseri umani a dire fidatevi, colonatevi dietro automobili davanti a voi che o è automatica o a sua volta sta già seguendo un'automobile automatica e quindi fidatevi dell'intelligenza artificiale che andrà tutto benissimo. Fidatevi! Ok cosa potrebbe andare storto? E' una domanda cosa potrebbe andare storto. No no vedo che non avete. No no va beh, parte esatto il fatto che se si parte da arrivane i semafori e si arriva una proposta e poi a uno studio, cioè siamo sempre più lontani, non succederà mai tutto questo. A parte quello anche in un mondo in cui succederà devi anche a spiegare un mondo in cui poi quell'essere umano che si trova in mezzo alle auto-auto poi davvero faccia a quello, ossia si incolonni davanti alla macchina automatica, quando sappiamo che poi come dici gli esseri umani nel traffico hanno dei comportamenti sempre abbastanza. Da un parametro che è la latitudine mi dicono. Ma mi immagino in realtà che non succederà perché qua parla di un mix a 70% in croci completamente gestiti, a 70% secondo me le poche auto rimaste verranno veramente relegate in circuiti a loro dedicati, stare in gara, fare la mostra. Riserve per automobili. Sì, le riserve per automobili. Sì, i semafori ci saranno ma software. Sì, sì, può darsi, non lo so. È una di quelle notizie che oscilla, penzola tra il "che figata totale" e il "mamma mia che paura". Parlano di implementarle a livello sperimentale prima in situazioni simili a quella del traffico cittadino, ma come dire, non so, il traffico aeroportuale, situazioni in cui ci sono automobili o mezzi mobili in parte guidati dall'uomo e che in parte diventeranno automatici, ma in un setting un pochino più limitato e più controllato. Ci sta, ci sta assolutamente. Se ci pensi, i tram hanno i semafori bianchi e hanno una certa autonomia automatica, cioè la rotaia che li guida. Sì, sì, sì, ma per carità, ci fa capire come in realtà il traffico, no, l'idea del "fidatevi della macchina, incollonatevi", no, come dei lemmings, come delle cose, in realtà ci dà i brividi, ma ci fa capire in realtà quanto già disumanizzante sia anche solo il concetto di traffico, di salire su un'automobile, mettersi in coda insieme a altre 50. 00 anime sulla stessa strada, nella stessa città, e "wo-wo-pi-pi", aver bisogno dei semafori rosso, verde, giallo, adesso anche bianco, fidati del robot che ci penserà lui. Insomma, ben vengano forse quelle, quelle, quelle, quelle, quelle innovazioni o quei tentativi di innovazioni della, della, della, della facilitazione del traffico, della viabilità delle città, non chiamiamola più "Zona 30" perché sennò i fanatici della velocità si, si, si arrabbiano, però ben vengano determinate considerazioni, se possiamo dimenticarci le macchine e dimenticarci i semafori, certamente è meglio, è meglio piuttosto che… Io comunque "wo-wo-pi-pi" l'ho messo tra i titoli per la… "Wo-wo-pi-pi"? Non lo so… È che manca il gesto, però… Vorrei vedere, vorrei vedere che cosa ci… Anche la tonalità… Si dice il, il, il generatore di immagini, come si chiama? "Mid-journeys wo-wo-pi-pi", sono molto, molto curioso. Capitolo LLM che fa, la fa da padrone, "Large Language Models", se siete nuovi da queste parti e negli spazi di notizie di tecnologia, le novità. Bing AI arriva su Windows 11, Windows 11, nella taskbar, nella taskbar ovviamente, la taskbar, la taskbar… "Bau-bau", c'è il cagnolino… Un cagnolino che abbaia e poi esegue tutti gli ordini che gli dici, potremmo farlo disegnare a si, mi sembra uno dei suoi personaggi. Un fufos… No, che comunque a mio senso ha piuttosto senso nel momento in cui diventa, può diventare il famoso copilot, come stanno provando poi ad adattarlo in altre situazioni. Ammetti che vuoi, hai una formula di Excel particolarmente complicata da smaltire, secondo me quello può essere un buon posto dove averlo. Ma io volevo poi sottolineare la parte più importante di questo articolo, ossia che Notepad di Windows avrà finalmente le tab e quindi non sarà un'unica schermata. L'unico articolo che parla di Windows 11 che non lo dica come prima cosa ma lo rimporti solo come seconda. Esatto, tipo tre quarti. Mi dicono amici Windowsisti, l'ho letto da qualche parte, in realtà non amici, che è il primo update di Notepad dal 1991. Notepad è rimasto quello con il suo limite a 4KB o quant'è, insomma, i caratteri a capo che non sono compatibili con il resto del mondo, eccetera, eccetera. Adesso finalmente avrà una tab. No, invece parlando di Bing AI o Sydney o ChargePT, la riveduta è corretta, Microsoft alla fine ci ha messo quanto? Un bilioncino per la gioia di Darth Vader, un miliardino di dollari in OpenAI, quindi è giusto che la stia cercando di infilare ovunque. Già comunque Cortana era presente in tutti questi posti. Ah beh, allora. Cortana era precedente della team di Challenge. Raga, ma l'umanità è pronta? Perché metterlo in un sito che conoscono i geek e poi finisce sul Corriere della Sera, ci va tanta gente, fanno un successo bestiale, ci mancherebbero dei numeri pazzeschi, ok. Ma metterlo su Windows vuol dire metterlo di fronte a tutta l'umanità in un colpo solo. Windows 11, attenzione, vediamo quanto. Aspetta, esatto, l'attacco di Windows 11 è tipo quello di Android. Va beh, ok, però è destinato a. comunque l'umanità è pronta per confrontarsi con questi strumenti che ci danno delle risposte stupefacenti, ma molte volte incredibilmente credibili e allo stesso tempo completamente sbagliate. Beh Franco, nel momento in cui un essere umano su 70 ha già provato ChatGPT, credo che oramai quella diga si sia ampiamente rotta. Attento, attento, c'è anche un problema di. come dire. credibilità. Nel senso che se tu hai provato ChatGPT, perché sei andato su un sito dove c'è scritto magari anche beta da tutte le parti, ma che comunque hai letto o te l'ha dato un amico, è un sito che l'uomo comune non sa neanche che cosa sia OpenAI o robe del genere, e lo provi e ti dice delle cose, ci fai una tara. Se hai un tastino di Windows che dice "clicca qui per avere le risposte dall'intelligenza artificiale che Microsoft ha messo a disposizione" e lui ti dice che Hitler era un bravo ragazzo e che in realtà gli ebrei non sono mai finiti dentro i forni, ci dai un peso diverso, le persone ci danno un peso diverso. Ora ho fatto l'esempio estremo, la riduzione ad Hitler ovviamente, però il problema c'è, il problema esiste. Oggi questi software qui sono stupefacenti, ci fanno godere, ci fanno sognare, ci fanno scrivere, ci fanno chiacchierare all'infinito, ma non so se sono pronti per fare da informatori ed educatori delle masse. Sì, questo ne abbiamo parlato e ne parleremo anche oggi diffusamente, non credo che il problema sia metterlo nella taskbar di Windows e viene marketizzato in maniera non tanto differente da come viene marketizzato il Bing. Si parla più che di risposte fondamentali sul senso della vita, ti propone delle domande, delle risposte sui veicoli elettrici o sulle applicazioni del fitness casalingo come un motore di ricerca un po' più avanzato. Il problema c'è per carità. Io la vedo al contrario invece Franco, voglio essere provocativo nell'altro senso. È stato inserito in tanti software di Microsoft, compreso Edge, che comunque ha una sua fetta di mercato essendo ormai compatibile con Chrome, quindi è un browser che sta diventando importante. Inserirlo direttamente nella taskbar vuol dire portare direttamente un sacco di traffico a Bing e in questo senso ottenere due cose. Da una parte la classica vecchia Microsoft che punta tutti i suoi servizi dentro Windows e il 70% dei utenti computer ce l'hanno di colpo. La seconda cosa è avere una base utente per trainare e testare i risultati di questa piattaforma molto molto ampia. È vero che in tanti hanno usato Bing o c'ha GPT, però l'hanno usato per giocarci. Invece qua lo troveremo sempre più a fare compiti quotidiani. "Aprimi il coso per scrivere le cose" Mettiamolo sugli aeroplani allora a questo punto. Ottima idea. Togliamo i manuali di guida dai Boeing e sostituiamoli con chat GPT. Cosa potrebbe mai andare storto? È velocissimo, almeno facciamo del beta test in serio. Ci accorgiamo dei bug veramente in maniera notevole. Vedo che hai capito perfettamente quello che volevo dire. Un po' come sta facendo Musk su Twitter. Tutto in production. Esattamente. Comunque me lo immagino già. Allora, prossima edizione di Windows, now with Salami. Bellissimo, complimenti a Quintarelli che ha avuto questa. Esatto, provocazione della domenica sera di Quintarelli che dice che fa un punto corretto a prescindere dalla provocazione, ossia che il fatto stesso di chiamarla "intelligenza artificiale" gli dà quella liure di intelligenza ovviamente, ma di emozione, di personalità o di coscienza. Michele, non farla cosa, chiamarla "intelligenza artificiale" è una cazzata pazzesca. Diciamolo proprio. Io voglio alzare un attimino la sticella. Scusate per la parola pazzesca, ascoltatore di Digitalia, che non è mai carino dirla. È vero Michele, scusa, perdona l'interruzione. Va bene, e quindi la sua proposta è "Systematic Approaches to Learning Algorithms and Machine Interfaces". Approaches sistematici ad algoritmi che imparano e macchine che fanno inferenza. Esatto, detto anche appunto salami, che può far uscire delle discussioni carine, tipo se i salami avranno delle emozioni o una personalità. Potrebbe essere il titolo di un nuovo romanzo del figlio di Philip K Dick. Anche i salami sognano. Anche i salami sognano. Oppure le macchine sognano salami elettrici o cose del genere. Le macchine affamate sognano salami elettrici. Fantastico, siamo a posto. Ho visto che mi avete messo un'altra serie di articoli sull'argomento dell'avelementamento di Internet, del rischio di ingolfamento dello spazio dell'informazione, della notizia, della cultura, eccetera, e dell'eccesso di produzione di questi sistemi automatici di generazione di testi. C'è qualche cosa in particolare di molto notevole, qualche riflessione particolare rispetto a quanto abbiamo già detto nelle scorse puntate? Ci sono, come dici tu, vari articoli che magari aggiungono, ognuno aggiunge un bit. Il primo che è di Atlantic, che è il solito articolo da tre quarti d'ora per leggere. Puoi metterlo dentro chat GPT e chiedergli di riassumerlo per te. Peccato che devi fare sempre copia e incolla. Io lo faccio abbastanza spesso in realtà. Avendocelo nella barra sotto del sistema l'avrei fatto facilmente. Però devi, almeno adesso non so in Bing, però devi mettere. No, in Bing forse basta che metti l'URL. Devo provare, però devo usare Edge. Io vi dico una cosa, a me è capitato di leggerli, certi articoli lunghi, e poi di provare a farli riassumere e rileggerli. E perdono tutto il sangue, perché in questi articoli particolarmente lunghi, in realtà quello che conta non è il senso generale, che tanto lo capisci già dal titolo, per cui se vuoi solo il senso generale, leggi il titolo. Ma che ogni tot c'è magari una frase, due righe di una riflessione importante, o un qualche cosa che in qualche modo ti rovescia o ti dà uno spunto, che nelle riduzioni, nei riassunti dell'intelligenza artificiale si perdono completamente. Corretto, e infatti questo credo sia uno degli esempi, perché il senso generale dell'articolo dice che, ok, noi come abbiamo parlato degli ultimi anni di disinformazione, misinformazione, che avrebbe portato alla fine del mondo, o comunque del mondo come lo conosciamo oggi, in realtà le ricerche hanno appurato che chi è polarizzato è già polarizzato e che questi sono strumenti che non ti servono a cambiare idea, ma ti servono per rafforzare le tue idee. E quindi in questo momento diciamo che non c'è niente che faccia pensare che in un mondo, questo ovviamente è il punto di vista dell'autore, in un mondo che è avvelenato da una quantità abnorme di materiale generato dall'intelligenza artificiale, nulla ci fa pensare che le cose possono andare in maniera diversa. Però secondo me fa un punto ancora più interessante che dice, noi fino ad oggi abbiamo parlato di una post-verità, dell'epoca della post-verità, qui stiamo andando a parlare di un mondo della post-realtà, in cui si parla di un mondo della post-epistemiologico, dove non basterà esperienziare, per quanto non direttamente, questi contenuti per capire se sono reali o se non sono reali. L: Un altro articolo che abbiamo letto la settimana scorsa, che non abbiamo commentato direttamente, parlava proprio dei gradi di rimozione dalla realtà. Quando tu parli con un essere umano, lui descrive una cosa e ha un correlato reale con quella cosa che descrive, invece un sistema LLM quando ti risponde non ha un correlato reale, lui non fa riferimento alla realtà nel momento in cui ti parla di una cosa, fa riferimento a una massa enorme di testi che gli sono stati presentati, di cui lui non sa nessun significato e semplicemente mette una lettera dopo l'altra, una parola dopo l'altra, seguendo delle leggi statistiche in modo da "scimmiottare", sintetizzare un qualche cosa che abbia una similitudine con dei significati. Spesso dice delle cose sensate e giuste, ma non necessariamente correlate con la realtà. Il problema è proprio quello, la correlazione, il collegamento tra parola e realtà. Qui ci sarebbe da scomodare Aristotele e il mondo delle idee, Platone, siamo proprio nella filosofia, d'altra parte nel momento in cui parli di epistemologia siamo lì. Ed è una roba da maghi, lo vedremo un po' più avanti, c'è un articolo che parla proprio di magia a questo proposito. Ma prima nel discorso dell'overload, del sovraccarico informativo, leggevo di questa mezza zappa sui piedi, di questi problemi che hanno i cinesi che stanno cercando di reagire a chat gpt e crearne uno loro, dando gli impasto più testi possibile, ovviamente della loro cultura, della loro lingua, del loro modo di parlare, ma hanno un piccolo problema, che il posso è già avvelenato, come la storia. Ma intanto, se noi abbiamo i nostri sistemi che diventano neonazisti, tempo pochi minuti, o creano certi tipi di fake news, da loro invece iniziano subito a lamentarsi, "Vogliamo andare al di là del muro, vogliamo trasferirci in America, viva Piazza Tenamen", quindi subito vanno in quella direzione, ed è evidente, avendo anche nei loro casi studiato su internet, poi di fatto quello che c'è, che si muove sotto, è sempre questo. Da questo punto di vista il quantitativo di materiale che hanno i cinesi, le aziende cinesi, probabilmente sono anche similitudini in questo caso, per riuscire a generare un buon quantitativo di testi, non è così enorme come sembra, perlomeno. E soprattutto albacco, che è tutto passato attraverso un filtro che è la censura del partito. Sì esatto, quindi può diventare molto… Da una parte appunto tutto deve essere filtrato dalla censura del partito, dall'altra appunto c'è una grande paura di quello che può rispondere, anche perché neanche i cinesi hanno imparato, e anche loro stanno allenando le loro intelligenze artificiali su Reddit, io non capisco perché l'umanità perseveri a fare una cosa del genere. In realtà dovrebbe farlo e non dovrebbe aver paura perché si guarda nello specchio. Quando tu alleni un'intelligenza artificiale su Reddit o su 4chan o robe del genere, l'umanità si sta solo guardando allo specchio e che ha molta paura di guardarsi allo specchio, perché quello che viene fuori, Kim, l'intelligenza artificiale di Microsoft, che alla fine ha sintetizzato un adolescente neonazista e robe del genere, lo specchio dell'umanità non c'è niente di che, uno è specchio, poi… Lo specchio di una certa umanità, non tutta, è quello che scrive su Reddit. Uno specchio molto profondo dell'umanità, uno specchio molto profondo, tirato fuori da dei lazzi e degli scherzi, perché è ovvio che è stata istigata da della gente che ha rimosso i propri filtri per cercare in qualche modo di istigare a degenerare questa intelligenza artificiale, ma è stato un esperimento che avrebbe di nuovo, avrebbe portato all'orgasmo Sigmund Freud, perché veramente è l'umanità che si mette davanti a uno specchio e inconsapevolmente, inconsciamente, si mette a nudo e poi quello specchio riflette quello che c'era sotto i vestiti dell'umanità, sotto questa patina di "no, il nazismo è sbagliato, di questo non si parla, di quello non si parla". Le pulsioni sotto ci sono, è per quello che ci serve un'etica, è per quello che ci servono dei vestiti, tra virgolette, però, però, non è una roba che è arrivata da Marte, è una roba, sono cose che sono arrivate da dentro gli esseri umani. Il Prospect Magazine ci indica una via, non è uno, non è l'unico, ma è uno dei tanti articoli che hanno cercato di portare una idea di come uscire da questo problema dell'internet che diventa una accozzaglia di spazzatura, cosa che rischia di essere accelerata dall'avvento di questi modelli e dalla produzione dei contenuti di questi modelli. E la soluzione è… Google. No, la soluzione è i servizi a pagamento, i servizi non più gratuiti, questa è la loro soluzione. Ed effettivamente se ci guardiamo intorno, Elon Musk… Sta succedendo. Elon Musk va bene se volete i servizi, se volete Twitter sicuro, se volete un livello in più, pagate. Se volete le piaie. Tutto il mondo, siccome Elon Musk, tutto il mondo ha detto "è un cretino, è un delinquente" di qua e di là, zitto zitto, Zuckerberg sta studiando la stessa cosa, TikTok… Snap l'ha già fatto. TikTok l'ha già fatto, nessuno lo dice, ma è quello che fa più soldi di tutti i social messi assieme tramite l'in-app purchase, io sinceramente non sapevo neanche che dentro a TikTok ci fossero in-app purchase. Per cui, non dico che si sta andando per forza in quella direzione lì, ma dei tentativi di esplorare questo tipo di evoluzioni ci sono. E nel momento in cui, dicevamo a più riprese, si asciuga l'albero delle banconote, si asciugano con i tassi di interesse che crescono, i soldi a prestito facile, gli investimenti miliardari, tanto chi se ne frega è facile farcene prestare degli altri, e beh, è ancora più facile che si vada verso l'esplorazione di questo tipo di modelli. Poi che funzioneranno o meno, lo vedremo. Sì, in realtà, diciamo, Tikkolof fa un punto un po' più ampio nel senso che parla in generale di reward. Perché dicevo di Google? Perché fa l'esempio di quello che è stato Google oramai 15-20 anni fa, che è partita da un internet che era disorganizzato, ha provato a metterlo in determinate caselline, però premiava con un posizionamento più alto quelli che avevano dei contenuti più di qualità. Cosa voleva dire? Contenuti più di qualità, contenuti più linkati. In un'ottica universitaria oserei dire, quante citazioni hai. Esatto, esatto. Poi Iseo hanno capito il gioco e il gioco è andato un po' male negli anni successivi, però il principio è quello. Per fare altri esempi, lui parla di Reddit, perché su Reddit comunque c'è di tutto. Però se si guarda, secondo me la big picture comunque, escono fuori contenuti spesso di qualità, prodotti dalla comunità. Qual è il reward di Reddit? In quel caso non è monetario, ma sono i punti karma che tu accumuli sul sito, che ti fai un po' il figo quando hai dei punteggi più alti. Sistemi di reputazione. Esatto, sistemi che possono essere da una parte reputazionali, quindi più immateriali, dall'altra invece, promossi dal soldo contante. Che appunto può essere un'alternativa al modello pubblicitario, oltre che per far uscire il contenuto non generato da intelligenze salami. Eh sì, eh sì. Anzi da salami e basta. Chi lo sa, vediamo. Battere la dittatura del gratuito è molto difficile. È molto molto difficile. Però vediamo, questi sono servizi che sono già stabiliti, sono servizi che hanno già un piede forte nella nostra società, e non è escluso che possano riuscire in questa transizione, nel senso di darti dei livelli diversi, adesso io parlo più del discorso a pagamento, più di quello della reputazione di Reddit o cose del genere. Difficile dire no, se Zuckerberg dice da domani avete Facebook così gratis, Facebook Plus con una serie di cose che ti proteggono, che ti aiutano, che ti aumentano, che ti fanno ricircolare di più, perché presuppongono un certo tipo di controllo editoriale, eccetera, paghi e le tue notizie circolano di più. È difficile pensare che tutto il mondo dica "ah no, che schifo Facebook, andiamo su il nuovo Facebook verde che fa le stesse cose, che è gratis, perché è appunto il famoso effetto lock-in, il network, eccetera". Graffo sociale. Sì, è vero anche che Twitter ha messo questo in un momento in cui era in crisi. Facebook non è nella sua annata migliore, quindi comunque siamo in un momento di contrazione all'interno di questi social network, quindi è giusto anche che sperimentino, non lo avrebbero mai fatto due anni fa, in un momento di piena espansione. Ora che le task si stanno un pochino svuotando, la pubblicità non ce n'è più così tanta, non è più mirata perché la cattiva Apple ha tirato via il tracciamento, eccetera, e fra l'altro, poi vero o falso che sia una causa, ma sicuramente c'entra, contribuisce, aiuta e aiuta anche noi consumatori, fa sì che provino il piano B, hanno tirato fuori la busta della cassaforte e hanno detto "vediamo cosa c'è scritto A, sì, far pagare direttamente gli utenti". Ci stanno provando, se questa cosa funziona, più che altro se trovano la chiave giusta per dire "ok, io perché dovrei pagare per usare Facebook? Perché qual è il vantaggio che mi dà?" Se la risposta a questa domanda prima o poi dovesse arrivare, probabilmente saremmo tutti felici di utilizzarlo a pagamento, se no va a finire che probabilmente si svuotano e diventano scatole vuote. È proprio così. Vediamo, vediamo, stiamo a vedere. Due minuti per ringraziare Squarespace, la migliore piattaforma all-in-one per pubblicare sulla rete e il nostro sponsor per questa puntata. Squarespace è un sistema integrato dove trovate la soluzione ideale a qualsiasi necessità di pubblicare un sito Internet. Chi non ha bisogno di un sito Internet almeno una volta nella vita? I digitaliani in realtà ne hanno bisogno spesso, spessissimo. Qualche volta se lo creano per se stessi, qualche altra volta lo creano per esigenze varie, familiari, amicizie, l'azienda di famiglia del parente, la società sportiva dove il figlio va a fare i corsi di sci o le gare di sci. Ebbene, ovviamente più cresce la nostra reputazione da digitaliani, da smanettoni, più crescono queste domande ma crescono anche i nostri impegni lavorativi. Si va avanti nella vita. Quello che il tempo che abbiamo a 16 anni per fare queste cose non è lo stesso che abbiamo magari a 25, a 30 quando siamo proiettati in situazioni di lavoro che ci impegnano. Però essendo aumentata la nostra fama, le richieste sono tante e vuoi lasciarle tutte a piedi? Interspace è una bella soluzione a questo tipo di problemi perché ci permette di creare un sito internet per noi o per qualcun altro in poco tempo e con risultati assolutamente professionali. E ci libera dall'ansia anche poi di doverlo seguire perché qualcuno dice "ah fammi il sito" e pensa che sia finita lì. Ma noi lo sappiamo bene che quando fai un sito poi non è finita lì al di là dei contenuti che uno può dover o voler aggiornare o meno a seconda del tipo di sito, ma il sito ha bisogno di essere controllato, verificato, aggiornato, occhi ai pirati, c'è nuova troia nel sistema operativo se non lo aggiorni si riempie di spam e poi i filtri non si trovano più su Google perché Google ha deciso che il suo sito è una schifezza e quindi ci devi dedicare veramente tanto tempo. Con Squarespace questo non succede perché è fully managed che vuol dire che di tutto questo casino se ne occupa lo staff di Squarespace per noi. Noi dobbiamo solo occuparci di infilare i contenuti e tenere quelli eventualmente aggiornati. Squarespace è facile da usare, c'è un pannello di controllo da cui si trascinano gli elementi che vogliamo sulle pagine esattamente dove li vogliamo e ci sono elementi di ogni tipo. Immagini, video, mappe, audio, tutto quello che. testi ovviamente, gallerie, portfoglio, strumenti per la creazione di negozi online, non ne parliamo, completissimi. E poi c'è un supporto utente 24 ore su 24, 7 giorni su 7 che ci risponde direttamente da un ufficio di Squarespace. Un'utente call center in giro per il mondo, porta a fianco degli sviluppatori per cui se il tizio che vi risponde non è in grado, non sa come rispondere a una determinata domanda dice "aspetta un attimo lì", apre la porta, entra nell'ufficio a fianco e parla con chi il sistema lo scrive, lo aggiorna, lo crea e quindi vi risponde velocemente. Sono lì ad aiutarvi sia che siate utenti paganti sia in trial gratuita. Sì, perché c'è la trial gratuita andate su squarespace. om/digitalia e attivatela. Non vi serve mettere nessun sistema di pagamento, nessuna carta di credito per cui quando scade non c'è nessuna sorpresa. Il giorno però che decidete di metterla la carta di credito perché decidete che Squarespace fa per voi, vi serve, avete proprio quell'occasione come quelle di cui parlavamo prima, ricordatevi di Digitalia perché Digitalia oltre ad essere il posto dove ne avete sentito parlare è anche il codice promozionale per avere il 10% di sconto sul primo anno di abbonamento. Quindi ricordatevi Digitalia, promo code 10% di sconto sul primo anno di abbonamento. Grazie a Squarespace per aver sponsorizzato anche questa puntata di Digitalia. Sulla scia del discorso che facevamo di quella citazione che ogni tecnologia sufficientemente avanzata non è distinguibile dalla magia è uscito un bel articolo "Il ritorno dei maghi" sul New York Times. Sì, è un editoriale del New York Times scritto da un giornalista di cui adesso recupero il nome, che si occupa spesso in realtà di scrivere di religione. Un editorialista abbastanza frequente di religione. Negli ultimi tempi negli Stati Uniti si parla di tre cose. Di UFO, dove si parla dei palloni che vengono abbattuti dai missili. Di intelligenza artificiale e la terza cosa non me la ricordo. Ah sì, di gente che inizia a farsi di droghe, un po' come negli anni '60 per avvicinarsi a una realtà spirituale. Un grosso ritorno in questo periodo. Assolutamente sì, si parla di nuova psichedelia perché comunque c'è tanta gente che dal micro dosing in generale con gli allucinogeni cerca di fare esperienze diverse. Effettivamente io sono almeno 664 puntate che sogno di fare una puntata di Digitalia con voi tutti strafatti di LSD e mescalina. Ma guarda, basta che mandi, non c'è problema. Ma te compreso però a questo punto, è lì che voglio vedere dove arrivi. Tutti, tutti, tutti. Qual è il fil rouge, oramai questa è una puntata in francese, qual è il fil rouge di queste tre storie che è un impulso comune appunto nella ricerca del desiderio dell'incontro verso coscienze non umane. Siamo arrivati anche con il discorso dell'intelligenza artificiale, oramai sono mesi, ve lo ricordate l'ingegnere di Google che diceva che parlava, che era assolutamente coscienza e senziente. Però ecco, è molto interessante tornando anche lì al discorso di come la filosofia e a questo punto anche la religione si stanno unendo a questi discorsi. Ecco questo è un articolo che va anche in quella direzione. A me interessava molto un altro passaggio che è quello dove spiega come in realtà l'uomo nella sua percorso culturale è andato verso forme di comprensione sempre più radicate nella realtà attraverso prima l'illuminismo, poi il metodo scientifico e che oggi però con questi strumenti si trova in difficoltà. Il modello scientifico tradizionale, lo cito, la rivoluzione dell'intelligenza artificiale, o salami, chiamiamoli come vogliamo, rappresentano, è vero perché è giusto, salami è cretino, ma continuare a chiamare intelligenza artificiale, chiamiamoli LLM, chiamiamoli linguaggi, grandi linguaggi, modelli di linguaggio allargati, chiamiamoli come vogliamo, ma intelligenza dal paio a questo discorso dell'intelligenza non umana o roba del genere, non c'è niente di questo. Però dice, la rivoluzione AI rappresenta un momento di rottura fondamentale con la scienza dell'illuminismo, che era credibile, era creduta perché ogni singolo passo sperimentale era un processo replicabile ed era testabile, era radicato nella realtà a ogni singolo passo e quindi era creduto, credibile e creduto. Cioè quando io faccio un esperimento lo scompongo in tanti piccoli passi, riduzionismo, costruisco la conoscenza di una serie di ingranaggi che formano un meccanismo, meccanicismo, e ogni singolo pezzo è radicato nella mia osservazione della realtà. Questi modelli, lo sappiamo benissimo, sono delle black box pazzesche e non abbiamo nessuna idea di come da una domanda arrivano a una risposta. Non lo sa chi l'ha creato, che hanno in mano in realtà tutta la mole di dati che gli hanno dato in pasto per fare il training, ma comunque anche loro che ce l'hanno tutta in mano non sanno, non hanno idea di come statisticamente i vari pezzi vengono pesati e messi insieme per poi dare una risposta, ancora meno lo sa il pubblico che non ha idea di quelle che possono essere i bias nel dataset che viene utilizzato per allenarli. E quindi è un momento di rottura terrificante, se noi iniziamo veramente a fare, a operare nel mondo dell'intelletto, della conoscenza, della comunicazione, attraverso questi strumenti facciamo in qualche modo un salto indietro. E allora sì, torniamo ai maghi, quelli che divinavano, quelli che interpretavano con le formulette, con le magie, con gli incantesimi, i prompt che utilizziamo per far uscire quello che desideriamo da questi strumenti, ma non più con l'intelletto, con l'illuminismo, non più con la scienza riduzionistica. Sì, infatti questo era uno dei due passaggi che avevo sottolineato, del colore che uso per segnare i passaggi più importanti, perché soprattutto il discorso della replicabilità è super importante, perché oggi se tu metti lo stesso prompt a distanza di 5 secondi, sulla stessa piattaforma, ti dà risposte diverse. Infatti è uno dei problemi che si legge spesso negli articoli di chi prova a interagire con questi sistemi. Ok, oggi così mi ha risposto, ma tra due minuti mi risponderà in maniera completamente diversa. Però quello fa proprio parte della costruzione di questi oggetti. Ed è un problema. Avere una cosa per cui ogni volta chiedi una domanda e ti risponde nello stesso modo diventa noioso, diventa il vecchio algoritmo. Esatto, è meno vendibile, ma è meno giusto, è meno esatto, e non essendo replicabile. In realtà alcuni di questi strumenti hanno la possibilità di, ad esempio, nelle immagini, quello che usiamo noi, Mid-Journey, ha un parametro che si chiama Seed, il seme, che è un numero casuale, che viene utilizzato nell'algoritmo insieme al tuo prompt per generare l'immagine. Se gli chiedi di dirti il seed di quella immagine e tu ripeti non solo lo stesso prompt di prima, ma ci metti anche il seed, lui genera esattamente le stesse immagini. Quindi il processo logico che fa è lineare, cioè è un progetto, un processo di lontananza. L'entropia viene aggiunta per dargli quella sensazione di vita. Se ti faccio la stessa domanda, non mi risponderai sempre nello stesso modo, rifraserai, dopo un po' ti scoccerai di rispondermi, ma perché è l'essere umano che non risponde nello stesso modo. Quindi questa AI, questa Salamai, chiaramente cerca di comportarsi in questo modo e crea la magia, crea questo effetto magico aggiungendo di fatto la casualità. Perché poi il seed non è altro che un numero a caso. Se già lo vai ad inserire in un contesto che è estremamente aleatorio, in cui il significato è completamente staccato dal significante e gli vai ad aggiungere ancora più entropia, finisci che poi hai problemi che Google ti dice "ah, lancio questa nuova intelligenza artificiale, gli abbiamo chiesto questo e ci ha dato questa risposta che è la più completa possibile". Allora tutti vanno lì, poi tu metti la stessa domanda o qualsiasi altra domanda e ti risponde con una serie di minchiate. C'è un altro pezzo interessante di questa AI. Vanti rispondeva a minchiate anche quando l'hanno dimostrato però. C'è un altro pezzo molto significativo in cui cita Scott Aronson che è un computer scientist dell'Università del Texas che dice che si è svegliato un alieno, un alieno fatto come noi che però è l'embodiment, è la personalizzazione dello spirito di tutte le parole su internet piuttosto che un io coerente con degli obiettivi indipendenti. Ecco questo nome riassume abbastanza bene a prescindere dalla mia traduzione non perfetta di quella che è la situazione. Però è un articolo super interessante, consiglio a tutti la lettura. E non è sul dedicato a Antique quindi non ci mettete tanto a leggerlo. Le osservazioni di Berners-Lee non sono così interessanti è interessante invece questa osservazione dell'inscittificazione di OpenAI alla fine dei conti. OpenAI era nata, che è probabilmente il primo motore dietro a tutte queste grandi novità tecnologiche perché poi certo ci mette del suo, tante entità diverse ci mettono del suo. OpenAI ha creato DALI, ha creato ChatGPT e tutti gli antesignani di ChatGPT ma è nata come una società non a scopo di lucro per la ricerca etica nel campo dell'intelligenza artificiale, coi capitali forniti dal nostro amichetto che in questo periodo è così popolare, va così di moda in certi ambienti certo è l'unmask e oggi è tutt'altro che quello per cui era nata. Ma ve lo ricordate quando su Digitalia tipo sei mesi fa parlavamo di questo bellissimo algoritmo che però non volevano rilasciare perché sarebbe stato troppo pericoloso per l'umanità? ChatGPT2! Esatto, ChatGPT2! Fast forward un anno dopo e siamo qui. Però infatti questo articolo è interessante perché fa un po' il punto della situazione di questa azienda che è stata fondata nel 2015 come non profit con anche mask e qualche altro suo scagnozzo. Ecco che poi nel 2019 ha cambiato il suo status da non profit a un capped profit, quindi qualcosa che come dire, si che facciamo profitti ma con un limite, che è 100 volte l'investimento, quindi voi siete alla faccia del capped. Più o meno uguale agli interessi che ci danno oggi in banca, più o meno. Io credevo che ci fossero delle leggi, forse ci sono in Italia, non lo so, credo ci fossero le leggi che impedissero di trasformare una società non profit in una basata sul profitto. Però evidentemente no. Aspetta, chiedo a ChatGPT2! Mi sembra proprio la persona giusta a chiedere. Però certo, fondamentalmente che cosa è successo? Altman e compagnia hanno sentito il profumo dei bigliettoni verdi e hanno capito che forse era il caso di abbandonare. C'era qualcuno che aveva fondato un'azienda, diceva "don't be evil" e robe del genere, poi hanno tolto il "don't be", prima hanno tolto il "don't" poi hanno tolto tutto. "Don't be" direttamente "evil", cioè il mare, il corpo. Esatto, però sì, certo, è così. C'è anche un articolo che si chiede il perché, sempre del New York Times, perché i legislatori ci stanno mettendo così tempo e non stanno correndo ai ripari per regolamentare in qualche modo questo mondo dello sviluppo nell'ambito dell'intelligenza artificiale. Direi che, se ascoltate Digitalia, non è che c'è tanto da discutere al riguardo. Però se vogliamo possiamo analizzarlo, però credo che. Banalmente la risposta è che non c'è tempo, cioè va talmente veloce tutto questo che non c'è il tempo di riuscire a capire le cose. Non c'è il tempo! Non c'è il tempo di risposta, se vogliamo banale. Certo, non c'è il tempo. Se poi sei assolutamente impreparato o addirittura ignaro di quello che succede, c'è ancora meno tempo. Ragionavo oggi che in realtà uno strumento potrebbe esistere. Nel senso che. I plotoni di esecuzione! Quello, oppure un qualche framework simile a quello che c'è adesso per i medicinali o le. Certo, c'è sicuramente molto pochi di framework per i medicinali. Comprate la ciclosporina che è buona come gli Smarties! Durante i cartoni animati! Esiste il famoso marchio CE o il marchio dell'FDA, parliamo dei medicinali, oppure di FIA per l'aviazione, leva in Italia. La talidomide è buona! Doc, lasciaci via! Non lo stai dicendo ma sembra una cosa molto buona! Esatto, spedici gli indirizzi e ce li hai! La talidomide era quella che veniva consigliata come antidolorifico e antiqualcosa alle mamme in gravidanza, specificamente, e poi si è scoperto che non aveva nessun effetto collaterale tranne quello che nelle donne in gravidanza faceva nascere i bambini senza gli arti, con le mani attaccate alle spalle, vi ricorderete l'epidemia di "bambini focomelici", con gli arti corti, e veniva pubblicizzata proprio come farmaco per le donne in gravidanza. Comunque il chat GPT dice che si può trasformare una non profit in una profit, ma con delle specifiche regole e procedure. Non è profit, è un po' profit, un po' profit ma non troppo. Un po' profit e un po' no. Il parte regolatore, scusami, finisco, dia delle norme, delle idee, dia semplicemente di risultato di quello che viene fatto, quindi di quello che può produrre sulla società o sulle persone, e non tanto su quello che è. Quindi non è importante se è un'intelligenza artificiale, un algoritmo, o un numero di if innestate una dentro l'altra. Se fanno un danno, se creano qualcosa, responsabilità di chi la fa. Ma sei matto? Ma vuoi raffreddare l'afflato creativo di queste aziende così dinamiche? Ma è il chat GPT che ti dice parole come "afflato" oggi? Chiedi al chat GPT se sa cos'è un afflato. No, Francesco, i legislatori assolutamente non si permetteranno mai, mai di limitare questo fino al momento in cui non uscirà la versione cinese del chat GPT. E a quel punto, no, non possiamo permettere che i nostri bambini vengano educati da… Ipotizzare un altro motivo per cui i legislatori in questo momento non stiano agendo? Perché la stanno usando e dovrebbero agire contro di loro. O perché sono intelligenze artificiali o salami. Ale, siamo a posto. Salamai! Che i nostri politici siano di salami. Esatto. Su quello, va bene, questa è una roba proprio… Va bene, direi che dobbiamo dedicare un po' di tempo ai nostri VIPS. I VIPS di Digitalia sono i produttori esecutivi che con la loro generosità, perché di questo si parla, di generosità, permettono a chi arriva dopo di loro di trovare la stessa cosa che hanno trovato loro, una bella e frizzante trasmissione che settimana dopo settimana regala un pochino di intrattenimento e informazione nell'ambito del digitale. Questa che state ascoltando. Un afflato. Modera i tuoi afflati per cortesia, Francesco. Perché non mi scende? Perché sto toccando? C'ho i fader che non funzionano, devo tornare al buon vecchio digitale. Ah, perché sto tirando giù quello sbagliato. Brava, brava. Complimenti, perché questo non c'entra niente. Vi dicevo, sono fondamentali, sono il meccanismo attraverso cui Digitalia vive, sopravvive, prospera e ricava, non dico emolumento, vi piace questo? Emolumento? Ma quantomeno soddisfazione per le sue fatiche, ovvero i contributi degli ascoltatori. Noi paragoniamo il nostro, quello che rilasciamo alle trial gratuiti del software, vi diciamo provatele gratis, assaggiatele gratis, nel momento in cui entrano a far parte più o meno della vostra routine settimanale, vi chiediamo di sentirvi in qualche modo moralmente, non materialmente, non legalmente, ma moralmente obbligati, che parolone, tenuti, invitati, a contribuire economicamente. Decidete voi quanto, decite voi ogni quanto, ma ci aspettiamo veramente che ci diate una mano. Lo fanno in tanti, lo fanno da 14 anni suonati ad aprile, per cui ci siamo quasi al 14° compleanno, continuate a farlo, i meccanismi sono semplici, sono il value for value del Podcasting 2. , New Podcast Hubs. om, oppure molto più semplice, Bitcoin Satisfy bonifico bancario, pagamento Bitcoin vecchia maniera, on chain, come dicono quelli della Lightning, on chain vuol dire Bitcoin classico vecchia maniera. In cambio vi ringraziamo, dai, tagliamo corto e lasciamo spazio a Francesco che proceda con i ringraziamenti. Procedo subito, iniziamo gli streamer, appunto, value for value, sono Nicola Forte, Nicola Gabriele D e Capitan Harlock. Mitici, mitici, mi scappa sempre la. Infatti volevo dire Capitan Harlock. Ringraziamo poi per petto all'executive producer, quelli che tutte le settimane ci mandano il loro contributo, grazie a Manuel Zavatta per un euro, Davide Tinti e Davide Tinti per un euro più un euro quindi due, e anche Nicola Gabriele D due volte di nuovo ricompara in questa sezione con 2,01 due volte, quindi grazie, grazie. Ci salutiamo anche Manuel Zavatta che lo vedo anche nella chat della diretta che ci saluta. Ciao Manuel, carissimo, andate a vedere anche il video. Manuel ha anche una produzione su YouTube non indifferente, andatevelo a cercare. Andate a cercarlo. Andiamo avanti con, ringraziamo, di 0,75 euro Mario Rossignoli, un euro ogni mese Andrea Scarpellini, due euro Giuseppe Benedetti e Matteo Masconale, 2,44, ripeto, 2,44, comandia il suo codice mandia misterioso di quest'anno. Mitico. Gruppo delle donazioni ricorrenti da tre euro ogni mese, ringraziamo Nicola Bisceglie, Matteo Rosina, Danny Manzini, Diego Venturin, Paolo Boschetti, Roberto Esposito, Michele, Riccardo Peruzzini, Matteo Faccio, Michele Olivieri, Davide Fogliarini, Alex Ordine, Cristian Fabiani, Antonio Turdo, Mario Cervai, Danilo Sia, Simone Pignatti, Federico Bruno, Matteo Arrighi, Nicola Pedonese, Roberto Barison, Federico Travaini, Stefano Orso, Massimo Dallamotta e Arnaud Van Der Gissen. Mitici, grazie a tutti, grazie davvero. Ringraziamo Elisa Emaldi e Marco Crosa per il loro 3,21, 4 euro da Maurizio Verrone. Grazie. E 4 euro anche da Marcello Piliego. Grazie anche a Marcello. Allora, arriviamo al blocco delle donazioni a 5 euro tutti i mesi. Ecco la pagina giusta, Adriano Guarino, Ivan Vanicelli, Roberto Tarzia, Mirto Tondini, Stefano Augusto Innocenti e cambio pagina, Matteo Molinari, Michele Coiro, Cristian Namarca, Pasquale Maffei, Paolo Lucciola e Matteo Carpentieri. Grandissimi, grazie, tanta riconoscenza ragazzi, davvero. Zona, grandi produttori della . 66, 164 con Andrea Giovacchini, Tre Trattini e Maurizio Galluzzo, ognuno con i loro 10 euro tutti i mesi. Speciali nel nostro cuore. E l'ex executive producer di questa puntata con i suoi 10,58 euro, Danilo Tavano, che ci scrive anche un messaggio. Sono il solito pagatore procrastinante, ma un grazie a tutti voi. Grazie Danilo. E grazie a te. Ci manca procrastinare, va bene, umano, ma poi pagate, date una mano, pagate. Contribuite, noi lavoriamo ragazzi, e ci sta, è giusto. Grazie davvero di cuore per la vostra generosità, noi continuiamo a lavorare con voi, per voi, fiduciosi, che settimana dopo settimana il vostro supporto continua ad arrivare. Allora, tra i fondatori di OpenAI c'era il nostro caro Elon Musk, che a un certo punto ha detto "taglio la corda, ho un conflitto di interesse troppo grosso". Nessuno l'ha mai capito fino in fondo questo svincolarsi. Ci ha messo un fracco di soldi, ci ha messo la faccia, ci ha messo, no, come dire, un qualche cosa di etico. OpenAI è nato proprio, mi ricordo i tweet di Elon Musk, lo creo, perché è giusto che ci siano delle aziende che seguano la filosofia dell'open source, sia per quello che riguarda il loro, il codice prodotto, vero e proprio, sia per quello che riguarda le loro ispirazioni, le loro filosofie, eccetera. Poi a un certo punto ha detto "no, siccome facciamo intelligenza artificiale anche dentro Tesla per guidare le macchine, sono in conflitto di interesse e mi tiro fuori da OpenAI". La lascio in mano a Altman e compagnia e poi è andata verso… È alla mala dei suoi figli, ma questo è un particolare secondario. Ha avuto due gemelli da uno dei dirigenti di… Ok, perfetto, me l'auro perso. Oggi però si è accorto che ogni tanto le risposte di chat GPT sono troppo woke per i suoi gusti e ha detto "va bene, adesso faccio recruiting, faccio, come si dice in italiano, faccio assunzioni, Assumo. Assumo gente e cerco dei genietti anch'io per creare un qualche cosa di competitivo nei confronti di OpenAI e che sia di ispirazione diametralmente opposta". Perché gli esseri umani debbano per forza ogni volta fare Guelfi e Ghibellini? Io non riesco a capirlo però. Vabbè, questo è. Allora tu Francesco sei per la chat GPT Guelfa o sei per la Tesla AI Ghibellina? Io sono per farle lottare all'ultimo sangue. Già è strano dare un'interpretazione a un salamai, abbiamo già detto che comunque dà risposte diverse ogni volta, quindi sì c'ha il suo bias, c'ha la sua inclinazione, ma non è un'inclinazione così esplicita che ne dica Elon. Cioè veramente lui è riuscito a tirare fuori sempre il lato woke da queste intelligenze. Diciamo che al di là del woke una certa preponderanza per, non diciamo argomenti o cose, ma per inclinazioni di sinistra nei confronti di determinati argomenti quando vengono banditi o quando non vengono banditi, l'abbiamo visto, è uscito nelle settimane precedenti. Mi ricordo il "parlami bene di Biden, parlami bene di Trump" e mi ricordo tutta un'altra serie di esempi, adesso non vado nello specifico, che andavano in direzioni del genere. Lì basterebbe davvero andare a fare training su delle informazioni un po' più… E certo, basterebbe però dal punto di vista di Elon Musk, che è avversario a lui, dice "no loro non lo faranno mai, lo faccio io e faccio esattamente l'opposto, faccio un'intelligenza artificiale, faccio il training con dei dati che siano assolutamente anti-woke, in modo che mi faccia il pane girico di Donald Trump". Adesso ha preso un ex ingegnere di Google, vediamo che succede. Sì, certo. Ebbè, sappiamo che a fare i paroloni, però tante volte ai paroloni ha fatto seguito anche a qualche fatto, no, il signor Musk? Non è proprio uno di quelli che fa il parolone e poi sparisce. Per ora non c'è un piano, i timeline non hanno un piano, ma è un gruppo che metterò a lavorare, a cercare, a vedere quale dire fuori. Poi si vedrà col tempo, come si può dire. Ha una passione smisurata per le persone che mettono il materasso in ufficio, Elon Musk tra l'altro. Prima aveva tirato in cima alla lista degli executive di Twitter una dipendente che lo aveva difeso ai tempi dei licenziamenti e si era portata, aveva tweetato che lei amava il modo di lavorare di Elon Musk e quando tutti scappavano perché Elon Musk aveva detto "qui d'ora in avanti ci si fa un mazzo così" e lei si era portata al materasso in casa. La settimana scorsa, o quindi dieci giorni fa, l'ha licenziata perché si è reso conto che oltre a dormire in ufficio probabilmente non faceva molto altro, però ha deciso di promuovere a capo. Qualcuno lo dà anche come successore sulla poltrona di CEO di Twitter di Elon Musk, questo CEO della Boring Company che anche lui si è portato il letto direttamente in ufficio. Se quella è la foto del suo letto non è il materasso ad aria buttato sotto la schimania, c'è una bella cameretta che si è fatta. È certo che uno che dirige la Boring Company c'è la compagna noiosa che faccia i pisolini nell'ufficio. Ok, stupido. Diciamo che anche lì nella Boring Company non è che si erano usciti tutti questi prodottori da scavare gli Stati Uniti come un groviere. Ma se non da trollata la Boring Company. È un genio questo amministratore delegato, è un genio perché per aver tenuto in piedi oggi una compagnia come la Boring Company ci vuole un mago, perché qualsiasi altra persona sarebbe fallito dopo una settimana. Fra l'altro, esatto, Boring Company se vi ricordate era stata giudicata una possibile trollata per riuscire a convincere certi regolatori a non fare altre infrastrutture. Sì, è vero. A portare su quello invece che sul trasporto pubblico, sui treni, metropolitani. Esatto, tolto questo, lui giusto per non far capire le sue intenzioni, gli è nato un figlio, ha preso un figlio, moglie e se stesso si è trasferito a dormire. Cioè vita naturale durante il dormito. A proposito di intervento legislativo, io penso che ci vorrebbe una legge per cui chiunque abbia una mente tale da essere disposto a spostare tutta la famiglia, ha preso il suo letto in ufficio, dovrebbe essere bandito da qualsiasi impiego di rilevanza sociale come questi. È la persona più sbagliata e pericolosa. Ma anche dal parenting. Sì, non dal parenting. I figli bisognerebbe prenderli e affidarli a una famiglia affidataria dei popoli dell'Amazonia. Sai quelli che mangiano le radici e si fanno dalla mattina alla sera di Ayahuasca. Starebbero decisamente meglio che con questi personaggi. Salutiamo il figlio di Steve Davis che ha i suoi tre mesi di vita e ci ascolta sempre. Ciao piccolo Steve Junior. Va bene. Uno stato americano, il Connecticut, gli ufficiali del Connecticut, i dirigenti, come si chiamano, hanno chiesto all'FBI dei dati riguardo alla necessità di bannare TikTok, quindi dei dati relativi alla pericolosità di TikTok, a evidenze e tutte quelle cose. E l'FBI ha detto "non ne abbiamo". "No, ma è pericoloso". "Sì, ma perché dacci dei dati?" "È pericoloso". "Perché sì". La risposta è stata "perché sì". Ovviamente ci è voluto Al Jazeera per tirar fuori questa notizia, perché evidentemente New York Times, Washington Post e compagnia dall'alto della loro grande tradizione giornalistica, non hanno pensato fosse opportuno dare fiato a una notizia del certo. E soprattutto sappiamo cosa combinano i vari ufficiali, come dicevi prima, i vari membri del governo del Connecticut, passano l'intera giornata su TikTok. Perché qui ci sono scelte a tirar su sto casino. Potrebbero essere, non lo so. Diciamo che questa storia di TikTok a me sta ricordando tantissimo, non so se ve la ricordate, forse era pre-Covid, quella dei chip infile che era stato il The Economist che aveva fatto questa esclusiva. Ne abbiamo parlato anche qui su Digitale, i cinesi mettevano questo chip all'interno, un picco di riso dentro le schede. Era Bloomberg. Bloomberg. È stato un caso, a mio avviso, devastante per la credibilità di Bloomberg. A oggi Bloomberg non ha ancora ritratato quell'articolo. È stato accusato, gli è stato chiesto a più riprese di mostrare i dati, di mostrare le fonti, di mostrare qualche prova di quello che dicevano. Bloomberg diceva che fondamentalmente nel progetto di chip, di microprocessori, sia di Intel sia di Apple, c'erano delle backdoor inserite dal governo cinese e lo davano per certo e assodato. Era una motherboard che veniva creata e inserita nei server da una società americana però il cui CEO è cinese, che avrebbe inserito tutti questi piccoli chip laterali per comunicare direttamente, come non si è mai capito. È stato veramente una grossa caduta. Mai trovati, mai smentito, anzi più dicevano "no non li troviamo" più dicevano "vedete che li hanno tolti". Chi è che era la società? Non era Trend Micro? Non mi ricordo, ma mi ricordo che erano coinvolte che dicevano che queste motherboard erano utilizzate dentro Apple, dentro Intel e venivano utilizzate poi per portare a un secondo livello questo tipo di azioni. Andiamo a recuperarlo magari l'articolo su Bloomberg. "The Big Hack" si intitola, del 2018, l'attacco cinese. Che c'era anche la fotina del ditino col cipino. Qualcosa del genere, sì, qualcosa del genere. Ho trovato questo articolo interessante sul Social Credit Score cinese. Michele, tu sei, questo arriva da MIT Technology Review, per cui roba abbastanza cose, e di solito sei molto interessato alle robe orientali, diciamo. Che idea te ne sei fatto? È interessante, è interessante perché butta un po' di luce su tanta confusione che c'è dalle nostre parti, stereotipi, idee. Infatti riprende quel concetto di Social Credit Score di cui adesso siamo parlato del pre-Covid, quindi non mi ricordo se nello specifico ne avevamo parlato su Digitalia, però se dovevo, avevo accennato in alcuni momenti che c'è un grossissimo, mi sa adesso è da un po' che si parla di Cina per tante altre cose che erano nel Social Credit Score, però nell'epoca pre-Covid c'era questo grandissimo misunderstanding su quello che è il Social Credit Score, ne parlava anche Simone Pieranni nel suo libro. Il Social Credit Score non esiste, non è mai esistito in Cina. Sono esistiti dei tanti piccoli sistemi. Non ce n'hanno bisogno. No, poi, per dimensioni della Cina. No, esatto, piccoli, spesso dei sistemi regionali o sistemi che erano applicati soltanto a determinati settori. Intanto ci sono due concetti dentro questo Social Credit Score, perché da una parte c'è la Social Credit Worthness, la chiama l'articolo, che è il punteggio di solvibilità fondamentalmente, che è una cosa che c'è in tutto il mondo, anche il nostro sistema bancario ce l'ha. E' quello che serve a un sistema creditivo, una banca, per valutare quanto una persona che richiede un prestito, una persona o un'azienda che richiede un prestito, una linea di credito, una roba del genere, sia in grado probabilisticamente di restituire i soldi. Da questo dipende ovviamente il tipo di prestito, di linea di credito che si può aprire, il tipo di trattamento e anche se si può o meno accedere a un credito. L'altro invece è uno score sociale per quello che riguarda la compatibilità con la società di un determinato individuo. Sono due cose abbastanza diverse, che non si capisce quanto si possano sovrapporre, si sono certamente sovrapposte nell'immaginario collettivo e nella letteratura, negli articoli di giornale che abbiamo letto negli ultimi anni. E non è chiaro quanto in realtà nelle volontà o nei piani più o meno astratti del governo cinese possano intersecarsi. Il secondo, il punteggio sociale, di responsabilità sociale, è una specie di fedina penale, ma non solo per i criminali, ma anche per le persone normali. Per cui quante volte hai paccheggiato in seconda fila, quante volte se sei puntuale nel mettere la spazzatura differenziata nel posto giusto, all'ora giusta e robe del genere. E ovviamente le ipotesi erano quelle di mettere insieme tutti questi dati, la intelligenza artificiale e robe del genere, e dire benissimo se tu non sei un cittadino belle e non obbedisci al regime nei più piccoli dettagli, perdi via via anche il credit score per cui potrai accedere meno ai prestiti delle banche, a determinati servizi, a determinati sussidi, a determinate assistenze da parte dello Stato. Questa era un po' la costruzione generale. Tutto questo si scontra con la realtà, perché lo Stato in qualche modo ha parlato di queste cose ma non le ha mai implementate, però le hanno implementate determinate città, enti, con dei risultati abbastanza grossolani, senza utilizzo generalmente di particolari sistemi sofisticati di intelligenza artificiale. E senza nessuna. Alla fine basta un foglio Excel per riuscire a fare questi calcoli. Un foglio Excel molto lungo perché Excel ha un limite di un milione di righe. Un foglio Excel l'ore però. Senza però una volontà precisa di fare poi affluire tutto questo all'interno di un sistema globale per tutta la Cina. Centralizzato. Che non vuol dire che non si vada in quella direzione. Nella mia battuta non ne hanno bisogno i cinesi, nel senso che tante volte sono molto più spicci. C'hai la faccia da etnia yugura, ti prendo e ti metto in un campo di concentramento. Non ho bisogno di dirti "non ti do la pensione, non ti faccio salire sull'autobus". Semplicemente vai a lavorare lì perché abbiamo bisogno di te lì. Lo si fa in Cina oramai da decenni, da un secolo e mezzo. Ogni volta che uno dice "vabbè i nostri giovani ricchi devono imparare tutto, mandiamoli a vivere in campagna per dieci anni e picchiamoli forte" tutte le volte che non lavorano abbastanza. Non sono nuovi a queste cose. Infatti il passaggio importante che l'articolo dice come il governo abbia indicato che nessuna, cioè solo le cose stabilite dalla legge verranno gestite da questo tipo di algoritmi, poi di questi tipi di punteggi che poi abbiamo visto essere molto più semplici di quello che ci immaginavamo. Però è anche vero che la legge cinese ha tutta una serie di sfaccettature, di possibilità nei confronti di certe situazioni non corrette. Basta pensare a una certa piazza o a certe popolazioni e già si finisce imprigionati. Per cui da questo punto di vista non è rassicurante il fatto che solo le cose, così come già sono norma di legge, non lo leggeremo. Infatti tutto quello che abbiamo detto è corretto, ma non vuol dire che tutto quello che è successo e come erano strutturati prima questi tipi di sistema fossero innocui, perché se non servivano a modificare i comportamenti dei cinesi in quanto popolo nel grande mare magnum del miliardo e sei che sono, avevano degli impatti molto forti sulla vita delle singole persone e soprattutto delle singole persone che non facevano parte dei dissidenti. Quindi venivano utilizzati per andarli a targhettizzare delle specifiche persone. Come Facebook? Sì, diciamo come Facebook, ma non con la pubblicità, ma con "non ti faccio salire sugli aerei", con "non ti faccio aprire un conto in banca, non ti faccio avere una carta di credito, non ti faccio pagare con WeChat", rendendo la vita di determinate persone molto difficile. Certo, certo. Diretti umani, ciao ciao. Blue Sky per il momento lo lasciamo perdere perché è ancora molto poco rilevante, o zero rilevante, ma Stodon ci sei detto. Soprattutto non abbiamo ancora avuto accesso a questa verità. Jack che ci ascolti, mandami un iPhone e dai poi a tutti gli accessi. Mastodon, ci seguite su Mastodon Digitalia FM, chiocciola Mastodon. , Michele giusto? È corretto? Perfetto. Franco Solerio, chiocciola Mastodon. ocial è il mio, MD Sol dove sei? Su Livello Segreto. Livello Segreto. t E Michele? DM su Livello Segreto. Non ho capito la prima parte. Michele DM. Ah, Michele DM, Michele DM è Livello Segreto. Cercate per nome e cognome la cosa più facile. Ci trovate, ci trovate. Interessante questo, questo tut che dice come faceva l'analisi dell'engagement dei post di Gruber, Gruber è un commentatore del mondo Mac, non particolarmente simpatico almeno al sottoscritto, ma decisamente popolare e devo dire anche in gamba per molti versi, fa capire come i social che abbiamo, come li abbiamo vissuti fino ad oggi, con i loro meccanismi, si parlava qualche tempo fa di incittificazione, di fatto mettono i bastoni tra le ruote a la stessa cosa che ci promettevano di darci quando ci siamo iscritti, no, ci promettevano di darci reach, cioè raggiungibilità. Quando io scrivo qualcosa, lo faccio, lo leggono tutti i miei amici che hanno scelto di seguirmi e molti possono, appunto come dice Michele, engagement, rispondere, commentare, pollice su, ritweetare, ripostare, ricondividere, eccetera. Ecco, tutto questo è così poco vero il giorno d'oggi che c'è da chiedersi veramente se abbiano senso di esistere ancora. Il dato è molto molto semplice, Gruber ha un account Twitter con 300. 00 followers e ha un account Mastodon con 30. 00 followers, cioè un ordine di grandezza in meno. Ci mette esattamente gli stessi contenuti, cioè un capoverso e un link agli articoli che scrive sul suo famosissimo blog "Theirinfireball", il risultato è che i suoi post su Twitter beccano un ordine di grandezza meno interazioni rispetto a quelli di Mastodon. Due ordini? Uno. Cento volte meno. Uno, un ordine di. No, cento non è dieci, cioè non è due. Qui dice un ordine di. That's 100% more interaction per persona. Ah ok, io leggevo il titolo, dice. No, no, cento per, appunto, è un ordine di grandezza, cioè dieci per differenza verso Twitter. Esatto, ma se conti il fatto che ha dieci volte il numero di cose, fai dieci per dieci diventa cento. Quindi il risultato è cento. Lui avendo dieci volte meno followers su Mastodon, ottiene dieci volte di più interazioni che su Twitter. Quindi, di fatto, Mastodon, che fa vedere a tutti i tuoi follower tutto quello che tu pubblichi senza filtri dettati da quello che conviene a Mastodon, è cento volte più efficace. Oppure, vediamolo al contrario, i social come li conosciamo oggi, e Twitter in particolare, per sua convenienza di far vedere ai nostri follower quello che interessa a lui per vendere pubblicità, rende il mio comunicare cento volte meno efficace rispetto a quello che mi ha promesso quando io mi sono iscritto. È una roba da codice penale, una cosa da metterli tutti in gabbia. C'è da dire che questo R6 che ha fatto questa analisi sui post di Gruber ha voluto anche vincere un po' facile, diciamo, quelle notizie che probabilmente in assoluto è abbastanza veritiera che su Mastodon ci sia un pubblico più attento, anche perché è più nuovo, quindi chi si è iscritto segue, magari su Twitter c'è un sacco di gente che non segue. Però l'articolo che ha confrontato il post era quello che parlava di cosa è successo, cosa sta succedendo per i rimborsi di Tweetbot e Tweetterrific, le due applicazioni che stanno chiedendo gentilmente di non accettare l'imborso di Apple, ma di o trasferire verso un'applicazione gemella per Mastodon, o comunque dire "non è colpa nostra, aiutateci, andiamo in bancarotta". È un qualcosa che chi è migrato a Twitter a Mastodon sicuramente sente molto e quindi è ancora più interessato a spostare. Quindi ecco, c'è stato un po' come dire di voler vincere facile, c'è da dire che sia in generale questo momento. Però se vai a vedere, l'abbiamo toccato con mano anche noi, quando a inizio puntata noi postiamo l'andata in diretta della nostra live il lunedì sera, su Mastodon vediamo molte più notifiche di ricondovisione rispetto a Twitter, dove in realtà abbiamo più follower parecchi. Adesso io non ho i numeri alla mano, non sono neanche andato a vederli, però la differenza è strabiliante. Quanta gente che ci vuole bene lunedì sera, da quando c'è Mastodon, e fa pensare a "vogliamo veramente dei social?" Ecco, Twitter e Facebook non sono dei social, sono delle macchine da pubblicità, punto. E noi veniamo sfruttati come gli esseri umani nel bozzolo di Matrix, che ci succhiano le energie della nostra comunicazione. È chiaro ed evidente oramai. Va bene. Albuon Musk hanno rifiutato la possibilità di fare sperimentazioni su esseri umani del Neuralink. Il nostro prof sarà tristissimo. Con qualche piccola motivazione simpatica. Si racconta un po'. Quella che mi ha colpito di più è che hanno detto "ma questo coso si infila in profondità nel cervello e non hanno ancora capito come doverlo togliere". Strappi via un po' tutto. Oppure non so questa batteria al litio, ma come la cambiamo, cosa può succedere? I cavi che si muovono all'interno del cervello. Quello è il meccanismo. Il risultato è che fondamentalmente l'hanno provato finora nei maiali e ne hanno ammazzati una buona dose, una buona quantità. E quindi gli hanno detto "ma forse se prima di passare agli esseri umani continui sui maiali, magari ancora meglio, non farlo sapere agli animalisti che magari ti fanno dei problemi anche loro". Sì, infatti l'articolo è molto focalizzato. Il punto dell'articolo è anche "ok, bello il MoveFest e BreakFix quando devi costruire un'automobile, nel momento in cui vai sui dispositivi medici, soprattutto quelli di una certa complessità, come può essere il Neuralink, che poi è una nicchia di un settore più grande". Quindi sono comunque anche poche le aziende che si buttano a fare questo tipo di strumenti. Ecco, il MoveFest e BreakFix forse non è il miglior metodo di gestione. La filosofia migliore, certamente. Esatto. Aggiungici poi tutto il discorso di Musk che dice "no, non vi preoccupate, nel 2019 siamo già pronti, abbiamo già gli Android, i mezzi uomini, mezz'interfaccia neurale". Dovevamo anche essere già mezzi su Marte, per carità. Esatto. E uno degli elaini dei progetti fa notare anche che sarebbe dovuto uscire insieme a Cybertruck, che ancora stiamo aspettando, quindi figuriamoci, se manco una macchinetta quadrata riesce a far uscire. Come siete tutti cattivi oggi su Elon Musk, ma come mai questa cosa? Non è vero, scusate. Non dico voi, ma l'angolo di chi fa notizia, diciamo che ha cambiato molto la nostra prospettiva nei confronti di Elon Musk da pochi mesi a questa parte. Prima era il figlio dalle uova d'oro, era l'illuminato, era Tony Stark sulla terra, era quello che ci porterà su Marte, era quello dei moonshot, era quello che osa, era quello che da solo ci ha portato verso il verde dell'elettricità nelle automobili, eccetera. E oggi è trattato come. Ho l'impressione che la verità sia un po' nel mezzo, come sempre. Ecco, questo modo di approcciare le persone in base semplicemente al fatto che sembrino più o meno dalla tua parte politica. Non lo so, vorrei che gli esseri umani, almeno chi si occupa di notizie, nel 2023 lo lasciassero un po' indietro, invece oggi no, deve essere sempre tutto connotato. Elon Musk. Beh, ci mette un po' del suo però. Ma certo, ma è sempre provocatorio e bizzoso, lo è sempre stato. Bizzarro anche. Anche bizzarro, ma lo è sempre stato. Non in maniera così vocale. I figli XY123 li chiamavano anche prima, cioè delle cose da cretino le ha sempre fatte, le provocazioni le ha sempre fatte, eccetera. E che oggi è un po' più girato sull'anti-walk, sull'anti-sinistra, le cose del genere, è una grossa parte della stampa, specialmente quella tecnologica, che sappiamo che è molto orientata da quella parte, se l'hai legato al dito e non gliene fa passare una. Poi che sia giusto. Beh, oggi è molto orientato a fare il capopopolo, ancora prima che l'anti-walk. Ma appunto, anche quella è una polarizzazione, lui è sempre più guelfo e gli altri sono sempre più ghibellini. Però basta, cioè un minimo di equilibrio. E comunque, come tanti esseri umani che si distinguono dalla massa, si distinguono nel bene, nel trascinare oltre, e anche nel trascinare nel fango, eccetera. Il giudizio lo lasciamo alla fine, però certo, evitiamo che sperimenti l'essere umano con i suoi cipini, che quello decisamente è meglio. Dai, ultimissimo, non voglio dilungarmi troppo, ma il premio Uber della settimana non possiamo non assegnarlo. Prego, raccontatela voi. La raccontiamo partendo un po' dall'ambientazione. Quindi immaginate una povera mamma a cui hanno appena rubato il SUV della Volkswagen e va bene. Però fate conto che nel SUV della Volkswagen c'era anche suo figlio. La signora chiama la polizia, la polizia chiama la Volkswagen, la quale ha imbandito tutte le sue macchine, comunque di tutta una serie di strumenti di tracciamento geografico. Qual è il problema? È che devi pagare. Quindi la polizia chiama la Volkswagen e dice "per favore ci aiutate a localizzare questa macchina, c'è questa emergenza in corso". L'addetto del call center dice "no, guardate, la signora non ha pagato i 150 euro, i 150 dollari dell'abbonamento". Niente dati di localizzazione. Niente dati. Nel frattempo, va bene, la cosa va avanti, fortunatamente si risolve per il meglio e viene trovata sia la macchina con il bambino. Ma non grazie ai dati. Non grazie ai dati, assolutamente. A un certo punto la Volkswagen chiama e dice "mentr'altro la macchina è in garage della signora". Bella forza, ce l'ho rimessa. L'abbiamo trovata noi. C'è un dato in più, c'è un dato in più che rende il premio Uber quasi non diversamente assegnabile. Ed è il fatto che non è che la macchina non traccia niente, è inattivo il GPS perché la signora non ha pagato, l'in-app purcè non ha pagato. No, il GPS traccia. Volkswagen ha quei dati e li utilizza per venderli a broker vari di informazioni nel mondo del web. No, in realtà, dato ulteriormente aggiuntivo, in realtà Volkswagen non li ha, perché un servizio così comunque importante lo ha completamente esternalizzato. Esatto, esattamente. E quindi in realtà non ce li ha nemmeno pur dicendo di averli. Ce li ha perché ce li ha il suo contractor, avrebbe potuto chiedere. Per cui quei dati ci sono. Vengono anche venduti ai vari broker in giro per il mondo, ma non dati alla polizia per salvare un bambino di pochi mesi nel sedile di dietro alla macchina rubata. Complimenti a Volkswagen. Credo che siano lì a fare un po' di scuola, di arrampicata sugli specchi. Gingili del giorno, dai. Gingili del giorno, i regali dei digitaliani per i digitaliani. A fine trasmissione sempre così, Digitalia regala, segnala hardware, software, letteratura, qualsiasi cosa che abbia attinenza digitaliana, che abbia colpito la curiosità o stravolto l'esistenza delle voci stesse di Digitalia. Vediamo, facciamo cominciare Francesco oggi. Eccomi, allora il mio Gingilo della settimana è un qualcosa probabilmente per pochi curiosi che però vogliono scoprire un po' di più di quello che parliamo, degli algoritmi di language, large language, eccetera, eccetera, cioè i salami fondamentalmente. In particolare, qualche settimana fa, Facebook ha rilasciato LLAMA, Large Language Model Meta AI, il suo nuovo modello con tutti i parametri, addirittura si parla di un modello che accetta fino a 65 miliardi di parametri. L'hanno rilasciato in open source, permettendo quindi anche lo scaricamento di questi modelli e di permettere alle persone di poterlo utilizzare. È possibile trovare in giro i torrent, molti si lamentano della velocità, della quantità attiva dei dati, bisogna scaricare qualcosa come 200 e rotti gigabyte di dati per riuscire poi ad utilizzarlo. È uscito questo LLAMA DL, il LLAMA Downloader, che permette di scaricare, dice, fino a 6 volte, chiaramente dipende poi dalla vostra velocità della linea, usando sistemi di parallelizzazione, i vari file che compongono queste, quindi portarvi a sperimentare sulle vostre GPU, di fatto penso che ne serva qualcosa di abbastanza carrozzato, il prima possibile con questi nuovi modelli. Quindi se volete giocare con LLAMA di Meta, scaricatevi LLAMA DL su Github. Ma si chiama LLAMA perché poi ti sputa in faccia come animale e cosa? Lascio a te l'onore di scoprirlo e di raccontarmelo. Oggi tra LLAMA, Salami, Sala. Ah sarà quello, Sallama! Sallama! È la prima intelligenza artificiale araba, Sallam Aleikum. Va bene, Michele, prego. Aleikum Sallam. Io invece vengo con un più prosaico gioco da tavola, un gioco di carte che si chiama Lost Cities. In realtà come dire, per gli appassionati di giochi da tavola, dirà "Vabbè, ci sei arrivato". Sì, ci sono arrivato, ho comprato questo Lost Cities, che è un bel gioco di carte, con un mazzo unico, nel senso che non dovete comprare ulteriori bustine dopo, sì c'è un'espansione, ma che in realtà non aggiunge granché. È un gioco per due persone, ogni partita dura più o meno una mezz'oretta. Vabbè, la logica non sto qui a spiegarvela, però credo che sia un buon connubio, con culo, un po' di tattica e un pochino anche di strategia, però in generale credo sia piuttosto longevo. Quindi se avete bisogno di un nuovo giochino fisico, in realtà fisico ma c'è anche su Steam, c'è anche la versione digitale, se avete bisogno appunto di un nuovo giochino per ammazzare il tempo, ve lo consiglio, lo trovate sia in versione più economica, che costa una 10-15 euro, che la versione un po' più premium, con le carte più belle, più grandi, più di spessore. Lost Cities lo trovate nei principali spacciatori di giochi da tavola. Spacciatori di carte, grazie Michele. Grazie davvero, ultimo gingillo, la foto più larga del mondo di New York City. Questo EarthCam, che è questa azienda che vende prodotti webcam ad alta risoluzione, per fare un po' pubblicità alla sua GigapixelCam X80, che è fondamentalmente una webcam compatibile con eventi atmosferici, per cui per esterni, che arriva a panorami di 80. 00 megapixel, appunto per pubblicizzarla ne ha messa una in cima all'Empire State Building e ha realizzato questa foto a 360°, zoomabile nei modi più assurdi, eccetera, con la solita interfaccia tipo Google Earth, con un dettaglio che è terrificante. Se siete appassionati di New York, se avete giocato a Spiderman sulla Playstation o robe del genere, è appassionante, permette anche di attivare una serie di punti di interesse che potete cliccare per zoomare automaticamente in quella direzione. È veramente una roba strabiliante il dettaglio e quanto si possa zoomare sulle singoli spazi. Sembra veramente di essere a New York con un binocolo molto, molto potente. Provatelo, lo trovate insieme a tutti gli altri Gingili del giorno, sulla pagina di questa puntata, ovvero Digitalia. m/664 E allora, saluti finali, orecchiette fresche, quelle dei vostri amici, le orecchie che dovete portare su Digitalia. Se avete degli amici protodigitaliani che chiacchierano di LLM, intelligenza artificiale, salami o robe del genere, invitateci su Digitalia che noi cerchiamo di farvi fare bella figura. Intanto voi fate un piacere a noi e fate piacere al vostro amico, gli date, gli mettete a disposizione e poi raccoglierà o meno un po' di intrattenimento e informazione tutte le settimane, anche lui. Gli ti devi cercare Digitalia in qualsiasi posto, se ascolta già i podcast, su un app per podcast o su Google, qualsiasi casellina di ricerca, YouTube, Twitch, noi siamo da tutte quelle parti lì. Direi che per questa 664 è tutto. Dall'EMI Studio Liguria 1 di Sanremo, un saluto da Franco Solerio. Dallo studio di Milano Isola, un ciao da Michele Di Maio. E un ciao dallo studio di Milano Città Studi da Francesco Facconi. Ci sentiamo la settimana prossima, con una nuova puntata di Digitalia. [Musica]

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