Le primissime impressioni dopo la presentazione di Apple Vision Pro. La bandiera sbagliata su Wikipedia. Obbligo di security.txt. TikTok bannato in Montana. Il robot maggiordomo. Queste e molte altre le notizie tech commentate nella puntata di questa settimana.
Settimana del 5 giugno 2023 quando sembra tutto pronto che ti accorgi che ti sei dimenticato un pezzo tipo l'introduzione facciamo come alla vecchia bandiera gialla la bandiera sbagliata del Vaticano i bandi tiktok in giro per il mondo ma soprattutto le novità da WWDC come Vision come si chiama Pro Vision, Vision OS, Apple Vision.
Questo e molto altro in scaletta per un'ora e mezza dedicata alla notizia quella digitale all'italiana.
Dall'Ami Studio di Gregorio I di Sanremo qui è Franco Solerio.
Dallo studio cittadino di Avellino Massimo De Santo.
E dallo studio di Milano Città Studi Francesco Facconi.
Buongiorno amici, buongiorno digitaliani bentornati da queste parti e buonasera sia ai miei colleghi che registrano con me di sera come tutti i giorni di sera.
Buonasera carissimi.
Eccoci.
Vision Pro, non Pro Vision come altro l'hai chiamato.
Vision Pro.
No ma lui l'ha detto corretto.
In realtà 7-1 era zeccato.
Datemi qualche mese per imparare almeno il nome.
Intanto ti anticipo che parleremo anche di Sodom dopo che secondo me è un nome molto più bello di quello ufficiale ma questo è un teaser.
Partiamo dalla One More Thing allora.
Abbiamo ritardato un pochino l'inizio della trasmissione proprio per quello per seguire WWDC, per seguire giusto perché ultimamente ci eravamo un po' raffreddati sulle presentazioni Apple ma oggi sembrava esserci qualche cosa di veramente new, veramente One More Thing.
E allora? Due momenti.
Vai.
È stato preceduto da una televendita.
La prima ora e mezza.
Una televendita di quelle proprie vecchie maniere anni '70.
Esatto c'è stato bellissimo quando ci arriva il messaggino di Max e mi fa "ma questa è una televendita".
Sì ha ragione mancavano i nuovi iOS con il set di pentole e i materassi.
Più o meno eravamo lì.
E vabbè ma la funzione è quella.
Cioè quando era? Sì, solo che lo stile sai, l'ambientazione con tutto, con la scherbata finale con "tre pentole, due.
Ok.
Ma riportata ai vecchi tempi però insomma le novità ci stanno.
È l'estremizzazione dello stile dell'Apple di Tim Cook.
Si.
È un'azienda un po' sterile che fa delle cose molto belle che forse ci crede anche.
Ma ci compre i battutine, le piccole gag, non so, quando a Fred e Federico gli è volato via.
Ha lanciato via l'iPad.
L'iPad.
Sì sì sono d'accordo.
Però suppliscono alla mancanza un po' di spontaneità nel senso di passione per il prodotto, magari non sentita ma semplicemente trasmessa, con questi "gibnic", con questi trucchetti, con queste.
sia in ambito di produzione grafica.
"Pesca una carta, dov'è l'asso? Attento!" Forse così.
Sì.
Vabbè.
Vabbè comunque dai, poi alla fine il colpo di scena finale c'è stato ed è interessante.
Vogliamo raccontare prima brevemente un po' tutto quello che è stato presentato? Andiamo direttamente alla fine.
Andiamo al sodo, poi se volete facciamo un po' di.
Andiamo a "One more thing".
In prima di tutto abbiamo mai sentito dire "One more thing" da Tim Cook? Guarda questo non me lo ricordo e credo che sia.
Veramente non me lo ricordo.
Non me lo ricordo ma a me sembra che fosse una frase di Steve Jobs.
Comunque erano anni che non si sentiva qualcosa del genere e sentirlo pronunciare conferma che questa è la scommessa veramente sul quale Tim Cook punta tutto.
Poi l'hanno specificato molto, parliamo dell'occhialetto, della maschera da sci come qualcun altro l'ha definita, di Vision Pro, questo sistema che, cito le parole che sono state dette durante il dub dub, dovrebbe essere il nuovo paradigma dell'informatica dopo il Mac, dopo l'iPod che era un citato col controllo con la ghiera, dopo l'iPhone il touch e l'universo touch adesso è il Vision Computing, quindi lo schermo che ti fluttua in mezzo alla stanza, quello che noi geek abbiamo sognato per anni.
"Special Computing" è stato il termine con cui è stato definito.
Special Computing esattamente ed è veramente un all in da questo punto di vista, un tentativo di creare una piattaforma molto grossa, sembra fin dal primo momento molto completa per quello che offre come applicazioni funzionalità quindi non è un prodotto.
Offre, non userei il verbo offrire, oggi userei il verbo promettere.
Certo diciamo.
Sono assolutamente d'accordo.
Offre da un punto di vista di video montato ad arte in una presentazione ma in streaming che manco un conoscente di Hollywood.
Quando è stato presentato iPhone abbiamo saputo poi dopo molti anni che quello che abbiamo visto che ci sembrava magico e che poi è diventato magico quando l'abbiamo avuto per le mani e nelle release successive sempre di più, poi abbiamo scoperto che in realtà quella presentazione era mezza finta tenuta a galla con lo scotch con tutti dei passaggi assolutamente obbligati che perché a quel momento non c'era veramente niente di neanche lontanamente pronto.
Sarà uguale anche qui, ci sono due cose che a me lo fanno pensare.
E beh, addirittura next year, giusto? Allora tre cose, allora tre cose, allora tre cose.
Early next year cioè all'inizio dell'anno prossimo disponibile nei negozi.
E novembre 2024 è abbastanza early oserei dire.
Non si sa mai.
Questo non lo sappiamo però non ha parlato di disponibilità per gli sviluppatori, che è strana questa cosa però è possibile che ci sia.
Mi sembra che sarà un early next year anche quello perché altrimenti avrebbe detto un demo kit disponibile.
Anche perché non è un dispositivo molto facile da simulare su un simulatore con lo schermo come è successo ad esempio per Collancio per Rapperwatch.
Ma un altro dei motivi per cui, cosa stavo dicendo, non sono sicurissimo che sia reale oggi.
Sì, che sia addirittura più in ritardo di quanto fosse l'iPhone allora.
E che allora abbiamo visto una demo, era tenuta con lo scotch e con le puntine da disegno e con i percorsi prestabiliti.
Oggi non abbiamo visto delle demo, oggi non abbiamo visto Tim Cook o Federighi o chiunque mettersi sulla faccia lo schermo e far vedere sul nostro schermo in tempo reale lui che manipolava, che mandava un messaggio, che apriva una finestra.
Abbiamo visto dei video che potrebbero essere completamente, anzi sicuramente sono, completamente sintetizzato.
Cioè non era un teatro pieno di gente nel quale far vedere dal vivo che mostri una tela telefonata.
Ma non vuol dire, noi non l'abbiamo visto nel teatro, noi l'abbiamo visto in video, in tv.
Noi abbiamo notato un florilegio di green screen, di effetti speciali, di tutto fatto in studio.
Questo era qualcosa di veramente costruito e si vedeva, cioè c'era veramente una scenografia falsa.
Quindi provare a fare un demo live con quella sensazione di potrebbe andar male, in una cosa così costruita avrebbe suonato ancora di più.
Probabilmente sì, però ha ragione Max allora.
Anzi non è neanche una televendita, è un trailer, è un qualche cosa di molto più rimosso dal prodotto reale di quello che ci piacerebbe fosse.
E non lo so, mi ha lasciato un pochino così, mi lascia tutti i dubbi.
Allora io sono rimasto molto impressionato dal tentativo di mettere assieme tutta una serie di tecnologie che poi è in realtà quello che è sempre riuscito bene ad Apple, quello di avere l'idea che tutti hanno già esplorato, su cui tutti hanno già lavorato e che però gli riesce in termini di interfaccia utente, di fruibilità e così via.
Da questo punto di vista l'oggetto mi ha colpito, dal punto di vista poi che mentre ci stavo pensando e mentre guardavo la perfezione di quei filmati, onestamente il dubbio di "ma ci siamo davvero?" e "quel filo dove va?" e "la batteria quanto dura?" e "l'oggetto quanto costa?" e vabbè poi l'abbiamo scoperta alla fine.
Parte da 1500 dollari.
Io ho tanti altri dubbi, la precisione con cui segui i movimenti della testa, la precisione con cui riesci a leggere il testo di un browser, quanto piccolo lo puoi far diventare nel tuo campo visivo prima che cerchi di leggibilità.
Io ho proprio un dubbio di fondo su quanto si adatti alle diverse capacità visive delle persone, come si fa con i miopi, va bene con i miopi o si risolve? Ma io credo che quello.
I occhiali me li devo togliere? Sicuramente sì, sicuramente sì, con quel sistema di triplo di lenti certamente la cosa che.
si deve adattare.
La cosa meno, credo che di tutto meno costosa sarebbe integrare delle lenti regolabili a un sistema regolabile come quello di un normale canocchiale o di un binoccolo, con il dubbio appunto solo di chi ha bisogno di lenti toroidali, magari con la possibilità di inserzione delle lenti supplettive, qualcosa del genere.
Chi lo sa? Primo sassolino, fatemi levare un sassolino da una scarpa.
Dal libretto rosso mesi fa, quando si iniziò a parlare di queste cose, io preconizzai che non avrebbe potuto essere come Oculus, come tanti dei prodotti di quel genere, un prodotto VR puro, ma che lo stile Apple avrebbe voluto un prodotto prima di tutto AR e poi eventualmente VR solo come secondario.
E in trasmissione, non faccio dei nomi, ma una persona con la maglietta rossa quest'oggi mi ha detto che no, assolutamente non poteva essere, sarebbe stato unicamente VR.
Ma l'abbiamo cacciato.
Max perché ti sei cambiato maglietta adesso? Non ce l'hai più rossa come prima.
Io le magliette non le metto mai perché mi ingrassano sempre i camici.
Ma comunque non avrei.
Non ricordo questa cosa, ma se lo dici sicuramente hai ragione.
Ma mi lascia.
Ecco, abbiamo assistito.
Questo mi piace l'approccio AR però.
Per me era fondamentale per avere un qualche tipo di riscontro che non fosse.
I prodotti unicamente VR sono limitatissimi già nell'idea ancora prima che nella realizzazione.
Perché? Sì perché ti buttano fuori dal mondo.
Già oggi, già con questo tipo di prodotti c'è un problema di esclusione dalla realtà, un problema di.
proprio nel periodo in cui continuano a uscire studi che siamo in un'emergenza epidemica, psichiatrica, specialmente per quanto riguarda le nuove generazioni per l'utilizzo dei smartphone e applicazioni varie, sistemi vari sui smartphone, pensare di chiuderti completamente dalla realtà è già qualcosa.
Credo che non sia sufficiente semplicemente mettere le finestre e farti vedere lo sfondo reale, trasmettere i tuoi occhi a chi.
però insomma.
Era un sine qua non secondo me.
Ecco io vorrei difendere un secondo quel simpatico ragazzo con la maglietta rossa che evidentemente comunque.
passatemi una frase un po' forte.
aveva ragione perché tecnicamente questo è un prodotto VR, senza uno schermo buio, chiuso, che proietta.
Ma vai a installare Sono ma va per favore.
Però a parte questo altro sassolino che mi è arrivato appunto questa comunicazione da citare, io l'ho letta senza volere chiaramente entrare nel merito, però raccontiamo un momento cos'è quindi, perché chi non avesse magari letto le nove pagine di qualsiasi quotidiano, nove colonne di qualsiasi quotidiano che sicuramente ti tollerà o visto come noi la presentazione, diamo un minimo di contesto, questo occhiale è appunto una specie di grassa maschera da sci, quelle da.
anzi da snowboard come dire.
Si si, ci assomiglia parecchio.
Con uno schermo davanti che dà l'idea di poter vedere gli occhi della persona e questo sicuramente aiuta a poter interagire con una persona con gli occhialetti addosso, chiamiamoli così.
Dall'altra parte chi lo indossa appunto vede uno schermo, quindi due schermi più di 4k, quindi ad altissima definizione, che grazie alle telecamere permettono di vedere attraverso e quindi di ricostruire quello che c'è oltre.
Questo è la summa.
Sembra anche abbastanza indossabile rispetto alle cose che abbiamo visto in cinema.
Allora se uno non l'ha visto è inutile ragazzi, chi ci ascolta l'avrà già visto, l'avrà già letto, sarà già andato sul sito di Apple eccetera, se non chi ci ascolta in diretta probabilmente ha appena visto la presentazione inutile la facciamo.
Fondamentalmente se tu metti insieme in una cronica, avete presente l'inizio di The Fly, la mosca, il film storico? Quello di Cronenberg.
Sì benissimo, ecco la stessa cosa come lì la mosca e l'uomo entrano nella macchina contemporaneamente, la macchina fa un mix, qui se butti in mezzo un iPhone, un Apple Watch, un iPad e le cuffie, le cuffie come si chiama, l'AirPods Max con la loro imbottitura eccetera e fai un mischione dal punto di vista del design del prodotto esce fuori proprio quello, è proprio veramente un… e non è lontano da quello che si erano immaginati tanti designer.
La caratteristica fondamentale io la trovo, perché poi qui dobbiamo andare oltre quella che è la realizzazione, dobbiamo capire, secondo me, la cosa fondamentale, qual è l'idea di fondo e se abbiamo visto il futuro.
Perché tante volte quando abbiamo assistito a questi eventi abbiamo visto il futuro, quando abbiamo visto presentare l'iPhone abbiamo visto il futuro, non lo sapevamo ma abbiamo veramente visto il futuro.
Quando abbiamo visto presentare l'iPad abbiamo abbastanza visto il futuro, quando abbiamo visto presentare altre cose, l'Apple Watch abbiamo visto un futuro possibile, non così ubiquitario come quello dello smartphone.
Qui dobbiamo capire se abbiamo visto il futuro o meno, può darsi.
L'idea di Apple di questo futuro è "Il mondo, the world is a canvas for apps", cioè il mondo è una… come si dice? Una tela.
La canvas è il coso dove il pittore mette le tempere, no? Come si chiama? È la tela, no, è la tela sulla quale lo vai a disegnare.
Ok, perfetto.
Il mondo è una tela per le apps, che dà un'idea sia poi del funzionamento della cosa che non è un dispositivo che negli occhi ti costruisce delle cose simili a quelle che ci sono nel mondo, cioè l'esperienza iniziale, l'esperienza che ti propone Apple non è quella, ti metti staffare e inizi a vedere i cavallucci marini che girano per la casa, le stelline, le cose eccetera.
No, vedi le app come le abbiamo più o meno sempre viste, per cui te lo metti in faccia, vedi delle icone, le selezioni con lo sguardo e muovendo le dita, mentre la tale camerina che punta verso il basso dalla maschera e inquadra le tue dita con questi sistemi immagine e machine learning vede che tu fai determinate gesture e le interpreta come voglio cliccare quell'icona lì e ti apre una finestra di Safari che tu vedi sospesa nel mondo, poi clicchi quello, vedi una finestra di FaceTime che tu vedi sospesa nel mondo, clicchi quello e vedi una finestra di iMessage che tu vedi sospesa nel tuo mondo, ma interagisci sempre tramite delle finestre.
Ragazzi siamo a Windows qui, siamo a Mac OS 1986.
La cosa che mi ha più capito franco di questo, e poi ti lascio concludere, è quando hanno presentato i film in 3D o il dinosauro in 3D che entrambi escono da una finestra.
È di nuovo, certo.
L'esperienza in 3D, Star Wars in 3D, no cos'è che era.
Te lo vedevi in una finestra, ti do ragione su questo.
È una contestualizzazione importante.
Perché l'idea è che tu sei fuori dal mondo, ma che appunto nel mondo hai disegnato questi punti di accesso.
Non solo, non solo però, però è anche un modo per, come dire, almeno inizialmente, è una filosofia ma umile.
Cioè noi non reinventiamo il tuo mondo cambiandolo, ma semplicemente ci inseriamo quello che già sappiamo fare e che già tu sei abituato a utilizzare sul computer.
Capisci? Non è che quando tu vuoi leggere un'e-mail compare un testo per aria che tu leggi che scorre sullo sfondo dell'autostanza o sul.
Esatto, no? Esatto.
No! Compare una finestra con i tastini per chiuderla, per ingrandirla, per allargarla, per spostarla dove con i controlli per lo scrolling dove tu puoi leggere il tuo testo.
Ecco.
È come dire vogliamo invadere il tuo mondo ma non vogliamo sostituirci adesso.
Cioè sono tutte cose che sono ovviamente volontarie, sono cose decise a livello di design, di progetto.
Il vantaggio enorme è che tutte le app, diciamo dell'iPad, probabilmente già funzionano senza particolare o comunque dell'iPhone, possono funzionare poi quelle che verranno abilitate o meno sarà un altro discorso, ma con questo paradigma tutto funziona senza doverci fare grande lavoro.
Quindi ottieni una piattaforma piena di app a giorno zero.
E questo è molto intelligente.
Però la domanda è, ma ne vale la pena? Perché poi alla fine questo stesso, non faccio l'avvocato del diavolo, questo approccio chiaramente che dà la continuità, dà un approccio umile, non ti fa come dire fare questi salti per i quali tu vuoi restare come dire veramente disorientato e così via, però nello stesso tempo poi il vero valore aggiunto dov'è? Quando lo usi per Disney Plus? Beh allora io penso che ne valga la pena, perché sia una bella mossa dal mio punto di vista, perché il fatto di creare comunque un paradigma simile a quello che abbiamo sul nostro Mac, sul nostro smartphone, tablet, quello che è, direttamente in una visione spaziale già ci crea comunque una complessità di interfaccia diversa.
Cioè noi esseri umani dobbiamo imparare a non cercare l'app sul desktop ma a guardare nella direzione dell'app piuttosto che gesti per gestirle e quindi avremo una nuova UI da gestire, un nuovo concetto di spazio, un nuovo concetto di schermo.
Questo concetto ci educherà magari versione dopo versione, magari non ROS2, non il 3, magari già il 4, incominceranno a esserci… già hanno fatto vedere a un certo punto che i messaggi li puoi tirare fuori e tirar fuori oggetto 3D, per cui c'è la possibilità che piano piano le applicazioni sperimentino magari le terze parti prima e poi app successivamente levando i bordi, levando tante cose.
Però non necessariamente fin da giorno zero, abbiamo già tanto da imparare come tenti.
Certo, certo, questo è vero.
Chissà se c'è il copia e incolla fin dal primo giorno.
Scusa? Chissà se c'è, scusa se abbiamo perso la battuta? Chissà se ci sarà il copia e incolla già dal primo giorno.
Ah, è vero, è vero.
Tendono a dimenticarsi, anche perché il copia e incolla come si fa? Torcendo il naso? No, con le dita fai così e poi per incollare dall'altra.
Non lo so, abbiamo visto una distopia, è distoppico, ho già visto, ho già scorso i commenti su Mastodon in giro e c'è già chi già si preoccupa di un futuro che… Tutti gireremo con queste maschere, con gli occhi che si aprono… Diciamo che a 3.
00 dollari al primo colpo non pensiamo che domani verrà invaso il mondo, però possiamo pensare che il prodotto che oggi costa 3.
00 dollari nel giro di 5-6 anni ne costi mille.
Arrivi a 2.
00? Ne costi mille magari, 1.
00, 1.
00, 1.
00 il costo di uno smart.
In effetti il primo iPhone costava 300 euro e sembrava tanto.
Abbiamo visto che Apple è in grado a volte di far, come dire, abbassare la soglia di quello che viene considerato, alzare la soglia di quello che viene considerato fattibile.
Non so se voi utilizzate gli Airpods, se avete utilizzato gli Airpods.
Gli Airpods secondo me hanno fatto un po' d'apripista perché al contrario di tanti altri tipi di cuffie con i vari metodi di trasparenza, di blocco del rumore, di operabilità attraverso Siri, ci hanno già fatto… A me capita di tenerle nelle orecchie più di quello che era l'utilizzo normale di una cuffia.
Ascolto la musica, mi metto le cuffie, ascolto i podcast, mi metto le cuffie, poi me le tolgo.
Adesso è diverso, non è una costante la mia giornata, anzi sono momenti comunque ancora limitati, però mi è venuto molto in mente guardando questa presentazione e pensando agli Airpods che io il venerdì sera finisco di lavorare in studio, faccio la valigia, mi preparo a uscire, prima di uscire tiro fuori le chiavi per vedere di avere le chiavi, tiro fuori gli Airpods e me li metto nelle orecchie.
E non perché mi metto ad ascoltare musica, ma perché prima o poi durante il viaggio le ascolterò la musica.
Però intanto esco, mentre esco con le mani impegnate dalla valigia dico alla mia assistente vocale di chiamare casa e quindi chiamo Eloisa, dico guarda sto andando in treno eccetera.
Poi mi arriva la notifica in automatico perché ce l'ho nel calendario e mi dice a che qual è il binario, il vagone dove devo salire e il numero del posto.
Poi se ce l'ho tanto mi toglie una parte dei rumori molesti e non troppo per strada, che non è male quando vado per strada eccetera.
Dopodiché se voglio iniziare ad ascoltare un podcast della musica devo solo cliccare o dirlo all'assistente vocale se funziona e questo è un grosso punto interrogativo anche per gli occhialini e farmi continuare il mio viaggio e mantenere il mio livello di stress da rumore basso in treno perché mi cancellano il rumore e quindi ho un'esperienza lunga che non è più limitata solo al periodo in cui ascolto la musica e i podcast e questo è già un intro e mi sono visto poter fare la stessa cosa con questi Vision Pro con un dispositivo come il Vision Pro esattamente.
E tu dici uno non è che ne diventa schiavo però può aumentare la… se è molto calibrabile.
Aumentare esatto.
Se è molto calibrabile, se non è invasivo.
Ecco è ovvio che se questo affare qui me l'avessi dato Zuckerberg è ovvio che mi vuole tappare gli occhi e far vedere solo le sue pubblicità e solo le sue inserzioni.
Apple ha un modo, una storia, un modello di business diverso e può avere anche l'idea di appunto di crearti semplicemente delle possibilità che tu prendi, che tu cogli solo nel momento in cui veramente ti interessano per cui di nuovo metti l'occhiale, esco dallo studio, andiamo a casa, faccio una videochiamata e mentre vedo la strada, devo attraversare la strada, giro per la stazione, vado ai binari, vedo invece di fare una chiamata faccio una videochiamata e vedo Eloisa con FaceTime in un angolino in basso per cui posso vederla con la coda dell'occhio, posso sentirmi più presente ma senza occludere tutta la vista, posso avere delle indicazioni invece di sentire la notifica che mi dice quale binario, a che ora eccetera, avere la navigazione con la freccia che mi dice entra lì, vai lì, vai lì, che nella mia stazione può servire a poco ma se sono in una stazione dove sono stato poco o in un aeroporto o in un posto così può essere molto utile, non so può aumentarci in qualche modo, se fatto bene, se tutto va per il verso giusto, se non ci mettono sopra le mani i marketers eccetera, c'è la possibilità che anche questo sia una bicicletta, che sia aumentativo rispetto alla nostra esperienza, ci sono una serie di ma, di se e di forse da identificare, però che noi.
Quando lo alleggeriranno? Tutto quello che vuoi, tutto quello che vuoi, che durerà di più la batteria, che sarà più leggero, che sarà più trasparente, che tutto quello che vuoi, però se oggi, se il futuro è in quella direzione lì, se fino ad oggi tutto quello che avevamo visto era Oculus o robe del genere, oggi l'apparenza, poi a dare giudizio preliminare, definitivo, aspettiamo che qualcuno abbia in mano i primi prodotti.
Dobbiamo almeno darci un prototipo.
Però l'idea è che sia un passo enorme in quella direzione rispetto a quelli fatti fino ad oggi con PlayStation VR, Oculus e compagnia.
Sì, come dicevi tu, il sospetto da come è andata la presentazione anche rispetto a quello che hanno detto, che hanno fatto fare, a chi e gli hanno già dato i prototipi e così via, e che effettivamente siamo ancora lontani anche dalla disponibilità di un po' di prototipi da far testare anche che sono i laboratori universitari, io ci provo eh, a vedere se per caso con i contatti Apple qualcosa riarriva.
O i podcaster di Digitalia, proviamoci a vedere in fondo.
Però capisco la tua visione e la trovo interessante, per il momento secondo me è ancora un po' lontano effettivamente da questa set.
Hanno deciso di fare un primo passo, una cosa che mi ha sorpreso.
Di nuovo, se è vero, se non è una roba completamente in un sacco.
Sintetizzata con la CGI, la finta trasparenza che tu vedi gli occhi della persona, che noi ci immaginavamo come una cosa molto uncanny valley, come l'abbiamo vista in questi video, non era così uncanny valley.
Come l'abbiamo vista in questi video sembrava… Era impressionante.
Perfetta.
Esatto, sembrava una maschera trasparente attraverso le vede… Beh c'è una bella potenza di calcolo eh.
Sì, ma non basta.
Sai la potenza di calcolo? C'è la potenza di calcolo, ce l'ha anche Mark Zuckerberg quando fa i suoi omini senza le gambe nel metaverso, ma di lì a dire che ha superato l'uncanny… Per cui se questo è un primo tentativo, non lo so, io ho sempre il dubbio che tanto oggi sia fosse aggiustato tramite computer graphics e roba sintetizzata e non ha fatto niente Tim Cook per convincermi del contrario.
Però aspettiamo e vediamo.
Ma la storia di Apple da questo punto di vista non ci fa immaginare che abbiano fatto un salto nel buio.
Però ricordiamo che tanti ingegneri di Apple, dai rumors che abbiamo sentito e gente anche di un certo livello, non era d'accordo a lanciare oggi proprio per l'immaturità del software e dello sviluppo.
E se Tim Cook non è un uomo di prodotto, lo è ancora meno di software.
E quindi se è stato lui a forzare la mano pensando di riuscire ad arrivare a gennaio a un qualcosa di solido, mentre magari i suoi ingegneri gli dicevano "è un po' troppo presto", questo un pochino mi fa preoccupare.
Anche perché la capacità di… Può essere, Franco, che il compromesso ottenuto da questi ingegneri e Tim Cook sia stato "ok, usciamo, ma senza un modello dimostrativo per sviluppatori".
Perché effettivamente al dub dub non avere un modello ad uso sviluppatori per iniziare a testare, per iniziare a fare qualcosa, sembra strano.
E' la prima cosa che abbiamo notato noi sviluppatori.
Non lo sappiamo.
Non lo sappiamo, perché poi qui hanno annunciato questo, poi oggi pomeriggio californiano, platform State of the Union, poi una settimana intera di roba per sviluppatori, può darsi che iniziano ad annunciare un progetto per sviluppatori a dire "guardate non dovete aspettare fino a gennaio, ma da settembre ottobre per chi è interessato mettete qui 4.
00 euro e noi ve lo mandiamo e se ci firmate… può darsi.
Vediamo.
Li avranno lì? No, non penso.
Perché oggi in sedanza c'è una conferenza che è diventata negli anni dal covid in poi totalmente online, ma c'è un tot di persone che possono essere presenti.
Sì, un numero grosso.
La domanda è, queste persone avranno un banchetto in cui potranno indossare 30 secondi questi occhiali? Io penso di no.
Questo lo scopriremo domani in leggendy blog.
Questo è molto interessante.
E' certamente interessante.
Siamo alle 40 minuti al termine.
E' certamente interessante.
Il fatto che non abbiamo visto una demo mi fa pensare di no.
Che non esista proprio oggi un prodotto materiale completo, inscatolato, in grado di fare quello che promettono.
E che tutto quello che abbiamo visto sia appunto dei rendering, delle demo, delle cose animate, precostruite.
Però, vediamo, lo scopriamo.
Lo scopriamo veramente presto.
Non mi viene in mente altro per il momento.
Aspettiamo di leggere di più, di leggere i commenti di chi è più bravo di noi a commentare queste cose.
Magari ci torniamo nelle prossime puntate.
Avete qualche altra cosa che vi ha colpito nelle presentazioni precedenti? Perché non starei a fare tutto.
Il ricapitolo di Gitalia non è più quello, non è più cosa.
Dal mio punto di vista tutto in continuità, questo effetto televendita per i normali passi avanti che uno si aspetta.
Ci sono due o tre cose.
Prima hai raccontato il copia e incolla.
La funzione di quest'anno è i PDF.
Stiamo sempre su quel livello di aggiornamenti.
Tu presenti la nuova versione del sistema operativo e la prima cosa che fai è lo screensaver.
Non so se l'avete notato.
No, è vero, è vero.
Novi screensaver.
Non era pienissimo, ma per tanti sognavano delle release Snow Leopard.
Specialmente i geek sognavano una release vuota o sgonfia di new features, ma ben studiata sul miglioramento delle cose preesistenti e dell'efficienza e della stabilità.
Non lo sappiamo perché sicuramente sono rimasti in tre a sviluppare Mac OS e tutti gli altri li hanno messi a lavorare su Vision Pro.
Però la speranza c'è.
Però due o tre cosine che secondo me ovviamente sono incrementali, ci mancherebbe, non si inventano cinque Vision Pro ogni WWDC.
Però delle cose un po' interessanti le ho viste.
Abbiamo parlato, ad esempio, abbiamo detto qualche settimana fa o forse la settimana scorsa, che se non avessero parlato, menzionato o presentato niente in chiave LLM o reti neurali sarebbe stato un po' la cosa, l'elefante nella stanza.
Effettivamente non hanno mai nominato.
Hanno citato tanto Machine Learning.
Hanno citato per quanto riguarda le capacità degli hardware, ma hanno fatto vedere un paio di features.
Una che mi è rimasta, che è molto molto bella, interessante, che è quella della trascrizione in tempo reale dei messaggi vocali che ti lasciano la segreteria telefonica.
Quello lì ecco, è una cacchiatina, però è una cacchiatina che questi smartphone ce ne abbiamo da dieci anni e che veramente ti aggiunge un qualche cosa.
Non rispondo alla telefonata, mando in segreteria, la persona può lasciarmi il messaggio, ma mentre parla io vedo sullo schermo trascritto quello che mi sta dicendo e posso dire "no, cacchio, è urgente, prendo la chiamata".
Quello è una cosa secondo me possibile oggi grazie a questi sistemi e che aggiunge veramente qualche cosa ai nostri telefoni.
Questo è una cosa.
I messaggi FaceTime, per cui la possibilità di lasciare dei messaggi video come fosse una segreteria telefonica video, che è carino.
Su iPad non ho visto praticamente niente di interessante.
L'adaptive audio di AirPods che di nuovo ci porta un pochino di più verso la Vision Pro, cioè la trasparenza o meno del suono che cambia a seconda di dove siamo, che tipo di suoni stiamo ascoltando, gli AirPods diventano più o meno trasparenti, bloccano più o meno i rumori.
Se arriva una moto a tutta velocità me la fa sentire, se sono a fianco alla strada perché rischio di essere investito, ma se sono in casa non me la fa sentire perché mi darebbe solo fastidio.
Tutte cose del genere.
Un'altra cosa, io vado a ruota libera, interrompetemi se volete aggiungere qualche cosa.
Quello dell'airplay negli hotel.
Il Mac Pro, perfetto.
Tanti si chiedevano.
Infatti mi ha fatto dire molto bello.
Sì, bella macchina, bruttissima da fuori come sempre, con quei buchi che sembra di vedere il computer di Cthulhu.
Però a parte l'aspetto.
È molto interessante come sviluppi di hardware.
La grattugia, reloaded.
Tutti ci chiedevamo se l'architettura di Apple Silicon sarebbe mai andata verso PCI e verso quindi espandibilità esterna e oggi ne abbiamo avuto la riprova.
Il Mac Pro ha gli slot PCI di ultima generazione, quindi con la possibilità di espandere, di mettere in immagino tra le varie schede esterne anche quelle video e non quindi utilizzare solo la scheda video integrata nel chip, che era un grande dubbio da parte di tanti esperti.
Leggevo non il Mac Pro, ma il Mac Studio nuovo può supportare fino a sei schermi HDR, quelli giganteschi.
Sei.
Quindi ci tapezzi una stanza.
Che te ne fai del Vision Pro? Sei schermi.
È quello che dicevo.
Appunto, conta però quanto ti costano sei schermi HDR dell'Apple.
Più del Vision Pro.
Più di stand, più in agio.
Non è niente il Vision Pro, conviene perché c'è tutto dentro in un colpo solo, 3000 euro ti bastava.
Vi dico altre due feature cacchiata che non mi sono dispiaciute.
Che ti hanno colpito? Che aggiungono qualche cosa.
Airplay negli hotel che qualora fosse associabile a un qualcosa di disponibile anche per Android, tipo se le macchine, come le automobili ti danno sia CarPlay che Android Auto, tu arrivi nello schermo, nella camera d'albergo, la TV è accesa, c'è un QR code, lo scansioni con l'iPhone e puoi utilizzarlo con l'iPhone, puoi trasmettere i tuoi video, puoi vedere Apple TV Plus e se fosse una cosa in parallelo fattibile con Android.
Perché se no credo che nessun albergo nel mondo o comunque ben poche catene penserebbero di fare qualcosa che esclude il 40, 50, 60, 70% dei suoi clienti, ovvero quelli che non hanno un iPhone ma un telefono Android.
Però una soluzione mista sarebbe una bella esperienza, arrivare in una camera d'albergo.
Io oramai mi porto dietro, gli ultimi viaggi mi sono portato dietro la Amazon Stick, perché tanto oramai sono tutti schermi televisivi con HDMI negli televisori e ficco il mio Fire Stick TV già configurato, lo collego alla rete dell'albergo se è veloce, se non è veloce lo collego in pairing allo spot personale del mio iPhone e mi ritrovo il mio Netflix, il mio Amazon Prime, il mio Disney Plus, il mio Apple TV Plus esattamente come a casa in albergo mi guardo i miei video.
Una volta dovevo guardarlo direttamente sul portatile, oggi me lo guardo spapparanzato a letto sullo schermo.
E quindi appunto sono feature che possono non stravolgere la nostra esistenza ma piccole comodità.
E l'altra cosa che mi è capitata spesso è quella del CarPlay condiviso.
Partiamo per un viaggio con la famiglia e mentre iniziamo a ascoltare musica, un podcast eccetera, Bea inizia a parlare del pezzo della musica che accade e vuole farcela ascoltare.
E allora io mi devo mettere lì e con Siri cercare di far capire a Siri che voglio ascoltare il nuovo pezzo di Sfera e Basta e Pinco Pallo e Siri non lo capisce mai.
E invece avere la possibilità che Bea prende il suo telefono.
Meglio! No, non è che Bea può fare quello che vuole con la mia autoradio.
Ciao Bea, innanzitutto salutiamo Bea che ci ascolta.
Mi sembra il minimo insomma che tu apri uno spazio alle nuove generazioni.
Ma lo apri ma ovviamente con un controllo da parte di chi guida.
Con un tasto tu puoi vedere e accettare la condivisione della musica, credo per ora della musica, non capisco se anche altri contenuti sono condivisibili, non so le mappe o le destinazioni e robe del genere, però almeno la musica e permettere a… Diciamo la musica come era già con Spotify.
Ok.
Perché con Spotify si poteva già fare una roba del genere, cioè se hai Spotify sulla macchina… Sì, potevi già fare una playlist gestita.
Ah vabbè ho capito, una playlist dove volevi dare a più persone.
Certo, quello d'accordo.
No, no, no, proprio il DJ.
In tempo reale.
Cioè qui è in tempo reale proprio.
Sì, sì, sì, cioè ognuno può controllare cosa c'è in onda.
Sì, sì, no, questo lo capisco.
Qui è un po' più evoluta la situazione ed è in tempo reale.
Io ti propongo un pezzo col mio telefono e tu che sei alla guida lo vedi comparire sulla tua autoradio e decidi di far fermare la tua musica e far partire la mia e cose del genere.
C'è un piccole cose che però secondo me nell'uso comune possono avere un senso.
Hanno investito tanto, hanno fatto un gran cancan per cose che hanno avuto molto meno risonanza tipo le applicazioni per iMessage o robe del genere.
Diciamo che queste possono essere cosine un po' più rilevanti nella vita di tutti i giorni.
Se avete qualcos'altro… Mi ha stupito vedere… A me è piaciuto il check-in.
Ah, quel fatto che puoi in qualche maniera programmare il ritorno a casa, il fatto che venga segnalato automaticamente il ritorno a casa.
Sì, esatto, è una funzionalità di sicurezza.
Sai il "sto tornando, sappi che arrivo fra un quarto d'ora, l'iPhone mi traccia la posizione" quindi in tempo reale appunto dice "sto arrivando" eccetera, se uno ritarda può dire "tranquillo, va tutto bene".
E poi poi anche l'ultima posizione conosciuta viene segnalata e chiaramente ci si muove a quel punto per capire che è successo.
Può essere veramente molto utile come… Lo è, lo è certamente.
Come amico per poter dare supporto.
È vero, è vero.
Sono quel tipo di feature che di nuovo il fatto che siano limitate solo iOS ne riducono in qualche modo la diffusione e l'utilità per certi versi.
Per un altro canto, difficile pensare a una roba del genere aperta a chiunque e che sia in grado di rispettare la privacy e non essere abusata, per cui certamente non è un equilibrio facile.
Va bene, direi che con le novità di primo brucio abbiamo schiacciato il tasto record di questa puntata nel momento esatto in cui è finita la presentazione, per cui ci sarà sicuramente ancora da approfondire, da parlare, lo faranno altri, ci torneremo noi quando sarà interessante.
Vedo solo che Francesco mi mette la foto e dice che l'hanno visto.
Ma non si tocca.
Ma non si tocca.
Quindi c'è il pezzo di plastica ma non sappiamo neanche se è acceso.
Non pensavamo che i rendering, che fosse tutto CGI.
No, certamente.
Un oggetto fisico.
Certamente.
Vabbè, però già interessante.
C'è una foto da alcune giornalistiche.
Sta lì, guardate.
Lo approfondiamo e passiamo al resto della nostra trasmissione, cominciando però ringraziando il nostro sponsor due minuti, squarespace.
om, la migliore piattaforma all-in-one per pubblicare sulla rete qualsiasi necessità di creare e gestire siti internet, beh, Squarespace è la soluzione completa ideale.
È facile da usare, non c'è bisogno di installare plugin, basta trascinare gli elementi desiderati dal pennello di controllo direttamente sulle pagine, esattamente dove le vogliamo, dove vogliamo che appaiano poi ai visitatori del sito.
Qui abbiamo elementi di qualsiasi tipo, audio, video, mappe, immagini, portfoglio, gallerie, player audio, appunto tutto quello che vogliamo.
E poi fully managed, che vuol dire che non dobbiamo gestire niente.
Non dobbiamo gestire aggiornamenti, sicurezza, bug e robe del genere.
Fa tutto lo staff di Squarespace per noi.
Ci sono strumenti per creare negozi online completi, tant'è che Squarespace è utilizzato da centinaia di miliardi di negozi in tutto il mondo, con le opzioni che vi aspettate per gestire un sito dedicato alla vendita online di qualsiasi cosa, per cui il magazzino, il carrello, la carta di credito, l'invio degli ordini, la gestione dei clienti, mandare le email ai clienti, robe del genere.
E i famosi design, i design unici e originali, speciali, sono veramente speciali quelli di Squarespace, perché hanno un team di designer di livello proprio top, che creano questi temi che potete prendere, piazzare, scambiare uno con l'altro senza cambiare il contenuto, senza ricominciare da zero a riscrivere il vostro sito e poi potete personalizzarli come volete in modo che il vostro sito sia personale e diverso da qualsiasi altro sito su Squarespace, ma di apparenza bella e professionale come qualsiasi altro sito su Squarespace.
Provatelo, andate su squarespace.
om/digitalia e attivate la vostra trial gratuita.
Non dovete mettere la carta di credito, nessun impegno a pagare.
Quando smettete di utilizzare la trial non succede assolutamente niente, ve ne dimenticate.
Il giorno però che vi viene comodo ricordatevi di Digitalia e succede, ve lo assicuro, succede a tantissimi digitaliani.
Quando li incontriamo i digitaliani per strada, le pizzate, quando ci scrivono, quando ci scriviamo su Slack, capita spessissimo di qualcuno che ci dice "ma sai che non pensavo, ma alla fine mi è venuto comodo Squarespace per fare il sito per il ristorante dello zio, perché volevo mettere su e vendere, svuotare la cantina, la soffitta, fare una vendita di…" Capita spessissimo.
Quando capita a voi ricordatevi di Digitalia perché Digitalia è il promo code che vi dà diritto al 10% di sconto sul primo anno di abbonamento.
Per cui grazie a Squarespace per questo sconto, codice coupon Digitalia, 10% di sconto sul primo anno di abbonamento.
Grazie a Squarespace per aver sponsorizzato anche questa puntata di Digitalia.
Cos'è sta storia della bandiera gialla del Vaticano? Max, tu sei il nostro vaticanista.
Bandiera gialla.
E niente, la storia è semplicemente che probabilmente è un altro ammonimento sul futuro, nel senso di quello che può accadere con l'uso della rete.
Quello che è successo è che Wikipedia ha ospitato per motivi non meglio precisati, probabilmente legati addirittura ad una fonte che potesse anche venire dal Vaticano, ma ha ospitato un'immagine della versione della bandiera dello Stato Vaticano che era diversa dalla quella ufficiale.
E questa cosa, dal momento che come sappiamo Wikipedia venne spesso utilizzata come punto di riferimento e come sorgente, di fatto ha fatto sì che questa versione, fake, nemmeno, questa versione è lievemente alterata, perché poi io sono andato a guardarla, le differenze sono veramente un pochino trascurabili.
La tiara papale sotto ha una piccola ellissoide rosso invece che bianco e la sfumatura di giallo della tiara in quanto tale non è esattamente quella giusta, è un po' più chiara e così via.
Devo dire che a un colpo d'occhio non particolarmente attento non si vedevano queste enormi differenze, però è una bandiera ufficiale di uno Stato, per cui questa cosa è stata evidentemente anche un esempio di come poi da un lato i meccanismi di Wikipedia consentano un continuo confronto perché l'errore a quanto pare era stato individuato e segnalato quasi subito, però sta di fatto che nessuno poi ha dato seguito a questa segnalazione, sono passati cinque anni, questa immagine sbagliata ha circolato dappertutto, è stata utilizzata in tantissime situazioni dai media e solamente da poco qualcuno si è accorto effettivamente di questa segnalazione ed è passato a correggere l'errore, ma ovviamente come sappiamo una volta scoperchiato il vasso di Pandora la bandiera del Vaticano ormai circola in maniera un po' diversa da come lo stesso Vaticano la propone.
Non è un errore grave ma è una di quelle cose che ti fanno capire come… Quanto la potenza del social network… Lo spazio dell'informazione è fragile, basta poco per mettere la cosa sbagliata, l'informazione sbagliata nel posto giusto e la fai riverberare, poi oggi non è entrato neanche in gioco, ma se pensiamo che una cosa del genere possa finire magari nel set di allenamento di training di una rete neurale poi magari utilizzata a livello globale, quella di Google, quella di Microsoft… Sarà finita di sicuro… Eh sì certo… Questo ci aiuta perché quando l'immagine costruita dall'intelligenza artificiale dimostrerà che le truppe papali stanno per invadere la Pennsylvania si scoprirà che non è vero perché chiaramente il colore della tiara, l'issolido della tira è rosso e non bianco, quindi ci ha salvato.
Sono finte, non sono le truppe papali ma è Putin di nascosto che si è travestito dal Papa Francesco.
Non è il Papa, non è il Papa.
Una delle notizie più geek e soprattutto una delle leggi più geek di cui abbia mai letto nella storia di digitalia.
Il governo olandese rende obbligatorio per i siti web avere un file security.
xt.
Francesco… Spiega, spiega… Per i siti web governativi diciamo.
Ok, quelli governativi.
Allora, security.
xt è un formato standard, in realtà è uscito se non mi sbaglio ad aprile 2022 come standard appunto approvato, anche se avevamo parecchi anni che se ne parlava e rientra in quei file di testo, tipo robots.
xt, probabilmente uno dei più conosciuti ma non è l'unico, che può essere messo in un dominio per dare delle informazioni legibili a esseri umani ma anche a macchine, quindi sono file codificati in un certo modo.
In questo caso contiene tutte le indicazioni su come fare una segnalazione di sicurezza nel modo giusto, quindi quali sono magari le chiavi PGP per firmare un'indicazione, a che indirizzi mandarli o come contattarli o quali sono le policy di disclosure eventuali che il possessore del sito web o del servizio intendono utilizzare, intendono appoggiarsi, eventualmente anche dei bug bounty e tutto quanto.
È un modo perché se uno trova un problema di sicurezza in un sito e decide di passare l'informazione, non è facile capire a chi dare l'informazione.
Se uno trova un software non aggiornato, un buco, un problema, chi chiami? Chiami il webmaster, sì, ma chi è? E questo formato di file fondamentalmente permette e facilita la condivisione di scoperte di questo tipo in maniera facile, semplice e gestita anche eventualmente da software.
Si è standardizzata soprattutto, certo.
Immagino tutti questi cittadini orandesi che a questo punto si mettono lì a cercare i bug dei vari sistemi operativi per segnalarli ai webmaster di competenza.
Beh, fra i più simpatici parametri che possono messere c'è un URL, un indirizzo chiamato Hock Knowledge, quindi l'Hall of Fame, la lista di quelli che hanno contribuito e un altro che si chiama Jobs.
Quindi se hai trovato un bug nel mio sito vai su questo sito e ti trovo un lavoro.
C'è anche una motivazione economica per riuscire a trovare problemi e segnalarli nel modo giusto.
È all'avanguardia questo, indubbiamente.
Visto che siamo nell'ambito delle notizie hyper geeky, questo tizio che ha pubblicato questa sua storia di vita su Mastodon, che dopo che ha bruciato il palazzo dove era ospitata la infrastruttura IT della scuola superiore locale, la sua azienda ha deciso di donare uno switch Juniper X3200 per aiutarli a rimettere in piedi tutta la situazione.
Quindi aveva partecipato all'installazione, hanno costruito una piccola casetta, non tanto isolata ma velocemente per mettere in piedi tutta l'infrastruttura informatica e dopo di che si sono incacchiati come delle bestie.
Ma questo messaggio non partì? Perché in realtà non partì, cioè si accendeva e dopo pochissimi secondi si spegneva.
Diceva "Va beh, volevate farvi pubblicità, fare il bel gesto, ma ci avete regalato una roba farlocca che non funzionava".
Cos'ha scoperto il tipo andando a, ovviamente preoccupato, dice "Ma no, questa cos'è, è una cosa nuova, deve funzionare" eccetera.
Come è possibile, è un Juniper.
Allora fondamentalmente il problema era costituito nel fatto che la CPU indicava che la temperatura del dispositivo era di 252 gradi centigradi e quindi diceva "Va beh, sai cosa, io mi spengo prima di mandare di nuovo a fuoco tutta la scuola".
Perfetto.
E ovviamente la temperatura esterna in realtà era di tre gradi sotto zero.
Cosa è successo? Che in realtà questo dispositivo salvava, grandi sviluppatori, salvava la temperatura per risparmiare spazio, ragazzi, spazio di memoria importante in un valore intero, per più unsigned, cioè senza segno, un intero senza segno può andare a 8 bit, che può andare quindi da zero a 255 e ovviamente quando la temperatura superava, scendeva al di sotto dello zero, l'unico modo che la macchina aveva era di codificarlo.
Era la famosa aritmetica circolare, no? Certamente, per cui il -8 era in realtà -8, per cui la CPU era convinta di essere a 252 gradi, 250 gradi sopra lo zero e si spegneva automaticamente.
Dice "Non mi sarei mai aspettato nella mia vita di riparare una cosa con una pistola da caldo, una hit gun".
Con un foglio praticamente.
Ma la hit gun è proprio, credo, quella per sverniciare, lo sverniciatore che spara il caldo sulla vernice e dice "Con quella lì l'abbiamo tirato su di una ventina di gradi e a quel punto è partito e funziona bene".
Poi una volta partito il calore autogenerato dalla CPU lo manteneva al di sopra dello zero e quindi continuava a funzionare.
Non male, per cui portatevi sempre il sverniciatore.
I programmatori hanno deciso che era più facile.
Ricordatevi che i bit si contano, bisogna capire quanti ne servono.
Ecco, questo è.
Francesco, volevi aggiungere qualcosa? Fabbiamo interrotto.
No? Forse siamo un po' laggato.
Sì, no, dicevo è stato interessante notare come i programmatori abbiano deciso che era più probabile superare i 120 gradi di temperatura che non andare sotto zero da questo punto di vista, no? Scegliendo questo tipo di unità di misura.
Però va bene, si probabilmente.
Non è che nessuno mette in esercizio una macchina del genere sotto zero, sbagliando.
Ma come so io? Cioè secondo te ha sbagliato chi l'ha messa in esercizio sotto zero? No, ha sbagliato.
No, no, dico che il progettista del software e di quelli che hanno gestito la macchina ha fatto questo stupido ragionamento.
Sì, secondo me non l'hanno neanche fatto il ragionamento, non hanno neanche.
Ha messo il byte, piace così.
Poi il byte sarebbe stato sufficiente se fosse stato interpretato come un intero consegno, cioè da meno 128 a più 128 direi che nel range operativo dell'essere umano ci stiamo.
Ma poi.
Il problema non era tanto gli 8 bit alla fine dei conti ma era il fatto che fosse un intero senza segno e che quindi quando andava sotto zero il segno.
Sì, l'ipotesi del programmatore era tutto sopra lo zero alla fine sostanzialmente.
L'errore è quello.
L'errore è quello.
Dei casini della Elisabeth Holmes soprassederei perché non trovo.
Sì dai, poi ormai poverina ci hanno intristito.
Proseguiamo.
Il band di TikTok ci intristisce in un altro modo ma se volete.
Chi l'ha messo? Francesco dai, sei tu responsabile, parlaci del band di TikTok.
Sì.
In Mesopotamia, no, in quale stato è stato bannato TikTok? Non è uno.
In Missouri, in Minnesota, non mi ricordo più.
Sì, è un.
In Montana, in Montana.
Allora, è un.
In realtà questo articolo del Meet Technology Review più che raccontare del ban che è stato fatto in Montana fa una domanda che un po' tutti ci facciamo.
Come si può operare proprio a livello pratico il ban di un'applicazione del genere in uno stato, fra l'altro in uno singolo stato appartenente agli Stati Uniti dell'America ad esempio.
La domanda è importante perché un'applicazione, gli app store non sono geolocalizzati dal punto di vista della regione, sono localizzati per country, quindi per nazione.
Ma al momento non è che c'è il modo di dire in Montana no e tutto il resto sì.
Poi basterebbe effettivamente spostarsi di stato in qualche modo tramite qualche artificio per riuscire a installare l'applicazione e mantenerla.
Quindi c'è proprio un po' un tentativo di riuscire a capire come dal punto di vista pratico, quindi tecnico non solo legale, sia possibile rendere vero una iperbalcanizzazione di blocco dell'utente in Montana.
Un bel pop up, sei nel Montana? Sì, no, un po' come certi siti che ti chiedono sei maggiorenne? Sì, no, però a quel punto basta molto poco per dire no, non solo in Montana.
È una riflessione sul fatto che le barriere fisiche e legislative legate alla geolocalizzazione possono in effetti ben poco rispetto a questo tipo di applicazioni, a questo tipo di tecnologia nella quale oggi siamo immersi.
Però l'articolo, se non ricordo male, fa proprio una riflessione su questo e che alla fine dice i legislatori ne sono ben consci.
Non è una cosa che capita come nel passato magari per ignoranza, ma è un segnale politico.
Vuole essere un qualche tipo di segnale politico che viene lanciato dicendo questa cosa.
E alla nostra attenzione questa cosa vogliamo che venga in qualche maniera regolamentata e cerca forse anche di creare un consenso intorno a questa idea.
È un segnale politico verso l'alto o verso il basso? Verso l'alto, cioè verso la politica più alta e dice quindi pensate se implementare il ban a livello proprio federale o verso il basso, cioè verso i tuoi elettori o possibili elettori vedete che io sono attento a queste cose, io non voglio che i vostri figli finiscano predi di TikTok e ve l'ho bannato.
Più la seconda della prima.
Decisamente la seconda.
Anche se le due non sono in esclusione.
Certo.
Tutto sommato.
Certo.
Abbiamo visto un po' quello che abbiamo vissuto con chat gpt con il ban in Italia, perché poi alla fine il ban in Italia era banalmente.
Ma non era un ban.
Era banalmente.
No, è una cosa molto diversa.
Non era un ban quello in Italia.
Non c'era un ban come legge, hai ragione.
Era una richiesta di compliance.
Poi OpenAI ha detto "no, non siamo sicuri, sospendiamo e vediamo che cosa poi.
come fare".
Sospendiamo e vediamo come fare.
Però di fatto la situazione era molto simile perché poi rispetto alla questione diciamo tecnologica, nel senso che bastava una VPN qualunque di quelle gratuite per cui l'utente italiano tranquillamente poi aggirava anche questo autosospensione da parte dell'azienda.
Questo volevo dire.
Anche se ovviamente i due contesti sono diversi perché in questo caso non c'è una legge che tu stai violando.
Pensate sia più facile avrete nella vostra casa presto un dispositivo, quello di Team Cook, Vision Pro o cose del genere o un robot che vi fa il maggiordomo, che vi apparecchia, che alla tavola mette i piatti nella lavastoviglie e pulisce per terra.
Non lo so, è un dubbio.
Ma di sicuro rovi il robot? Che scherzi.
Tu dici? Beh.
Potendo scegliere a parità decisamente il robot.
È difficile però.
Costa un po' in più.
Costa un po' in più.
È quello che ho capito.
Allora un conto è quello che è il tuo desiderio Max, però è anche appunto il discorso della realizzazione eccetera.
Oggi Team Cook.
Ah scusa, pensavo che chiedessi sul desiderio.
Voglio sapere tutte e due le cose.
Team Cook oggi ci ha detto che comunque da gennaio se vivi negli Stati Uniti puoi andare nel negozio e il Vision Pro, comprartelo e portartelo a casa.
Qui invece c'è un ex apprendista, un ingegnere che era neanche dipendente ma era un interno a OpenAI che oggi ha fatto il salto di livello e ha messo in piedi un team di sviluppo e un'azienda che promette di arrivare presto con un maggior domo robotico, cioè un robot neanche troppo umanoide però in grado e c'è un video che è abbastanza impressionante di fare gran parte dei lavori domestici, specialmente quelli attorno alla preparazione di un pranzo e poi alla sistemazione della cucina, della tavola da pranzo e delle stoviglie in seguito al consumo.
La pulizia delle stoviglie, l'inserimento delle stoviglie, caspita.
Sì, proprio tutti quei lavoretti manuali che si fanno in casa e che lui è in grado di fare per mantenere ordine, pulizia, dovrebbe avere un sacco di strumenti e questo è sicuramente un suo pregio, è un suo limite, cioè deve avere lo strumento giusto per fare la cosa giusta al momento giusto, ma come dire… Però dice che è evidente… Cioè il video che è evidente che sia controllato… Il robot ha già 50-100 strumenti disponibili che scambia lui autonomamente, che si monta e che si smonta, per cui… Esatto.
Io lo vedo molto più fattibile diciamo in termini di potenziale diffusione sul mercato come nuovo tipo di elettrodomestico.
Questo qui è da quella che è l'indicazione… Dalla parlentesima potenza.
Dalla parlentesima potenza.
Dalla parlentesima potenza.
Dalla parlentesima potenza.
Da quella che è l'indicazione del produttore, per il momento è progettato per lavorare quando non ci sono persone in casa o comunque nella stessa stanza.
Per evitare che l'utensile affetta il salame, possa affettare il salame… Un robot del genere che maneggia dei coltelli è una roba abbastanza seria, sì.
Però vedertelo in video… Quando non ci sono persone è teleguidato.
Sì.
Teleguidato e telecontrollato.
La particolarità di questo robot è che è teleguidato in fase iniziale.
Teleguidato e telecontrollato.
Francesco.
Delle persone… esatto, delle persone assunte, non te quindi, ma delle persone che controlleranno il tuo robot e gli faranno fare questi lavori.
Immagino per fargli fare comunque, visto che parliamo di intelligenza artificiale, modelli, il riuscire a fargli imparare queste cose e poi magari farne uscire una seconda generazione.
Certamente, l'idea è proprio quella.
Molto… non lo so, ovviamente… Guarda, insisto, secondo me se il prezzo diventa ragionevole e viene lanciato in maniera opportuna si inserisce molto più naturalmente come un nuovo tipo di elettrodomestico.
Sì.
Di più le polvere e tante cose e di quelle lì più scoccianti come la lavatrice, come la lavastoviglie e così via.
Mentre invece il Vision Pro, appunto, come abbiamo discusso, comunque è un cambio di paradigma, si sposta su altri aspetti.
Diciamo che c'è un po' più di peso dietro al Vision Pro in termini di potenza dell'azienda, di sviluppo, eccetera.
Assolutamente, non c'è paragone, ci manca lì.
Va bene, vediamo un momentino.
Intanto, Max, ti tocca ringraziare i nostri produttori esecutivi.
Ah, ma molto volentieri.
I produttori esecutivi sono l'anima di Digitalia, il nostro modello di business, il nostro modello di sussistenza.
È molto semplice, pochi sponsor, tanti produttori esecutivi.
12 anni, 13 anni, quasi 14 anni che ci affidiamo a questo modello ed è quello di trasformare i nostri generosi ascoltatori nel sostentamento della trasmissione.
Col modello oggi si chiama Value for Value, fa di moda per il podcasting 2.
, ma è molto molto semplice il concetto.
Se Digitalia per voi è un prodotto con un valore, il valore oggi si quantifica e si scambia economicamente, se comprate un'automobile con più valore, mediamente spendete di più di una con medio valore, sì, poi possiamo discutere all'infinito, ma mediamente è così.
E quindi, se Digitalia l'ascoltate tutte le settimane e per voi è un valore, è giusto che questo valore equivalga a zero euro.
Pensateci voi, dietro ci sono delle persone che si documentano, che lavorano, che soffrono come quando questa sera c'è troppo lag nelle trasmissioni tra di noi e facciamo una fatica bestiale a coordinarci.
Tutta questa fatica merita qualche cosa in cambio, prendete il portafoglio, che sia quello virtuale di Satispay, di PayPal, di Bitcoin, quello che volete e dateci una mano.
Decidete voi quanto, decidete voi ogni quanto, in cambio vi ringraziamo in trasmissione come fa adesso Max e continuiamo a lavorare per voi.
Prego Max! Cominciamo con le donazioni Value for Value con Capitan Harlock, mi sento in un super fumetto, che ci dà 3269 Satoshi, poi c'è Nicola Gabriele D che ce ne dà 1661, Fiorenzo Pilla ce ne dà 397 ma tra poco ce fa sorpresa e Daxta ce ne dà 1471.
Grazie! La sorpresa è un boost di 4000 Satoshi di Fiorenzo Pilla che aggiunge anche un messaggino.
"Se Franco mi proponesse l'antifurto Seghetti io lo comprerei.
Scherzi a parte sono d'accordo con la visione di Franco.
Con questo boost vi do anche la possibilità di vedere se sia semplice verificare il boost rispetto al punto della trasmissione".
Semplicissimo, il timestamp era 1 ora 7 minuti e 29 secondi, date a sentire, 1 ora ci manca solo la possibilità di agganciare il PDF con il player audio e di andare a riprodurre.
Non ci metto.
Poi ci dobbiamo aggiungere anche che il boost va accompagnato dal messaggino che viene letto in diretta dall'intelligenza speciale.
Eh sì, ma non ci metto tanto.
Non ci metto proprio poco perché faccio partire nel player digitale a 676.
Abbiamo detto 1 ora 7 minuti.
1 ora 07 29.
1 ora 07.
5, 6, 7 e.
Ma parla di un prodotto che è chiaramente un prodotto comprato da Wish per 5 euro e Wish gli dà ogni euro per ogni prodotto venduto eppure le persone li comprano a milioni e montano.
Le comprano a milioni perché per motivi di scala, di numero, Michele, quello che stai dicendo conferma quello che ti dico io.
Se tu vai a vedere il CPM di un influencer che fa un post su Instagram.
Eh, quella era la puntata scorsa quando parlavamo.
Eh, l'antifurto, sai che.
Salutiamo Michele comunque.
Parlavamo dell'intelligenza artificiale che legge gli ads nei podcast nella proposta di Spotify la settimana scorsa.
Bello, bella questa cosa.
Fosse più automatizzabile avere un sistema integrato che col testo dei boost nei prodotti esecutivi ti metti realmente un tasto play e vai a riascoltare quello che sta dicendo.
Ancora più bello.
Grazie Fiorenzo che ci fai sperimentare queste cose in diretto.
Prego Max.
Entriamo nella zona dei nostri perpetual executive producer che ovviamente essendo perpetual ci sono sempre e sono Manuel Zavatta, Davide Tinchi e Nicola Gabriele D.
Ci danno una donazione singola di un euro Manuel e Davide e di 2,01 euro Nicola.
Donazione ricorrente da un euro al mese di Andrea Scarpellini, donazioni singole di un euro e quaranta di Marco Mandia, segnare segnare e di due euro di Giuseppe Benedetti.
Grazie.
Donazione singola di due euro di Matteo Masconale per tuffarci nella zona dei donatori ricorrenti da tre euro al mese che questa puntata sono Riccardo Peruzzini, Danni Manzini, Paolo Boschetti, Roberto Esposito, Diego Venturini, Michele Olivieri, Matteo Faccio, Davide Foglierini, Antonio Turdo, Mario Cervai, Alex Ordiner, Cristian Fabiani, Danilo Sia, Simone Pignatti, Federico Bruno, Roberto Barison, Nicola Pedonese e Matteo Arrighi.
Mitici! Grazie per la vostra generosità, davvero.
Donazione singola da quattro euro di Maurizio Verrone, seguita da una donazione singola da quattro euro di Marcello Pillego.
Grazie, grazie.
Donazioni ricorrenti da cinque euro al mese di Adriano Guarino, Ivan Vannicelli, Stefano Augusto Innocenti, Roberto Tarzia, Matteo Molinari, Michele Coiro e Cristian Lamarca.
Mitici! Grazie davvero.
Donazione singola da 5,32 centesimi di euro di Riccardo Pecchioli, che dice "grazie dell'intrattenimento, siete" - questa è poetica, ce la dobbiamo segnare - "siete l'oasi nel deserto informatico che mi circonda".
Grazie! Grazie Riccardo! Bellissima! Questa me la ricordo e la devo citare a tutti i miei studenti quando superano l'esame con un voto brillante.
Dunque, donazioni singole da 5,32 centesimi di euro di Mauro Francesco Marco Zambianchi, due donazioni singole da otto euro l'una della stessa persona, ovvero Ioandi Herrera.
Grazie, grazie Ioandi! Donazione singola da dieci euro di Anonimo, che apre la zona a grandi produttori, e se la prima era di Anonimo la seconda è ben nota perché è del famigerato Trettrattini.
Donazione ricorrente da dieci euro al mese.
Trettrattini è come uno di quei personaggi, come fosse il gamba di legno disneyano, Banda Bassotti, nessuno sa chi è ma tutti sanno chi è.
È Trettrattini.
È così, è così.
Grazie a Trettrattini, grazie ai nostri produttori esecutivi per aver creduto, per credere, per sostenere Digitalia e noi andiamo avanti.
Grazie alla vostra generosità.
PayPal, Satispay, Bonifico, Value for Value Podcasting 2.
, tutti i sistemi li trovate sul sito o nelle migliori app per ascoltare i podcast.
Grazie di cuore.
Andiamo oltre con il drone, il drone che ha ucciso l'operatore umano, il drone, proprio il drone tipo il predator.
Cos'è sta storia? Francesco, raccontacelo un po'.
Vogliamo la storia come è uscita inizio sui giornali o direttamente col finale? Sì, dai, così.
Allora, facciamocemi la prima.
Fai la notizia bomba, quella che è uscita, coi titoloni.
Allora, Stati Uniti d'America, venne fatto un test, un drone programmato per massimizzare l'efficienza nell'uccidere il bersaglio, deve però ricevere la conferma da parte del suo operatore umano se attaccare e uccidere o meno.
In questo momento il drone sta volando, decide però che l'operatore umano potrebbe dirgli di no e quindi gira e uccide l'operatore umano, mentre si accorgono di quello che sta succedendo e dicono "no, non puoi uccidere l'operatore umano".
Allora lui distrugge la torre di controllo intera così non ha ucciso l'operatore umano direttamente ma ha risolto il suo problema.
Ha distrutto le antenne della torre di controllo, le antenne.
Ma tutto questo in realtà non è successo.
Allora, questa prima versione sui giornali è successo.
Ma è una simulazione.
Il primo drone che si è ribellato poi era una simulazione.
Poi neanche quello era un gioco mentale.
Cioè, è un esperimento mentale.
Non è un gioco mentale con un software, ma era un "che cosa potrebbe andar storto se" e uno dopo una birra, un paio di bicchieri di assenza ha detto "pensa se si gira e uccide l'operatore".
Da lì i titoloni di giornali e grande notizia.
Attenzione, il primo errore di cui hai parlato l'hanno fatto i giornalisti.
Cioè quello di darlo per successo veramente.
Il secondo l'ha fatto l'ufficiale dell'aviazione americana che in realtà ha raccontato di una cosa simulata come se fosse successa veramente, mentre sono stati poi i suoi superiori in un secondo tempo a correggerlo e a dire "no, guardate che questo che ha detto in realtà l'ha detto a un evento informativo ma in realtà era un esperimento mentale e quindi… Vabbè, esperimento mentale, realtà, cosa cambia Franco? Siamo in una simulazione tutti quanti.
Ma poi soprattutto col Vision Pro tu ogni esperimento mentale può diventare una parte della tua realtà aumentata.
Però attenzione che tutti hanno ribadito poi comunque nelle successive revisioni della notizia che la cosa è assolutamente plausibile.
È probabile se non si implementano dei sistemi di salvaguardia perché nel momento in cui tu istruisci un sistema a rete neurale con quell'obiettivo, con degli incentivi forti per raggiungere quell'obiettivo, lui può "ribellarsi" contro tutto quello che lo allontana da raggiungere quell'obiettivo.
Per cui lui non è che dice "americani buoni" e "iracchieni cattivi".
Lui dice "il mio obiettivo è sparare i racchieni, se l'americano non mi fa sparare i racchieni, americano cattivo quasi come i racchieni".
Più che cattivo, è un problema di punti.
Punti, punti, sì è giusto.
Quando noi eravamo studenti, quando ero studente un po' di secoli fa, non so se a voi è successo lo stesso, c'era una specie di gioco, che era un gioco un po' perverso effettivamente, però si fermava all'esperimento mentale, che in particolare si riferiva al fatto di buttare sotto la gente e di dare un certo numero di punti che erano proporzionali alla difficoltà dell'obiettivo.
Per cui se tu prendevi il vecchietto col bastone, tre punti.
Se invece dovevi prendere un gruppo di ragazzi giovani che correvano, diventavano cento punti.
Se tu addestri un'intelligenza artificiale con lo stesso ragionamento, secondo me il programmatore aveva in mente questo tipo di cose, per cui io dici "più gente ammazzi, più punti fai", ebbè è chiaro che vai a fine in quella direzione.
Proprio così.
Un po' come lo Universal Paperclip.
Esattamente.
La stessa logica dello Universal Paperclip.
Questo meccanismo dello Universal Paperclip in realtà può essere messo a fin di bene.
Cioè il fatto di avere degli strumenti che possano con poche energie produrre tanto materiale.
Vi ricordate qualche settimana fa dicevamo "come esistono gli spammer?" Gli spammer esistono perché anche se nessuno da retta le mail di spam, in realtà quel nessuno è una persona su un milione, non è proprio nessuno.
E allora se mandare 100 milioni di mail di spam non costa niente, se una su un milione poi agisce, se tu mandi 100 milioni tu hai beccato 100, sei riuscito a fare muovere 100 clienti, 100 acquirenti, 100 quello che vuoi.
E quindi lo spam in qualche modo, anche se assurdo, ma attraverso questo effetto di moltiplicazione dell'informatica, continua a esistere anche se è assurdo.
E dicevamo, chat GPT e i modelli del genere possono avere lo stesso problema, che nel momento in cui rendono facile creare testi, possiamo "rischiare di spammare tutta internet con articoli, informazioni, pagine di Wikipedia, roba che non sappiamo neanche se è vera o è falsa, ma ce n'è talmente tanta che rischiamo di affogare in mezzo a questa roba".
Ecco, spam vecchio stile da una parte, spam di chat GPT dall'altra, spam vecchio stile da una parte, spam di chat GPT dall'altra, qualcuno ha avuto la brillante idea di metterli uno contro l'altro.
Abbiamo già contattato una nostra vecchia conoscenza, Enrico Cambiaso, ascoltatore di Digitalia da mille anni, che mi dice "sono ricercatore ora del CNR e lavoriamo in tema di cyber security, mi fa piacere inviarti il link a un articolo scientifico, ve lo metto nelle note della puntata, che ho preparato con un collega e presentato a Itasec23, la conferenza scientifica in tema cyber security più importante d'Italia.
Abbiamo di fatto cercato di mantenere in contatto con alcuni scammer, facendoli interagire con chat GPT senza che lo sapessero, con l'obiettivo di studiare il comportamento di questi utenti malevoli e fargli perdere tempo scoraggiando le loro attività illecite.
Credo possa risultare interessante parlare in trasmissione facendo riferimento in particolare anche alle Open Research Challenge che abbiamo identificato, che delineano a nostro avviso ciò che bisogna considerare nel prossimo futuro relativamente a questi sistemi di AI generativa".
Franz, qui urge uno speciale secondo me.
È una bella guerra, assolutamente sì.
Urge che utilizzeremo più macchine per riuscire a mandare spam, cancellare spam e rispondere allo spam che non per fare qualsiasi altra cosa.
Spam contro spam, immaginati questi sistemi di avere, sono più potenti dello spammer più potente, di avere nel tuo telefono o in ogni computer o in ogni copia del sistema operativo una rete neurale che non solo è in grado di intercettare lo spam ma di rispondergli e ingaggiarlo e fare in modo che lo spammer poi debba lavorare per rispondere e che faccia fatica lo spammer a capire se ha veramente beccato una preda o se è un algoritmo, un'intelligenza artificiale che lo sta prendendo per il naso.
In quel momento fare lo spammer diventa meno efficiente, meno redditizio e potrebbe stiglarsi.
Quelli che rispondono al telefono.
Certo, certo.
E' ancora meglio quelli che rispondono al telefono.
Vuoi sguinzagliare chat cpt contro i poveri operatori di call center, questo vuoi dire? Sarebbe crudo e discaviettato dalla convinzione.
Quelli ti vengono a prendere a casa, perché questa è proprio crudeltà mentale.
È crudeltà, è crudeltà, però possiamo farlo contro gli spammer e il call center.
Credo che la convenzione di Ginevra faccia delle eccezioni molto molto molto ampie.
Speriamo.
Comunque lo speciale ci sta.
Lo speciale ci sta, adesso vediamo di come, quando organizzarlo, di dove infilarlo, ma mi sembra una bella roba.
Non abbiamo tante altre notizie, particolarmente su cose.
Se ne avete una di cui vi fa piacere parlare, di quelle che sono passate in settimana, vi lascio campo libero, poi giriamo sui produttori, sui gigili del giorno.
Sceglietene una voi.
Ma volevo, giusto veramente perché è un tema che mi interessa tanto, questa cosa dei professori controvento, questa riflessione un po' più generale sul fatto che almeno in Italia, e questo è confermato da esperienze dirette, come sapete nella mia famiglia ci sono tanti insegnanti, in particolare mia moglie, il fatto che c'è una grossa, veramente un grosso sforzo, un grosso investimento che è stato intitolato Scuola 4.
, che però ha a cuore fondamentalmente l'acquisto, come al solito, di strumentazioni e non mette proprio al centro, non mette in discussione quelli che sono poi gli impatti effettivi della digitalizzazione selvaggia, dell'informatizzazione selvaggia nell'ambito educativo.
Mi è sembrata un'iniziativa molto bella, questa di insegnanti controvento, che invece senza fare nessun tipo di luddismo, senza rifiutare la modernizzazione e l'utilizzo di queste strutture, però propone appunto di tenere al centro della riflessione quello che è il messaggio digitale dal primo giorno.
Diventiamo coscienti e consapevoli dell'uso di queste tecnologie e facciamone un uso che va nella direzione di cui vogliamo raggiungere.
Sì, soprattutto di mettere al centro l'obiettivo e non il mezzo.
Purtroppo fa parte delle strutture del nostro mondo democratico che è bello per tanti modi, ma in democrazia è più importante farsi belli che fare il bene, tante volte.
E allora ci sono delle cose che partono "per moda".
Il futuro è la tecnologia, la tecnologia ci permetterà di fare delle cose meravigliose, portiamo la tecnologia nella classe e quindi iniziamo a comprare roba, a metterla, eccetera, senza pensare prima qual è il problema, il problema è l'alunno, l'alunno ha questo tipo di problemi, allora dobbiamo risolverlo, per risolverlo possiamo pensare a questo, eccetera.
Che ne dite se usiamo questo strumento informatico? Questo potrebbe essere il tipo di orientamento suggerito dai professori controvento, e invece qui c'è solo "doviamo andare verso l'informatizzazione, buttiamo via le lavagne e compriamo le limt" come si chiama.
Le limt? Le comprate tutte e stanno tutte spente? No, vabbè, spente no, si utilizzano, lì ho visto Bea, però certamente ci sarà poi, però ecco.
No, no, ma è chiaro che non è che stanno spente, però voglio dire, rispetto all'investimento economico che è stato fatto, almeno per quelle che sono le testimonianze che ho colgo, è un uso molto limitato, per cui effettivamente il problema è, ma noi che vogliamo? Esatto, qual è l'obiettivo? La scuola ed educazione o l'inserimento di digitalizzazione? Abbiamo visto passare in settimana un mucchio di altri articoli riguardanti la transizione ecologica, transizione ecologica europea, perché poi hanno fatto quasi solo europeo in questo momento, almeno focalizzato in certa maniera, è un cretino di politico che ha detto "oggi è una cosa figa fare l'ecologico, salvare il mondo, il disastro, i cambiamenti globali, la tropicalizzazione del clima, spingiamo, facciamo una bella legge che nel giro di 5-6 anni le macchine a benzina e a motore termico vengono vietate".
E ovviamente tutto il mondo non può che andarci dietro, perché oggi se uno che dice una cosa del genere ha torto, sei un retrogador contro l'ambiente che rende triste Greta Thunberg e robe del genere, ma nessuno ha fatto degli studi preliminari.
Quanto ci vuole, quanto tempo ci vuole, l'operaio che ha appena soldi per fare il mutuo e comprarsi la panda per andare a lavorare alla fine di questa transizione sarà ancora in grado di andare a lavorare, questo vale per tutti i paesi, le ferrovie, i mezzi di trasporto alternativi se non può più permettersi la macchina sono validi, uguali in tutta Europa oppure ci sono delle disparità.
No, tutti i problemi lasciati al dopo, perché tutto si mette in moto non con degli studi seri, ma con un'idea, perché il politico si fa figo, si fa bello dell'idea, io verrò rieletto perché sono il paladino dell'ambientalismo e amico di Greta Thunberg.
E questo è aumentare la consapevolezza dei cittadini, difficile, ma almeno della stampa, a questo tipo di influssi, di tempeste, sarebbe veramente molto importante per fare un passo avanti, come nella resistenza della nostra società a determinate idee strambalate da cui poi bisogna fare delle marce indietro, un mucchio di eccezioni e robe del genere, perché se leggi quello che leggi oggi, anche in questa cosa della transizione ecologica, stanno uscendo su stampa nazionale, italiana, estera, delle cose che sono particolarmente allarmanti.
Se si fa così come è stato ipotizzato nella prima stesura, nelle leggi, se sei una persona che guadagna meno di 50/60 mila euro all'anno, è meglio che vai a vivere in America, in Cina o da un'altra parte, perché di fatto qui spazio non ce n'è più né per lavorare, né per vivere, né per respirare.
È una roba veramente alucinante.
Però lì approfondiamo su argomenti che forse sono un po' extra digitaliani, ma il metodo, il discorso è proprio quello, di partire per la tangente su delle idee che, belle sì, ma poi bisogna essere concreti e fare.
Va bene Max, grazie in bocca al lupo ovviamente ai professori controvento, possiamo immaginarceli dipinti da chat GPT, come si chiama, da Mid-Journey, i professori col col col.
Un po' di capillo.
La chioma, tutti i morti, sì sì.
Era, beh il concetto del controvento è sempre chiaro, era Joshua Slocum che aveva fatto il giro del mondo controvento, un bellissimo libro, ai suoi tempi sbugiardando Mezzomondo che diceva che con i mezzi che aveva messo in piedi lui eccetera, di fare il giro del mondo controvento, cioè nella direzione opposta a quelle che sono i venti prementi, non si poteva fare eccetera e lui ci ha riuscito praticamente con mezzi di fortuna autocostruiti o poco più.
Joshua Slocum, il giro intorno al mondo controvento, una roba del genere.
I velisti e gli acenti.
Più che velisti sì, è proprio gli anni degli esploratori e cose del genere, però bellissimo.
Va bene, Gingilli del giorno, dai.
Signore e signori, i Gingilli del giorno.
Sono l'ultimo regalo dei digitaliani a fine trasmissione.
I Gingilli del giorno sono le voci digitali che selezionano per voi hardware, software, letteratura, qualsiasi cosa che abbia attinenza digitaliana e che abbia colpito la loro curiosità, stravolto la loro esistenza o qualsiasi sfumatura nel mezzo.
Vediamo.
Franz, cominci a tu.
Laggatissimo Franz, laggatissimo amico mio.
Parto.
parto io.
Parto io molto volentieri.
Quello che vi porto è un blog nella sua interezza in particolare.
Si chiama cekanov.
ki, i blog di Cekanovski, Bartos, che scrive in realtà pochissimi post, ma molto molto lunghi, quasi uno all'anno per darvi un'idea, nel quale prova a spiegare dei concetti abbastanza complicati con dei begli articoli che partono veramente da Adamo e Deva, dai concetti base, e li mostrano con delle bellissime animazioni interattive in 3D.
In particolare il link che vi voglio mettere in alto dell'episodio che si chiama cekanov.
ki/gps, descrive quella che è una tecnologia che utilizziamo in maniera quotidiana, il Global Positioning System, raccontandolo proprio dall'inizio, da come si fa, come fanno questi satelliti che girano, e il nostro telefonino, TomTom, se abbiamo ancora qualche oggetto vetusto, a calcolare e capire la posizione.
Tutto questo non con tre formule matematiche e basta, ma con un lunghissimo testo, tantissime bellissime animazioni sulle quali si può anche giocare, provare, sperimentare.
È una lettura, secondo me, interessante, anche perché non richiede grandi competenze matematiche, ma alla fine si ha imparato qualcosina in più su questo mondo, in particolare sul GPS, e poi esplorato anche il blog perché merita.
- Bello, ce l'andiamo a studiare, Max, dai.
- Eccomi qua, i nostri digitaliani più affezionati sicuramente ricordano Malka Holder, l'autrice della trilogia Infomocracy, Malka, carissima nostra amica, ha appena pubblicato il suo nuovo romanzo che si intitola "The mimicking of known successes", quindi diciamo, l'imitazione dei successi ben noti, ambientato su Giove, è digitaliano nello spirito, non ci sono particolari suggestioni, suggestioni italiane, è un bellissimo, secondo me, romanzo di fantascienza che apre, peraltro, una serie con dei personaggi appena nati dalla fantasia e dalla pinna capace di Malka, e quindi mi fa davvero piacere di suggerirlo come un gigilibro della nostra biblioteca digitaliana.
- Dile però di far tradurre in italiano 'sti cacchio di libri, anche quello della trilogia, credo solo il primo sia uscito in italiano.
- Solo il primo hanno tradotto, questo poi dipende molto.
- Prendi qualcuno in università, schiavizzala, prendi lo chat GPT e fai.
- Ci provo, con chat GPT ci possiamo provare.
- Sono belli, ho letto il primo in italiano e il secondo in inglese, ma per quanto legga spesso in inglese ho fatto fatica.
- Ho fatto un po' fatica con Malka.
- Eh, perché insomma, quando leggi cose di fanta.
La fantascienza credo sia una delle cose più difficili da leggere in lingua straniera, un po' perché ci sono concetti inaspettati.
- Perché chiaramente sono mondi, anche parole.
- E quindi fai fatica, hai un doppio passaggio, no? Devi riuscire a.
quello che sto leggendo è veramente così assurdo, perché l'ha scritto o sono io che non ho capito un cacchio di quello che ho letto? È un po' così.
- E "La mia natura di Scilom prof" che legge fantascienza dal 1969 che insomma, chiaramente, siccome molta fantascienza anglosassone.
- Certo.
- .
'ho fatto l'orecchio.
- Però hai ragione, perché chiaramente nella fantascienza inventi anche parole nuove che descrivono situazioni di estrapolazione futura e diventa complicato.
- Molte scrittori di fantascienza proprio fanno un'invenzione del linguaggio ancora prima, no? Reinventano il linguaggio o la sintassi o l'esempio tipico è William Gibson.
William Gibson è pazzesco.
William Gibson io ho letto la trilogia del ponte prima in inglese e non ci ho capito niente e pensavo di non averci capito niente perché era in inglese e dopo che l'ho letta in italiano ho continuato a non capirci niente.
- Non ci ha capito niente.
- E allora ho detto "Il problema non era l'inglese".
Dopo che l'ho letto due o tre volte ho iniziato a capirci qualche cosa, eccetera.
E sì, perché ci sono quelli che sono più oscuri, proprio come.
Però è vero, è vero.
Grazie Max.
Ultimo gingillo.
Visto che si parlava di sistemi semplici 8-bit con i contatori che fanno overflow e quindi si sbaglia, eccetera, questo ultimo gingillo vi riporto ai tempi in cui si facevano i videogiochi nello stesso modo, andando a contare i singoli bit per far restare le immagini, gli sprite, eccetera, in poco spazio per farli girare su questi sistemi molto meno potenti, infinitamente meno potenti di quelli che abbiamo oggi come quelli delle prime macchine da salle giochi.
E in particolare questo articolo parla di Street Fighter 2.
Si intitola Street Fighter 2 Paper Trails, cioè le tracce di carta.
Hanno ricostruito, recuperando i pezzi di carta dove erano annotati, tutte le figure dei personaggi di Street Fighter 2 ricostruendo anche l'algoritmo con cui i vari pezzi venivano messi assieme per comporre le immagini, fare le animazioni, in modo da risparmiare il più possibile sia memoria, sia cicli macchina, ma allo stesso tempo dare un risultato che fosse strabiliante, bello, diverso, migliore da quelli utilizzati nei videogiochi della generazione subito precedenti.
Street Fighter 2 è un gioco che ha fatto veramente storia, veramente epoca.
Se siete appassionati di retro gaming, retro computing e robe del genere, assolutamente consigliatelo, trovate ovviamente nelle note alla puntata su digitalia.
m/677.
[Musica] E con questo direi che ci avviamo a conclusione.
L'unica raccomandazione è quella di portare le orecchiette fresche dei vostri amici, consigliateli di cercare Digitalia, li fate felici.
Noi cerchiamo di farvi fare bella figura, gli dite di cercare.
di farvi fare bella figura, voi gli dite di cercare Digitalia.
In qualsiasi casellina di ricerca sparsa in giro per internet, la cosa più facile ovviamente è la loro app preferita per ascoltare i podcast.
Direi che con questo è tutto, dall'Emi Studio Liguria 1 di Sanremo, un saluto da Franco Solerio.
Dallo studio Cittadino di Avellino, un abbraccio da Massimo De Santo.
E un saluto anche dallo studio di Milano Città Studi da Francesco Facconi.
Ci sentiamo la settimana prossima, con una nuova puntata di Digitalia.
Dallo studio distribuito di Digitalia
Produttori esecutivi:Manuel Zavatta, Davide Tinti, Nicola Gabriele D., Andrea Scarpellini, Marco Mandia, Giuseppe Benedetti, Matteo Masconale, Riccardo Peruzzini, Danny Manzini, Paolo Boschetti, Roberto Esposito, Diego Venturin, Michele Olivieri, Matteo Faccio, Davide Fogliarini, Antonio Turdo (Thingyy), Mario Cervai, Alex Ordiner, Christian Fabiani, Danilo Sia, Simone Pignatti, Federico Bruno, Roberto Barison, Nicola Pedonese, Matteo Arrighi, Maurizio Verrone, Marcello Piliego, Adriano Guarino, Ivan Vannicelli, Stefano Augusto Innocenti, Roberto Tarzia, Matteo Molinari, Michele Coiro, Christian A Marca, Riccardo Pecchioli, Zambianchi Marco Francesco Mauro, Yoandi Herrera, Yoandi Herrera, —, Capitan Harlock, Nicola Gabriele D., Fiorenzo Pilla, daxda
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