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Lunedì 14 Ottobre alle 20:50

718

Speciale Vehicle2Concert

Le automobili elettriche possono essere fonte di energia, restituendo quanto accumulato nelle loro batterie alla griglia elettrica, secondo il paradigma Vehicle 2 Grid. In questa puntata speciale pasquale scopriamo un uso musicale per le auto elettriche, grazie all'esperienza di Vehicle 2 Concert. Queste e molte altre le notizie tech commentate nella puntata di questa settimana.

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Digitalia #718 - Speciale Vechicle2Concert

Digitalia #718 - Speciale Vechicle2Concert

Puntata speciale di Digitalia dove scopriamo la scommessa imprenditoriale di un gruppo di persone che hanno pensato di utilizzare le loro autovetture per alimentare il mondo dei concerti. Ne parliamo con Cristiano Belli e Luca Secco di Vehicle to Concert. Dallo studio di Milano Città Studi, Francesco Facconi. Dallo studio di Roma, Giulio Cupini. Eccoci, buonasera a tutti, buonasera Cristiano, buonasera Luca e buonasera Giulio. Bentrovati, bentrovati, buonasera, buonasera ragazzi, bella puntata questa sera. Stasera si parla di cose interessanti, Franz. Yes, veicoli, veicoli elettrici, concerti, già passioni tutte nostre. Infatti ci troviamo in una condizione ideale perché sono molto curioso, ho tante domande. Quindi ho il piacere di introdurre i nostri ascoltatori Cristiano Belli e Luca Secco. Benvenuti, benvenuti su Digitalia, grazie per essere qui. Allora ragazzi, raccontate un po' ai nostri ascoltatori brevemente il vostro background, chi siete, da dove venite e poi cominciamo a raccontare questa bella idea e soprattutto da dove viene questa ispirazione. Chi inizia? Cristiano o Luca? Chi inizia? Ordine afrobetico, ordine afrobetico. Cristiano vai. Allora io sono Cristiano Belli, di lavoro mi occupo di informatica, in particolare nel mondo delle telecomunicazioni, quindi un'azienda che vende internet e produce internet, Fibra. Però dal 2013 guido auto elettriche e quando parlando con il mio testimonialino ha detto "eh cavolo però bisogna fare qualcosa così perché l'auto è elettrica" ma tu devi conoscere assolutamente Luca Secco. Il 2013 scusami se ti interrompo subito ma è un sacco di tempo fa, cioè sono ormai di moda oserei dire, se ne vedono in giro tante. Il 2013 un paio di meno se ne vedevano mi sa. Eh sì, era un Twizy in particolare, era il Twizy aziendale, tutto griffato, io ho fatto l'asilo di mia figlia che all'epoca aveva due anni, tutto col Twizy e vi assicuro che con il Twizy si rimorca di più che con la Maserati. Ma io poi col Twizy, in quegli anni ho conosciuto due persone che avevano il Twizy di cui ovviamente non farò i nomi perché mi hanno fatto vedere quella dinamica che avveniva in vari posti d'Italia per cui si lanciava il cavo, siccome col Twizy tu entri ovunque, loro lanciavano il cavo direttamente da casa, dall'ufficio e caricavano con la spina da su. Era una roba, sì sì, anni primordiali perché non c'era niente per caricare all'epoca in giro e quindi tu ci si arrangiava. Esatto, parliamo di un macchinino che non ha le portiere e inizialmente gliel'hanno messo, non ha i fenestrini, gliel'hanno messo. Anche se l'ha sempre andato una tune. E di fatto il passaggio dalla Vespa con cui mi spostavo prima al Twizy è stato un upgrade in termini di sicurezza. Certo. E poi non inquinava. Eh, mica poco ma esatto. Esatto. Luca, a te. No, io Luca Secco, ingegnere un po' atipico, mi occupo di innovazioni in ambito energetico e mobilità da una ventina d'anni e tutto, come dire, nasce da quando si è piccoli, probabilmente, quando ti piacciono l'ego, WWF, l'energia, l'universo, tutti quei misteri lì e poi piano piano metti insieme i pezzi e poi trovi degli amici che condividono delle follie come Cristiano e da qui le idee prendono pian pianino corpo e siamo riusciti a fare qualcosa che altri non avevano ancora fatto. Eh sì, perché Cristiano diceva che si è messo in contatto con te. Questa cosa ci interessa. Sì, tramite un amico in comune, quindi due folli più uno o tre folli e bisogna trovarsi ogni tanto per fare appunto delle follie e siamo riusciti a realizzarne, da un foglio di carta poi trasformati in qualcosa di reale. Raccontate, centriamo un po' nel merito, quindi vi siete conosciuti, vi siete piaciuti ovviamente e quindi da lì parte questa idea. Raccontateci un po' qual è l'inizio e qual è stata la visione. Il primo inizio è stata una piccola partecipazione da una società che si occupa di piazzare colonnime all'esterno di una catena di supermercati. Il progetto si chiama "Si ricarica" di cui Luca è amministratore delegato e poi chiacchierando in un parcheggio proprio uno di questi supermercati Luca mi dice "Ma sai, ho questa idea, però un'idea un po' bislacca" e penso che sia giusto che la racconti tu Luca, perché è la tua idea. Ma guarda, in effetti è nata un po' di anni fa da letture di attività più o meno laboratoriali in giro per il mondo, però volevo studiare se la fattibilità fosse davvero non solo originale ma anche spendibile in Italia e tutto nasce dalla passione, da una parte per la musica e soprattutto per la musica live e dall'altra dall'energia, appunto è un ambito nel quale lavoro da un pochino, dalla generazione di energia allo stoccaggio e all'utilizzo. L'auto elettrica, cosa che un po' di anni fa non esisteva neanche, avevo intuito che si prestava benissimo a questa nuova funzionalità e poi negli anni per lavoro mi sono occupato di queste nuove sille "Vehicle to home", "Vehicle to grid", "Vehicle to X", cioè il fatto che il veicolo, un'auto elettrica, ha una grande quantità di energia che porta con sé e soprattutto che può essere sfruttata in modalità diverse. Bene, facendo un po' 1+1 e vedendo, soprattutto anche nel lockdown, tutte le problematiche dell'attività all'aperto, l'attività di entertainment, gli artisti, il mondo dell'arte che era in estrema difficoltà… Non si faceva più niente quindi, più difficoltà di quella. Esatto, c'era un'immobilità più che una mobility, no? Tutti un po' bloccati, però questo mi ha dato occasione anche di pensare e quindi mi è venuta l'idea di dire "Ma perché non poter alimentare un evento all'aperto, un evento di un intrattenimento, ok, direttamente dall'auto?" Perché? Perché avevo già fatto degli esperimenti con l'auto elettrica che avevo per alimentare cose, dal phone a una lampada e d'altro, e funzionava, però bisognava farlo scalare in maniera più interessante e anche più grande. C'era bisogno di una band e fortunatamente ho stretti contatti con una band di professionisti e anche con chi gli aiuta a, come dire, a imbastire tutta la parte tecnica, quindi diciamo audio, video, luci, effetti, eccetera, e abbiamo provato a fare dei test. Alla fine siamo riusciti a fare il primo luglio dell'anno scorso appunto al Parco Sicurtà, uno dei parchi più belli d'Europa che abbiamo in Italia, grazie a un contatto importante che ha Cristiano con la proprietà del parco. Abbiamo fatto questa sfida, effettivamente, con circa 400 persone abbiamo erogato energia con diverse auto elettriche in un live serale bellissimo che ci ha creato, diciamo, prima tanta trepidazione perché tecnicamente dovevamo definire un sacco di cose e non avevamo poi quelli certi che funzionassero. Invece poi è andato veramente bene, questo ha dato, come dire, un prematuro al nuovo format che volevamo creare, che è appunto vehicle2concert. om, per chi vuole andare a curiosare, e che poi ha avuto anche un buon seguito sul quale stiamo lavorando molto per creare un palinsesto veramente originale. - Scusami Franz, è giusto per riassumere anche per i nostri ascoltatori, quindi l'idea è, di fatto ci sono delle batterie con le ruote che circolano, che hanno tanta energia, noi ci preoccupiamo tutti di capire come ricaricarle, però questa c'è un'energia circolante che invece può essere anche restituita e l'idea della musica, che magari non si mette mai come accenno, ma i concerti sono parecchi inquinanti, può essere un tema da cui partire, capisco bene? - Esattamente, proprio così il fatto rivoluzionario che un auto, un veicolo, contenga energia va bene, l'avevamo capito, che la contenga in benzina, come dire, in combustibile fossile, o in energia elettrica, cambia relativamente, ma il fatto di poter usare questa energia direttamente per un proprio utilizzo, scopo, a un metro dalla vettura o a cento metri, questo è veramente un fatto. - Allora, una domanda mi sorge spontanea, 400 persone sono venute al concerto e hanno in qualche modo alimentato l'esperienza, come tornano a casa queste persone? La batteria non si scarica? - Allora, questo era un dubbio che avevamo ovviamente tecnico noi, da dietro le quinte, ma che in realtà avevamo già sbobinato in parecchi mesi prima, perché avevamo fatto non solo dei test, ma anche delle simulazioni approfondite con un'autesi di laurea con la Facoltà di Ingegneria di Padova, quindi diciamo che dietro c'è parecchio lavoro. Poi però, siamo riusciti a stupire gli stessi presenti al concerto perché la capacità residua delle batterie e delle auto che sono state coinvolte era stata solo lievemente intaccata dal consumo per l'evento, quindi in realtà tutti quanti siamo tornati benissimo a casa senza nessun problema a livello di ospiti e questo è andato veramente clatante. - Quindi, mi fa capire, mi viene come seconda riflessione, ditemi se sbaglio, che a questo punto noi affrontiamo sempre il problema dell'energia elettrica utilizzata dall'auto nell'aumento della capienza della batteria, ma se quelle stesse batterie hanno la capacità, tutte insieme ovviamente, di alimentare situazioni così energivore, probabilmente il tema potrebbe affrontarsi anche dal punto di vista dell'efficientamento dell'uso di quell'energia già disponibile più che dell'aumentare il parco batterie. È così o effettivamente. - No, no, tocchi un punto neurologico anche nelle discussioni di questi mesi proprio all'interno degli ambiti professionali di settore. Cioè, la vettura elettrica mediamente ormai ha una capacità di contenimento energetico davvero elevato. Possiamo semplificare dicendo che un'auto potrebbe benissimo alimentare un'abitazione tradizionale domestica per anche una settimana. Quindi la quantità di energia è veramente tanta. Il come. - E' una settimana, cavolo! - Sì, sì. - Potevole. - Esatto. - Andiamo a qualche numero? - Beh, infatti, stavo per dire, mi piacerebbe giocare un po' la matematica spicciola, però io pensando a un concerto di 400 persone, qualche migliaio di watt intanto di amplificatori per farla sentire questa musica, ci saranno voluti, no? Poi penso, gli strumenti avranno avuto anche loro qualche centinaio di watt cada uno ogni tanto sul palco, le spie. Già così il numero aumenta. Le luci, se siamo fortunati a LED, consumano un po' meno, ma metti ne due, tre, quattro, non lo so quanti, inizia a diventare comunque anche inimpegnativo e di watt in watt, di potenza in potenza, diventa. - Giochiamo un po' di numeri, dai. Facciamo un po' di. - Dai! - Le elettriche in circolazione, adesso ovviamente semplifichiamo per ragioni di tempo e di ascolto, possono andare da 20-25 kWh a 100 kWh, no? Facciamo proprio un range molto ampio. Il che vuol dire che un'abitazione magari che consuma 10-15-20 kWh al giorno, ok, di corrente elettrica, una famiglia media, diciamo, può effettivamente avere una settimana di consumo equilibrato. Dall'altra, le potenze. Un concerto, come dicevi Francesco, può assorbire diversi kilowatt. Bisogna stare attenti, questo ha stupito anche il sottoscritto, che a seconda del service che usi, della strumentazione, cambia molto. Cioè c'è un grandissimo livello, non solo di qualità erogata, ma anche di efficienza, anche in quell'ambito lì dell'entertainment e di tutto quello che ci viaggia attualmente. - Beh, citavo le luci a LED contro le vecchie luci invece ancora. - Proprio così, proprio così. - Qualsiasi altra tecnologia, dall'affilamento all'alogena, che è tipicamente usata per il colore bianco, sono tutte. - Ci sono eventi che consumano anche dei megawatt, anche, diciamo, eventi a livello europeo che consumano dei megawatt, non solo per la strumentazione, diciamo, audio, ma soprattutto, come accennavi, gli effetti video e tutto quello che ci sta intorno. Una vettura elettrica attuale, quindi parliamo di automobili ecco, non di camion o autobus o altri mezzi ben più importanti, ha una capacità di esprimere potenza al motore di decine di kilowatt, in alcuni casi anche centinaia, le vetture più potenti, e attualmente vetture di serie possono erogare alcuni kilowatt, parliamo dei 2-3 kilowatt, ma in futuro potranno erogare molto di più, quindi. - Quindi 2-3 kilowatt è la potenza che in media la macchina eroga verso. eroga, aiuto. - Eroga, eroga. - Cento giusto, eroga. - Eroga. - Bellissimo, ero sicuro di averlo sbagliato, eroga verso il motore. - No, no, no, verso l'esterno, quindi verso un carico esterno alla vettura, mentre verso il motore, attualmente è un tema di configurazione interna dell'auto, può sprigionare decine di kilowatt, quindi consideriamo comunque il veicolo come una grande potenza da gestire, quindi grande capacità, grande serbatoio di energia e grande potenza erogabile. Quindi se noi canalizziamo questi 2-3 kilowatt per veicolo in uscita e li assiemiamo in una maniera intelligente, ragionata, progettata, possiamo veramente alimentare qualsiasi cosa, non solo un evento, ma anche, io ne so, in futuro anche situazioni di emergenza oppure altri tipi di attività esterne che vogliamo andare a progettare. Quindi capiamo che la matematica è spicciola, noi abbiamo da una parte un grande tesoro di energia e di potenza, dall'altra la più variegata possibilità di utilizzo, quindi o verso un edificio o verso un carico esterno, qualsiasi voglia, o in futuro alla rete stessa elettrica. Quindi le batterie con le ruote, come ha detto prima, sono una realtà, non sono un sogno o una chimera, sono una realtà che noi abbiamo cominciato a utilizzare. Io ho una curiosità, vedendola poi adesso ci racconterete anche un po' come praticamente funziona, perché sono curioso poi di capire nella pratica come arrivo e cosa succede, come faccio a restituire poi concretamente questa energia, rendendo l'esperienza il più semplice possibile, perché poi immagino, chiaramente si parla di un pubblico, magari anche di giovani, di ragazzi, bisogna rendergliela anche facile, ma partendo invece dalla fine, le batterie siamo stati abituati a conoscerle anche dal punto di vista dei cicli di utilizzo, il carica-scarica che poi in qualche modo tende a comprimere la vita utile di una batteria, aumentando per le batterie delle auto elettriche l'energia che entra e a questo punto anche esce verso forme diverse dalla motricità, questo in qualche modo poi sulla vita della batteria incide in maniera positiva o incide in maniera negativa? Io mi sento di dire con dispetta tranquillità, poi si può entrare nei tecnicismi, ma innanzitutto che essendo le potenze in uscita verso i carichi esterni, di cui raccontavamo poco fa, molto molto inferiori alla potenza che la batteria eroga al motore stesso, questo rischio, oserei dire, è assolutamente minimo o sennò addirittura non c'è. E tra l'altro sono le auto stesse che escono di fabbrica con questa possibilità, quindi non è come magari abbiamo fatto noi in passato che abbiamo trasformato auto in auto elettriche, non è un'enomazione o una violenza che facciamo all'architettura elettrica dell'auto. L'auto adesso fortunatamente esce già in alcune case automobilistiche già con questa possibilità, quindi escludo una sofferenza particolare data da queste dinamiche. Esce di default, quindi significa che ci sono utilizzi già standardizzati o è un'opzione perché c'è uno standard semplicemente di utilizzo della corrente? Come mai è già classificato? Certo, allora, consideriamo che le vetture elettriche adesso in commercio in Italia, in Europa, a livello di modelli penso abbiamo superato sicuramente i 100 modelli, quindi rispetto a 5, 6, 7 anni fa siamo veramente uno stadio molto molto più evoluto. Secondo aspetto, tutti i produttori si stanno muovendo verso un'integrazione del veicolo all'interno delle reti elettriche che è un passo paradigmatico nel mondo dell'automotive, tant'è che alcuni sono più indietro, altri sono più avanti. I primi sono stati i giapponesi che appunto con alcuni brand, non voglio fare pubblicità particolare adesso, ma alcuni brand si erano già attrezzati magari con degli inverter, con degli arnesi intermedi esterni alla vettura per poter trasmettere energia a qualcos'altro. Adesso questo inverter o questo sistema è già all'interno della macchina, è già di serie e quindi l'operazione anche di prelievo di energia, di potenza è molto semplice perché è anche switchabile a livello di dashboard, proprio di console, di cruscotto dell'auto. Solo che non tutte le vetture possono fare questo tipo di azione. Alcune vetture sono più sensibili a tipi di carico o di utilizzo, quindi non sono tutte uguali, però la direzione è che tutte le auto e veicoli elettrici in futuro potranno, si dice, sfruttare questa bidirezionalità. Ed è un fatto veramente nuovo che avrà delle applicazioni più che versatili al beneficio di qualunque fantasia. Quindi un po' la promessa che era stata fatta di "tengo la macchina in garage, i pannelli solari sul tetto, di giorno me la caricano, di notte mi restituisce, mi fa girare la lavatrice così che risparmio anche quella". I miei primi tentativi sono andati proprio da questo concetto qua. Poi dalla lavatrice al concerto rock. È un attimo. È sempre roba che gira. Esatto. Qual è secondo voi il prossimo passo, cioè il sogno che voi avete cominciato a produrre, comincia ad avere una rigaduta nella realtà, e quindi veramente complimenti già oggi per quello che state facendo. Ma cosa succederà domani? Qual è la prossima ambizione? Ma Cristiano, vuoi raccontare tu un po' i sogni che c'è? Quelli che c'è nel cassetto senza scogliere le troppe? Nei vari cassettini così. Anche dopo Sincurtà. Esatto. Sicuramente il fatto di Scanale, di fare concerti più grandi in termini di persone, e quindi di assorbimento del palco, perché il palco assorbe in proporzione alla quantità di luce e di suoni, di effetti che vuoi gestire. Abbiamo fatto un esperimento in una piazza per presentare il video di una canzone contro il femminicidio e ci siamo confrontati con un video wall. Questo evento era in un piccolo centro commerciale, e con la corrente che era a disposizione di questo centro commerciale non era possibile farlo. Avremmo dovuto chiamare dei gruppi elettronici, ma invece lo abbiamo fatto con le auto elettriche. Quindi stiamo scalando man mano sulla potenza e quindi sull'affluenza delle persone al concerto. Questo è il primo passo. Una cosa interessante è che ci permette di portare la musica ovunque ci sia una strada o un parcheggio, perché la possiamo portare senza appunto ricorrere a gruppi elettrogeni che fanno vibrazioni, inquinano, fanno puzza, hanno un costo, e un domani, pensate, voi non portereste gratis l'energia per poter vedere da vicino a Ligabue, Pascolosi. Infatti stavo proprio per chiedertelo. Se io arrivo con la mia bella macchinina elettrica al concerto e ti do la spina e via, partiamo? Esatto, l'idea quando le auto saranno così diffuse sarebbe quella. Quando abbiamo fatto il concerto, utilizzando la fan base dei The Sun, il gruppo che appunto si è prestato a questo esperimento, abbiamo mandato una mail a tutti i fan dei The Sun per capire quanti di loro avevano un'auto elettrica e quanti di loro avevano un'auto elettrica che era in grado di arrugare energia. E ancora i tempi non sono maturi, abbiamo dovuto portare noi le automobili. Ci ha aiutato un grosso concessionario del Veneto, che non so se vogliamo citare, e le auto le abbiamo portate noi. Però il sogno del cassetto è di avere un evento nel quale le auto vengono portate dai fan, quindi anche l'energia è gratis. Ad oggi è al netto, come diceva Franz prima, di quelle che sono poi le possibilità di chi ha il possesso dell'auto, e quindi man mano che la tecnologia diventerà più pervasiva, ovviamente questo sarà più facile anche da utilizzare come concetto per coinvolgere il pubblico. Ma oggi come funziona? Arrivi con la tua auto, c'è una colonnina in ogni parte, come funziona praticamente? Tu arrivi con la tua auto, hai fatto il tuo pieno, hai portato la strada per arrivare al concerto, ti avanza sicuramente un sacco di energia. Nel caso della mia auto, della Kia e V6, c'è uno scatolo che è della dimensione di un portocchiale, un po' di più, dove si infila normalmente la spina per ricaricare l'auto, ma invece di esserci un cavo, dall'altra parte c'è una presa asciuco che eroga fino a 3,6 kW nel caso di Polmodello. Questi 3,6 kW vengono portati in un accrocchio che è il cuore della tecnologia di Vehicle-to-Concert e c'è anche un sistema di telemetria per vedere quanta corrente viene assorbita da ogni veicolo e per prevenire eventuali problemi. C'è una cabina di regia nella quale si possono vedere gli assorbimenti in maniera, in tempo reale, e la cosa interessante è che quando sono state fatte le prove, le canzoni sono riconoscibili anche dal tipo di assorbimento, perché una ballata con voci soffuse avrà un assorbimento di energia più basso di una canzone magari più rock, dove magari il tecnico delle luci si sbizzarisce con occhi di bue, con luci più potenti per illuminare. O è banalmente gli accordoni sulla chitarra elettrica che distorcono per bene, anche quelli contano sicuramente. Esatto, il basso assorbe più della chitarra elettrica. Diciamo che mettere assieme potenze, energie, esigenze di palco e anche di chi porta le vetture è la parte un po' più complicata, perché fare un'erogazione singola, le auto sono predisposte, quindi questo va, va bene, e mettere assieme, perché ovviamente potete capire ci sono diverse technicalities da fare fine tuning per farle funzionare bene. Infatti, scusami, proprio lì volevo arrivare, tu prima Cristiano ha detto che arrivate, c'è questo asciuco attaccato, ok, ma quindi ogni, non so, il chitarrista si attacca a una macchina? No, perché c'è questo accrocchio, il termine tecnico che avete usato voi. Chiamiamolo power box, ok. Esatto, va bene, insomma io stavo usando quello che dite voi, che assieme a controlla, come dire, fa da ciabatta al contrario, no? Sì, sì, esatto. Ecco, vorrei capire un po' perché, appunto, non penso sia facilissimo attaccarsi a tante energie diverse, magari anche di tensione, spero sia sempre 20, però insomma con… Ma anche perché ci sono, vedo che hai un tastiere dietro di te, quindi sei anche tu musicista, e sensibile a determinate tematiche. Ci sono dei carichi, anche molto sensibili alle variazioni, quindi bisogna stare attenti a come ci si muove anche nella parte elettrica che va ad alimentare apparecchiature delicate. Un bel Marshall a valvole, direi che. Una bella stecca a fonderlo subito. No, allora è per questo che, come dire, siamo assieme a dei professionisti nell'ambito che ci hanno guidato, e noi, come dire, abbiamo portato le nostre competenze per mettere assieme in maniera funzionale ed efficace il tutto. Ti dirò una nota, un aneddoto molto carino che è venuto proprio a valle del concerto. Alcuni fan che avevano assistito a diverse esibizioni live, in interno e in esterno, ci hanno detto, così alla fine del concerto, a me non ci aveva dato troppo peso, che gli sembrava il concerto dal punto di vista audio migliore a cui avessero mai assistito. Allora io sono andato dai tecnici, pensiamo che insomma c'è gente che lavora anche con musicisti di Francesco Cuccini, quindi anche dall'orecchio abbastanza magari raffinato, e essendo che le auto elettriche erogano una potenza molto stabile, ok, è effettivamente possibile, cioè c'è una ragione probabilmente anche tecnica, per cui la bontà del suono in uscita è particolarmente presente nei momenti del jam, e questo ci ha dato ulteriore conforto. Beh ma in tutti gli studi, e potenzialmente quando si fa musica, si cerca sempre di trovare il segnale pulito, di separare le varie linee, proprio perché chiaramente nei strumenti elettronici magari moderni, come la tastiera qua di fianco, va bene tutto, perché diciamoci la verità, ma quando si arriva magari con chitarre, bassi, amplificatori, cose analogiche, non necessariamente a valvole, ma una chitarra banalmente prende proprio il magnetismo delle corde e lo trasforma in un segnale elettrico, quindi se già quello che gli arriva non è perfettamente pulito, si rischia di avere qualcosa di non sempre perfettamente bello, anzi soprattutto quando le correnti variano, il famoso fruscio del cinquanta hertz amplificato. Che fastidiosissimo! E quindi sappi che nei vari test che abbiamo effettuato nei mesi precedenti anche abbiamo visto come veicoli diversi reagiscono in maniera diversa, quindi non è vero che sono tutti uguali, quindi bisogna conoscere in anticipo queste dinamiche, saperle selezionare e gestire. Quali sono i prossimi passi? Dove possiamo trovarvi? Ci sarà qualche concerto che è già previsto? Gli ascoltatori possono venire a assaggiare con le proprie auto elettriche questa tecnologia? Stiamo definendo il palinsesto, le prossime dati, diciamo che l'ultima è stata all'autodromo di Imola, questa è stata una bellissima sorpresa in quanto qualcuno dell'autodromo, in particolar modo il direttore, aveva saputo e aveva seguito questa novità dall'estate scorsa. L'autodromo dopo l'evento che abbiamo fatto presso di loro con Imola Green, un evento totalmente incentrato sulla sostenibilità, dove abbiamo alimentato la prima conferenza al mondo con un'auto elettrica, all'interno proprio della sala conferenza dell'autodromo. E poi un evento, una performance artistica e musicale di un altro amico di Cristiano, Serafino Rudari, un personaggio unico. Adesso l'autodromo ci ha chiesto di partecipare ad altri eventi quest'anno, che sono in calendario, adesso li stiamo definendo negli dettagli, sul nostro sito internet usciranno le prossime date, adesso non possiamo anticiparvi più di tanto, però sarà coinvolto ancora l'autodromo e poi in un altro contesto di tipo anche, chiamiamolo turistico, ok vi do degli indizi ma non posso rivelarvi di più, vorremmo mettere assieme musica di grandissima qualità, con delle scenografie, diciamo musicali grandiose all'interno in contesti di pregio che solo l'Italia possiede. Questa sinergia tra gli ambiti quindi interdisciplinarità dell'evento, permette di intercettare audience di tutti i tipi, veramente dai bambini, dai fanciulli ai grandi appassionati di musica in contesti molte volte molto particolari, molto attraenti perché pensate possiamo fare dal rifugio in alta quota fino a la spiaggia, ok quindi molto simulante che per noi come dire, ci inventiamo praticamente qualunque cosa e poi anche ci è stato chiesto di alimentare dei tornei sportivi quindi abbinando musica e festa e sport nella prossima estate. Una puntata di G-Italia magari? Volentieri, assolutamente la prossima live, esatto Ma molto volentieri Allora accennavate Poi ti lascio l'ultimo passaggio se una band o un gruppo di podcaster appunto volesse organizzare un evento, cosa fa? Vi contatta? Vedo che c'è un forum su vehicle2concert. om immagino che vi racconta un po' le cose e ci si organizza E così è nato è nato qualche contatto che sta prendendo veramente forma Bellissimo, Giulio ti lascio l'ultima parola e poi siamo alla mezz'oretta Allora se volete lasciare i vostri due riferimenti personali se qualche ascoltatore vi vuole contattare poi direi magari se avete la possibilità, ci avete pensato di proporre qualche gingillo per i nostri ascoltatori a chiusura della puntata che è sempre un momento della trasmissione che ci piace per coinvolgere i nostri ascoltatori magari su qualche chicca che avete piacere a condividere con noi e a voi la parola Ok parto io, sono molto emozionato perché ho usato un sacco di gingilli di digitalia quindi sono veramente contento Il mio è un gingillo legato al mio lavoro, quindi quando volete sapere se siete coperti da una connessione internet o di qualsiasi tecnologia dovete fare il giro delle quattro chiese invece esiste un sito che abbiamo realizzato noi come azienda che è superpotenza. t sul quale potete mettere l'indirizzo e in un colpo solo potete sapere se siete coperti dall'FTTC dall'FTTH, da una copertura radio e con un diciamo un unico controllo avete tutte le tecnologie a dispensione, molto semplice e gratuito ovviamente Ho visto si vede la velocità massima e quella in molti casi anche quella reale esattamente mi ha colpito andare a usare un po' di indirizzi si scoprono cose che si sanno ma non tutti dicono ci si levano dei dubbi, interessante quindi superpotenza. t poi come sempre lo troverete nelle note dell'episodio insieme ai contatti e il sito di Vehicle2Concert fantastico I nostri contatti sono nome. ognome@v2concert o vehicle2concert. om sono appunto belli piocciola@v2concert. om e luca. ecco piocciola@v2concert. om e il mio gingillo perché ce l'ho qui vicino, molto inspiring magari lo conoscete già ma è Silicio di Federico Faggin Federico Faggin è un vicentino io sono vicentino pure l'ho conosciuto, è un personaggione nel senso che è stato magari scoperto un po' tardi in Italia ma Obama l'aveva già premiato e praticamente l'inventore del primo microprocessore ok e oltre al Touch, la funzione Touch è un libro sicuramente molto ispirante in quanto lui è passato dalla parte imprenditoriale e quindi tecnologica a un livello superiore riguardante la consapevolezza e quello che è, quello che oserei dire le emozioni, quindi noi lavoriamo sì con le tecnologie ma poi giochiamo e soprattutto viviamo di emozioni, di quella intangibile che ci porta avanti nel tempo, quindi gingiri diversi per persone diverse grazie mille Luca è un libro che chiaramente io personalmente conosco, come pensano molti digitaliani ma è sempre bello ricordarlo anche perché appunto pensare che tutto questo mondo del digitale e di tutto quello in cui viviamo adesso sia nato comunque anche grazie a un italiano e nel tuo caso, visto l'accento anche in un tuo come dire, vicino di casa, vicino di zona, è sicuramente un qualcosa che fa parte dell'orgoglio italiano, l'orgoglio nordeste italiano, quindi assolutamente ci sta vi ringrazio intanto e passerei quindi a chiudere questa puntata, è stata veramente interessante è un qualcosa di di curioso, perché è raro sentire di queste idee, mi piacciono molto Giulio, vuoi dare un ultimo commento? Sì, no, devo dire veramente ho avuto piacere a fare questa intervista o comunque questo approfondimento perché la prima volta che ci siamo parlati mi ricordo che la sensazione che ho avuto è che tanti parlano di sostenibilità di energia, di tante cose ma poi resta sempre tutto un po' astratto, mentre invece quando si torna a fare dei casi d'uso concreti di cose che tu puoi toccare con mano da domani tu puoi rendere un'esperienza un qualcosa di tecnologicamente avanzato, almeno inquinante e fare qualcosa di concreto, veramente vi auguro il meglio, complimenti bella, bellissima esperienza e sono molto curioso di venire a sentire un bel concerto prima o poi infatti, infatti, infatti, fatecelo sapere rispettiamo, vuolentieri Grazie! Va bene, quindi allora per questa sera è tutto, ringrazio ancora Cristiano Belli e Luca Secco per essere stati qui dallo studio di Milano Centro, un saluto e una buona settimana da Francesco Facconi e un saluto anche dai Castelli Romani da Giulio Cupini. Ci sentiamo la settimana prossima tutti i lunedì con una nuova puntata di Digitalia grazie a voi!

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