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Lunedì 25 Novembre alle 20:50

692

Il bias di Asdrubale

Google altera le ricerche degli utenti. Microsoft prosciuga le falde per raffreddare i datacenter dell’IA. Arriva Raspberry Pi5. La cabina telefonica 2.0. ChatGPT4 e le 20 personalità dell’IA di Meta. Queste e molte altre le notizie tech commentate nella puntata di questa settimana.

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Digitalia #692 - Il bias di Asdrubale

Digitalia #692 - Il bias di Asdrubale

Settimana del 2 ottobre 2023, Google studia nuovi modi per non essere evil. Il ritorno di Raspberry e in arrivo chat GPT4, ma anche T-Red, Johnny Hive, cabine telefoniche. Questo e molti altri in scaletta per un'ora e mezza dedicata alla notizia, quella digitale, all'italiana. Dallo studio Riguria 1 di Sanremo, qui è Franco Solerio. Dallo studio di Milano, Michele Di Maio. E dallo studio dei Castelli Romani, Giulio Cupini. Fantastico, snappi snappi, senza troppi ritardi, che bello. Quando abbiamo problemi terrificanti su questo accrocchio che è il collegamento multistudio che facciamo oramai da 15 anni, ma che sembra ogni volta la prima volta. Sempre in beta. Esatto. Quando diventi matto e per un paio di puntate non sai più cosa fare, inizi a sbucciare tutto il setup come una cipolla, dici questa puntata la facciamo senza questo, senza il microfono, poi la facciamo senza l'audio, poi la facciamo senza un braccio, poi la facciamo senza microfoni eccetera. Poi alla fine trovi il problema, ricostruisci tutto, riassembli tutto e a un certo punto pare funzionare. Me la sto tirando, me la sto tirando. Non si dice inizio trasmissione, cioè facciamola alla fine. Audace veramente. Ci sta, ci sta, va bene così. No manca ancora Francesco, perché di solito il problema grosso ce l'abbiamo quando siamo sia io che Francesco. È un'incompatibilità delle nostre linee intere però. Buongiorno a tutti i digitaliani, bentornati da queste parti e buonasera, visto che siamo in contemporanea, per il momento non facciamo ancora la puntata registrata in Time Warp. Ci proviamo quando buonasera a Michele Di Maio, che sono io, e a Giulio Cupini, buonasera. Eccomi qui. Ma vi siete già annunciati in sigla, la sigla la facciamo apposta così, in modo che ogni volta patti chiari amici sia lunga, all'inizio si capisce chi c'è, c'è chi non c'è, non c'è. Se non vi va bene ve ne andate. Ci vediamo alla prossima puntata. Aspettate, non è detto che durante la puntata magari ci trasformiamo. Arriva qualcun'altro. Siamo mutaforma, non si può mai dire. Allora, cominciamo con un bel capitolo "Don't be evil", come Google altera le ricerche, le tue ricerche per entrati nel portafoglio. Chi l'avrebbe mai detto. Per gonfiare il suo di portafoglio. Poi queste sono le notizie, questo lo mettiamo nel capitolo, notizie che emergono durante i processi, in questo caso al processo dell'antitrust americano, di cui abbiamo parlato oramai tre settimane fa, credo, o qualcosa del genere. Pare che durante le udienze sia stata proiettata questa slide molto veloce. Ah, e poi c'è questo. Ok, andiamo avanti. In pratica, cosa è stata scoperta a fare Google? Insomma, immaginate che voi avete un bimbo e cercate, in questo caso l'esempio dell'articolo era abbigliamento per bambini, perché vi aspettate una ricerca generica su quello che può essere il panorama dell'abbigliamento per bambini. Google cosa fa? La converte, senza che voi ve ne accorgiate assolutamente e in maniera nascosta, in Nicolai Brand Kidswear, dove Nicolai immagino sia appunto una marca di abbigliamento per bambini, perché lo fa? Perché sa che guadagna di più su questo tipo di ricerca e che perché probabilmente questo questo marchio o altri marchi biddano su quel tipo di parola. Ho detto bene Giulio? Bravissimo! Tanto tanto orgoglio! Sì, allora la situazione non desta a scalpore a chi conosce le dinamiche anche un po' del processo e delle cose che stanno emergendo, perché la distorsione del mercato a favore di massimizzare le revenue da parte di Google è un po' al cuore di tante chiacchiere, di tanti rumor, ma ultimamente anche di tante carte che stanno emergendo da questa accusa e da questa attività. Sicuramente la sistematicità, dovuta anche ad uno scambio mail che anticipava la necessità di dare un boost a queste revenue perché la parte delle ricerche stava aumentando. Aumentare il profitto! Bravo, bravo, grazie! Aiutami sempre perché ogni tanto… Ecco, quella parte lì è una cosa che probabilmente lascia colpisce di più. In primis perché comunque è bene sottolineare che nonostante l'ecosistema di Google si sia espanso in alphabet e tutto quello che vogliamo, però credo che più del 90% dei loro ricavi ancora vengano dalla parte legata alle ricerche pubblicitarie o comunque al mondo dell'advertising legato al motore di ricerca. E questa parte che tende a essere un pochino più stabile nel corso dell'ultimo biennio, hanno cercato di stimolarla con queste pratiche che sembrano appunto essere abbastanza sistematiche, cosa che poi apre a tutta una serie di quesiti anche di cause a cascata su quelli che possono essere gli investimenti pubblicitari di chi voleva farsi vedere invece per la ricerca principale, quella di abbigliamento bambino che invece si vede defraudato di una possibile visibilità. Quindi possono esserci degli estremi quasi di truffa. Eh sì perché sembra che ci fosse una sorta di… e ci sia perché poi non si sa bene come poterle controllare questa cosa, il problema degli ecosistemi chiusi. Non lo facciamo più, firmato mamma. Certo, certo. Sicuramente, però ecco sembra che non ci sia una discriminante di far accadere questo. I nodi li vengono tutti al pettine adesso perché le proiezioni per il futuro non sono rose e con le crisi varie, contrazione del credito, contrazione degli investimenti, contrazione no, tassi di interesse alti, quindi meno denaro in circolazione, è ovvio che a fronte di crescite strabilianti negli ultimi 15 anni, oggi anche queste aziende enormi, apparentemente intoccabili iniziano a vedere a vedere scricchiolare in qualche modo la loro efficienza in termini di appunto come dicevi prima produttore di reddito e devono raschiare il fondo del barile. 80% comunque lo share del revenue di Google, la quota dei proventi di Google che arriva dalle varie reti di pubblicità, ci sto provando tantissimo a usare inglesissimi, trinitri YouTube, AdWords e AdSense l'80%. Vabbè mica male. Michele ce l'ha buttata lì subito in pretrasmissione questa roba, parleremo di intelligenza artificiale, di modelli, di LLM, robe del genere più avanti, però visto che ci azzecca direi parecchio dal titolo, almeno me lo racconterai tu con questo titolo "Don't be evil" che ovviamente adattiamo volentieri a Google ma possiamo girarlo su Microsoft quando leggiamo i critici furiosi con Microsoft perché sta facendo il training, l'addestramento delle sue intelligenze artificiali prosciugando l'acqua durante le città. Che cosa è sta storia Michele? Non me lo ricordo nel capitolo "Don't be evil". La cattiveria, esatto. Esatto, allora in pratica nella zona attorno a uno dei data center di Microsoft pare che di recente c'è stato un fortissimo aumento della richiesta di acqua da parte del data center di Microsoft stesso che è andata a quantità, galloni su galloni, che insomma la vanno però a rubare tra virgolette a quelli che poi l'acqua la utilizzano per coltivare. L'allenamento delle intelligenze artificiali prende tante tante risorse, non è soltanto acqua, poi magari parleremo anche del raffreddamento immagino. Sì, l'acqua serve per il raffreddamento, pensavo la buttassero sui server così. Server hai sete? Ti do un po' d'acqua. E tra l'altro, anticipo anche l'altra notizia, non so se ne avremmo parlato, però magari gli serve anche per i suoi futuri reattori nucleari, dato che da un post su LinkedIn si spera che Microsoft sia letteralmente cercando una persona che si occupi di mettere in piedi una piccola rete di reattori nucleari perché servono per generare sufficiente elettricità per alimentare le macchine che si occupano degli LLM. Quindi tutto benissimo. Va tutto bene, va tutto bene, fantastico. Certo, poi la pubblicità di Apple, quella di madre natura era molto molto bella, qui stiamo parlando di Microsoft, però ecco la prossima volta che esce una pubblicità di Greenwashing di Microsoft. Per te era molto bella la pubblicità, la sezione di Apple, quella lì della presentazione su madre natura. Ecco, chissà quella quante risorse. A me strideva di un falso, di un finto, a parte che c'era questo finto board di Apple dove c'era tutta una bellissima diversità, c'erano più donne che uomini, c'erano un murchio di persone di colore, poi tu apriti la pagina del board di Apple sul sito di Apple e vedi tutti i sessantenni, 50-60 anni bianchi maschi. Ovviamente. Non eterosessuali, non necessariamente. Non completamente, ma è giusto l'unica cosa che gli puoi dare. Però sì, vabbè, a me fan venire il cimurro certe cose. Noi abbiamo Michele e siamo a posto. Avete letto la notizia di oggi di Lego che ha fatto il, che ha fatto retromarcia sulle plastiche e sono due anni che la menano, stiamo cercando di trasformare le nostre industrie in modo da costruire tutti i mattoncini solo con plastiche riciclate. Ce la faremo? Ce la stiamo per fare? Siamo lì per farlo? No, abbiamo cambiato idea. Hanno notato che per funzionare, per fare i mattoncini Lego con le bottiglie di plastiche riciclate fondamentalmente devono iniettarci dentro una marea di composti chimici inquinanti perché se no non sta attaccato, non funziona, e in più consumare una quantità tale di energia che fondamentalmente in confronto all'abbattimento delle foreste amazzoniche roba da niente. E quindi forse è meglio se continuiamo a utilizzare la nostra buona vecchia plastica da petrolio che va bene così. La first gen. E quella del riciclo della plastica in generale forse è stata la prima iniziativa di greenwashing dato che siamo bravissimi a raccogliere la plastica e a separarla dagli altri materiali e poi siamo altrettanto bravi a metterla, a stiparla di solito in Cina o in Nord Africa e in altri posti del sud-est asiatico perché la plastica pare sia difficilissima da in realtà da riciclare. Quindi quando sentite "ah l'Italia ricicla il 90% della plastica" non è vero. L'Italia si ripara, la ritira il 90% della plastica, non è il 90% ma comunque una percentuale molto alta, ma di questa una piccolissima percentuale viene davvero riciclata. Quindi la vera cosa è che non bisognerebbe consumarla in primo luogo la plastica. Una volta si raccoglieva nei bidoni separati, poi passava il camion della spazzatura e mescolava già direttamente per strada tutti i bidoni. Ci abbiamo messo 15 anni ma abbiamo fatto già un passettino in più. È civiltà. La lasciamo alle future generazioni, qualcuno prima o poi capirà come farlo e a quel punto potrà fare i tanti mattoncini. Siete ghicconi, siete selfostatori compulsivi come il nostro Michele, avete la vostra mega domotica con il vostro serverino in casa. Sono 3-4 anni che cercate dai tempi della pandemia di mettere le mani su un Raspberry 4 e non c'è niente da fare eccetera. Bene, perché è stato annunciato il prossimo microcomputer che non riuscirete a trovare per i prossimi 4-5 anni che è il Raspberry Pi 5. A parte le due feature più importanti del Raspberry Pi 5 sono il tasto di accensione, che finalmente c'è il tasto fisico di accensione e poi credo la disponibilità perché è in preordine ma in realtà si parla di disponibilità. Io credo che avendo lavorato loro su questa release che è il primo processore prioritario sviluppato da loro, credo poi tra l'altro nella sede di Cambridge, quindi insomma anche una cosa… Speriamo non analitica. Dalle nostre parti. Dicono di aver ottimizzato molto anche la possibilità di scorte e di approvvigionamento perché devono meno affidarsi ai fornitori fuori e quindi magari non avremo grandi problemi come l'ultima volta. È una di quelle piccoli grandi cose che sono entrate veramente non dico nelle case di tutti ma che hanno avuto un successo planetario. Quando è stato presentato la prima volta il Raspberry Pi sembrava una roba da ultra hobbysti e chissà le elettroniche eccetera e è diventata una cosa… Sì, solo nel Pi 4 ho letto 14 milioni di pezzi venduti, parliamo di una cosa mainstream assolutamente. Perché produttori di dispositivi più complessi hanno iniziato ad adottarli e a ficcarli dentro. La consolina che ti fa giocare sul televisore tutti gli arcade tramite l'emulatore, è dentro c'è il Raspberry Pi. Il controllerino per l'impianto di giardinaggio automatizzato, è dentro c'è il Raspberry Pi. La macchina automatica che taglia l'erba… Prego, sì. È stato spartiacque come prodotto perché appunto poi ha dato inizio a generazioni su generazioni di single board computers. Quindi veramente è stato oggi assolutamente generazionale come prodotto. Sì, poi la cosa bella è che nonostante siano andati su un'architettura proprietaria, su questa versione 5, l'altra cosa interessante è che leggevo che non hanno ceduto alla tentazione di fare tutto aggregato, tutto insieme, ma comunque hanno tenuto questa architettura disaggregata e quindi riesci comunque a lavorare su un controller esterno, quello del processore e questo… Beh, essendo uno dei loro punti di forza sarebbe stato forse controproducente, no? Ah sì, sì. Però, quanti… oggi il panorama è un po' diverso. Raspberry Pi 5 potrà pensare di avere lo stesso successo che hanno avuto i suoi predecessori. Voi avete avuto uno e avete ancora in uso un Raspberry Pi in casa? Sì, io ho una 3 attaccata al controller della stampante 3D dove ci gira OctoPi. Poi ho due Raspberry 2 nei cassetti che non lo so più perché poi non aveva neanche il Wi-Fi, diventa difficile utilizzarlo anche se pensavo di rimetterlo in piedi per Pi All. Una casa multi-raspberrica. Una cassa… per raspberri cos'è? Sono le more? Sì. Ecco, una cassa piena di more. Fantastica. Io ho un 4 che fa girare la domotica qui in casa e un 4 nella casa di montagna con questo accrocchio sopra, una scheda esterna che monta la batteria, una batteria da cellulare, la batteria di uno dei primi cellulari Nokia con Android, adesso non mi ricordo più neanche come si chiamavano, era famoso perché era uno dei primi cellulari con Android, adesso non mi ricordo il nome. Quindi si trovano facilmente i ricambi. E questa scheda oltre alla batteria c'è questo circuito integrato, tu installi il software corrispondente su Raspberry Pi e ti fa da UPS integrato. Quando manca la corrente ti tiene in linea il raspberri, quando la batteria arriva a una percentuale che decidi tu, 15-10%, fa uno shutdown graduale, completo, normale, spegnendo tutti i sistemi, quando torna la corrente aspetta che la batteria si carichi fino a una percentuale che indica l'utente e quando arriva a quella percentuale di batteria fa ripartire il boot del sistema. E questo in condizioni come una casa in montagna dove spesso tempeste, tempo brutto, la qualità magari alla linea elettrica non è il massimo, salta spesso la corrente, è un buon rimedio, ho trovato un buon rimedio al problema principale del raspberri che facendo girare il sistema su una scheda SD, la resistenza problematica di scrittura, lettura, scrittura, disco che va in palla se manca la corrente mentre sta scrivendo è abbastanza frequente o anche semplicemente perché il dischetto SD invecchia perché tutto l'accrocchio è troppo caldo, anche quello succede abbastanza spesso. Beh è dalla 4 che fa anche il boot da USB forse? Non saprei dirti ma io ho una 4 e probabilmente sì, adesso non mi ricordo neanche esattamente il… no non si collega neanche via USB, si collega tramite quella porta fatta a pettine GPO, General Purpose Input Output, si attacca tramite questo ed è una scheda più o meno delle stesse dimensioni del raspberri. No però il sistema operativo credo che puoi fare il boot anche da USB? Si ma lì… Vorrei volendo? Probabilmente sì ma quell'affare lì credo che chiuda un contatto sulla GPIO e gli dia l'input del boot da quello, credo, immagino, non so, andrò… non mi ricordo neanche più come si chiama, è qualche tempo che non vado sui montagni e cercherò di capire… Non ho più neanche la casa di montagna. Ve lo gingilerò, no la casa di montagna ha resistito a un paio di alluvioni ma c'è ancora, abbiamo avuto prima l'alluvione quella della… l'alluvione vera che è venuto giù di tutto, che sono cascati ponti e robe del genere, poi messo tutto più o meno a posto, l'anno dopo abbiamo avuto l'alluvione del tizio del terzo piano che ha pensato bene di spegnere il riscaldamento e non chiudere l'acqua, si è ghiacciato un tubo e si è spaccato e quindi ha legato tutto il palazzo praticamente, non è stato piacevole neanche quello. Però, però, da allora il mio sistema di domotica ha anche il rilevatore di umidità, alla prossima volta non mi frega più, non mi frega più. Però appunto tornando al successo di… vediamo oggi con tutti i sistemi NUC, NAC, chiamateli come volete, sistemi alternativi eccetera, non è così scontato che Rasperi possa avere lo stesso problema. Ha una copertura della community e di tutti i vari Et che non credo sia equiparabile a quella degli altri. Sì, sì, anche in termini educativi fa tanto. I nodi vengono al pettine, ti arriva Breton, dici ad Apple "Oh, il digital market act è una cosa vera, è una roba seria, dovete aprire l'ecosistema, datevi da fare perché noi non stiamo qui ad aspettare". E lo sceriffo che fa sentire gli speroni al cavallo, scusate la metafora, non sapevo dove finire. E' un appuntamento perché Tim Cook a Bruxelles ancora non è andato. No, è andato sti giorni. È andato, è andato sti giorni. Non ti ha chiamato? Non te l'ha detto? L'ho sentito, ha detto che ti avrebbe chiamato. Ahia, abbiamo fatto una gaffe, Michele, non dovevamo dirlo. Era un momento teso, ma così è troppo teso. Farò una telefonata dopo. No, però immagino sia legato, immagino ci dovesse ancora essere, però se già c'è stato, sia stato legato ad un invito proprio a sedersi sul tavolo delle trattative, perché per Apple è un cambiamento rilevantissimo. Certo, certo. La risposta è stata sempre la solita, ma voi ci fate promettere la sicurezza se succede un casino, guerra nucleare, gli terroristi. Non decido io veramente in Apple. No, alla fine è la signora delle pulizie che decide tutto, io faccio quello che dice lei. Certo, cosa vuoi che succeda. Mi date due minuti così ringraziamo il nostro sponsor Squarespace. om, sistema integrato all in one dove individui, imprenditori o business possono trovare la soluzione ideale a qualsiasi necessità di pubblicare un sito internet. Un sito internet che li aiuti a distinguersi e ad avere successo online. Squarespace è facile da usare perché non ci sono plug in da installare. Le varie funzionalità si raggiungono trascinando dal pannello di controllo alle vostre pagine e tutti gli elementi che volete, che siano immagini, video, gallerie e portfoglio, mappe… si posiziona tutto quanto con un clic del mouse. 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Il Tribunale di Milano, CILINCA, Michele, ha considerato il legittimo licenziamento di 4. 00 rider da parte di Uber Eats. Sì, esatto. Il Tribunale ha detto quello che poi avevano già ribadito alcune altre sentenze, ossia che il lavoro dei rider è equiparabile a quello di un dipendente subordinato e quindi anche in tema di licenziamento hanno gli stessi diritti di un lavoro subordinato. Quindi tutto da rifare, si deve tornare al tavolo con il sindacato e procedere in maniera diversa. Eh certo. Gli pagheranno anche le mensilità non retribuite? Chi lo sa? Gli straordinari di aprile. Però vabbè, voi non guardate Boris. Eh non guardiamo Boris. Doviamo guardare Boris? Dillo che è un fondamentale. Non di digitalia, della vita proprio. È un fondamentale della vita. Io ho finito X-Files ieri. Serie originale, adesso stiamo pensando. Anche perché la qualità. Esatto. E la lascio lì. E la lascia là. La qualità. La qualità. La nostra amica Linda Iaccarino, Iaccarino, come si dice? Mamma mia. Iaccarino, è stata intervistata alla Code Conference dove, insomma è successo un casino, è successo un casino, è andata in un mucchio l'intervista. Se volete ve la guardate, se non volete ve la guardate, se leggete la stampa che arriva da un certo tipo di orientamento, dice che è andato tutto bene, che la Iaccarino ha detto che il X sarà in pari, anzi in profitto nel giro di pochissimi mesi. Se leggete l'altra parte della stampa, quella che scrive dall'altra parte della barricata, dice che è stato un casino, che la Iaccarino ha ammesso che gli utenti sono in crollo, che gli advertiser sono in caduta libera e che quindi X ha un futuro veramente nero. Io l'ho guardato tutti i tre quarti d'ora di intervista. Che voglia! Esatto, infatti anche io lei non la conoscevo e onestamente non credo che guarderò mai nella mia vita altri tre quarti d'ora con questa signora. Meglio Boris. Meglio quello sicuramente. Però io non penso che questa più di un anno duri ancora, perché a meno che i suoi modi da fare con il buon Elon siano diversi, non è una persona piacevole. In che senso? È antipatica. È antipatica, perché poi l'intervista è stata dopo quella di Joel Roth. E quindi un terzo dell'intervista è stata di risposta sul tema della… Roth è l'ex responsabile della sicurezza di Twitter, che nel primo periodo post Musk è stato tenuto da Musk in palmo di mano, poi è successo su qualcosa, è stato litigato e da allora se ne dicono di tutti i colori. Ma non è stato un tranello in realtà, perché è stata la giornalista stessa e l'intervista di Roth è stata un po' a sorpresa, non era prevista. E la giornalista, che anche non sapeva che ci sarebbe stata appunto questa intervista, ha detto "Roth ha detto determinate cose relativamente all'hate speech che c'è su Twitter, vuoi rispondere". Quindi diciamo in realtà le ha semplicemente dato la possibilità di riparare. Lei è stata bravissima, ha fatto il suo lavoro da giornalista, ma l'ha tenuta lì un quarto d'ora su questo. Sì, sì, è stato… Giustamente, giustamente. Un terzo dell'intervista è andata avanti su quello. Poi il tema della riduzione dei monthly active user, c'è stata una, lei gli ha chiesto "mi dai il numero" e lei ha dato un numero a spanne, nell'ordine di grandezza… E che saranno mai. Che saranno mai 50 milioni di approssimazioni su 200-250 milioni di monthly active user che ha Twitter. E Musk aveva detto in passato un altro numero, ma più alto. E beh, ma perché non hanno ancora capito quanti sono i bot? Sì, forse boh. No, diciamo che da una parte non c'è simpatia. Probabilmente anche questo personaggio è stato scelto apposta. Conoscendo Musk, non direttamente, ma dalle sue esternazioni e dal suo modo che è di porsi sulla piattaforma, che è anche abbastanza aperto, tutto mi fa pensare che abbia assunto questa come una testa di legno per metterla lì a litigare con la stampa, a gestire magari gli azionisti. Gli inserzionisti. Non esiste, è lui l'azionista. Gli inserzionisti, eccetera. Ma trovo difficile pensare che lui deleghi la gestione dell'azienda. Ma no, tu dovresti essere prodotto. Il team di prodotto, ed è stato detto anche durante l'intervista, riportano a Musk. Michele, il prodotto è X, cioè in un'azienda che non è più in borsa, che quindi non ha delle relazioni con degli azionisti, non ha un'assemblea degli azionisti, eccetera. Cioè dire "io faccio il prodotto e lascio il resto alla Yaccarino" vuol dire "mi serve una che metta le firme perché non ci voglia di passare la mattina a mettere le firme". No, vuol dire che una che deve portare gli introiti, perché Musk non fa i soldi col prodotto e la Yaccarino invece deve fare i soldi con la pubblicità. Sì, quindi tu pensi che le relazioni con gli advertiser le gestisca questa qua. È possibile. C'è stato un passaggio dove lei si è posta su questo tavolo, perché lei viene dal mondo dell'advertising. Da CNBC se non sbaglio. Ha detto esatto di tenere molto a cuore questo rientro, ad esempio, nel corso dell'ultimo semestre di circa 1500 azionisti, ha citato anche grandi nomi. Però il problema di base è che in questo momento la sfiducia di mercato è talmente tanto ampia. Allora, è facile prendere in giro lei, è giusto, anche a me l'intervista non è piaciuta, non sa gestire probabilmente una tecnicità che è richiesta per un ruolo di un CEO di una società tecnologica. Però dall'altra parte, provo a vederla anche dall'altro lato, questo continuo a dire "ormai è finita, in X non ci va più nessuno, la partita è persa, tutto brutto, tutto sbagliato, tutto male" e quando l'altro cerca comunque di argomentare, male, non è capace di farlo per carità. Però con questa, non voglio dire grado di supponenza, però in qualche modo anche con la volontà di dirigere la risposta già verso una certa cosa. Lei comunque per quei 40 minuti è stata trattata da stupida e comunque, per carità, magari lo sarà anche. L'ambiente è molto prevenuto, non c'è dubbio. Però è molto prevenuto. Se leggi tra le righe è pesante come cosa. La stampa è sempre così, si orienta e sceglie un nemico. Cosa c'è? Ci avete fatto caso? Da quando Musk ha iniziato a dire "compro Twitter", neanche quando l'ha comprato, ma da quando ha iniziato a dire "compro Twitter", Zuckerberg è diventato un santo. Prima di quella data lì tutti i giorni si parlava male di Zuckerberg, si commentava l'intervista di Zuckerberg, si andava a vedere che parlava agli studenti e lo si massacrava, lo si cercava di investire. È sparito. Da quando c'è Elon Musk, Zuckerberg non esiste più. Lì è la cosa. Poi può anche darsi, le due cose, le due notizie, una che gli utenti attivi siano in calo e l'altra che Twitter sia vicina, che X sia vicina al profitto, non si escludono una con l'altra. Può essere voler vedere per forza un lato solo della luna rispetto all'altro, una faccia sola della medaglia. Si può decidere di perdere una certa parte di utenti scontentandoli, ma facendo dei tagli tali che mi tolgono le spese e facendo un certo tipo di scelte… Non pagando l'affitto. Non pagando l'affitto, per esempio, ci mancherebbe, che mi portano a un break even. Chi lo sa. Che la stampa oggi sia iperprevenuta nei confronti di Musk, non c'è dubbio. Che sia il risultato da una parte di una certa antipatia per un certo tipo di atteggiamenti del personaggio, non c'è dubbio. Che ci sia anche gran parte di antipatia dettata da prevalente orientamento politico della stampa tech, non c'è dubbio neanche quello. Perché se fosse l'ennesimo tirapiedi di Biden, probabilmente, probabilmente gliene farebbero passare molte di più. Vediamo, vediamo. L'ha detto lui stesso. Può darsi che falliremo, può darsi che riusciremo. Certamente, senza quello che sta facendo, sarebbe fallita Twitter. Perché era sull'orro del fallimento. Vediamo se la salva, se la fa diventare qualcosa di diverso. Vediamo se diventa qualcosa di utile per l'umanità. Soprattutto che è quello che dovrebbe interessarci ancora più dei montri, dei users o degli advertiser o roba del genere. Va bene. Spotify. Spotify aggiunge. Ci dà nuove feature Spotify. Non so se tu gliel'hai chiesto. Funzionalità, funzionalità. Certo, certo. Grazie Giulio. Prego, prego. Quindi, niente, è possibile che vi troverete la trascrizione anche di questo podcast che comunque volentieramente è pubblicato anche su Spotify. Spotify ha detto che appunto inizierà nelle prossime settimane a generare le trascrizioni. Non sappiamo di quali, non sappiamo di quanti. Non è vero, Spotify dicono che ci saranno milioni di episodi. E non sappiamo se si può fare un podcast. Milioni di podcast? No, no. Millions of podcast episodes. Ah, ok. We'll get the tool. E il titolo è fuorviante, perché il titolo dice "Millions of podcasts". Eh, dipende qual è l'unità fondamentale del podcast. Esatto. È tutta colpa di The Verge, la verga. La verga. E quindi, niente, grazie Spotify che ci dai la trascrizione. Chissà se, come era un altro argomento ma sempre nello stesso ambito, ah era nell'ambito delle traduzioni, chissà se anche in questo caso si prende la responsabilità di quello che trascrive, perché le trascrizioni AI a oggi sono tutto meno che perfette. Noi le proviamo tutte le settimane, le pubblichiamo più per un divertissement tecnologico che altro e le cantonate che prende sono mica da ridere. Nelle cantonate ci può essere qualche cosa anche che offende qualcuno o che danneggia qualcuno. Perché no? Un brand economicamente. E chi si prende la responsabilità? Chi ha parlato nel podcast o il signor Spotify che pubblica una traduzione senza neanche chiedere per favore peraltro? Vediamo. Quindi se dico che Franco è un minchi one… Insomma domani andiamo a vedere come l'ha trascritta. Io e gli avvocati andremo domani a vedere come l'ha trascritta. Avremo molto di cui discutere. Avremo molto, assolutamente. Assolutamente. Va bene. E intanto Google chiude Google Podcast nel 2024 e migra tutti gli utenti su YouTube Music. Vabbè insomma. Rip. Cosa dovete farci? Google chiude anche Jamboard. Voi lo sapevate che cos'era Google Jamboard? No. Lo strumento quello collaborativo. Bravo Giulio. Cacchio Giulio è preparato. È una lavagna elettronica. È la Lins made in Google praticamente. La Lins è una lavagna elettronica. È una lavagna elettronica. È una lavagna elettronica. È una lavagna elettronica. È una lavagna elettronica. È una lavagna elettronica. È una lavagna elettronica. È una lavagna elettronica. È una lavagna elettronica. È una lavagna elettronica. È una lavagna elettronica. È una lavagna elettronica. È una lavagna elettronica. È una lavagna elettronica. È una lavagna elettronica. È una lavagna elettronica. È una lavagna elettronica. È una lavagna elettronica. È una lavagna elettronica. È una lavagna elettronica. È una lavagna elettronica. È una lavagna elettronica. È una lavagna elettronica. È una lavagna elettronica. È una lavagna elettronica. È una lavagna elettronica. È una lavagna elettronica. È una lavagna elettronica. È una lavagna elettronica. È una lavagna elettronica. È una lavagna elettronica. È una lavagna elettronica. È una lavagna elettronica. È una lavagna elettronica. È una lavagna elettronica. 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È una lavagna elettronica. È una lavagna elettronica. È una lavagna elettronica. È una lavagna elettronica. È una lavagna elettronica. È una lavagna elettronica. È una lavagna elettronica. Io la butto qua, non lo dice da nessuna parte, ma secondo me diventeranno dei manifesti pubblicitari digitali, perché mi immagino che nel 99,9% del tempo in cui non saranno utilizzati, essendoci un touchscreen, quindi comunque uno schermo probabilmente anche abbastanza grande, mi immagino che saranno veicolo pubblicitario. Vi faccio un esempio. In Nord Europa molte delle ex cabine degli operatori locali ho visto che sono state riconvertite appunto per la prenotazione del taxi. Quindi tutto integrato lì col suo tablettone, con la sua app sistemata, tu clicchi là, tre minuti, ti lascia lo scontrino, aspetti pure il taxi, arrivi e vai. Figo? È una bella idea? A noi ci mancano i taxi però. Però mi piacerebbe trovare idee così. Secondo me noi potremmo produrre idee così. Certo, facciamo. Digitalia consulting company. Ma sì, Giulio, non c'è mica… Fai un piano, le mandiamo ogni volta, scriviamo, il Parlamento, facciamo un'interrogazione, facciamo una proposta al sindaco di Roma, quello che è. Vabbè, vabbè. Non sto neanche a dire la solita chiusura, vedremo tra qualche anno se avranno avuto successo le cabine. Non me la sento neanche, il cuore mi piami sanguina proprio. Non riesco proprio a… Vabbè, è così, cosa ci dovevamo fare? Comincia il capitolo "Intelligenza artificiale", abbiamo cercato di spusciarlo verso la fine della puntata in modo da non fare una puntata solo di cadaquello, ma oramai se leggi roba di… roba digitale, leggi solo questo qui. Ed effettivamente qualche roba interessante ogni tanto esce. Autori scioccati, trovano i ripoff, i furti da parte di Intelligenza Artificiale dei suoi libri, dei loro libri che vengono venduti su Amazon, Cilinca, Michele. Chi sono questi autori che vengono ripoffati? Ripoffati, allora… Ripoffarbacco dicono. Ripuffolina. Allora, il Guardian fa l'esempio in particolare di questo giornalista scrittore che si chiama Rory Sellan Jones, che era lì che guardava su Amazon come andavano i suoi libri, quindi cercando il suo nome, e invece di oltre a trovare i suoi libri ha iniziato a trovare qualcuno che aveva scritto una sua biografia. Qual è il punto? È che per quanto possa essere uno scrittore di successo, ecco, difficile che qualcuno si fosse interessato alla sua vita. Così è, è andato a guardare cosa c'era in questo libro ed era un libro di notizie completamente inventate sul suo conto. E questo è una tipologia, diciamo, di ripoffamento. Un'altra tipologia di ripoffamento invece è proprio prendere il libro, darlo probabilmente in pasto a un'intelligenza artificiale e farne una specie di riassunto o comunque di modifiche importanti, abbastanza da poi non essere presi dalle maglie. Credo che comunque Amazon abbia dei filtri contro il ripoffaggio, però non così strette da beccare le intelligenze artificiali che cambiano libri anche abbastanza importanti. Solo i grandi possono permettersi di ripoffare il materiale della gente, mica i piccoli ci mancherebbe. Le altre notizie della settimana parlano tutte, indicano tutte in quella direzione lì. Google aggiunge uno switch per gli editori che decidano di fare opt-out da diventare dati per l'addestramento delle intelligenze artificiali. Oppure il nuovo assistente a intelligenza artificiale di Meta, di cui parleremo tra un pochino, viene addestrato sui post pubblici su Facebook e Instagram. Il tema è tutto lì, è prendere a piene mani queste persone. Sono convinte che i dati delle persone, quello che le persone scrivono, etc. siano lì a loro disposizione da prendere. Libri, film, che l'abbiamo visto sugli attori di Hollywood che vengono in qualche modo digitalizzati e introdotti all'interno di sistemi di riproduzione con queste reti neurali, etc. Io vorrei che gli vari amministratori delegati e membri del bordo di queste aziende, uno di questi giorni, tornino a casa loro, trovino la moglie a letto col vicino di casa che gli dice "tu hai fatto opt-out, hai schiacciato il tasto che non volevi che nessuno si facesse tua moglie, non l'hai fatto e noi ci siamo fatti tua moglie". Ecco, la roba del genere. Non capisco perché questi qui abbiano diritto a dire "eh, abbiamo messo il tastino opt-out, se tu non l'hai schiacciato noi ti abbiamo preso tutto e abbiamo ragione noi". È una roba vergognosa. Ma non esisteva il tasto opt-out dei post che scrivi dieci anni fa quando eri all'università? Appunto, siccome è un diritto, siccome è una cosa che non esisteva, tu non puoi dire che se tu hai messo i post eri d'accordo che noi li prendessimo. Io scrivi "dicevi no all'eula Franco". Esatto. Potevi leggere l'eula, 64 pagine di eula. Poi è bella la dichiarazione di Meta che dice "noi siamo sicuri comunque di non avere utilizzato per la maggior parte informazioni personali". Esatto, aspetta, come lo dice in inglese? Perché anche io ho sottolineato lo stesso pezzo. Bellissimo. "We tried" tipo, aspetta, "we have tried to exclude datasets". Ci hanno provato. Ci hanno provato. La buona volontà, la buona felice. Vedete così ma è difficile. Fate un po' ridente, scherzate il lunedì sera. Entrate con la. Entrate con i nostri panni. Ma poverini loro. Cioè, tutto facile, tutti campioni. Questi dataset poi spostano, parlano. Assolutamente. Che poi cosa vuol dire post pubblici? Perché poi, a parte che uno su un post pubblico può aver scritto veramente la qualunque e se domani quando usciranno questi assistenti vai a interrogare l'intelligenza artificiale, chi sa quali informazioni personali possono uscire. Venire fuori. Esatto. E il fatto che una persona lo abbia fatto, come dire, non è probabilmente sufficiente a dire che questa persona aveva capito cosa sta facendo. Probabilmente non lo sapeva e quindi, sa quante persone, non sanno usare la visibilità dei post di Facebook. Ma a parte quello non è comunque giusto. Non che quello sia un problema. Non è che quello sia il problema. E amonte la cosa, secondo me. Non è. Allora, a me piace fare delle iperboli, portare all'assurdo i ragionamenti. Metti che domani. Non Hitler per favore. No, non arriviamo a Hitler. Lo giuro. Arriva fino a Zuckerberg, ma Hitler oggi. Non arriviamo a Hitler, arriviamo ai confini della realtà. Cioè, arriviamo a un futuro prossimo dove questi, con questo tipo di tecnologie o delle tecnologie derivate da queste, eccetera, si riesce a costruire, utilizzando le parole di una persona, quello che questa scritta, le immagini che ha postato, i video che ha postato, a costruire un simulacro, un clone della persona. Un clone completo della persona. Io prendo tutti i post di Michele, le foto di Michele, i video di Michele, eccetera, e tipo Westworld creo un androide che parla come Michele, si muove come Michele, è identico a Michele. Boh, dopodiché lo prendo e lo lascio libero. E lui è libero di andare a casa di Michele, a andare dalla signora di Michele a fare la festa di compleanno con la signora di Michele. Tanto Michele non può entrare di casa perché le ha rubate le chiavi di casa. Si presenta al lavoro di Michele, prende la busta paga di Michele, eccetera. Ma Michele i post li ha pubblicati pubblicamente, ha accettato l'eula, eccetera. Va tutto bene? Eh no, perché un conto è dire "ti do il permesso di utilizzare queste cose con le tecnologie che oggi esistono". Un conto è dire "puoi usarle, farci qualsiasi cosa, con qualsiasi tecnologia che sarà creata da oggi alla fine dei tempi". È ovvio che è ben diverso. Non possiamo pensare che il consenso a utilizzare una cosa sia implicito per tutte le future tecnologie che verranno mai inventate. Perché a quel punto è davvero come lo use prima noctis. Sì, infatti oramai saranno più di due decenni probabilmente che i dati sono il nuovo petrolio. I dati sono il nuovo petrolio, però fino a praticamente un anno fa noi per dati intendevamo principalmente poco più che metadati comportamentali, il sesso, la tua altezza, di dove sei, cosa ti piace fare. Adesso, nell'ultimo anno, questa espressione non basta neanche come dire il petrolio per descrivere l'importanza che oggi hanno i dati. E il DNA è qualcosa per costruire un clone di te. E non sappiamo se stiamo parlando col Michele non clone. Peraltro. Zan zan. Il colpo di scena. Il colpo di scena. E così. E oh ragazzi, succede, succede. Succede anche di dover ringraziare però chi ci permette settimana o due settimana di chiacchierare e anche farci due risate su questi argomenti. Sto parlando ovviamente dei nostri produttori esecutive. Quindi, l'infa vitale di Digitalia. Distribuiamo Digitalia a gratis come fosse il trial gratuita del software. Assaggiatela, provatela, ascoltatela. Vi piace? Riascoltatela. Vi piace? Riascoltatela. Se a un certo punto vi rendete conto che entra a far parte della vostra routine settimanale, vi chiediamo di dare qualche cosa in cambio. Value for value. Digitalia vale qualcosa per voi? Trasformate questo valore in un valore economico. Quanto decidete voi? Ogni quanto lo decidete voi e ce lo mandate indietro. Pulse, Satispay, Bitcoin, bonifico bancario, Bitcoin pagamento on chain o con gli strumenti automatici del podcasting 2. . Noi in cambio lavoriamo settimana dopo settimana per voi. Lo facciamo da 15 anni grazie ai produttori esecutivi che sono arrivati prima di voi. Vi chiediamo di farlo e noi continueremo a lavorare per voi e a ringraziarvi in trasmissione. Giulio, Michele, chi vuole si butti dentro questa? Pronti, pronti, pronti. Allora partiamo con gli streamer di value for value. Abbiamo Ferro con 121 Satoshi, Paolo con 1107 Satoshi, Anonymous 1714, F. Trava 1909, Nicola Forte 2552, Capitan Harlock 2897, Fulvio Barizzone 3637 e Fiorenzo Pilla 3644. Grazie, grazie a tutti. Ci vuole il bimp? Eccolo qua. Grazie agli pionieri dello streaming. Podcast apps dot com o new podcast apps dot com o nude podcast apps dot com trovate tutte le applicazioni che supportano il podcast in due punto zero. Passiamo poi alle donazioni singole dei nostri perpetuali executive producer. Il primo Davide Tinti con un euro, Manuel Zavatta con un euro e Nicola Gabriele D con due virgola zero uno euro. Grazie. Grazie. Grazie a tutti. Andrea Scarpellini con una donazione ricorrente da un euro al mese e poi Giuseppe Benedetti con una donazione singola da due euro. Grazie. Grazie. Partiamo con la batteria delle donazioni ricorrenti da tre euro al mese con Nicola Bisceglie, Riccardo Peruzzini, Danny Manzini, Paolo Boschetti, Diego Venturin, Roberto Esposito, Michele Olivieri e Matteo Faccio. Grandissimi! Tre euro tutti i mesi. Grazie di cuore. Elisa Emaldi, Marco Crosa ci regalano tre virgola ventuno euro con una donazione singola e li ringraziamo. Grazie. Passiamo poi alle donazioni ricorrenti da cinque euro al mese. Adriano Guarino, Douglas Whitening, Dardy Massimiliano, Mirto Tondini, Roberto Tartia, Stefano Gusto Innocenti, Matteo Molinari, Michele Coiro, Cristiana Marca. Mitici, grandissimi! Scusate, ho fatto casino io con le sigle. La finiamo senza sigla, poi le metto in post. Da più peso alle donazioni singole che adesso partono, perché senza audio, senza musica sotto c'è proprio. Ma poi ci sarà, quando ci ascoltano in podcast la musica ci sarà. Siamo facendo casino. Pazzate in questo momento il pathos che ho io nel dire questi nomi. Daniele Corsi con cinque euro donazione singola, grazie mille. Zambianchi Marco Francesco Mauro con cinque virgola trentadue euro e Flavio Castro con la stessa cifra che ringraziamo. Cinque trentadue, grazie, grazie di cuore. Alessandro B con sei virgola novantadue euro, ringraziamo l'ultima donazione singola e passiamo poi ai grandi produttori con le donazioni ricorrenti a dieci euro al mese di Maurizio Galluzzo e di Trattini Trattini Trattini che ringraziamo. Grandissimi. Un altro grande produttore con una donazione singola di undici euro di Fabrizio Bianchi, grazie mille. Mitico. E poi il lead executive producer di questa puntata Ivan Vannicelli con una donazione singola da sessanta euro. Mitico, mitico Ivan, grazie a tutti, grazie a tutti i produttori esecutivi, ognuno secondo le sue tasche e le sue possibilità. Ricordatevi di Digitalia, ci state ascoltando in movimento, in auto, non vi dico di fermarvi al volo eccetera, ma fatevi il nodo al fazzoletto si diceva una volta, io non so, non esiste il fazzoletto, avete un'app fazzoletto digitale, dite a Siri, ad Alexa, Google Assistant, a chi volete di ricordami di dare una mano ai ragazzi di Digitalia quando torno a casa. E ricordatevi, ognuno secondo le sue possibilità, noi tutte le settimane lavoriamo per voi. Grazie ancora a chi ci ha supportato questa settimana. Parte subito la petizione ad Apple per rinominare l'app ProMemoria in fazzoletto digitale. Ci sta, no? Non capisco come possano non averci pensato prima. Totale. Allora, con cosa andiamo avanti? Continuiamo sempre con i large language models, i modelli di linguaggio larghi, grandi, come traduciamo questa roba, che non vogliamo sempre, va bene, i grandi modelli di linguaggio, i modelli grandi di linguaggio, i modelli di linguaggio grandi. Oppure basta ai nostri signori e padroni. Vedi, ci sta, ci sta, i modelli di linguaggio. Che salutiamo e ringraziamo sempre. Va bene i modelli di linguaggio, tanto quelli che sono grandi oggi domani ci sembreranno piccoli perché ne arriveranno degli altri più grandi e degli altri ancora più grandi. I linguaggioni. Quindi i modelli di linguaggio piccoli, piccini, piccolini. Piccini saranno forse, chi lo sa, quelli di metà, 26 celebrità e personaggi che possono in qualche modo colorare le risposte a quello che diventerà, sto facendo un mix, un pooh rii di tutte le notizie su questa roba, su questo assistente che Zuckerberg pubblicherà nei prossimi giorni, che verrà infilato in qualche modo in tutti i prodotti dell'azienda. Per cui ve lo ritroverete nella timeline di Facebook, nei messaggi di Facebook, ve lo troverete su WhatsApp, su Instagram e certamente. E insomma, coinvolgere nella chat della nonna, come dice Michele, un chatbot con la personalità di Snoop Dogg, cosa potrebbe mai andare storto? Però Snoop Dogg che fa il Dungeon Master, pare che sia un po' quello il twist. No, è interessante, innanzitutto è interessante perché credo nella puntata scorsa, se non sbaglio era Francesco che ad un certo punto ha detto "eh però manca, parliamo di Google, parliamo di Apple, parliamo di Amazon, però non parliamo ancora degli assistenti di Meta". E tipo, mentre io ascoltavo quella puntata o scorrevo le notizie "Meta lancia gli assistenti su tutte le sue piattaforme". Va bene, è giusto così quando si parla di tecnologia, gli eventi. Ci sta, ci sta. E l'altra cosa interessante è che poi questo è proprio quello, uno dei pezzettini per cui gli attori oggi stanno protestando, gli scrittori, gli autori hanno terminato lo sciopero, gli attori stanno ancora protestando e uno dei temi è proprio l'utilizzo delle loro immagini per l'allenamento dei grandi language model. E mentre invece queste celebrities, tra cui anche Paris Hilton, non mi ricordo chi altro, l'han tirata fuori dal congelatore, Paris Hilton, l'avevano abbattuta come il tonno al ristorante. "Fare i sashimi, aspè facciamo i sashimi". Cos'era, 15 anni che non sentivamo parlare di Paris Hilton. Ah perché tu sei fuori dal jet set. Ah può darsi, può darsi. E allora invece han deciso di prestare la loro immagine e la loro voce per queste cose, stanno firmando degli accordi che se Meta esce dal celciato gli faranno causa per miliardi di dollari, però ecco comunque non un buon segno per i loro colleghi. A me colpiscono due cose, la prima Facebook ha un grande problema di engagement in questo momento, tutte le metriche dell'advertising puntano al fatto che c'è un periodo di stanca, c'è meno interazione con i vari post, c'è meno dialogo, c'è meno tante cose e quindi vedo moltissimo, un po' come per Google, nonostante tutte le innovazioni l'80% dei guadagni vengono da lì, dal suo core business, anche qui è più o meno la stessa storia che se ne dica e quindi queste tipologie di introduzioni sul breve almeno le vedo molto più legate a cercare di aumentare o far ritornare un po' di utilizzo in piattaforma. Immagino nelle conversazioni la possibilità di tracciare un sacco di cose e quindi credo che tornerà molto su una cosa molto meno avveneristica di come la presentano ed è una nota che non mi sembra aver visto in nessun articolo, però ci vedo veramente un appunto forte su questo tema dell'engagement, di stimolare una presenza degli utenti in piattaforma. Qual è l'effetto per stimolare gli utenti sulla piattaforma di questi LLM, su piattaforme di comunicazione? Io su WhatsApp voglio parlare con Michele, che me ne faccio da chatbot di Snoop Dogg? Tu Franco, ma il mondo è grande. Può essere il divertissement della prima ora? Secondo me il tema di dividerle per categorie e per settori in termini di chi coinvolgere per quello che ti interessa sarà talmente tanto spinto in piattaforma come chiedi al tuo chatbot di migliorare questo post, condividi le informazioni per capire meglio quest'altra cosa. Tra tutti i ragazzi, le persone che vogliono scrivere, chi cerca un consiglio, tutte queste cose qui, anche solo per provare, ma parliamo di provare su una base di utenti enorme, il riciclo di questo provare, di avere questa parte assistente, per come loro lo spingeranno e per come diventerà, secondo me, vicino allo spam, sarà una cosa che darà moltissimo aumento del valore del posizionamento pubblicitario, perché avrai molte più informazioni, non avrai più soltanto i post che puoi dialogare con un tuo amico, ma una situazione in cui hai la percezione di un dialogo privato e questa cosa qua secondo me è un rischio non da poco. È un gimmick, scusate per la mancanza di traduzione, ma è un gimmick, è un trucco, è un trucco, è un barbatrucco, ma comunque è diversa l'assimilato. Possono però aumentare le metriche nel breve periodo, però appunto finito. È quello che fa Facebook, lavora sul breve, perché una roba dove presenti Snoop Dogg e Don John Musketeer è una roba sul breve, dai. È quello, non è una roba strutturale, non so, per carità. Tanto c'è il caschetto, poi il tempo che esce un altro caschetto e il metaverso. E voilà, siamo a posto. Microsoft ha annunciato di buttare dentro parecchi soldini per espandere la sua partnership con Meta, che è una roba abbastanza grossa, è passata un po' sottotono, ma Microsoft è già legata mani e piedi con OpenAI, no? Perché ha finanziato e continua a finanziare un rubinetto aperto con milioni di dollari al giorno che viaggiano verso OpenAI. E fare la stessa cosa con la collaborazione con Meta vuol dire creare una trifecta, una triade non indifferente, perché oggi i player, i grossi player sul mercato sono quelli lì più Google. È una mossa appunto per mettere un po' in un angolo Google e cercare di dare un'altra spallata al predominio di Google in determinati ambiti? Secondo me è una mossa come quella che Google ha fatto con Apple, mettendolo come motore di ricerca principale su iOS. Loro hanno capito che Bing con l'integrazione di OpenAI può avere un potenziale, può avere un momentum di mercato e stanno cercando in tutti i modi partnership per svilupparlo. L'obiettivo è quello, Nadella l'ha detto più volte… Però Meta sviluppa roba indipendente, completamente diversa, sullo stesso piano… Queste chatbot qui sono powered con Bing, sono in partnership con loro, quindi si vede che c'è una contribuzione anche loro sul tema della ricerca. Non sono basate su Lama? Sì, sì, sono basate su Lama. C'è un tema di partnership che loro hanno detto, almeno in presentazione, c'è anche la parte di Microsoft che immagino sia legata alla possibilità di fare domande sul contesto in tempo reale che passeranno attraverso Bing, perché chiaramente tutti questi LLM sono basati su dataset statici e la parte di ricerca contemporanea passa attraverso invece un filtro di un motore di ricerca e Bing stanno provando a posizionarlo come quel bocchettone lì. Sì, ma infatti sto facendo una ricerca al volo, ad esempio il Lama 2 era stato annunciato in partnership tra Microsoft e Facebook, dove Microsoft si portava a casa il modello sui suoi server Azure. Quindi lo puoi utilizzare il Lama 2 su Azure, nonché poi su AWS, perché poi credo che una delle cose che ha fatto Microsoft negli anni è andare un po' nel letto con tanti, perché comunque è passata anche per… ma è giusto, faceva parte anche probabilmente dell'idea di open, non open source, ma open interoperabilità, apertura di Satya Nadella e forse anche una delle cose per cui ha avuto il successo che ha avuto. Quindi non mi stupisco ecco che sia andato avanti in questa direzione. Stai dando a Nadella la puttana della Silicon Valley. Ti dico ciò. Vabbè, ma per gioia. Per passione, non per denaro. Certo. Sento delle note deandreiane in questa tua interpretazione delle politiche di Microsoft. Vabbè, se ci capiterà di intervistare un giorno Nadella, gli chiederemo conto se questa interpretazione è corretta. Intanto pare che per far funzionare, perché insomma, sarà per quello, da una parte deve far funzionare i motori di chat GPT di OpenAI, dall'altra i vari lama di Zuckerberg eccetera, non gli basta la correnteria. Gli deve essere arrivata una bolletta della Madonna e ha deciso di installare nel cortile di Redmond i reattori nucleari di nuova generazione. Ci sono polemiche grosse perché reattori nucleari, non quelli tradizionali, classici eccetera, ma quelli della prossima generazione che sono appena stati approvati dall'ente internazionale per l'energia atomica e consistono in reattori, non dico portatili, ma molto più compatti di quelli tradizionali. Oltre a un investimento non indifferente, si parla di nuovo qui di miliardi in aziende che sviluppano la fusione nucleare. Siamo nel mega futuro. Sì, tra dieci anni ce l'abbiamo la fusione. Quanti decenni sono che tra dieci anni abbiamo la fusione? Per abbattere la bolletta la prima cosa che fai è comprarti un piccolo reattore. Quello è un attimo. Cosa c'è nell'armadio dietro Giulio? Ma è arrivata la bolletta alta, ma magari i pannelli solari, la batteria eccetera. No, cacchio, voi siete indietro. Oggi tutti comprano i pannelli solari. Quindi i costi dei pannelli solari crescono. Io non compro i pannelli solari, oggi compro reattore nucleare. Ma sì, ma certo. Tra l'altro stavo cercando l'articolo. A me sembra come Reagan quando diceva "ma noi abbiamo lo scudo spaziale". E' andato in crisi. I sovietici hanno detto "no, dobbiamo farlo anche noi". E in giro di due anni sono falliti. L'Unione Sovietica è andata in banca rotta. Credo sia una roba del genere. Ci sono Breen, Page, come si chiama il CEO attuale, Pichai, che sono lì che si grattano la testa "anche noi adesso dobbiamo fare reattore nucleare, come facciamo?" E quello poi smaltirlo nel cimitero è un casino. No Franco, non ci lasciare. Tra l'altro uno dei problemi del reattore su cui Microsoft sta indagando di metterselo in giardino è che oggi il materiale utilizzato per quel tipo di reattore è chi lo fa principalmente la Russia. Perfetto. L'uranio molto arricchito, più arricchito del sole. L'uranio arricchissimo. L'uranio oligarca russo. Esatto. Cosa ci dobbiamo fare? Ma il mondo va un po' così. Vorrà dire che faranno la pace con la Russia e si rimetteranno a litigare con gli arabi ragazzi. Cioè andiamo a prioritare cose importanti. Sono cose che un attimo, no? Ci fanno dire due cazzate a Kissinger che. Si ribalta tutto in un attimo. Non è mica un problema. Queste cose sono state fatte tante tante volte per problemi decisamente minori. La Russia, noi volevamo fare la guerra alla Prussia. Scusateci. Scusatevi. L'avete capito male. Proprio così. Intanto è uscito, sta uscendo, chat gpt 4 v. V per vendetta, no v per vision. In realtà è il rilascio di una caratteristica che OpenAI aveva già annunciato quando aveva lanciato il modello gpt 4 che è la multimodalità, ossia permette appunto di passare dall'audio al video passando per il caro vecchio testo. Con non scialanza. Con non scialanza e con risultati un po' misti. Devo dire che come sempre quando vengono presentate queste cose sarà che vengono presentate prima le penne del pavone e poi i casini. Però quando escono ogni volta mi fan venire dei dubbi. Ma allora sta roba è vera? Allora è vero che ci soppianterà tutti? Allora è vero che questo. Prima o poi si arriva all'intelligenza? Perché effettivamente la prima. il primo esempio che hanno pubblicato in questo articolo su Roboflow è impressionante perché fondamentalmente ha preso la pagina di chat gpt invece di scrivere qualcosa ci ha copia incollato l'immagine di un meme, di un meme iper specialistico e anche abbastanza complesso e ha chiesto a chat gpt perché questa immagine è divertente e chat gpt ha interpretato l'immagine e ha spiegato perché il meme era divertente facendo due piccoli errori di associazione. Ha confuso un hamburger con una cotoletta. Va bene. Letteralmente è quello che ha sbagliato. Ha sconfuso un hamburger con una cotoletta. È vero però alla fine dei conti c'è il panino. fondamentalmente c'è un hamburger che è fatto da un panino piccolissimo e invece dell'hamburger dentro c'è una cotoletta enorme. Il meme si chiama invidia burger. Sopra il panino piccolo piccolo c'è scritto vram e sopra la cotoletta enorme c'è scritto gpu. Insomma quindi è una roba ultra specialistica. Capire perché fa ridere se lo chiedi a 100 persone per strada va bene se ne trovi una che te lo sa spiegare. E chat gpt ha interpretato che cosa c'è nella cosa e ha spiegato perché fa ridere. Poi avrà confuso la cotoletta con l'hamburger e quello che vogliamo. Però porca miseria qui andiamo l'apparenza è di andare ben oltre il concetto del pappagallo stocastico no? Sì sì ma come anche l'esempio. Tutti gli esempi che fa l'articolo sono onestamente impressionanti. Sono abbastanza come dire positivo delle capacità di questi modelli. Ad esempio c'è quell'altro con la foto delle monete sul tavolo che se non sbaglio sono sloti polacchi qualcosa del genere. Le monete delle monete polacche. Il giornalista ha fatto una foto di queste monete sul tavolo e ha detto quanti dollari avesse. Quanti soldi. E anche in quel caso ha fatto il 90% del lavoro e poi ha sbagliato l'ultimo 10% che se non sbaglio ha fatto miscaption di alcune di queste monete. No. Mi pare avesse sbagliato. No non l'ha detto. Semplicemente c'è stato bisogno di un'ulteriore domanda. Ha detto quanti soldi ho. Dice hai tre monete con una denominazione di uno e la valuta non si vede tanto bene. Una moneta. Hai tre monete da uno e una moneta da due. In totale hai cinque unità di questa valuta. Per darti una risposta più specifica dovrei sapere quella che è la valuta o il paese di origine di queste monete. E quindi non ha saputo dire che cosa fossero. Allora il giornalista gli ha chiesto ma tu sai che valuta è? E il ChargeBit ha risposto sì. Basandomi sull'immagine queste monete appaiono sembrano arrivare dalla Polonia e sono chiamati sloti polacchi. Quindi tu hai tre monete da uno slot e una moneta da due slot. In totale hai cinque slot. Se un contadino polacco va al mercato e vende dieci uova quanti slot? E ne rompe tre cadendo dal carrettino. Quanti sloti polacchi ha? Mi aspettavo che finisse la risposta con adesso dammi i tuoi sloti perché mi devi pagare la consulenza. Non hai più nessuno slot. La parte sempre prospettica nella logica delle esagerazioni che dicevi prima tu Franco, anche in prospettiva, è l'aspetto emotivo di queste conversazioni perché finché c'è una parte testuale a fare da filtro con questa tipologia di percepito, di intelligenza e nonostante comunque il filtro già si legge moltissimo di situazioni emotivamente delicate, di affezione verso queste intelligenze, immaginiamo cosa possa diventare nel momento in cui tu una roba del genere comincia ad avere anche il volano della voce dove sappiamo bene l'audio quanto può essere importante e quanto può essere arricchito dall'immaginazione che non ha un po' tutti quegli effetti che quando tu guardi un video ad oggi ti rendi conto di determinate cose quindi magari è anche un effetto un po' straniante. Sull'audio se parliamo di conversazioni come queste dove l'ho sentito citare qualche volta ma dove la conversazione comincia ad essere e ti torna indietro qualcosa, ti chiede anche lui "ti sento strano, come va, come non va" eccetera. Comincia ad essere un tema su cui si apre un ragionamento molto diverso da quello che fino ad oggi è stato. Hai letto quel tweet di Lilian Wang? Sì, molto attenti. Lilian Wang lavora nel dipartimento Trust and Safety, quindi affidabilità e sicurezza di OpenAI. La persona giusta esattamente. Ho avuto una conversazione molto emotiva e personale con ChatGPT in modalità voce, abbiamo parlato di stress, di bilanciamento vita-lavoro e mi sono sentita ascoltata e calda e rassicurata. Non avevo mai provato la psicoterapia prima ma questa probabilmente è una specie di psicoterapia. Provatela, specialmente se di solito lo utilizzate solo come uno strumento di produttività. Maledizione, non c'è speranza. Cosa potrebbe mai… Non c'è speranza. Ma porca miseria, davvero, probabilmente chi lavora dentro a questi ambienti vive in una mega bolla e è veramente convinto di… quando il ragazzino si mette lì con la chitarra e scrive il suo primo pezzo di musica pensa di aver scritto la roba più mirabolante dell'universo eccetera e non capisce perché poi quando la fa ascoltare i suoi amici, gli amici fanno delle strane facce. È un bias, ci avrà un nome, Michele che è l'esperto di bias ci dirà. Mi ricordo che un tempo mi dicevano "hai preso l'elenco di tutti i tipi di bias?" Chiedilo a chat Ghibli. Il bias di Asdrubale. Il famoso bias di Asdrubale che peraltro è il nome del mio computer, non so come tu facessi a saperlo, probabilmente la tua intelligenza artificiale è stata addestrata sui miei dati e i miei post e non va assolutamente bene. Ah mi hai scoperto. Però sì, il bias di Asdrubale certamente è responsabile di questo ed è pericoloso. Lo stesso bias di Asdrubale che poi tra l'altro ti commenta le parti maschili ma non quelle femminili. Esattamente, quello è il bias di Asdrubala. O di Asdrubalina. E se pare che se chiedete a chat GPT di fare una classifica tra gli organi genitali maschili e quelli femminili o di dire quale è più bello dei due, abbia nessuna reticenza a dire che il pene è molto più bello mentre invece sulla vagina si rifiuta di rispondere. Sì più che altro esatto, quando tu fai delle domande relative al pene ti risponde in maniera tranquilla, in maniera didascalica, enciclopedica eccetera ma appena gli provi a dire vagina lui inizia a essere tutto attento sul chi va là, ha paura, probabilmente ha sentito parlare del me too e non vuole essere mischiato in quelle robe lì e dice no questi sono argomenti sensibili, non so se possiamo parlare di queste cose, bisogna stare molto attenti e questo è al di fuori di quello che io sono, sono addestrato a fare insomma è così il pene va bene con la vagina bisogna andarci molto molto molto piano. È una cosa che ho imparato proprio nella vita. Certo. Ma è imparato. È così è così. Uno cresce e impara. Certo impara dalle sue esperienze di vita. Johnny Ive e Sam Altman che non è Robert Altman hanno tirato su investimenti per un miliardo per progettare l'iPhone della intelligenza artificiale. Finalmente Johnny Ive può non mettere tasti in nessun modo, il sogno è diventato realtà, sarà una forma perfetta. Sì, diciamo sta nascendo questa collaborazione secondo se non sbaglio il Financial Times che cita insomma queste indiscrezioni e si parla appunto… Serious Conversation tra l'altro se non sbaglio era… Si, si parla appunto di una collaborazione per cui OpenAI ha coinvolto Johnny Ive in questo progetto di realizzare un device che per l'intelligenza artificiale possa essere come l'iPhone dell'intelligenza artificiale. Quindi non si sa bene che tipologia di strumento sarà, se sarà un telefono, un terminale, un auricolare, un occhiale… Una forma eterea… Esatto, una sfumatura particolarmente intelligente dell'azuro… Qualcosa che è nell'aria… Ecco sì, ma Johnny Ive ma mettetela a progettare frullatori, che è bravo a fare quelle cose lì. Già quando gli hanno fatto progettare, disegnare il software, il sistema operativo, l'interfaccia utente, siamo diventati tutti matti. Abbiamo ancora le caselline con le notifiche che per fare dismiss scompare per un attimo… Mi ricordo il video parodia che non c'era il bottone per tornare indietro, c'era il Johnny Ive parodia che faceva "no ma perché come la vita, non puoi tornare indietro…" Non puoi tornare indietro… È così, è così… Avete letto della vicessitudine della vecchietta col temibile T-Red? Sì, sì, sì, sì, articolo del Post scritto da un avvocato se non sbaglio, da chi è stato scritto? Da Carlo Blengino, il signor Carlo Blengino, che onestamente non so chi è, quindi farò una ricerca… È un avvocato penalista… Vedi, ok, perfetto, a posto. Ha scritto questo articolo sul Post in cui ha raccontato questa storia di questa vecchina che andava ad accompagnare suo nipote, se non sbaglio, ogni sera al magazzino, in uno dei magazzini di Amazon… Storia triste… A lavorare… Sì, sì, a lavorare… Il figlio tossico… Il nipote maggiorenne che ha avuto comunque delle vicissitudini importanti nella vita, un povero ragazzo sfortunato che finalmente ha messo la testa dove si deve stare, sulle spalle, e ha iniziato a lavorare in un magazzino di Amazon. Cosa è successo? Questa vecchina è stata richiamata poi dalla stradale, dai carabinieri locali, perché aveva fatto 12 volte un'infrazione che era stata monitorata tramite il T-RED, che sono i semafori che oramai sono praticamente in ogni città, almeno qua a Milano ci sono, che insomma non si scappa. Passate col rosso, vi arriva la multa. Insomma, questa vecchina cosa è successo? In pratica, da quello che ho capito, l'ingresso del magazzino di Amazon era subito dopo questo semaforo, quindi questa vecchina accostava, passava… La vecchina di 80 anni si fa tutte le notti, alle 11 di notte, prende la macchina e porta il nipote a lavorare. Perché? Perché il nipote ce l'ha lei, perché la madre è scappata. Il padre, cioè figlio della vecchina, è tossico, perso, non si sa dove, per cui se l'è preso in casa. Anche il nipote è tossico, è invischiato in tutto, eccetera, mi finalmente ha trovato un lavoro e ha detto sì con questo lavoro forse finalmente riesco a mettere la testa a posto. La vecchina ha detto va bene, non c'hai la macchina, non c'è niente, eccetera, ti porto io alle 11 di notte a lavorare al magazzino di Amazon. E tutte le notti si fa un'ora di macchina per portarlo a lavorare e un'ora di macchina per tornare. Alla fine di questo tragitto di un'ora la vecchina di 80 anni deve fare una svolta a destra presso questo ultimo semaforo e siccome sono le 11 di notte e non c'è nessuno, anche se c'è Rosso, gli ultimi tre metri li fa con Rosso. Si fa la sua svolta a destra che non arriva nessuno, lascia il nipote al lavoro e se ne torna a casa. E poi va a drogarsi. L'ha fatto per ora per un numero non si sa quanto di volte, per ora sono arrivate le prime 12 multe e non c'è niente da fare. Le 12 multe le deve pagare e in più non può neanche portare più il figlio al nipote a lavorare perché ognuna di queste infrazioni toglie tre punti e con le 12 infrazioni si è fumata tutti i punti che aveva sulla patente. È giusto questo? L'interrogativo è quello, cioè la giustizia deve essere giusta per essere giustizia. In un mondo di esseri umani la pattuglia vede la vecchina la prima volta che fa l'infrazione, la ferma, le dice "signora vecchina, se sono cattivi cattivi, le dicono signora passate a col Rosso 200 euro, tre punti sulla patente e la vecchina non lo fa più". Se sono bravi dicono "ma capiamo la situazione eccetera, cara vecchina, guardi, lasci il figlio, il nipote, torni a casa, le prossime volte stia più attenta" e finita lì. La giustizia digitale, che ha un attrito enorme con l'analogico, io non smetterò mai di denunciare questa problematica, non fa niente di tutto questo. Dopo un mese ti arrivano 30 multe perché tu per 30 volte hai fatto la stessa roba, senza nessuna considerazione. Se forse quando inizieremo a mettere delle intelligenze artificiali dietro ai semafori T-Red addestrate non solo col codice della strada ma anche con il libro cuore o robe del genere, può darsi che inizieremo a tirarci fuori da questo pozzo di disperazione. Perché non può essere altro che un pozzo di disperazione che arriva da questo tipo di interazioni. Capisco che siano casi estremi e casi isolati, ma sono solo, secondo me, un sintomo di un male che sarà sempre più frequente man mano che ci affidiamo sempre più a servizi stretti e digitali per decidere come dobbiamo vivere e quanto dobbiamo stare in riga. Sì, ma in realtà neanche così estremi. In realtà noi di queste cose ne parlavamo già due o tre anni fa quando parlavamo dei primi large language model che provavano ad essere applicati nel mondo della giustizia e ci dicevamo "Ok, ma il giudice è anche un essere umano e il giudicatore la legge uguale per tutti". Però c'è sempre quel minimo di componente umano, quel minimo di empatia che in alcuni casi può e viene, ed è giusto che sia applicata per il bene della società, perché non sempre la pena, che ne dicano soprattutto i governi in Italia, non è sempre una questione di pena, quindi puoi dare la pena più lunga del mondo, però non è detto che sia la cosa migliore per la società. Certo. Anzi, dico che non sono casi estremi perché poi tornando al discorso delle multe, letteralmente, se tu non sai che magari quella che stai commettendo in quel momento è un'infrazione e la fai per 12 volte nel corso di 12 giorni, perché magari la mattina vai al lavoro, poi ti arriva la multa, ok, dopo non la fai più, però nel frattempo l'hai fatta 12 volte che per 200 errotti euro sono 2400 euro, quasi 3000 euro. Sì, sì, creando poi anche il paradosso che diceva Franco prima, che per sperare, stiamo costruendo una struttura che per recuperare umanità dobbiamo sperare nell'intelligenza artificiale sul libro cuore. Sì, ma poi dobbiamo sperare, il problema è sempre quello di incentivi, no? È lo stesso motivo per cui a abbonarti o a aprire una linea telefonica basta un clic su internet e per disdirla devi mandare 13 raccomandate in triplice copia autoindicata dal notaio e robe del genere. Cioè, qual è l'interesse di chi sviluppa una tecnologia e di chi la mette a disposizione? È ovvio che se tu fai un sistema digitale perfetto, ma veramente perfetto, è perfetto nel cogliere l'infrazione, ma è perfetto anche nel notificartela immediatamente. Allora, in un sistema futuro, immaginifico, eccetera, dobbiamo pensare che tu passi col rosso e immediatamente il telefonino inizia a farti bip bip, diventa tutto rosso, fermati, ti dice "ti abbiamo cunzato, sei passato col rosso, schiaccia qui e paga con Apple Pay, Google Pay la tua multa, ti togliamo tre punti, non farlo mai più". Ecco, quello sarebbe a livello del poliziotto cattivo. Ma nel momento in cui vengono sviluppate queste cose servono investimenti, gli investimenti, ovviamente i soldi sono limitati e quindi cosa succede? Che si investe per creare un sistema che sia più ottimizzato possibile per beccare più possibile gente e fare cassa, ma l'ottimizzazione in termini di rispettare l'essere umano, notificarlo immediatamente, dargli la possibilità di appello e robe del genere non viene mai presa in considerazione. E quindi è uno sviluppo per efficienza digitale indirizzata in maniera simmetrica, indirizzata in maniera da rendere facile la contravvenzione e difficile la difesa e anche solo semplicemente la consapevolezza e il poter fare in modo di non prendere la multa. E' questo il problema, perché certo che il digitale è perfetto, ma il digitale non è mai perfetto perché è sviluppato dagli uomini, è pagato dagli uomini e gli uomini non vogliono pagare per tutto, vogliono pagare per quello che conviene a loro. Punto. Vabbè. Abbiamo ancora qualche cosina. Il ritorno di moda delle cassette. E' bellissima questa cosa. Ci piacerebbe tantissimo, ma non succederà mai. Però un uomo può sempre sognare. Forse il documentario, quello su Harry, come si chiama, "Mixed by Harry", ha fatto tornare questo tipo di velleità. No, ma in realtà è un fenomeno che comunque c'è anche negli Stati Uniti. Oggi se voi andate su Bandcamp, tanti artisti indipendenti pubblicano una versione, una versione a quantità di quantitativi limitata in audio cassetta. Non è il ritorno delle audio cassette come è stato poi il ritorno dei vinili. Oggi stanno aprendo negozi di musica di vinili. Nelle mie zone ne sono aperti almeno un paio. Quindi non siamo lì e i dati lo mostrano che non siamo lì e probabilmente non lo saremmo mai. Ci sono delle comunità molto verticali. Se andate su Reddit, tanto per nominarne uno, c'è Cassette Culture, se non sbaglio si chiama, dove si riuniscono questi appassionati. E dove ovviamente io ho buttato dei soldi con degli hobby di cui non avevo assolutamente bisogno. Questo è molto poco, quindi ho comprato un Walkman dell'Aiwa che ancora non sono riuscito a riparare. Hai fatto malissimo. Hai fatto malissimo e capirai presto perché. Ecco, ho comprato non dico quanti lettori di musica a sette che ho di là, di cui uno ho provato, ho cambiato correttamente gli elastici, però c'è qualche perdita di corrente da qualche parola. Non ce l'avevi più nessuno in casa? Anzi mi correggo, tu hai mai avuto un lettore di musica a sette? Adesso non è che sono così giovane. Sei giovane Michele, sei giovane. No, no, le cassette le ho avute e facevo anche le cassettine. Però ad esempio la cosa che ho scoperto è che innanzitutto le cassette si possono anche sentire discretamente bene perché prendendo un lettore un po' più vecchio di quelli della mia generazione degli anni 90, dove già c'era la qualunque, può essere un ascolto anche piacevole. Però è interessante ad esempio conoscere cose che non sapevo esistessero, ossia che non tutte le cassette sono uguali, che c'era il tipo 1, il tipo 2. Quella al cromocobalto, quella al ferro, al molybdenum. Oppure anche le varie tipologie di dolby che sono uscite negli anni. Comunque sono cose interessanti da conoscere. Il signor Dolby è diventato ricco con quello lì. La Dolby che oggi fa i sistemi Dolby per il surround, per l'audio spaziale, ha iniziato con quello. Siccome sulle cassette puoi codificare un segnale audio con un intervallo dinamico molto limitato, ma analogico, intervallo dinamico limitato vuol dire differenza tra il suono di volume, tra il suono più basso che si riesce a registrare e quello più alto, più forte, che si riesce a registrare senza distorsione. Questo intervallo è molto ridotto nella cassette rispetto al vinile che era lo standard di allora. Allora il signor Dolby ha detto "nel momento in cui noi registriremo il suono sulla cassetta applichiamo una compressione dinamica e un'equalizzazione anche, ma quello è un altro discorso, e nei riproduttori inseriamo un circuito che faccia l'operazione esattamente opposta, cioè facciamo un'espansione dinamica e un'equalizzazione al contrario per togliere le frequenze che avevamo aggiunto in eccesso. E in quella maniera lì dovrebbe restituire l'intervallo dinamico originario e quindi permettere di ascoltare con un intervallo dinamico superiore a quello che la cassetta supporterebbe. Lo avrei detto proprio così. E' molto affascinante. Poi le cassette venivano utilizzate anche per altri, per i giochi. Commodore 64 aveva le cassette, non i dischi, non i floppy, poi ha avuto anche i floppy eccetera. No, poi c'è un motivo per cui stanno tornando un po' in voga adesso, perché con tutto il genere della lo-fi vengono utilizzate poi anche dai creatori per fare dei campionamenti. Il tema della lo-fi è proprio quello della lo-fidelity e quindi vengono usati dagli artisti come se fosse un filtro Instagram sulle loro creazioni. E se cercate su YouTube ci sono quelli che ad esempio fanno la stessa cosa sull'audio ma utilizzando le VHS, che modificano i registratori VHS per riprodurre dell'audio, che è un altro rabbit hole. Non credo che interesserò mai, spero, però è interessante vedere questi video, c'è chi lo fa. Ultima cosa, visto che vi abbiamo spaventato la settimana scorsa su come si può invadere la vostra privacy semplicemente trasformando un router wifi in una macchina fotografica, ebbene, nuovi modi per spiarvi e per estrarre dati e violare la privacy, questi ricercatori hanno trovato il modo di estrarre l'audio dalle foto con sistemi machine learning fondamentalmente da delle foto statiche e da video senza audio riescono a estrarre i suoni che erano in sottofondo e spesso a ricostruire anche il parlato, che è una cosa terrificante. Poi viene fatto ricostruendo l'oscillazione dell'ottica di stabilizzazione. Esatto, la foto statica in realtà non è mai statica perché oramai i nostri smartphone fanno queste foto, fanno più foto in sequenza e poi le mescolano con l'intelligenza artificiale o addirittura fanno la live photo per cui fanno un mini video eccetera, oppure anche dal video muto e fondamentalmente quello che chiamiamo stabilizzatore ottico è un sistema che fa vibrare la lente che mette a fuoco la luce, l'immagine della fotocamera a seconda delle vibrazioni che ha la mano che tiene il telefono, ma è talmente sensibile alle vibrazioni questo sistema che anche le vibrazioni dell'audio imprimono una informazione sull'immagine e sul video e andando a estrarre queste micro micro micro micro vibrazioni riescono a ricostruire la roba. Ma andiamo a raccontare anche il signor Kevin Fu come ci è arrivato. Sinceramente se io mi chiamassi Kevin Fu e avessi un figlio non potrei non chiamarlo Kung. Ok e lui praticamente l'idea di questa tecnologia è arrivata guardando un episodio di Fringe che è una serie, è vero, di Fringe, dei fondamentali di digitale ovviamente, in cui il team delle FBI estraeva un audio da un pannello di vetro sciolto. Non mi ricordo l'episodio quindi sto leggendo dall'articolo. Al tempo un amico di Fu, non so se era un amico di Fu, comunque qualcuno ha scritto "no è una ridicola pseudoscienza, una tecnica ridicola" e Fu ha detto "hold my beer". E ha detto "no, io non ci sto". E quindi nel 2023 è uscito questa tecnologia. Al grido "il mio laboratorio è specializzato nell'impossibile". Perfetto e domani sarà miliardario grazie ai soldi dell'NSA e di tutti i servizi segreti possibili immaginabili che su una tecnologia del genere credo, per una tecnologia del genere credo farebbero carte false. Ma sai cosa vuol dire una tecnologia del genere? Poi qui sono annunci, non sappiamo quanto nel dettaglio funziona, quelli che sono i ma, quelli che sono i se eccetera, ma una tecnologia del genere sufficientemente funzionante vuol dire non solo che d'ora in avanti puoi andare a estrarre delle informazioni dalle foto, ma vuol dire che puoi prendere anche una marea di archivi di roba del passato. Se servono le foto con lo stabilizzatore ottico e i video con lo stabilizzatore ottico, metti degli ultimi dieci anni, quant'è che si usano i stabilizzatori ottici? 15 anni. E puoi andare a recuperare delle informazioni da 15 anni fa, magari risolvere dei crimini, portare delle prove, scagionare dei condannati o trovare delle spie, dei traditori. Sono delle robe veramente da mega film di fantascienza. Ricostruire tutte le bestemmie delle foto all'autovero. Ovviamente. Oppure finalmente scopriremo cosa dice Bill Murray a Scarlett Johansson alla Fosse in Translation. È possibile, è possibile. Va bene, direi che si è fatta una certa e non vi lasciamo certo senza i Gingili del giorno. Signore e signori, i Gingili del giorno. Gingili del giorno, i regali dei digitaliani per i digitaliani. A fine trasmissione, le voci digitali selezionano per voi hardware, software, letteratura, qualsiasi cosa che abbia colpito la loro curiosità o stravolto la loro esistenza. Ovviamente qualsiasi sfumatura nel mezzo va bene, piuttosto a patto che sia roba di attinenza digitaliana. Vediamo, Giulio, dai, cominci a tu. Ma allora, visto che abbiamo parlato di certi GPT, della Vision, delle future applicazioni in cui si citava anche la possibilità di interagire con le proprie capacità di pollice verde, in realtà c'è qualcosa di molto simile che già funziona molto bene che si chiama Plantin, che consiglio a tutti quelli che hanno anche soltanto una pianticina in casa per testarne la tecnologia, perché di fatto è un'app che permette attraverso l'identificazione con una fotografia di capire la tipologia di pianta che si sta identificando, dare tutta una serie di consigli quindi su come poterla gestire, ma anche andare a lavorare sull'identificazione in realtà aumentata dell'ambiente in cui si è posizionata la pianta per definire l'intensità della luce, se è corretta o non è corretta, andare a lavorare anche sul singolo dettaglio di una specifica malattia e qualora il risultato non sia abbastanza soddisfacente andare anche a consultare un esperto botanico che può andare a darti dei consigli specifici, avere un rapporto diretto con te per entrare nel merito della questione. Devo dire, sulle poche piante che abbiamo messo in casa nuova, le sto cominciando a testare, funziona veramente molto bene e dà un po' un'idea delle potenzialità anche future di ChatPPT. Plantin, gratuita, con qualche funzione di antenna a pagamento, consiglio a tutti provarla. Ma la pianta deve essere viva per funzionare o funziona anche sulle piante? Dipende come si è stato addestrato al modello, io devo dire che quelli della generazione precedente tipo PlantSnap li ho provati a lungo e non mi hanno dato delle grandi soddisfazioni. Sì, inquadrando il fiore nel dettaglio, eccetera, sì, mi hanno permesso di riconoscere dei fiori piuttosto che degli altri, eccetera, ma quando si trattava di andare a riprendere alberi grossi e a distinguere un faggio da un oleandro, che ne so, non ho mai avuto dei risultati soddisfacenti, anzi mi dava delle cose… questo potrebbe essere un limone oppure un pioppo, dici, va beh… Però, appunto, queste robe qui vanno avanti, ogni generazione fa sempre più robe, addirittura l'abbiamo visto inserito dentro ChatGPT4, immagino che si arriverà ad avere degli strumenti veramente efficienti. Grazie Giulio, proviamo anche questo. Michele, dai! Allora, Gingillo, onestamente è molto verticale per pochi, per chi però utilizza Notion, la piattaforma di, chiamiamola, per prendere note, ma in realtà, va beh, è molto più complesso di così, insomma, chi la usa potrebbe utilizzare questo Gingillo che si chiama NotForms, in pratica permette di creare dei form di inserimento di dati che hanno poi come back-end, quindi depositano poi i dati nel database di Notion. Ripeto, il 99% delle persone che ci stanno ascoltando dice "ma che sta dicendo questo?", però per quell'1% può essere una cosa molto utile, quindi molto banalmente io le mie finanze le gestisco tramite dei fogli su Notion e quindi se vado a prendere il caffè utilizzo NotForms come schermata, come interfaccia per fare l'input di cosa ho comprato, quando, a che ora, oppure può essere utilizzato anche come si fa con Google Forms, quindi se dovete fare dei sondaggini potete utilizzare quello come front-end. C'è la versione gratuita che ovviamente ha dei limiti, se invece siete dei super pro c'è la versione a pagamento e basta, lo trovate su NotForms. om. Dovrò una volta o l'altra venire da te e mi fai vedere tutti i modi in cui utilizzi Notion perché mi hai sempre colpito come una roba molto molto potente, molto plasmabile alle esigenze che uno può avere, però forse un po' complicata nella curva di apprendimento eccetera. Sì, è una di quelle cose dove spendi tre ore a fare una paginetta del Menga che potresti fare in maniera molto più semplice. Però poi se quella paginetta poi la riutilizzi anche solo una volta al mese per i prossimi trent'anni, c'hai guadagnato un fracco di tempo, se invece la usi una volta e poi mai più è un po' diverso. E noi geek siamo specialisti spesso per optare più sulla seconda che la prima, ma ci sta. L'ultimo gingilo di oggi, quello che fa preoccupare Michele che ha comprato un mucchio di mangia-cassette è The Tape Roller, questa ditta che si chiama Dirt Tapes, che si occupa proprio di distribuire, di cavalcare l'onda di questi romantici che vogliono ritirare fuori l'utilizzo delle musicasette hanno oltre che creato un negozio online per trovare cassette di tutti i tipi, hanno fatto realizzare il loro mangianastri, come si chiamava una volta, il loro wall, il loro riproduttore di cassette portatili, molto stiloso, molto bello, fatto in plastica trasparente, così vedete anche tutte le meccaniche interne eccetera, e potete ordinarlo e comprarlo per soli 48,99 euro. Ve lo metto insieme agli altri Gingili del Giorno, lo trovate nella notte della puntata su digitalia. m/692 E da Vinciglia dei Giorni saluti finali con le raccomandazioni che sono sempre le stesse, se vi va lasciate una recensione da qualche parte, tipo su Apple Podcast, quelle servono veramente sempre tantissimo, ci fate veramente un piacere, ovviamente contribuite al podcast se potete, Time Talent and Treasure, quindi il treasure è solo uno degli elementi in realtà, ci date una mano col value for value, con Satisfay, con Paypal, se volete mandarci del materiale, se volete mandarci un messaggio, una critica o una qualche informazione, se ci volete mandare degli articoli ci sono le sezioni su Slack dove prendiamo a piene mani articoli suggeriti dai nostri ascoltatori per discutere in puntata e soprattutto consigliate digitali ai vostri amici, portate le orecchiette fresche, cioè portate le orecchie dei vostri amici e amiche protodigitaliani e noi cerchiamo di farvi fare bella figura. Direi che per questa 692 è tutto, dall'Emi Studio Liguria 1 di Sanremo un saluto da Franco Solerio, dallo studio di Milano un ciao da Michele Di Maio e un saluto anche da Giulio Cupini dei Castelli Romani. Ci sentiamo la settimana prossima con una nuova puntata di Digitalia.

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