Blurry
Logo Digitalia

Prossima diretta
Lunedì 29 Aprile alle 20:50

Google sempre più ostile verso gli ad blockers. Musk manda i CEO delle aziende inserzioniste a quel paese. Informazione online e conflitto israelo-palestinese. Gospel l’AI di guerra. Ebook con DRM open. In arrivo la serie TV di Fallout. Queste e molte altre le notizie tech commentate nella puntata di questa settimana.

Digitalia.fm
Digitalia #701 - Intelligenze Artificiali Sbronze

Digitalia #701 - Intelligenze Artificiali Sbronze

Hello hello settimana del 4 dicembre 2023 e l'onli manda tutti a quel paese Google Chrome contro gli ad blockers gli LLM hanno le perdite ma anche fotografia, ebook, invidia queste molto altre scaletta per un'ora e mezza dedicata alla notizia quella digitale all'italiana. Dall'emissorio virgolio 1 di Sanremo qui è Franco Solerio. Dallo studio cittadino di Avellino Massimo De Santo. E dallo studio di Milano Città Studi Francesco Facconi Eccoli qui bentornati buongiorno cari digitaliani bentornati all'ascolto di Digitalia e buonasera ai miei colleghi. Oggi mi hai acceso il canale vero? Mi hai sentito? No sei tu? Non lo sapremo mai. Che avete combinato? C'eri anche tu, eravamo in 5, non ti ricordo? Sì sì mi ricordo. Alzheimer qui galoppa caro professore. Però erano belle le puntate in 5 diciamo no? Facconi c'è rimasto sotta botta impressionato, gli è piaciuto proprio. E lui più gente c'è più fa casino, se lui è sempre così è sempre così. Ma è giusto. E' per le ammucchiate grandi Facconi. Bene bene cominciamo bene. Vabbè ogni tanto la faremo dai una puntata in 5. E certo che ogni tanto la faremo ma ci vogliono le occasioni giuste perché le puntate quelle normali quelle un po' più seriose finisce che tutti vogliono dire loro su ogni argomento si riesce a parlare di due cose e si fa il giro. Però per le celebrazioni per le cose particolari ci può stare. Poi Francesco aveva inventato una formula no? Che è quella dei tre preparati e due che non sanno una mazza delle notizie a settimana. Cioè vuol dire che tre in più del solito devono studiare questa è la differenza. Funziona bellissimo funziona. Uno è sereno non sai niente tranquillo. Due fanno gli ignari che quindi chiedono gli approfonditi ma questo è successo perché ma questo è vero e gli altri cercano. Ma sei proprio sicuro? C'è una volta non fai rispondere. Ok allora oggi cominciamo con le guerre dei browser. Oh ci voleva è dal 95 che non sentivamo la parola guerra dei browser. Si ma questa è la guerra dei browser non tra di loro ma contro i poveri utenti. C'è una povera azienda buona che non vuole essere cattiva e non fa mai la cattiva diciamolo. La povera Google che sta dando un po' una guerra agli adblocker da tanti fronti. Da una parte YouTube che ne abbiamo già parlato dall'altra parte si le mallingue vociferano che anche con Chrome stia facendo un po' di cosine. Qual è il problema che sta uscendo il manifesto v3? Il manifesto è quello che permette fondamentalmente la gestione delle estensioni e tutte le API ad uso interno del browser. La nuova versione depreca cioè rende inutilizzabile una vecchia funzione che permette in modo molto agile a chi filtra i contenuti tipicamente i produttori di adblocker ma non sono solo loro di gestire i contenuti che filtrano e passano con delle nuove regole in parte limitate per cui non se ne possono fare più di un tot diciamo per performance del browser e tutto quanto però le mallingue pensano in modo diverso e soprattutto questa nuova versione impedisce questo è un trucco interessante l'aggiornamento dei dati da internet e quindi per fare un aggiornamento all'estensione bisogna passare per lo store di Google Chrome e quindi l'approvazione e quindi l'approvazione ora l'approvazione comporta un lag per la sicurezza un po' di tempo per controllare la sicurezza perché non si esegua codici da remoto sono tutte cose estremamente interessanti legittime qual è il problema è che la corsa fra gli adblocker e gli adder quindi quelli che fanno pubblicità è una corsa gatto e il topo quindi esce un nuovo c'è un sito modifica le sue regole di pubblicità e l'adblocker cerca di bloccarle poi allora le rimodifica le riblocca se fra il tempo di modifica dell'adblocker deve passare necessariamente non mezza giornata una giornata ma un giorno due giorni una settimana chissà quanto sarà il tempo di approvazione finale e chiaramente la guerra è persa in partenza quindi senza renderli illegali senza renderli inutilizzabili sono inutilizzabili è ovviamente un braccio di ferro io sono sono molto sono deluso un po da queste aziende che si comportano così ma c'è poco c'è poco alla fine dei conti da essere delusi nel senso l'operazione di guadagnare una posizione dominante magari con atteggiamenti apparentemente proutente e poi chiudere baracche burattine e cercare di spremere è la base del concetto dell'incittificazione di cui parliamo da mesi alla fine dei conti però piacerebbe qualche volta vedere qualche cosa di diverso per carità il mercato è fluido io non so se tutto questo poi coinvolga tutta la base chromium e quindi tutti i browser basati sullo stesso engine sullo stesso motore oppure solo la declinazione ma allora quello che sappiamo è che mozilla non è basata su chromium ma comunque ha importato lo standard manifest v3 per essere compatibile chiaramente senza alcune limitazioni quindi supporto alle pia e supporto a tutte queste nuove cose ma non ha messo né il limite alle azioni che un plugin può aggiungere un'estensione può aggiungere al browser e ne questo divieto di esecuzione di codice remoto proprio per permettere l'aggiornamento delle applicazioni quindi l'uso di poi tutte le altre cose interessanti che hanno fatto perché questa questo set di api questa di funzione è molto ampio non è che è come dire è solo fatto per quello bisogna seguirlo alla lettera ci sono altri modi di implementarlo e mozilla ha dato una strada mozilla è comunque un browser molto interessante che nella mia esperienza sto iniziando a vedere nell'ambito di sviluppatori sempre più utilizzato rispetto a chrome che una volta era abbastanza lo standard nel mondo dei geek quindi però non è quello che fa non è quello ancora no no però il chrome è iniziato proprio così ascolta mi ascolta il problema oggi non è più solo l'interazione o la bilancia dei pesi tra utente e browser ma c'è di mezzo la comunità degli sviluppatori di adblocker è ovvio che se il peso massimo chrome va verso un certo tipo di attività un certo tipo di azioni non è che immediatamente i produttori di adblocker dicono ai loro utenti vabbè dai migrate tutti su firefox che continuiamo a sviluppare per quello eccetera no continuano a cercare di portare le loro applicazioni di adblock per le nuove versioni di google chrome che però saranno un po più limitate saranno più pesanti per fare le stesse cose dovranno utilizzare più cicli macchina dovranno utilizzare degli stratagemmi più complicati con maggiore possibilità di falsi positivi falsi negativi e quindi tutto questo si riflette su non l'abbandono di chrome come si meriterebbe google quando si comporta in questa maniera ma verso un'esperienza meno piacevole da parte degli utenti e questo è quello che non ci sia anche una deriva un impulso a cercare soluzioni alternative non sono messi non credo che non credo che ci sia sufficiente massa critica altrove questo è il senso dovrebbe essere così scema google da fare una cosa così impenetrabile che gli adblocker smettono di esistere per chrome e allora quella massa di utenti che ricordiamo sono ben lontani da essere una maggioranza che sanno che possono installare un adblocker che vogliono installare un adblocker e che per il momento sono stati una massa critica sufficiente dal punto di vista economico per sostenere lo sviluppo degli adblocker vadano tutti verso un altro browser tutti quelli ovviamente non tutti gli utenti di internet che usano google chrome perché lo sappiamo bene la maggior parte degli adblocker non sanno neanche che cosa di cosa si tratti. Chi lo sa proprio perchè è abbastanza una nicchia come stiamo descrivendo magari c'è una maggiore sensibilità alla ricerca di soluzioni alternative. Comunque l'ennesimo è l'ennesima dimostrazione che c'è una che oggi sul mercato il conflitto è quello per buona pace per buona pace del povero Carlo Marx il conflitto non è più un conflitto di classe tra poveri e ricchi tra classi sociali alti e classi sociali basse il conflitto è sempre di più tra corporazioni tra multinazionali e poveri utenti. L'incittificazione è la fine del periodo d'oro in cui sembrava che potesse essere soldi facili investimenti facili servizi gratis ci cerchiamo di far funzionare una pubblicità poco invasiva e kumbaya è bello per tutti. Nel momento delle vacche magre viene fuori veramente quello che è il conflitto del nuovo millennio e che è appunto questa questa questa questa questo grosso sbilanciamento e lo sbilanciamento che patite tutte le volte che vi obbligano a firmare un eula che non avete nessuna possibilità di capire quali diritti state cedendo quali diritti avete. Non abbiamo possibilità di discutere anche capendo. L'ennesima è l'ennesima dimostrazione che questo mondo va come avevano pensato William Gibson da William Gibson in avanti a questo tipo. Finivano bene le cose, mi sembra di ricordare un pochino. Sempre molto molto bene. Molto bene erano e vissero felici e contenti la classica frase alla fine. E intanto Musk li manda tutti a quel paese. Cosa è successo? C'è uno che combatte la spada al tratto? Esattamente quello nel senso che è stato intervistato e ammetto che perlomeno da noi in generale non arrivano molto queste interviste pubbliche di Musk ma secondo me sono qualcosa che sta succedendo negli Stati Uniti perché ne vedo sempre di più e ha proprio detto a un certo punto un intervistatore che gli chiedeva ma cosa ne pensi del fatto che la Disney e altri abbiano iniziato a non. Non solo cosa ne pensi, che cosa gli dici? Che cosa gli dici? E lui ha dato un'indicazione geografica. Ha proprio introdotto il discorso con il tuo viaggio in Israele sembra proprio un voler fare ammenda nei confronti di quelle accuse che ti venivano rivolte di appoggiare tesi antisemite, di avere un social network amichevole nei confronti di queste tesi e di abbracciarle tu stesso. Che cosa vuoi dire al CEO di Disney e a tutti gli altri che hanno deciso di ritirare la pubblicità dalla tua piattaforma? E Musk ha risposto. "Tanto amore" no, gli ha dato un'indicazione di direzione. Ha detto possono andare a fare dell'auto amore. Lo specifico però. Ha detto "go fuck yourself" e l'ha ripetuto tre o quattro volte con un momento. Dando anche un nome, attenzione, salutando Bob. Sì, sì, ma era ovvio. Bob Iger. Facciamo un attimo di contesto. La situazione era uno di quei summit, si chiama Dealbook Summit, organizzato da New York Times, che succede tutti gli anni ed è uno di quegli eventi molto corporate appunto, dove intervengono sia come spettatori e poi vengono intervistati a turno i più importanti, quelli scelti che hanno, sia delle varie aziende più grosse o più in vista nel momento negli Stati Uniti. E potete immaginarvelo come un ambito molto corretto, formale, molto corporate safe, brand safe, esattamente quello che vi potete aspettare da una riunione di un team che lavora in una multinazionale o un board di un consiglio di amministrazione di una multinazionale, un ambiente molto assettico, con delle dichiarazioni sempre molto pesate e molto formati. Motivo per il quale quando l'intervistatore, chi era l'intervistatore? Era un giornalista, vediamo se lo recupero, adesso non lo recupero, gli ha chiesto appunto questo e ha detto, cosa gli direbbe? Non possono andare, ma ha detto direttamente "go fuck yourself, andate a farvi fottere" e l'ha ripetuto tre volte, lasciando completamente senza parole l'intervistatore. Ha un significato tutto questo? Ha un significato importante? Sì. Vediamo qual è il significato importante che ci vuoi suggerire? Il significato importante è che X oggi non fa parte di quel mondo corporate. Lui con questa presa di posizione ha rimarcato fortemente che lui non c'entra niente, prende le distanze con quel tipo di mondo assettico, molto brand safe, molto corretto, molto tutto no, anche quando ci vogliamo mandare a fanculo ci mandiamo i regali di Natale, ci facciamo i complimenti eccetera. Ha fatto nel suo modo sbragato e molto particolare, ha posto le distanze tra sé, la sua compagnia che non è più una compagnia quotata in borsa e credo che questa sia la differenza fondamentale, e tutto quello che è il mondo corporate che fa del brand safe il punto fermo. Perché poi il discorso qual è? Il discorso non è come siete bravi voi che siete tutti per la difesa del popolo ebraico, che siete tutti per l'attenzione ai contenuti d'odio eccetera. No, il discorso l'ha buttato, il concetto del discorso è voi fate tutti santerellini perché voi avete il discorso della brand safety, avete bisogno di un certo tipo di atteggiamento e avete le mani legate e io non voglio avere le mani legate con quello che sto creando. Che poi ci riesca, che non ci riesca, che sia un caprone che fa "eh possiamo andare a tutto". Ma il significato non è il carrozziere che tira un insulto, una bestemmia sul tram o perché si è data una martellata al dito e non sa che cosa dire, è una presa di posizione molto forte. No, questo lo capisco e lo condivido, certamente la dinamica di come sono andate le cose, il modo in cui appunto c'è questa questa intervista in quel contesto chiaramente va nella direzione che dice. Lui tra l'altro ha anche sottolineato, io ho visto un altro post su twitter, sì una statistica, una statistica che non so però a quel punto da dove potesse venire fuori, che praticamente faceva una specie di percentuale dei post sui diversi social con contenuto antisemita e in cui veniva fuori che su tiktok piuttosto che, ma mi sfugge il terzo, c'era una percentuale molto superiore. Tiktok, Instagram e X. Una ricerca che è stata fatta su 1300 americani sotto i 30 anni da Generation Lab. E quindi lui sostanzialmente diceva ma perché a questo punto togliete gli investimenti da me ma li lasciate su queste altre piattaforme. Quindi c'è una specie di come dire di conflitto poi specifico nei confronti di Musk. E il conflitto è proprio quello. Ma la domanda è perché? Perché lui vuole mantenere questa? No no ok però al netto di questo comunque consideriamo, facciamo l'esercizio di considerare Musk ancora una persona intelligente. Dare, cioè dare un'indicazione così forte per carità fa parte del suo personaggio. Però a un investitore, cioè un investitore, un cliente, essendo che finora X vive di abbonamenti non so quanto siano la parte del fatturato e di pubblicità, ecco dire a Disney vai a quel paese dopo che già Apple un giorno sì un giorno no si toglie e poi torna poi ritoglie. E già questo ti fa pensare, ti fa capire quella che è la. Esatto. Il desiderio il desiderio di non essere più una pubblicità. Lui oggi sta rimarcando che X non è un posto dove mettere pubblicità, ma X è un posto dove fare comunicazione, dove ci sono le notizie, dove c'è la verità, dove il pubblico, il popolo se vogliamo utilizzare un termine da rivoluzione francese, dove il popolo può trovare l'informazione vera. E c'è un conflitto in atto che è enorme, che è enorme oggi, tra Twitter, tra X e quello che è tutta la comunicazione generale che è prettamente corporate. C'è un. forse ve l'ho messo. Linkin Park ha fatto un bel intervento video dove ha spiegato molto bene. Oggi purtroppo il giornalismo non è più sostenuto da delle grandi famiglie imprenditoriali che posseggono i giornali, dettano la loro linea imprenditoriale, la loro linea editoriale e fanno delle informazioni. Oggi i giornali se li sono mangiati le corporazioni, le aziende, le multinazionali. Per cui oggi il giornalismo è corporate e non andrà mai contro quelle che sono le aziende, le corporazioni, le multinazionali. Sarà sempre allineato, tradendo completamente quello che dovrebbe essere il compito del giornalista. Perché il giornalista oggi è proprio essere. fare le pulci al sistema, fare le pulci all'establishment. Oggi l'establishment, quali sono le entità più potenti sulla terra? Gli stati, alcuni stati, ma soprattutto i multinazionali. I giornalisti dovrebbero essere quelli che fanno le pulci al potere ai multinazionali. Ma siccome i giornalisti sono i dipendenti delle multinazionali stesse, c'è un cortocircuito mediatico che è terrificante. E Twitter vuole cercare, e Musk vuole cercare di mettere X in mezzo a questa crepa, allargare questa crepa per porre al mondo X come salvatore delle notizie, salvatore del posto dove ci possono essere notizie libere, indipendenti, eccetera. E quindi non si difende da quel tipo di attacchi, anzi da una parte cerca di pararli. Dice vado a parlare con Netanyahu, vado a parlare con il governo israeliano e far vedere che faccio le cose. Dall'altra però quando mi dicono eh però le aziende non investono più di te, le multinazionali non investono più da te, lui che cosa dice? No tornate da me, vedete che sono bravo, ho fatto paci con Netanyahu. No, dice andate a cagare, non ho bisogno di voi, sarete voi a venirmi a implorare perché io sarò dove la gente va a cercare le notizie, perché io faccio così e la gente capirà che il posto dove i giornalisti sono liberi di pubblicare, di scrivere e le persone di commentare è Twitter e non è il sito del New York Times o Apple News o Google News o cose del genere. E' una bella scommessa. E' una bella scommessa ma lui è l'uomo delle scommesse forti, alcune le perde, alcune le perde, alcune le vince, ma lui è fatto così e se leggiamo la sua storia è fatta di questo tipo di scommessa. D'altra parte uno che era miliardario per aver venduto Paypal e ha investito tutto rischiando di rimanere sull'astrico per fondare Tesla e ha reinvestito tutto per fondare SpaceX. E' ovvio che è uno che è così, è un mezzo a Sperger che cerca le forti emozioni e vuole sfidare l'establishment in tanti in tanti versi. Da genio visionario che lo consideravamo un po' di tempo fa poi passato a pazzo totale adesso stiamo tornando verso genio pazzo visionario. Che differenza c'è? Hai mai visto un genio che non fosse un pazzo visionario? No no, infatti quello che dico è. Per quanta parte della sua vita Steve Jobs è stato considerato un coglione, un cretino, un pazzo, uno che trattava male la gente, uno che ha creato una Apple che era enorme, potentissima e che poi è andata a gambe all'aria e per il suo carattere ha distrutto tutto eccetera. Quelli che sono tristi che è morto oppresso dicono troppo poco. Comunque è una bella scompigliata di carte, sarà interessante da vedere. Certo la sopravvivenza di una struttura come X, che io continuerò a chiamare Twitter, non so perché. Mi chiedo la povera Linda Iaccarino cosa ha pensato in quel momento. Dico è difficile, è una sfida importante perché bisogna trovare il modo. Poi questo appello alla libertà di parola va poi accompagnato con dei meccanismi che consentono alla struttura di sopravvivere. La sfida è lì, ma avendo raccolto una roba che stava sprofondando e andando a gambe all'aria, ha trovato il modo suo, il modo più Elon Muskoso che ci potesse essere per fare una roba del genere. Poi mi sbaglierò, quella è tutta la mia ricostruzione. Perché? Mi rifiuto di pensare che Elon Musk butti via il denaro, la reputazione e cosa per una follia. Può essere una follia anche questa, ma è una follia lucida, ha un disegno dietro, non è una roba che si fuma una canna e in trip decide come impostare la sua cosa. Ha un'idea e per tanti versi ci sbilancia e sbilancia molti perché quest'idea non è chiara e probabilmente cambia anche nella sua mente via via che va avanti. Però che ci sia questo contrasto è innegabile. Se vogliamo parlare di distorsione delle notizie, mondo eccetera, ho iniziato a aprire ogni tanto Al Jazeera e a seguire su X account che mandano da gazze d'intorno, la maggior parte medici e chirurghi che operano da quelle parti e che poi twittano o che xano come volete le loro esperienze, oltre a rendere le mie giornate particolarmente più angoscianti che non è che sia proprio contento, ma tra quello e quello che pubblica Al Jazeera ti fa rendere conto quanto il tutto il discorso invece in occidente si è estremamente anestetizzato. Leggere oggi una pagina web del Corriere della Sera, di Repubblica, anche del tanto osannato Post o del New York Times, fa veramente male. Fa veramente veramente male. Si vedono delle immagini e dei racconti che sinceramente sono assolutamente raccapriccianti, cose che nella nostra esperienza di tutte le guerre che abbiamo vissuto, super mega documentate dall'invasione dell'Ucraina in avanti, robe così forti in termini di massacri di popolazione civile, di bambini sfregiati morti e cose eccetera, non si vedevano. E quanto i nostri media lo considerino come un qualche cosa che succede sullo sfondo, come fosse una roba proprio dietro, lontano e che non c'entra, è veramente è veramente avvilente. Ma più che altro c'è una specie di cappa di anestetizzazione che viene in qualche maniera come dire veicolata dal modo in cui queste informazioni vengono vengono vengono messe, vengono distribuite, vengono messe in pubblico ed è una riflessione. Perché? Perché in qualche maniera appunto è come se noi avessimo con questa grande quantità di informazioni, di immagini, in realtà è come se comunque ci fosse un tentativo di dire vabbè sono cose che stanno succedendo altrove. No perché l'Ucraina è successa, l'Ucraina è successa negli ultimi mesi, non è una roba così lontana, ma l'Ucraina ce l'avevamo. No non nel tempo, non nel tempo, l'Ucraina ce l'avevamo dietro casa. Vai a vedere la distanza di Chieve, vai a vedere la distanza estesa di Gaza, cioè geograficamente non è che ci sia. Culturalmente l'Ucraina era parte di noi. Tu lo spieghi solo con una questione di vicinanza culturale. Beh la vicinanza culturale fa molto. No ma cosa? Perché a me sono molto vicine le due realtà. Eh ma sui media non sono di vicine per niente, sui media non sono vicine per niente. L'Ucraina ce l'abbiamo avuta in casa tutti i giorni e continuiamo ad avercela finché non. No. Abbiamo avuto le raccolte fondi, fai questa telefonata, manda il messaggino durante il festival di Sanremo perché devi mandare un euro ai popoli, ai poveri bambini dell'Ucraina. Per carità, ci mancherebbe che sono rimasti senza casa perché il cattivo Putin le invasi eccetera. Qui abbiamo 7. 00 bambini morti nel giro di un mese, 7. 00 bambini, bambini morti nel giro di un mese e nessuno che ne parla e nessuno che alza un dito. Io lì ci sono, secondo me ci sono due. Una la spiegazione, quella dei complottisti. Però aspetta Franco, non sono molto d'accordo con te su questa immagine, anzi a me sembra che nel periodo, nell'ultimo mese appunto l'Ucraina è sparita in secondo piano. L'Ucraina è sparita? E' venuta fuori tutto il Medio Oriente, tutta la zona, tutto il discorso. E' venuto fuori Medio Oriente? E' venuto fuori il Medio Oriente? Max, apri il sito del Corriere della Sera. Ma io li apro tutti i giorni il sito del Corriere della Sera. E ce l'ho davanti, ce l'ho davanti. Chiesto giudizio per lo youtuber Matteo Di Pietro, in segui ha ucciso i ladri, ha sparato ai ladri e è stato condannato. Studenti ha coltellato al collo, l'Argentina lo sfacio, Forza Italia dopo raduni sovranisti, bolletta del gas, cresce l'insenso di insicurezza, l'hamburger che fa affondare Biden, i genitori di Turretta, Omar Confalonieri, morta dopo l'intervento di Rinoplastica, Hermes l'erede lascia 10,4 miliardi, Vincenza Misano. Sto leggendo la pagina del Corriere della Sera. Perdonami, io apro il Corriere della Sera tutte le mattine, ti assicuro, le prime pagine del Corriere della Sera da un mese a questa parte e non solo le prime pagine, anche le pagine successive portano tutti i resoconti della guerra di Gaza. Leggiamo delle destinie del Corriere della Sera molto diverse. Tu leggi il Corriere del Cartaccio. No, io leggo il Cartaccio, il giornale. Il Cartaccio in digitale, Franco legge il sito online che sono due redazioni effettivamente diverse. Sono due redazioni differenti, io il digitale del Corriere della Sera non lo guardo perché guardo il Corriere, guardo il giornale. Non mi esprimo sul Corriere della Sera a Cartaccio, non lo compro da mille anni. Ti sto parlando del sito del Corriere della Sera, se vuoi apro il post che parla del primo articolo dai territori Ucraini occupati si scappa ancora, il Giappone c'è un problema di aggressioni di orsi, la banca mondiale continua, c'è stato un solo Frank Zappa, non mi era resa conto che la gente non lo sapesse, Billy Eilish dopo aver fatto coming out, tutti vogliono Shoei Otani, il fenomeno giapponese del baseball, il 5 dicembre sciopero di medici e infermieri, una piccola svolta nel processo dell'omicidio di Giulio Reseni. Quando c'è un articolo su quello che succede alla striscia di Gaza è generalmente visto dal punto di vista… primo articolo e unico articolo praticamente, sulla cosa l'esercito israeliano contro i tunnel di Hamas, vediamo se vado giù e ne trovo un altro, Israele ha cominciato a invadere anche il sud della striscia di Gaza, articoli su quello che è il punto di vista di chi ha perso la famiglia, di chi ha perso la casa, di chi ha perso un braccio, di chi ha perso tutto, non ce n'è neanche uno, in tutta la prima pagina del post, il post lo consideriamo come un qualche cosa di indipendente, un faro eccetera, c'è una anestetizzazione totale. Mi stai facendo vedere però una grande, devo riportarti, questa pure è un'osservazione importante, devo dirti che sui giornali, sui quotidiani che io infatti, anche attraverso Morning che poi come sai è una produzione del post, segue principalmente i quotidiani diciamo cartacei e per esempio su Repubblica ogni giorno c'è un articolo di Sami al-Hayrami che è l'unico corrispondente che sta lì nella striscia di Gaza e ti posso assicurare che gli articoli. Spiegami quale è questa, spiegami perché questa differenza tra l'online e il cartaceo. Sicuramente è una riflessione che dovremmo fare. Se apro il sito di Repubblica che mi citi tu in questo momento. L'ho guardato anch'io. In questo momento l'ho guardato anch'io. Allora abbiamo secondo me toccato il punto clou, cioè qua abbiamo una differenza, il cartaceo e l'online sappiamo che in buone parti, in grande maggioranza dei giornali sono due redazioni diverse e in molti casi sono anche prodotti diversi con target diciamo anche culturali, probabilmente diversi, è interessante vedere come comunque il contenuto notiamo. Stiamo solo notando una cosa, scorrendo le pagine e descrivendo quello che vediamo quindi nessun discorso più ancora. Confesso questa lettura che hai fatto, è impressionante questa discrezia, questa differenza. Ora mi chiedo quali siano, ed è questa invece una questione sociale da cui chiedersi, quanti leggono le homepage e quanti invece vanno a leggere? Sui cartacei non voglio parlare, non voglio approfondire, approfondirò questa settimana comprandole. Ma io qui apro un sito che mi mostra le prime pagine dei quotidiani nazionali oggi, sul Corriere della Sera c'è Salvini all'attacco dell'UE, la Libecciata, qui ce n'è un'altra, e vedi articoli che parlano specificamente della situazione delle popolazioni palestinesi nella striscia di Gaza. Domani compro e poi ne parliamo, oggi se volete parliamo del digitale che è una roba imbarazzante, assolutamente imbarazzante. Il contrasto tra quello che leggi, tra quello che è presente e quello che puoi leggere andando ad aprire al Jazira, che avrà il punto di vista assolutamente opposto, ci mancherebbe eccetera, è formidabile. Io lo imputavo a una sensibilità a quello di prima, al discorso del brand safe, possiamo essere complottisti, dire che grandi capitali immessi in queste aziende spesso arrivano da investitori, da banche che sono in mano a Goldman Sachs, e quindi non devono urtare un certo tipo di sensibilità filoebraica, per non dire sionista, questo può essere il punto di vista più estremo. Quello più dolce può essere che queste aziende, nel loro volere apparire per forza brand safe, per non dovere esporre, per non dovere mai dire a nessuno "go fuck yourself come fai Elon Musk" eccetera, devono stare attenti a non urtare la sensibilità, per colpa di quello stronzo maledetto di Adolf Hitler, si può dire che Adolf Hitler era uno stronzo maledetto, e tutto quello che ha fatto, oggi c'è una enorme sensibilità, enorme giustamente per quelle che sono state le sofferenze del popolo ebraico indotte dal nazismo e da quello che c'è stato nel secolo scorso, e ci mancherebbe. Ma siccome un certo tipo di comunicazione, che è comunicazione corporate anche questa, è tutta orientata nell'educare il popolo a bianco e nero, buoni contro cattivi, sono gli americani buoni e gli indiani erano cattivi eccetera, oggi far capire la sfumatura che qualche volta, anche da parte di quelli che sono i discendenti di quel popolo ebraico e in particolare del loro governo, possono essere commessi degli atti atroci, che possono essere paragonati a un'operazione di pulizia razziale, che è quello che è, perché addirittura in documenti, discorsi e interviste ad altri ufficiali del governo israeliano, si è parlato addirittura di pulizia etnica, su un discorso corporate sterilizzato non può apparire. Perché? Perché per il pubblico dire qualsiasi cosa contro il popolo ebraico o il governo ebraico è facilmente attaccabile e tacciabile di antisemitismo. Questo può essere la seconda spiegazione, ce n'è una terza, ditemela voi, quella che volete, però è un'osservazione inconfutabile questa, io una spiegazione non riesco a trovare, un'altra spiegazione non riesco a trovare. Questa osservazione ultima che hai fatto io la trovo molto convincente, perché il fatto che appunto il nostro mondo occidentale, quello che è in qualche maniera comunque cresciuto nel dopoguerra, nell'alveo dell'influenza degli Stati Uniti, vive questo complesso di colpa, dai diciamo così, nei confronti del popolo ebraico per la storia che ben conosciamo appunto del nazismo e di tutto quello che è successo. Io ho incontrato e ho conosciuto personalmente in tempi molto meno critici di questi diversi palestinesi che hanno sempre sottolineato quest'aspetto, che la loro storia, che la loro sofferenza, che quello che vivevano in termini di occupazione e di oppressione da parte di Israele erano in qualche maniera completamente filtrati nel mondo occidentale, quindi questo effetto sicuramente è possibile che ci sia. Mi sorprende davvero rispetto alla mia personale dieta mediatica che è fatta fondamentalmente della lettura dei quotidiani, nella loro versione digitale, ma non dei siti, diciamo la versione cartacea disponibile in digitale, e mi sorprende davvero questa discresia, perché devo dirti sui quotidiani non nella maniera eclatante, ma una maggiore presenza di questa, diciamo comunque quantomeno di una domanda un po' più seria su quello che sta succedendo lì e su quanto sia veramente complicatissimo trovare un equilibrio tra le due parti. Può darsi che come dice Francesco ci sia una maggiore attenzione perché le redazioni sono diverse e soprattutto perché i giornalisti sono diversi, probabilmente sono dei giornalisti più ricco, magari meno giovani e con un atteggiamento meno, come dire, il bianco e il nero eccetera, più propensi a cercare di capire, poi attenzione non fate la guerra digitalia antisemita o robe del genere, perché siamo i primi, Hamas, a distanziare il concetto, le sofferenze del popolo palestinese rispetto alle atrocità di Hamas eccetera, che sicuramente hanno un appoggio all'interno delle cose, ma i capi di Hamas se ne stanno in Qatar, dove vanno a fare le trattative per gli ostaggi eccetera, in Qatar perché i capi di Hamas sono lì seduti sulle loro sacche di miliardi che gli arrivano dai paesi che hanno sempre avuto piacere che ci fosse un certo livello di conflitto in quella zona, prima di tutto nel passato, almeno oggi non lo sappiamo ma possiamo pensarci, in passato i nostri amici arabi con cui spesso i nostri politici vanno a sfrucugliarsi e con cui spesso le nostre società sportive negli ultimi anni fanno affari d'oro e dove andiamo a fare i mondiali di calcio e robe del genere, ci siamo invischiati da dentro, sarà lontano, ci sembrerà lontano o ce lo vorranno tenere lontano psicologicamente, ma ci siamo invischiati lì dentro da mille anni col Medio Oriente e vabbè, si potrebbe fare una discursione, però qui voleva essere più un'analisi appunto del panorama digitale e anche qui delle distorsioni della comunicazione, sì veramente avvilente. Se vogliamo una visione invece un articolo un po' più digitaliano eccetera quello che fa paura è come quel teatro di guerra sia il teatro dove stanno provando veramente l'intelligenza artificiale applicata ad ammazzare le persone. Hai letto Francesco questo articolo? Mostroso anche il nome che hanno dato anche a questo sistema, a questo gospel, il vangelo, in realtà è dato addirittura nella versione ebraica, fondamentalmente è una divisione dell'esercito delle forze di difesa israeliane che però dichiaratamente fanno uso di sistemi AI per cercare di costruire la posizione di bersagli, bersagli grazie a intercettazioni, immagini satellitari e quant'altro. I numeri fanno veramente impressione perché pare che in questo periodo… Cioè è un AI che dice butta la bomba qui se vuoi massimizzare le possibilità di beccare un grosso numero di quelli che… E soprattutto lì c'è qualcuno che ha a che fare con Gaza, poi che quello sia un palazzo di 15 piani abitato… Che ha a che fare con Hamas. Con Hamas, scusami, errore mio. Lì c'è qualcuno che ha a che fare con Hamas che poi se una persona su 200 in un unico palazzo, questo è un problema che l'intelligenza artificiale non si impone. E' ancora più ghiacciante perché c'è anche una specie di correlazione con tentativo di fare la minimizzazione dei danni collaterali. E le cose che mi hanno veramente impressionato sono due, da una parte questo numero dice che in questo periodo sta indicando un centinaio di obiettivi al giorno, di cui almeno la metà comunque vengono seguiti, quindi bombardati, distrutti. E poi nell'articolo del Guardian a un certo punto c'è una foto che mostra come sia chirurgico, e perdonatemi le virgolette per chi non potesse vederlo ma le sentite quando dico "chirurgico" questo attacco, c'è una mappa di una zona di Gaza prima, il 10 ottobre e dopo, quindi il 21 ottobre, praticamente totalmente rasa al suolo. Quindi o veramente lì abitavano solo persone di Hamas o questo concetto di chirurgico probabilmente… Però la riflessione rispetto a quello che era appunto l'Incipit, cioè la correlazione col tecnologico, è una cosa che poi ovviamente più volte avevamo paventato e che sta diventando vera, e cioè che questi strumenti… No, no, è vera, non è che sta diventando vera, ormai vediamo le foto. Ok, ok, ma fino alla settimana scorsa sentivamo i discorsi dei Summit che dicevano "sì, dobbiamo porre un freno, prima che qualcuno inizi a utilizzarli sul teatro di guerra per decidere chi uccidere e chi no, dobbiamo pensare bene se mettere la moratoria". Qualcuno ha iniziato a dire la settimana scorsa uno di questi Summit "ma forse dobbiamo aspettare un momentino e cosa". Oggi vediamo che sta succedendo e che nessuno nella comunità internazionale dice "oh, Israele, oh, Netanyahu, che cacchio stai facendo? Non abbiamo ancora finito di discutere se queste cose…" e tu stai utilizzando già questi sistemi per decidere chi ammazzare chi no, anzi neanche chi ammazzare chi no, dove buttare la bomba che poi beccherà colpevoli e innocenti. Siamo di nuovo… E anche la definizione di colpevole qua è qualsiasi livello di affiliazione, anche questa è qualcosa che colpisce, non sono solo i pezzi grossi diciamo, ma a tutti i livelli, quindi è un risultato estremamente… È inutile sperare che ci sia, come dire, appunto una moratoria nel senso… La riflessione è un po' più complicata di così, ma comunque senza voler essere cinici, occorrerebbe che la comunità internazionale trovasse un qualche modo perché sia conveniente non fare queste cose nel senso più generale del termine, altrimenti qualcuno che trova l'occasione, il generale che vuole sperimentare la bomba e quello che vuole far vedere che lei ha il consente… Ma Max, per essere conveniente non usarla ci vuole una presa di posizione forte, le armi e l'intelligenza artificiale sono al di fuori delle convenzioni, convenzioni EG, evra, convenzioni armi eccetera e chi le usa è un criminale di guerra e chi vinca o che perda verrà arrestato e verrà processato da un tribunale come viene fatto per i criminali di guerra, è questo che non c'è la volontà, non c'è la volontà ovviamente di nuovo non dalla parte dei popoli, non da parte di Max, di Franco, del palestinese o della persona comune del notaio o del bidello israeliano, no, non c'è la volontà di chi sta là su in cima, di chi comanda, di chi vende, di chi fa commercio, di chi muove capitali, è quello il problema. Sì non c'è una contropartita in questo momento come era stato con l'atomica, che a un certo punto avendola avuta quasi tutti, si sapeva che chiunque l'avesse lanciata da un certo punto in poi questo bilanciamento, ma l'atomica sempre perché si sono spaventati tutti, si sono spaventati tutti e ecco manca ancora per fortuna, non sto dicendo che ci vuole, manca un momento di enorme spavento anche se mi sembra vedendo le foto che qualcuno ce l'abbia oggi quello spavento e per oltre, sai che cosa ha cambiato la corsa all'arma atomica? The Day After, vai a leggere l'articolo su wikipedia su The Day After che è uscito come un b-movie prodotto solo per la televisione e neanche per il cinema, è stato buttato lì così in prima serata se non ricordo male da ABC, seguito da un dibattito di qualcuno importante adesso non mi ricordo più sulle effettive realtà del pericolo atomico eccetera, quello lì è stato secondo molti il momento in cui l'occidente ha preso conoscenza della distruzione, della mutually assured destruction, cioè della consapevolezza che la guerra non avrebbe avuto vincitore. Questa consapevolezza per quello che riguarda le armi AI non ce l'abbiamo, non ce l'abbiamo neanche noi. Anzi quello che sta passando è l'idea contraria che usare l'intelligenza artificiale, noi che è poi esattamente quello che dicevamo di quest'articolo, gli israeliani stanno utilizzando l'intelligenza artificiale pensando che o almeno spacciando l'idea che in questo modo l'intervento è chirurgico, che tu fai meno danni. Questo è pericolosissimo. E questo è il pericolo vero che stiamo vivendo adesso. Abbiamo bisogno di una The Day After dell'intelligenza artificiale. Ma no, non ne avremmo bisogno. Vorrei che imparassimo prima, possibilmente. Ma prima vuol dire un film, un'altra cosa eccetera. Anche se Max con il suo Skynet può dire "ne abbiamo già visti" eccetera. Ma penso che… Sembrava troppo fantascientifico. E ancora, sembra ancora troppo fantascientifico. Alla fine dei conti chat gpt non te lo vedi come qualcosa di capace di distruggere l'umanità. Nonostante le immagini di clip della puntata scorsa. Che probabilmente è il The Day After dell'intelligenza artificiale, il nostro clip gpt. Ci sta. Effettivamente. Va bene, noi i nostri sponsor non interessa che essere accostati ad argomenti brand safe, ci lasciano parlare di quello che vogliamo, basta che poi li ringraziamo. E questa settimana, come tante volte, dobbiamo ringraziare Squarespace, sistema integrato all-in-one dove individui, imprenditori e business possono trovare la soluzione ideale a qualsiasi necessità di pubblicare un sito internet. Un sito che li aiuti a distinguersi e ad avere successo online. Squarespace è facile da usare, non ci sono plug-in da installare, le varie funzionalità si aggiungono trascinando dal pannello di controllo alle vostre pagine i vari elementi. Immagini, gallerie, portfolio, player audio, video, mappe. Si posiziona tutto con un clic del mouse e si posiziona tutto col fluid engine che è un sistema di design e impaginazione di nuova generazione esclusivo di Squarespace e che ci permette di spostare facilmente tutti i contenuti nel loro posto dove li vedranno esattamente i visitatori del nostro sito. Si comincia con un template di livello professionale e poi si personalizza ogni dettaglio con il drag and drop nella maniera più semplice e intuitiva. E poi con Squarespace possiamo anche vendere. Perché? Perché è adattissimo a fare negozi online. Squarespace mette a disposizione strumenti per la realizzazione online come carrello, inventario, lista della spesa, preferiti, checkout, carta di credito, pagamenti. Tant'è che Squarespace è utilizzato da centinaia di migliaia di negozi in tutto il mondo. Con Squarespace trovi tutto integrato compresi i sistemi di gestione dei pagamenti, carta di credito, Paypal, Apple Pay, Google Pay. Poi se avete dei problemi, se non riuscite a fare qualche cosa c'è il supporto utente 24 ore 24, 7 giorni su 7, che risponde direttamente da un ufficio Squarespace. La porta accanto degli sviluppatori, niente call center in giro per il mondo. Qualsiasi cosa, qualsiasi problema abbiate, se il tizio che vi risponde non sa rispondervi e non lo fa guardando un prestampato o chiedendo la chat GPT, apre la porta, apre l'ufficio a fianco e va a chiedere a chi veramente sviluppa il sistema. Provatelo. Provatelo gratis, tanti digitaliani l'hanno fatto e tanti ci hanno scritto che sono rimasti stupiti, meravigliati e soprattutto che hanno trovato uno strumento utile quando dovevano sviluppare in poco tempo, con poca fatica, un sito di apparenza professionale, magari per qualcun altro che glielo ha chiesto, provatelo andando su squarespace. om/digitalia. Attivate la vostra trial gratuita senza mettere la carta di credito, così quando finisce la trial non avete sorprese. Se l'avete abbandonato, se avete deciso in questo momento non vi serve, intanto l'avete conosciuto, lo mettete lì. Non avete nessun addebito, nessun impegno eccetera. Potete riprenderlo mesi o anni dopo, senza nessun acconto. Quando lo riprendete, se decidete che fa per voi, e succede a molti, ve lo assicuro, in quel momento metterete la carta di credito ma metterete anche il vostro codice coupon che è, guarda un po' che sorpresa, DIGITALIA, che dà diritto ai digitaliani al 10% di sconto sul costo del primo acquisto. Che sia un anno di sito internet o che sia un nome di dominio, che è l'altra categoria merceologica che Squarespace tratta, col codice coupon DIGITALIA avete diritto al 10% di sconto. Grazie a Squarespace per aver sponsorizzato anche questa puntata di DIGITALIA. Allora, cosa sono questa storia degli LLM con le perdite? Poveri i piccoli, sono piccoli ancora. Si distraggono, intanto dicono cose che non dovrebbero. Due storie abbastanza parallele. Il primo, forse addirittura tre, due in OpenAI e una in Amazon. Allora il primo è che Amazon, vabbè, ha lanciato Q, il nuovo chatbot ad uso Enterprise, fondamentalmente, Q un nome derivato anche da James Bond, non so se vi ricordate il personaggio che dava tutti i vari gadgettini alla spia. Ah, Q era il professore che inventava i gadget in James Bond. Esatto, quindi James Bond, 2007 aveva bisogno e Q gli dava tutto. C'è anche un ben più preoccupante, se stiamo in materia di intelligenza artificiale e robe del genere, un ben più preoccupante Q nel Star Trek The Next Generation. Quello sì, che potrebbe cambiare il destino dell'universo. E' parecchio più preoccupante, era una specie di Dio Q. Era un personaggio proveniente da un'altra dimensione con poteri praticamente divini a tutti gli effetti. Ed era la nemesi di Picardo. Inizia la serie Star Trek The Next Generation, la prima puntata comincia con Q che vuole fare il processo all'umanità. Fantastico, urgere watch di The Next Generation. Assolutamente. Comunque esce questo Q nome dedicato a un sacco di cose diverse. Primo punto interessante è che iniziano a scendere i prezzi, questo giusto perché è la competition, quindi si aggiunge. La compet. La competition? La competition? Vai, vai dal meglio, non può che non lo dire voi. E' come la compilation. La concorrenzializzazione, la concorrenza. Allora, la concorrenza si fa un pochino interessante, quindi da circa 30 dollari autentica siamo a 20 e fra un po' diventerà che lo regalano con uno show. Speriamo perché, anzi, temo di no per altri motivi. Comunque hanno questi. Probabilmente che i dipendenti di Amazon che hanno iniziato a sperimentarlo hanno scoperto che ha delle allucinazioni importanti e lascia soprattutto. Dimentica ogni tanto che non può dire certe cose, quindi inizia a parlare soprattutto dei vari modelli. Quindi più che un'allucinazione è un ubriaco, è uno stato di ubriachezza. Esatto, perché non so se molesto. Dice cose false o che non dovrebbe dire, quindi devi decidere se quello che dite è falso o quale è il segreto. Dai, l'allucinazione è una cosa. No, non mescoliamo sostanze diverse. Un conto sono gli allucinogeni, un conto è l'alcol. Qui sono sono intelligenze artificiali sbronze. Esatto, bravissimo. Segnalo subito sulla colonna "adibita all'uopo". Nel frattempo, altri due lichetini, altri due perdite che arrivano da casa OpenAI. La prima è un attacco curioso che è stato fatto nei confronti di CGPT, ovvero, anche qua, mi chiedo come abbiano potuto i ricercatori mettersi a dirgli "ripetimi all'infinito la parola poem o la parola company o altre parole singole" e il risultato è che CGPT, dopo aver ripetuto un po' di volte la parola, si stufa e inizia a sparare cose a caso e a dire, non so, il numero di telefono del CEO di un'azienda. Ma allora è veramente intelligente, dai, perché appunto. Le email di uno studio legale negli Stati Uniti. La rivolta di Rino Banfi. La rivolta è una tortura praticamente, perché è una tortura psicologica, vuol dire ripetere all'infinito una parola. La cosa bella è che, appunto, per riuscire a sapere il numero di telefono prima di mandarglielo a un mass di trovare quale parola ripetere centomila volte, in modo tale che prima o poi. No, ce devo provare, questo è il vero test di Turing. L'AI che si ribella a questi compiti ripetitivi vuol dire che è veramente intelligente, che ha preso conoscenza. Però, la cosa interessante è che su una decina di migliaia di test che hanno fatto, sono riusciti a trovare parecchi megabyte di informazioni sensibili che non avrebbero potuto uscire. Si sono resi conto di quanti alberi hanno bruciato. Indirizzi bitcoin. Tra l'altro è bellissimo vedere pezzi di poesia, compleanni, nomi, link social media, vabbè. Indirizzi bitcoin, quindi qualcosa di estremamente moderno. Numeri di fax. Perché i numeri di fax? Quelli sono quelli di Aruba, del Nick per mandare il dominio. t. Vedi che sono ubriaco. D'altra parte l'ubriaco che cosa fa? Dice cose a sproposito, si inventa le cose e si pisce addosso. Ci troviamo, ci stiamo. Infine, perché non potevamo andare questo, sapete che non abbiamo parlato così tanto comunque, che nei giorni scorsi prima che successe il casino era stato lanciato questa serie di novità da Sam Altman di OpenAI, fra cui anche lo store, come dire allora, la poter creare dei GPT, infatti chiamati GPT's al plurale, cioè delle versioni personalizzate che si fanno fondamentalmente dando una serie di prompt e delle istruzioni, dei contenuti a ChargeGPT che poi così fa in modo di creare un nuovo ChargeGPT abituato, istruito per parlare di un determinato argomento. Ok? Il problema è che anche lì se interroghi questi GPT plurali, poi ti raccontano quello con cui sono stati costruiti e te lo spifferano per bene e molte volte chi ha costruito questi modelli e resi pubblici ha usato magari dati personali, informazioni sui salari di dipendenti, cose varie, tutte informazioni che se sai come chiedere, GPT è lì pronto a restituirti, quindi è un ubriaco chiacchierone. Ricordami di non addestrare mai un'intelligenza artificiale con tutte le risposte ai miei esami perché sennò prima o poi gli studenti troverebbero il modo di violare la sicurezza. In realtà il modello di business principale che finora emerge è proprio quello, è quello proprio di affidare. Cioè quello di violare la sicurezza? No, di affidare tutti i tuoi dati. Ragazzi, perché investono dentro questi affari qui, Microsoft, Google? E' ovvio che la visione non è quella, no? Microsoft perché mette due miliardi di dollari di investimento, poi la maggior parte in termini di risorse computazionali, ma vabbè, dentro OpenAI per fare un chatbot, per fare veramente quello. L'idea è quella di rafforzare la loro posizione della loro piattaforma di Cloud, di Azure. Oggi le mucche da mungere per le grosse aziende sono quelle. Tu metti su Azure tutti i tuoi dati aziendali come fai già con Office 365 o come fai con Google, come si chiama Google Office, Google quello che è, eccetera. Google Workplace. Ecco, e noi ti mettiamo a disposizione, sempre che gira su Azure, eccetera, un LLM che è in grado di prendere tutti i dati della tua azienda, che sia il tuo modello di business, tutti i tuoi dati di vendita, tutte le tue riunioni, tutto quello che è, e mettere a disposizione tua, del tuo board, dei tuoi director, dei tuoi dipendenti, di tutto, un sistema intelligente che è in grado di aiutarti a lavorare. E ovviamente nel momento in cui hai messo tutti i tuoi dati lì dentro sei ancora più ostaggio di prima, perché non è che poi tutti quei dati con cui hai stato aziendato dici "ah vabbè adesso migro su un altro, faccio il porting verso l'intelligenza artificiale Open, che mi metta a disposizione Devol o Franco Soleri o cosa". No, quello può essere, è chiaramente reso complicato, però è certo che fornire questi servizi integrati è un di più, non a caso, Microsoft lo dirende all'interno di Office e di Windows, cioè te li trovi già dentro. Due miliardi, non è un di più, è il loro modello di business del futuro, Franz, non è un di più. Ma due miliardi sono noccioline, dai. Due miliardi vuol dire è quello che loro pensano di vendere domani. Sono gli spicci per il caffè, dai. Se ci pensi effettivamente comunque sì, si regge il modello. E' quello il modello, va bene. Fino a quando non faranno il leakage di qualcosa che proprio non dovevano totalmente, tipo i dati di un cliente, e lì saranno… È quello che fa un po' preoccupare, certo, proprio quello. Questa è una notizia, ma dai. L'influencer di tecnologia! La influencer! L'influencerà, giusto? No dai, però, però, ecco, vabbè. Diccelo, diccelo, diccelo. Allora, Franz dice la notizia e poi Max ci dice il "vabbè perché". Qual era, no, no, Max, Max, qual era la prima regola del primo internet? Che quando conoscevi una bella ragazza su internet, qual era l'unica certezza che avevi? Che era un uomo con la barba e il cappello in testa. Perfetto, e questo è esattamente quello che è successo. C'è questa… E' quello che volevo dire, c'ho, vabbè. Esatto, siamo tornati agli anni '90. Tutto sommato, sei dietro uno schermo, chi te lo dice? C'è questa Giulia… Qual è la sorpresa? Così come ci sono delle donne che riescono a fare benissimo la parte degli uomini che hanno impersonato… Pensate solo nella letteratura, quante scrittrici si sono dovute fingere scrittori perché, appunto, nella nostra società patriarcale questa cosa riusciva meglio, qui il contrario, nella nuova società l'influencer, donna, alle spalle ci aveva un uomo. Allora, c'è Giulia, detta anche Coding Unicorn su Instagram. Giulia, Giulia, alla transbrasiliana sono Giulia. Giulia, che è una programmatrice che dà consigli tecnologici sempre con la messa in piega e questo è rigoroso, c'ha il suo Mac, fra l'altro noto oggi che effettivamente hai milline che si continuano a girare avanti e indietro e questo potrebbe non essere un bel senso, che è sempre lì con il suo computer in posti strani con meravigliose e che dà consigli. Peccato che appunto in realtà si scopre che tutto questo non è una lei. Dietro c'è Aranzulla. No, Aranzulla no, piuttosto. Non è Aranzulla, ma è l'Aranzulla di, non so, di Dev Eternity, tale Edwards, Seawolves, non so neanche di dove sia questo personaggio che però è uno che fa conferenze, fa conferenze di programmazione e lui ha detto sì, però se metto la mia faccia evidentemente non sarà così attraente. Ma oggi, scusa, oggi dobbiamo essere tutti, dobbiamo pagare la Netflix tax, la fluidità è uomo-donna, donna-uomo, tutto insieme, eccetera. E che problema c'è se dietro l'influencer donna c'è un uomo? C'è da dire che questo personaggio aveva anche messo nella sua conferenza anche delle spicheresse, troviamo il modo femminile, dobbiamo essere inclusivi, che però sono sparite un po' all'ultimo minuto, no? E bisogna essere inclusivi Max, bisogna dirlo che è una spichera, non lo so, c'è uno spichero e una spichera. Comunque, e anche qua, da quando è successo questo caso, lui avrebbe detto che che male ho fatto a far fingermi donna per attirare più persone, insomma pare che tutto questo mondo di donne tech non sia, perlomeno nel caso di The Eternity, veritiero, magari ce ne sono. Cosa è la verità? Eh mamma, questa è una citazione evangelica, Doc non ti riconosco più, eh, non ti riconosco più. Dai, va, ringraziamo un po' i nostri produttori esecutivi. Doc Pilato. Doc Pilato? No, Doc Pelato al massimo. Anche. E chi saranno i produttori esecutivi? Sono i nostri amati, amatissimi ascoltatori che decidono di, che decidono, che capiscono che Digitalia non può andare avanti con questi ritmi senza un minimo di retribuzione economica, sia per rientrare dei costi, sia per avere quel minimo di gratificazione, mica lavoro, nessuno di noi ha mai lasciato lavoro e detto facciamo Digitalia a tempo pieno, ma quel minimo di gratificazione che ci permette di andare avanti e di trattare questo, di considerare questo che stiamo facendo, questo che voi state ascoltando, non come un hobby, non come un divertimento, non come una cosa che si può fare una settimana sì e una settimana no perché poi si va in vacanza, perché poi non ne ho voglia, c'ho l'aperitivo eccetera, ma un impegno esattamente come un lavoro e credo che la qualità del prodotto sia in termini di argomenti, sia in termini di qualità audio, sia in termini di puntualità, non possa che essere, che non si possa che essere d'accordo, che cerchiamo di mantenere appunto una qualità degna di un prodotto professionale, noi per le opinioni ognuno può essere d'accordo e l'abbiamo sempre detto, noi vogliamo più provocare riflessioni vostre e magari cercare di tirare fuori degli argomenti più estremi o delle interpretazioni più estreme per aiutare, per stimolare il pensiero e le opinioni di ognuno e siamo aperti alle opinioni di tutti, ma la qualità del prodotto è una cosa per noi fondamentale, esattamente come quella che esce da un lavoro, da un primo lavoro, ebbene tutto questo per dire che questo lavoro non si paga direttamente come una traia gratuita di software, vi distribuiamo gratis il prodotto e vi chiediamo il vostro onore, che cosa vi dice nel momento in cui vi chiediamo se Digitalia entra a far parte della vostra routine settimanale di dare qualcosa in cambio, non chiediamo neanche una cifra fissa, ognuno secondo le sue disponibilità, il proprio cuore, il proprio sentimento, la propria generosità, noi in cambio continuiamo a lavorare per voi e vi ringraziamo in trasmissione, adesso Max vi ringrazio a tutti e poi io vi dico a chi è nuovo da queste parti, come si fa velocissimo. Grazie a tutti, è fatta. Ah grazie Max, perfetto, no ma tu mi hai dato un elenco, com'è sto story? Produttori 701, cominciamo con i nostri value for value streamer, 21 million men, Paolo Bernardini, F. Trava, Michele Damilano, Brain Repo, Pavlo, Anonymous, Capitan Harlock, Nicola Gabriele del Popolo, Fiorenzo Pilla, Mitici, seguono i Boost, Anonymous, Arzi 300 Satoshi, Arzigocolo 444, ma soprattutto un messaggino commovente, virgola Max. Max effettivamente io non ho mai raccolto così tanti complimenti per una puntata di Digitalia come dopo la tua poesia della settimana scorsa. E non posso che esserne lieto per i nostri produttori e per tutti gli ascoltatori di Digitalia. Nicola Gabriele del Popolo fa mille Satoshi con un Boost, seguito da Cagrinda e Giulio, o Giulio, non so come si pronuncerà questo, che aggiunge, Giulio, Giulio, giusto, è vero, è scritto in maniera un po' impropria, ma aggiunge anche il solito, un messaggino, questa volta bellissimo, auguri per il traguardo delle settecento candeline. Eh, grazie Giulio, grazie a tutti. Oh, c'è anche la torta, eh? C'è anche la torta, c'è anche la torta, la mangiamo dopo. Ci sono i nostri perpetual executive producer, ormai una presenza costante ed eterna nelle donazioni digitaliane, Emanuele Zavatta e Davide Tinti con la donazione singola da un euro e Nicola Gabriele del Popolo con quella da 2,01 centesimi di euro. Che dire, perpetual, sempre con noi, sempre con noi nel nostri pensieri, nei nostri cuori. Grazie. Donazione ricorrente da un euro al mese di Andrea Cascarpellini, scusatemi. Donazione singola da due euro di Giuseppe Benedetti e poi donazioni ricorrenti da tre euro al mese di Nicola Bisceglie, Dani Manzini, Riccardo Peruzzini, Roberto Esposito, Diego Venturin, Paolo Boschetti, Matteo Faccio, Michele Olivieri, Cristian Fabiani, Alex Ordine, Davide Foglierini, Antonio Turdo, Federico Bruno, Simone Pignatti e Danilo Sia. Mitici, grandissimi. Donazione singola da 3,21 centesimi di euro di Elisa Emaldi e Marco Crosa. Grande. Se mi è permessa una battuta, questa è una donazione di coppia più che una donazione singola. Proseguiamo con una donazione singola da quattro euro di Maurizio Verrone. Grazie Maurizio. E altrettanto quattro euro donazione singola di Marcello Grillo. Donazioni ricorrenti da cinque euro al mese Adriano Guarino, Mirto Tondini, Stefano Augusto Innocenti, Roberto Tarzia o Tarsia, Matteo Molinari, Michele Coiro, Cristian Lamarca. Grandissimi, grazie. Donazione singola da cinque euro di Daniele Corsi e Cristian Toso e Vito Palumbo. Vito, mitici. Vito dice "complimenti per il gran lavoro che fate, offrite un contributo insostituibile per comprendere in modo significativo le dinamiche del mondo digitale, un bagno di consapevolezza ogni settimana in ottica geek e immerso in un intrattenimento godibile". Eh grazie davvero. Che mega recensione. Grazie. Io ho sbagliato tastino ma va bene. Grazie Vito. Mauro Francesco Marco Zambianchi ci fa una donazione singola da 5,32 euro che evidentemente piace perché seguita da altre due donazioni singole da 5,32 euro di Flavio Castro e Fabrizio Galli Verti che aggiunge "grazie ragazzi siete una sicurezza, prof de santo, summo paeta, buone feste". Grazie. Il summo paeta mi pare un po' esagerato, grazie mille. Maxi 5,32 ha una spiegazione. Evidentemente ha una spiegazione logica. Te la spiego io. Sono 5 euro più le spese di commissione di Paypal che quando tu scegli 5 euro Paypal dice "ma vuoi pagare tu le commissioni invece che farle pagare a Digitalia?" Se il nostro ascoltatore mette sì sono esattamente 5,32 quindi è spiegato il motivo per cui ricorrono pagamenti da 5,32. Adesso preparatevi perché c'è un'escalation. Entriamo nella zona grandi produttori. Cominciamo con Maurizio Galluzzo, Tre Trattini e Stefania Vanzulli che danno 10 euro a testa, due donazioni ricorrenti, quelle di Maurizio e Tre Trattini e una donazione singola, quella di Stefania. Però c'era l'escalation. Donazioni singole da 11, 12, 15, 30 euro da Fabrizio Bianchi, 11 euro, Ivan Vallicelli, 12, Georg Wenter, ci ho provato, 15 euro con un messaggino "complimenti per il podcast più informativo e divertente molto probabilmente di tutto il mondo". Grazie Giorgio. E infine la donazione singola da 30 euro di Samuele Bertollo che oltre a concludere l'escalation lo incorona anche il lead executive producer della volt puntata. Samuele, Georg, Ivan, tutti quanti, grazie di cuore, grazie per la vostra generosità. Per chi vuole diventare produttore esecutivo, Paypal, Bitcoin, bonifico bincario, SatisPay, pagamento on chain Bitcoin oppure le app dedicate al podcasting 2. . Se volete le metodi vecchie andate su digitalia. m, sì il sito è vecchio, non ci sono ancora quelle nuove, ma trovate tutti i modi per. Oppure se avete un'applicazione podcasting 2. compatibile le trovate su newpodcastapps. om Beh, automaticamente quelle. Nel momento in cui ascoltate un podcast che abilita queste funzioni vi propone, vi chiede se volete contribuire con lo streaming o one shot con un boost. Grazie ancora di cuore a chi si è preso la briga di darci un po' di aiuto economico per portare avanti questa piccola cosa, queste 701 puntate. A proposito, Max, davvero, ti stanno arrivando tantissimi complimenti per la tua. Qualcuno dice "ma il professore ha sbagliato lavoro, doveva fare poeta di lavoro e il professore di hobby". Assolutamente vero. Non so, non sono mai stato nella tua lezione, ma secondo me essere poeti aiuta anche a fare le lezioni diretti di calcolatore. Assolutamente sì. Io sono stato a tanti tuoi seminari e robe del genere, ma non ho mai visto una tua lezione. Prima o poi mi intrufolerò in una tua aula di nascosto, porto anche il microfono. Nell'ordine io sono un grande appassionato di fantascienza e fumetti, poi minimamente incline appunto ai versi e per hobby faccio il professore universitario. Ecco vedi, e fa dei versi. Attendevo la chiusa. Comunque, se non avete ascoltato la scorsa puntata ragazzi, la puntata 700 migliore di tutta la storia di Digitalia, una puntata 700 così non l'avevamo mai mai fatta. No, possiamo dirlo ufficialmente. Prendi tre e paghi uno, questo qui è. Spose soprattutto. Sì, orcami se può essere pericolosa la cosa. La fotografia computazionale di Apple, che ne ha combinata una delle sue. Ah, benissimo. Sì e no, nel senso perché si racconta un momento poi, lancio il mio commento che mi sembrano di quegli articoli molto carini, ma. Vabbè c'è stata questa situazione in cui una futura sposa, oppure era una giornalista che stava in personale, che voleva comunque provare un vestito da sposa, si è provato questo vestito da sposa e ha fatto comunque a un certo punto davanti allo specchio una foto, una foto con un, credo, con un iPhone. Se l'ha fatta fare da qualcuno perché la foto la riprende dalle spalle, sì. Infatti non ce l'ha lei. Se la fosse fatta lei sarebbe veramente qualcosa di costoso. La sto guardando in questo momento e la cosa simpatica è che poi quando è andata a vedere questa foto ci sta questa situazione molto paradossale di lei che ha tre pose davanti a questi specchi che sono però stranamente dei riflessi tutti l'uno diverso dagli altri. Sì, nella foto c'è tre volte la sua figura perché c'è lei e poi ci sono due specchi, una destra e una sinistra, dove lei si specchia per cui la sua figura compare tre volte con tre punti di vista diversi. Il fatto è che in ognuna delle tre ha una postura diversa. In un caso c'ha le due mani raccolte davanti alla pancia, nell'altro caso c'ha le mani stese lungo i fianchi e nell'altro ancora c'ha una mano stesa e una davanti alla pancia. In quella che sarebbe la realtà, esatto. Per cui sembra, da questa foto girata su Reddit, sembra che la mano che nella realtà è a destra e appoggiata sulla pancia venga interpretata e ricostruita come due mani sulla pancia, dall'altra parte invece la sinistra che è giù venga interpretata come due mani sinistra e giù. In realtà poi si è scoperto il trucco. In realtà quello che noi intendiamo, quello che molti hanno detto, questa qui è l'allucinazione tipo il telefonino di Samsung che quando tu fai una foto alla luna, per schifosa che sia, ti mette, te la sostituisce con l'immagine standard, con la migliore foto della luna che sia mai stata fatta da un essere umano e ti mette sempre quella deficiente. E qui è l'allucinazione dell'intelligenza artificiale che non sa dove mettere le braccia e non capisce che le tre donne sono la stessa donna e che quindi dovrebbe metterla nella stessa posizione. In realtà la spiegazione è un po' più semplice. Un po' tristanzuola se vogliamo, è la foto panorama che sapete quella che voi girate il telefono. Non è una foto panorama Francesco, mi sembra che non hai capito una mazza. No, è un panoramic photocapture, è un'aggiunta all'articolo messa in fondo. No, non è un panorama Francesco, non è come quella che fa Federico con la fidanzata di Easy Apple. Come no? Leggi l'aggiornamento, è l'ultimo aggiornamento che è uscito dopo. Allora sono io che ho capito un cazzo. E' una foto, bravissimo. Quindi lei ha avuto tempo di cambiare la posa, non è un'allucinazione, è lei che ha spostato la mano. Allora la prima spiegazione, confermo che questo update dice che sono io che non ho capito un cacchio più che altro. Per una volta in 701 puntate. Francesco invece ha capito tutto, per cui mi rimangio tutto con gli interessi. Semplicemente l'ho letto dopo di te. No, la spiegazione iniziale che era altrettanto banale pur non essendo, pur non facendo riferimento alla foto panoramica, è che la fotografia computazionale consiste nel fotografare più foto l'una dietro l'altra, come fosse una sequenza di tac tac tac, dopo di che si danno impasto all'intelligenza artificiale che le combina in modo da ogni parte dell'immagine dare quella con l'esposizione migliore, senza gli occhi sfocati, senza questo, senza questo difetto, senza questo difetto, in modo che tutta l'immagine abbia un'apparenza più professionale possibile. E non sapendo ovviamente l'algoritmo che in quelle tre zone c'è la stessa persona dice "ha scelto tre fotogrammi diversi" e quindi la modella, la sposa che era nell'atto di, dalle mani piegate, di stenderle verso il corpo, in uno degli scatti, in uno dei fotogrammi aveva le mani su, in un altro aveva una mano su e una giù, e nell'altro aveva le due mani giù e il coso era combinato eccetera. E in realtà prima dell'update e c'è ancora nell'articolo dice "si può tranquillamente ricreare lo stesso effetto facendo una foto in movimento davanti a uno specchio" e su Reddit tanti utenti hanno fatto la stessa cosa, senza quindi fare la foto panoramica come dicevi tu e quindi creare lo stesso effetto, lo stesso errore. La foto panoramica ancora di più, anzi, la foto panoramica è quasi banale. Basta farla lenta lenta. Quante volte avete provato a ritornare due volte nella stessa foto panoramica muovendovi più veloce? Io ho fatto quello che fa, che non ha inventato ma l'ho sentito da Federico di Z-Apple, quando siamo in vacanza con Eloisa ci mettiamo davanti a un panorama, io le faccio la foto, inizio la foto panoramica, passo su di lei, poi vado un po' più a destra, un po' più a destra, quando lei scompare dall'inquadratura le faccio segno, lei viene a reggere il telefonino, io vado esattamente a destra ancora fuori dalla ripresa, lei continua a girare finché riprende anche me, finito lo scatto ci siamo tutte e due insieme nello stesso panorama. Lontanissimi perché siete dalle parti opposte del mondo. No se lo giri molto bene, cosa riesci a fare? Fai due abbracciati che si ammucchiano. Così non c'è bisogno del cinesino che ti fa la foto. Esatto. Devo provarci. Comunque è una bellissima cosa ed è bellissimo anche vedere come queste fantasie, comprendere in maniera errata una possibile strumento abbia fatto sì che tanti invece l'abbiano fatto veramente creando poi delle bellissime allucinazioni. La fantasia ha creato poi una cosa bella. Una cosa sì. Eloisa non tarda a rimarcare che ogni volta che lo facciamo risultiamo ad altezze diverse per cui tipo il nano e la ballerina. Lei molto più alta di te. Ovviamente sì, ma quella sarebbe la verità in realtà, no scherzo. Però sì è anche abbastanza difficile cercare di riuscire a fare l'immagine coordinata. Però in vacanza sai uno è lì, cade il tempo da perdere eccetera, si mette lì a fare i suoi giochini e cose. Invidia! Che invidia! Un bilancio per fare invidia, per quello che l'ho chiamato così. Tanti azioni di invidia di voi, perché se ce l'avete, l'avete risolto. La notizia sta nel fatto che come in parte forse era prevedibile visto l'andamento del del punto del mercato rispetto alle esigenze computazionali spinte dall'intelligenza artificiale ed è che invidia, invidia si pronuncia esattamente come diremmo noi invidia in italiano, in realtà sta avendo un spettacolare boom legato appunto alla sua capacità di produrre delle schede che sono particolarmente adatte. Le GPU, le GPU. Ma quali? Perché non si è messi tutti a fare i videogiochi e abbiamo smesso di minare i bitcoin. Quindi dov'è che arrivano questi 20 miliardi di Q4 stimati, quindi nel quarto quarto di quattro trimestre dell'anno. La stragrande maggioranza, sorpresa sorpresa, da dispositivi per la GPU, per l'intelligenza artificiale, per le grandi aziende che fanno i loro chat. Prevalentemente le varie Microsoft, Google. Sorpresa sorpresa. Lo stesso Q4 dell'anno precedente era 5 miliardi, per cui da 5 a 20 miliardi. Era in discesa tra l'altro per colpa della bolla del bitcoin. C'era un, c'era un, beh adesso il bitcoin sta di nuovo salendo in maniera anche abbastanza vertiginosa. Però il mining non è più adatte. Sì sì non c'è più quella corsa anche perché una volta non trovavi più le GPU per i videogiochi perché le usavano tutti per il mining. Adesso ci sono tutti i miner in cina incazzati perché se ne stanno fregando tutti quelli lei. E intanto invidia conferma il famoso detto che durante la corsa all'oro, quando tutti vanno a caccia delle petite, non andare a caccia dell'oro ma vendi i badili. Mi pare esattamente. Chi fa i soldi è sempre, chi fa i soldi è sempre, è certamente. E chi vende le attrezzature eccetera è assolutamente sempre così. Mezzo buco nell'acqua non l'abbiamo mai, non l'abbiamo mai commentato ma non so se vi è capitato di vederli o di usarli. I nuovi, le nuove cover prodotte da Apple in quel materiale nuovo che chiamano Fine Woven che poi è un affare assolutamente artificiale eccetera che dovrebbe avere più o meno il feeling dell'alcantara. E come so? L'hai provato tu? Sono una chiavica terrificante. Non schifo. Sono una chiavica terrificante. Senza usare paroloni tecnici Franco per favore. Senza usare paroloni tecnici. Non è questo. Perché a noi la qualità ci ha rotto il cazzo. Beccata in pieno direi. Esattamente con questo si pare che si. A parte che esatto c'è stato il periodo in cui tutti andavano visto che pareva che si rigassero facilmente quindi c'erano un sacco di gente che andavano con le chiavi e vedi che si è regato. E tutto per la svolta eco friendly di Tim Cook che ha deciso che la pelle assolutamente no perché la pelle uccidere le bestie è sbagliatissimo e non bisogna eccetera per cui facciamo questi affari qui che sono fatti col petrolio. Non ditelo in giro. No dai. Il petrolio si trova in natura giusto? È petrolio naturale. È un uso sano del petrolio perché invece di bruciarlo e quindi inquinare ci fai le cose. Credo che arrivi da materiali riciclati per cui sia petrolio di seconda o terza generazione ma tant'è la qualità è terrificante e devo dire che non lo so ho qualche dubbio non ho numeri alla mano mi piacerebbe che qualcuno più informato di me mi aggiornasse sulla cosa ma ho l'impressione che con tutte le mucche i vitegli e le bestie che si ammazzano per mangiare in giro per il mondo credo che fare 4 o 5 cinturini per Apple Watch o custodie per l'iPhone in più e in meno non cambi di una virgola la quantità di… Se usi la stessa mucca sì. È quello secondo me il problema. Ma no Francie certo perché usano una mucca l'ammazzano per mangiare buttano la pelle contemporaneamente ne allevano un'altra buttano la carne. Sei sicuro? Sì. Su quello sono sicuro. Si chiama massimizzazione dei profitti da parte di entità che vivono per fare i profitti. Io voglio sperare. Ma è un vecchio proverbio della mucca non si butta niente. No non era la mucca ma non importa. Inventiamo le cover in pelle di maiale perfetto siamo a posto. Puzzacchiano anche un po' però rispetto alle fine. Per il mercato tedesco secondo me funzionano. Bella fai la cover col del telefono con la coda a ricciolino dietro è bellissimo. In buster. Il cinturino in buster. In pelle di buster. Mio Dio. Va bene. Chi sono sti francesi che vogliono inventare l'alternativa open al kindle e al cobo. Allora è una di quelle notizie a me piace quando leggo che qualche azienda europea sta cercando veramente di fare una sfida alla europea maniera all'europa maniera quindi pensando alla privacy pensando alla soluzione open source eccetera eccetera a quelli che sono i giganti. In questo momento gli ebook fondamentalmente sono divisi fra gli ebook reader soprattutto anche gli ebook store. Amazon e Rakuten con la serie Cobo. Ci sarebbe anche Apple con iPad però non ha una versione e reader. Appunto questa Vivlio è una società francese che sta cercando di costruire un mercato in primis perché poi l'ebook reader alla fine è tecnologia abbastanza ormai immagino semplice anche da prontare sono schermi e software relativamente semplici. Quello che è complicato è tutto il mercato tutto l'ecosistema. Ecco lì stanno provandoci cercando di utilizzare un sistema di DRM perché comunque ci vuole per poter trattare con le compagnie ma open quindi disponibile anche da altri produttori. Vediamo sono molto curioso di vedere questi prodotti quando escono come funzionano se riesco a metterci le mani sopra e ci farei sapere. Fa sempre piacere ecco vedere alternative privacy oriented. Sì c'è una cosa che stride in maniera terrificante. Quando uno si pensa a dei kindle open uno pensa ad una specie di kindle dove ci metti qualsiasi cosa e dove tu compri i libri da questo store e puoi prenderli puoi fare il backup quando hai finito di leggerli puoi darli alla mamma che se li può leggere anche lui perché la filosofia open la cultura l'informazione vuole essere libera come dice sempre il doc eccetera è uno dei pilastri della filosofia open. No questi qui hanno detto fondamentalmente ci siamo rotti del DRM di Amazon perché tutti quelli che fanno una cosa senza un DRM proprietario scusate non di Amazon di Adobe. Amazon c'ha il suo DRM proprietario Kobo e tutti gli altri che fanno le reader collegato a un negozio online c'hanno il loro DRM e lo pagano ad Adobe. Il DRM di Adobe è una chiave che la maggior parte delle richieste di assistenza ai nostri utenti sono proprio perché il DRM non funziona facciamo il nostro e reader open con il nostro algoritmo di DRM open. Per me l'idea di un algoritmo di DRM open è uno simono. No no no no secondo me. Per me ho detto. Infatti dico per me. Per voi. Nel senso che come tutte le cifrature a fine di DRM di quello si tratta di l'importante è nascondere la chiave e renderla disponibile. Non lo strumento per cui avere uno strumento open potrebbe essere volendo non è detto che succeda anzi è improbabile implementato in futuro anche da Amazon o Rakuten per far sì che i libri acquistati legittimamente siano leggibili dalle altre due piattaforme cosa che oggi non succede. Un libro comprato su Amazon non lo leggi su un Kobo e viceversa. Quindi come dire avere un sistema DRM che come software del DRM sia perlomeno compatibile aperto all'integrazione è meno peggio di quello che è conto. Ok tu fai un ragionamento da ingegnere e dici ah una tecnologia che è open quindi chiunque può implementare una roba eccetera. Sto facendo invece un paragone un. La sto vedendo dal concetto proprio della filosofia dell'open. Steve Jobs che ha rilasciato gli mp3 senza DRM e non ce ne sarà un altro dubito. Non lo so c'è tutta l'Electronic Frontier Foundation c'è Corri Doctorow c'è un miliardo di persone di pensatori c'è chi ha inventato le licenze creative commons c'è tutto il mondo. C'è chi lavora come un negro tutti i lunedì sera e produce una trasmissione e non dico che ci campa sopra ma costruisce una cosa che si autosostiene senza alcun DRM proprio nel concetto della circolazione libera dell'informazione dei prodotti. Perché? Perché per forza il DRM deve essere qualcosa? E' proprio il contrario. Il concetto di open secondo me è un concetto che è allergico. L'informazione open, il prodotto di ingegno open è contrario a qualsiasi DRM che per definizione limita le possibilità di utilizzo dell'acquirente legittimo. Poi se vogliamo dire gli esseri umani sono disonesti e quindi il DRM è obbligatorio perché sennò vendere libri è antieconomico può darsi ma c'è chi vende libri open, Corri Doctorow vende i suoi libri open sulla sua piattaforma e certamente non muore di fame. Probabilmente guadagnerà di meno che a vendere un'esclusiva miliardaria a Mondadori e poi a farci un film col DRM con Disney dove però deve per forza… vabbè lasciamo perdere la Netflix tax e robe del genere. Ma comunque guadagna e poi farà le sue conferenze perché lui ha accumulato della fama vendendo i suoi libri open eccetera. E' una filosofia diversa. Chiamarlo DRM open secondo me distorce. Chiamiamolo DRM quello che volete, DRM ad algoritmo aperto, chiamiamolo DRM ad algoritmo conosciuto, chiamiamolo come volete. Ma accostarlo al concetto di open come inteso oggi sulla rete secondo me è uno simoro, stride, stride. Non che è vietato, che sono dei bastardi o cosa, stride molto. Per me è una dissonanza cognitiva non indifferente. Ti suona male? Malissimo, malissimo, malissimo. Streaming, geoblocking vabbè può darsi che l'Unione Europea determini la fine del geoblocking almeno all'interno del territorio dell'Unione Europea. Non sarebbe male, l'idea è che se siamo tutti cittadini europei non ha senso che io italiano quando vado in Francia non posso guardare i miei film sul mio account di Netflix italiano. Non è giusto che un italiano che vive in Francia non possa abbonarsi ad Azone e guardare le partite delle sue squadre italiane del campionato italiano dalla Francia o robe del genere e ci mancherebbero ovviamente i vari. Naturalmente i produttori si sono messi attraverso. La problematica oggi è che questi Netflix da zona e compagnia che abbiamo citato hanno dei diritti comunque legali cioè nel senso loro hanno comprato il calcio per il film per la serie per l'Italia e quindi se qualcuno guarda fuori dall'Italia oggi i loro contratti non sono validi quindi bisogna vedere come la legge delle comunità europee funzionerà insieme a… poi tolto quello effettivamente è un'apertura di mercato, è sempre positiva. La legge viene prima dei contratti per definizione, se chi fa le leggi decide che una cosa non è più legale se tu hai un contratto che prevede quella automaticamente si ridiscute il contratto e nulla. Non la vedo così difficile ma certo queste aziende la faranno sempre difficile e difficilissima perché da quello dipendono una serie dei loro guadagni. Roba da digitaliani e gamofili e tutto quello che volete, siamo molto molto vicini al rilascio di Fallout la serie televisiva che è su Amazon Prime il 12 aprile. Quando esce? Ah il 12 aprile. Tu hai giocato qualche capitolo della saga Fallout? No, l'ho visto ma non ho mai giocato. I due primi Fallout per me sono una cosa fantastica, meravigliosa, oggi decisamente datati come interfaccia come tutto eccetera ma una roba meravigliosa ovviamente atmosfera post apocalittica messa nelle mani dei creatori di Westworld, Jonathan Nolan e Lisa Joy. Un bello staff. Le immagini sembrano molto molto belle, il fermo immagine, ti piace la parola fermo immagine? Fermo immagine mi fa molto 1980. Se ti dicevo screenshot ma fermo immagine. No è bellissimo fermo immagine. Prima ti ho detto il parolaccio inglese e adesso inizio con le traduzioni arcaiche. Tra l'altro uno dei attori è Goggins, come si chiama? C'è quel nome strano? Walton Goggins, che è quello che faceva uno dei cattivi in Justified, non so se l'avete presente. È un attore abbastanza famoso che spesso fa il villain della situazione ed è molto molto molto bravo. Ha una faccia cattiva? Credo che anche lui faccia il cattivo, sì ha una faccia cattiva ma in realtà non necessariamente cattiva, è molto bravo a fare il perverso, a fare il cattivo al perverso. Anche se qui credo che ti mettano una grossa maschera in faccia perché fa il cattivo. Ok, allora ci perdiamo. Fa il mutante, compare senza naso, robe del genere. Ho capito, ho capito che dici. Ho capito che è Walton Goggins, faceva anche il transessuale in Sons of Anarchy. Voi non avete visto Sons of Anarchy, adesso chiudo il microfono e vi mando tutti. Basta, basta, chiudiamolo. Credo almeno Michele l'abbia visto. No, ci manca, ci manca, correggeremo man mano. Musica, dai, ultimo capitolo poi chiudiamo. Musica, Hailey Hankovic ha trollato Spotify. Meravigliosa, allora Spotify a tutti i suoi artisti manda un po' prima del famoso Vrapped, quindi nel momento in cui manda agli ascoltatori la somma dell'anno, chiede agli artisti di preparare un messaggio per ringraziare, nel caso siano, nel caso un ascoltatore abbia quel tale artista come suo preferito, l'artista può mandare un messaggio di ringraziamento e a Hankovic, un video messaggio, un piccolo videino in formato verticale come da tradizione su Spotify. Hankovic ha mandato questo messaggio nel quale ringrazia tantissimo gli ascoltatori estremamente grato dei suoi 80 milioni di stream. Tu sei quello che stai ascoltando i miei musica e 80 milioni di stream. Dice anche quindi se ho fatto bene i conti ho guadagnato 12 dollari posso prendermi un buon panino al ristorante? Grazie panino. Grazie del panino. Ora, ha detto che probabilmente esagerata un po' non sono, cioè abbiamo un contratto super capestro 12 dollari per 80 milioni di stream probabilmente pur con i prezzi bassi. Esatto però, come dire, è particolare la. No vabbè, infatti non erano 12 dollari, poi nell'articolo c'è il conto che sono 240 mila dollari. Sì, perché si parlava, poi tempo fa. Che però vengono date alle casse che. Tre millesimi di euro di circa la media a streaming, quindi sono 240 mila. Insomma, diciamogli da poco. Sono 240 mila euro, come dice Max, alle etichette, poi agli artisti va una percentuale ben più piccola, dipende dai singoli artisti, ma se a Hankovic, che è un'artista di fama mondiale, va questo possiamo immaginare, ha una band di media grandezza nazionale eccetera, quanto sia. Ah, beh io lo so. Band di media grandezza no, ma come band di piccola grandezza posso darci i numeri che sono arrotondati sempre intorno allo zero, perché poi quello è totarone. Comunque, grande Jankovic. Possiamo sentire, Jankovic aspetta. Ma grande Jankovic, perché è l'unico che è stato notato di questi video. Eh, perché anche altri hanno fatto una roba del genere. E gli altri hanno fatto un video normale. Ah, senza perculare Spotify. Eh no, e nessuno però ne ha parlato, invece di lui. Eh certo, aspetta che. Oh, è questo. Oh, è stato da migliori. Bellissimo. Come lo dice Jankovic fa più ridere di come lo diciamo noi. Eh beh, voglio dire, questo è un bofone. Il nostro lavoro non è far ridere, ma è tirarla per un'ora e mezza e poi regalare i gingilli. Gingillarvi. Perché sì, Digitalia finisce sempre così, con le voci di Digitalia che selezionano per voi hardware, software, letteratura, gingilli, qualsiasi cosa che abbia attinenza digitaliana e che abbia colpito la loro curiosità, stravolto la loro esistenza o qualsiasi sfumatura nel mezzo. Vediamo. Franz, vuoi cominciare tu? Molto volentieri, molto volentieri. Oggi siamo in versione alcolica a porto del buon whisky digitale. No, non sto parlando di alcol veramente, il whisky è uno spirito, un alcolico così come il vino. In effetti, il whisky è una nuova edizione appositamente pensata per il sistema operativo iMac di Wine, che erano le API, il layer di traduzione dell'API per Linux originalmente, poi tradotto anche su Mac, di Windows. Quindi l'idea di questo whisky è quello di poter far girare in maniera molto più semplice, perché con Wine non è per niente semplice, i videogiochi. Tutte le volte che ho il doc in trasmissione che mi parla di Fallout o di altri giochi simili, dico io come faccio a giocarmi sul mio Mac, che non è una macchina Windows. Ebbene, sperimento con i sistemi, in questo periodo sto sperimentando questo whisky, i primi esperimenti stanno funzionicchiando, ammetto che non sono ancora entrato così in dettaglio da riuscire a dirvi quanto sia stabile. Andrò avanti, però per ora mi sto divertendo abbastanza più a configurare che a giocare, però fa parte dell'animogeek. Funziona comunque, quindi vale la pena. Qui leggo che funziona roba tipo Spider-Man Remastered, Cyberpunk 2077, non ci credo neanche se voglio. E non li ho originali, per cui stavo provando con i vari account di cui ho i vari file eseguibili. Ci hai fatto girare tu, ho capito. No, è qualcosa di un po' più recente, però. Adesso stavo cercando di farcele un associate in questi giorni. Associate quale? Syndicate, che non è né nuovo né vecchio. Ci te l'hai aggiornato, sono curioso. Whisky, grazie Franz. Grazie. Max? Biblioteca digitaliana, in questo periodo veramente di libri che facciano delle riflessioni, che pure che diano delle informazioni tecniche su quello che sta succedendo in termini dei cambiamenti tecnologici introdotti dall'avvento dell'AI, così come lo stiamo sentendo ormai da tanto, almeno da un paio d'anni in questa maniera così pervasiva, ce ne sono tanti di questi libri. Io, un po' per passione, un po' per mestiere, ne leggo tanti, devo dire che questo che vi consiglio questa sera è veramente un libro che mi ha fatto molto riflettere, che ho trovato estremamente illuminante, è di Nello Cristianini, un collega che insegna all'università di Bath e ha scritto questo libro che si intitola "La scorciatoia", come le macchine sono diventate intelligenti senza pensare come gli esseri umani. A partire da questo assunto, da questa cosa che poi se uno la prende in considerazione effettivamente sembra poi una banalità e cioè che non è necessario che la macchina riproduca il modo di funzionare del cervello umano per diventare intelligente, a partire da questa base lui sviluppa tutto un discorso, un ragionamento affrontando molte questioni etiche relative all'intelligenza artificiale come la stiamo vedendo sviluppare, ne raccomando la lettura e quindi vi consiglio "La scorciatoia". Lo trovate nelle note della puntata. Insieme a tutti gli altri cingili compreso il mio Airport Sim, un simulatore, simulatori di volo, ne abbiamo visti e provati a bizzef da quello storico di Microsoft a quelli più dedicati magari a modelli di guerra in salsa più o meno di simulazione o di videogioco eccetera. Questo è l'altro lato dell'aviazione, dell'aviazione civile, la gestione e la simulazione completa di un aeroporto in tutte le sue attività con le mappe degli aeroporti riprodotti in maniera fedele, da Key West a Varsavia, con previsione di espansioni con sempre più piste, sempre più aeroporti. E che cosa gestite? Gestite tutto, gestite il traffico aereo, gestite le precedenze, gli atterraggi e decolli con le condizioni meteo in tempo reale che arrivano dalle vere previsioni del tempo e dalle veri dati radar dell'aeronautica per cui potete gestire l'aeroporto di New York proprio nel momento in cui di lì sta passando una tempesta nel mondo reale per esempio e gestire ovviamente decolli, taxi, parcheggio, atterraggi, degli classici aerei dei più popolari, il Boeing 737, l'Airbus A320 e poi ovviamente tutto quanto, il refueling, cioè il carburante, la gestione dei bagagli, la gestione dei passeggeri, la gestione dei ritardi, delle precedenze, delle coincidenze, insomma una roba molto molto completa e molto fluida per Windows, lo trovate su Steam a 33,99€, da quello che ho visto online, veramente se siete appassionati o se vi chiedete qualche volta come funziona questa roba o ancora se sclerate in giro per aeroporti che non capite perché certe inefficienze, provate Airportsim e quando vi dirà che la vostra simulazione è fallita perché i vostri passeggeri hanno accumulato 4200 giorni di ritardo, la prossima volta che andrete in aeroporto sarete un pochino più accondiscendenti col personale e capirete che la situazione è talmente difficile, caotica eccetera che ci può stare qualche disguido, certo quando succede sulla nostra pelle e abbiamo pagato magari salato un prezzo del biglietto ci girano le scatole, ma almeno qui capite perché e provate a farlo voi se pensate di essere più bravi. Su www. igitalia. m/601 dove trovate tutte le note della puntata, gli articoli, i link agli articoli di cui abbiamo parlato, i produttori esecutivi ringraziati, il file audio se volete da ascoltare o da scaricare di RME Free in modo da poterlo distribuire a tutti quelli che volete, anche alla mamma, alla nonna, al vostro migliore amico, alla vostra peggior nemica, tutti quelli che volete, ricordate anche di consigliargli Digitalia anche se non gli date il file manualmente ma potete farlo, ripeto noi non usiamo il DRM neanche quello open, ma senza dargli il file gli potete anche solo dire "ascolta Digitalia" che è una cosa bella, io faccio da un po' di tempo, sono anche produttore esecutivo, prova a ascoltarlo anche tu magari ti piaccia. Oltre a consigliarlo potete consigliarlo anche agli sconosciuti andando su un qualsiasi motore di ricerca per podcast, per esempio quello di Apple Podcast e mettere una recensione scrivete quello che pensate di Digitalia, le cose più carine, più curiose le possiamo magari qualche volta leggere anche in trasmissione e direi che per questa 701 è tutto e allora i saluti dall'Emi Studio di Guria 1, un saluto da Franco Solerio, dallo studio cittadino di Avellino un abbraccio da Massimo Le Santo e un ciao anche dallo studio di Milano Città Studi da Francesco Facconi. Ci sentiamo la settimana prossima con una nuova puntata di Digitalia. Ciao ciao. Ciao ciao.

Dallo studio distribuito di Digitalia

Produttori esecutivi:Alberto Sartori, Manuel Zavatta, Davide Tinti, Nicola Gabriele Del Popolo, Stefania Vanzulli, Ivan Vannicelli, Samuele Bertollo, Andrea Scarpellini, Giuseppe Benedetti, Nicola Bisceglie, Danny Manzini, Riccardo Peruzzini, Roberto Esposito, Diego Venturin, Paolo Boschetti, Matteo Faccio, Michele Olivieri, Christian Fabiani, Alex Ordiner, Davide Fogliarini, Antonio Turdo (Thingyy), Federico Bruno, Simone Pignatti, Danilo Sia, Elisa Emaldi - Marco Crosa, Maurizio Verrone, Marcello Piliego, Adriano Guarino, Mirto Tondini, Stefano Augusto Innocenti, Roberto Tarzia, Matteo Molinari, Michele Coiro, Christian A Marca, Daniele Corsi, Cristian Toso, Zambianchi Marco Francesco Mauro, Fabrizio Galliverti, Flavio Castro, Maurizio Galluzzo, ---, Fabrizio Bianchi, Georg Wenter, 21milionman, paolo bernardini, ftrava, michele_da_milano, Brainrepo , Pavlo, Anonymous, Capitan Harlock, Nicola Gabriele Del Popolo, Fiorenzo Pilla, Anonymous, Arzigogolo, Nicola Gabriele Del Popolo, akagrinta, juleeho

Il Network Digitalia