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Lunedì 22 Aprile alle 20:50

Il disegno di legge in USA per bloccare TikTok. Il Garante per la Privacy vs ChatGPT. Leader tech chiedono una pausa nello sviluppo di AI. Monopattini in affitto vietati a Parigi. Queste e molte altre le notizie tech commentate nella puntata di questa settimana.

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Digitalia #668 - La fiera del guardone tecnologico

Digitalia #668 - La fiera del guardone tecnologico

Settimana del 3 aprile 2023, niente chat GPT per l'Italia, restrict TikTok, Digitalia boring ah hell, ma anche fizzling, monopattini, Lamborghini, queste e molti altro in scaletta per un'ora e mezza dedicata alla notizia, quella digitale, all'italiana. Dall'Emi Studio Ligure 1 di Sanremo, qui è Franco Solerio. Dallo studio cittadino di Avellino, Massimo De Santo. E dallo studio di Milano Isola, Michele Di Maio. Eccoci qui, bentornati su Digitalia, cari amici digitaliani, e bentornati, buonasera, ai miei colleghi. Ciao Michele, ciao Max, bentrovati. Ciao Franco. No, bentornato te. Eravamo qua la settimana scorsa. Noi qui mantenevamo la baracca. Era un bentrovati, non bentornati. Bentrovati. Ma bentrovato te comunque. Bentrovato me, bentrovato me. Bentrovato. Bentrovato me, me lo dico da solo. Grazie, grazie. Bene, vi siete comportati bene le ultime due puntate? Sì, vi ho ascoltato. Penso di sì. Vi ho mixato per quello che riguarda la 667, anche se la 666 se l'è mixata tutta Francesco, sapete che questa puntata demoniaca, diabolica, con questo numero terribile, mi son tenuto alla larga apposta, son scappato all'estero per non voler essere. Farei riti a satana, lo sappiamo. Accusato di robe rucise. Eravamo protetti e quindi abbiamo fatto tutto. E ci manca. Allora, cominciamo con la solfa, cominciamo con le robe della settimana. Cominciamo con TikTok. Siamo in una, in un periodo di restrizioni, negazioni, chiusure e abbattimenti vari. Cominciamo con TikTok. Il congresso americano ci va giù pesante con TikTok, inizialmente. Con l'idea di chiuderlo, con l'idea di bloccarlo sempre di più, proposte di legge varie, quella che sembrerebbe avere più possibilità di passare a questa "restrict TikTok", che è veramente pesante, in seguito all'audizione di cui avete parlato la settimana scorsa, presso e rassenato a congresso. Egregiamente. Egregiamente, scusatemi, di cui avete parlato egregiamente la settimana scorsa. Dobbiamo fare dei regolamenti con questi aggettivi in fondo. Era famoso Michael Jackson tutte le volte che accettava di fare un'intervista, mandava il suo agente ovviamente un contratto che doveva firmare la radio, la televisione, eccetera. Sul contratto c'era scritto che l'intervistatore era obbligato, tutte le volte che durante l'intervista o durante il servizio nominava Michael Jackson, doveva posporre il re del pop. Per cui veniva delle cose anche particolarmente buffe. Pensavo si doveva inginocchiare. No, no, no. Era umile. Era delle robe particolarmente buffe perché se uno diceva in una frase "quattro volte Michael Jackson" doveva dire quattro volte "Michael Jackson il re del pop". Ecco, qui è la stessa cosa. Quando io dico che avete parlato di qualche cosa devo sempre mettere "egregiamente". Perfetto. Poi vi racconterò una volta dei contratti di Prince, quelli sono un pochino più particolari e proriginosi, ma è storia della musica, storia del rock. Potete anche cercarveli sul web. Torniamo a Restricted Talk. Dopo la prima partenza molto guerra fondaia però pare che il il congresso faccia fatica a trovare la quadra, a trovare l'accordo. Sì, anche da parte repubblicana. Premesso che poi sul discorso di TikTok improvvisamente si sono trovati tutti d'accordo. Esatto, dei democratici, dei repubblicani. E quando bisogna essere più preoccupati? Quando i politici d'estero si trovano d'accordo c'è qualche cosa che non quadra. Quando il nemico è facile da individuare, cioè il potenziale nemico è facile da individuare. Quindi anche i repubblicani di primo piano come Lindsey Graham si sono esposti dicendo che, allargando la prospettiva, che il problema è la Cina e che la soluzione, ossia questo Restricted TikTok, possa essere una soluzione peggiore del male che vuole andare ad appianare. Quindi è interessante però capire. E' ancora peggio? Sì, sì, in parte esatto è ancora peggio anche se poi è un po' anche forse buttare la palla in tribuna perché fai "banni la Cina". Però è interessante vedere che comunque da una settimana all'altra c'è stato un cambio del discorso politico. Chissà perché. Non lo so, non era una domanda retorica. Chissà perché. E' un po' come se, anche per quello che poi sta succedendo in Italia e in Europa, vediamo dopo, però è un po' come se in realtà faticassero a prendere le misure, no? Che è una cosa che onestamente io mi aspettavo. Rispetto a questo tipo di fenomeni si stanno mischiando tutta una serie di influssi che sono ovviamente legati a, come lo vogliamo chiamare, al modo tradizionale di relazionarsi tra superpotenze che competono all'interno di uno scenario mondiale e però non si sa bene come farle coesistere queste dinamiche. I ban, i filtri, le regolamentazioni che dicono "no ma questo viene dal mondo cattivo" e poi non riesci a farlo quadrare con il discorso che internet e comunque la rete nasce come un fenomeno globale, no? Io credo che il problema qui sia politico, nella discussione americana, che non sia tanto di implementazione come possiamo farlo, se bannandose, chiudendose. Credo che sia. fondamentalmente tutti sono d'accordo di chiudere TikTok e i motivi sono due. Uno che la settimana scorsa avete affrontato molto bene ed è quello della protezione commerciale delle aziende della Silicon Valley che sono oggi, se guardate i finanziamenti delle campagne elettorali, i politici, dipendono di fatto dai giganti della Silicon Valley, mani e piedi legati. È uscito ieri un report, un bilancio, nel 2022 ByteDance, proprietario di TikTok, ha fatto revenue per 80 miliardi di dollari, superando Meta e Amazon. Giusto per darvi TikTok, TikTok, che sembra un'appettina che abbiamo tra le scatole da un anno e mezzo, in realtà di più, ma nel circolare della notizia, nella coscienza collettiva, si è già mangiata Meta e Amazon, due colossi terrificanti. E questo è il primo aspetto. Il secondo aspetto è che forse colpisce i politici ancora di più o che aiuta i lobbisti della Silicon Valley, di Big Tech, a convincere i politici, è il controllo della narrativa. "Chi controlla la narrativa controlla il mondo", questa è una vecchia frase che è sempre ben valida. Sanno benissimo, è particolarmente chiaro a chiunque lavori nella politica che è fondamentale il controllo della narrativa, lo è sempre stato. È nel manuale della politica, fin dai tempi della carta stampata, con il web è diventato ancora più evidente, con i casini del web da Cambridge Analytica in avanti è diventato ancora più evidente. Oh ragazzi, mettiamo il controllo della narrativa nel nostro paese e nel globo in mano a un'azienda che è in mano a una superpotenza avversaria, è ovvio che agli americani questo non va assolutamente a genio, non va assolutamente bene. Per cui che ci sia la convergenza politica per bloccarlo io non ho nessun dubbio. Penso che il problema oggi di mettersi d'accordo è la scusa. Credo che ogni partito e ogni filone del partito voglia giocarselo per poterlo presentare come una sua vittoria personale per un motivo diverso, perché ovviamente da una parte politica hanno il problema della libertà di parola, dall'altra parte politica hanno il problema della protezione commerciale, poi ci può essere l'angolo della privacy, gli angoli sono molti e credo che ognuno voglia cercare di far predominare il partito. L'abbiamo fatto per le ragioni che stanno a cuore al mio elettorato, in modo da farlo comparire come una propria vittoria. Quello che dicevo io è che però alla fine, appunto, come peraltro succede molto spesso e è successo tante volte nella storia, questa cosa va nella direzione veramente opposta con la quale le aziende americane hanno portato avanti lo sviluppo di questa tecnologia con questa idea della rete globale. È ovvio, perché la rete deve essere aperta finché noi abbiamo fatto i soldi, quando noi siamo nella posizione di fare i soldi vogliamo che la rete non sia più globale ma che non possa arrivare nessun altro a fare i soldi e a torgerli dal nostro piatto. Se poi questo qualcun altro sta in Cina ed è diretto o comunque controllato da un governo di una superpotenza nemica, ancora meglio, apreti cielo. Le manovre degli incumbents contro i piccoli, dalle discussioni sulla net neutrality in avanti le abbiamo viste. Qui c'è addirittura qualcuno che non è neanche più una start-up, ma è qualcuno che gli sta mangiando nel piatto e qualcuno che può controllare la narrativa su qualsiasi cosa. Ma guardate cosa è successo negli ultimi due o tre anni, guardate le elezioni di Trump, guardate Cambridge Analytica, guardate la roba che è venuta fuori dai Twitter files, guardate la comunicazione sui vaccini o comunque la pensiate per ognuno di questi argomenti, che la pensiate che sia più giusta da destra, da sinistra, da sopra o da sotto, è assolutamente chiaro che il controllo della narrativa veniva tramite i social, tramite un controllo stretto su quello che veniva comunicato attraverso i social, che fosse attraverso la bocca di Fauci o che forse attraverso una marea di messaggi più o meno fake che venivano condivisi, fosse attraverso una marea di messaggi non fake che però venivano bollati fake da una piattaforma, l'abbiamo capito benissimo, oramai, che il controllo della narrativa si fa lì. E oggi avere qualcuno che di colpo "Oddio, questo è più grande di Meta e quindi è più grande di Twitter e quindi è già il più grande di tutti a livello di comunicazione, non parliamo delle nuove generazioni, nelle nuove generazioni esiste solo TikTok, un pochino Instagram, ma fondamentalmente è solo TikTok" di fatto è un'ondata di panico, se non ce l'hanno già, la devono avere i politici americani. È sbagliato dal punto di vista nostro, di cittadini della rete, noi siamo, no, vi ricordate il manifesto del cyberspazio di John Perry Barlow, noi siamo diversi, noi non vogliamo la politica, quel momento lì è già passato, ce lo siamo dimenticato, ma oggi per un politico è un momento di panico. Le nuove generazioni ascoltano, sono influenzabili solo tramite una piattaforma globale controllata dalla superpotenza nemica. Se non è il momento del panico questo per loro, quando lo è? È una bomba atomica, è una bomba atomica. Non ci abbiamo nessun dubbio sul fatto che il momento del panico è interessante vedere come va, che sta succedendo nel mondo, come va a finire. Sì, anche perché è facile quando sei la Cina bannare tutte le piattaforme di Meta, di Google, quando poi sei una democrazia, ecco, devi cercare di avere omenti, cioè vabbè, omenti, omenti. Tanto abbiamo anche visto un po' di voci contrarie, no? Proprio perché chi in qualche modo vede un po' al di là dell'analisi politica molto chiara e molto netta che viene fatta, dice "ok, come la mettiamo con la difesa della libertà di parola, con la privacy?" E questa è la democrazia, nei regimi, nelle nazioni democratiche dovrebbe esserci una stampa libera che si permette di, come è uscito su The Verge, che dice "un eventuale blocco di TikTok è un rinnegare", come diceva? Ce l'ho qui a qualche parte. È un tradimento dell'open internet. Certamente. Ovviamente. Però, ragazzi, è il panico, per cui qualche cosa succederà. Qualche cosa succederà. Che sia la terza guerra mondiale, che sia la sparatoria nella scuola, che sia, succederà un qualche casino per cui un certo tipo di stampa diretta da, molto vicina alla politica americana, dirà "ve l'avevamo detto che TikTok è pericoloso, questa è tutta colpa di TikTok" in modo da convincere l'opinione pubblica e mettere in minoranza i giornalisti, i pensatori che difendono le idee dell'open internet per dire "no, TikTok va bloccato perché effettivamente è troppo pericoloso". Arriverà, arriverà. Non saprei dirvi quando ma come, ma possiamo metterlo nel libretto rosso assolutamente senza problemi. Visto che siamo in ambito TikTok, in maniera un po' più di, un po' meno serioso se vogliamo, ma con dei risvolti seri, mi ha colpito questo articolo che hai messo tu Michele "This article is long as hell" che parla di un meme, anzi di un meme di un meme, che sta prendendo piede. Raccontacelo un po' tu Michele. Sì, in pratica parla di questo, di questo, chiamiamolo, chiamiamolo meme, che si chiama "Boring A", questo è un momento molto boomer in cui descrivo qualcosa di cui assolutamente non sapevo e che è molto lontano da me. Perché non l'avevi visto questo meme in giro. No, non l'avevo mai visto, il mio TikTok lo apro una volta ogni due settimane ed è molto differente da questi tipi di contenuti. Comunque avete presente quando siete davanti alla televisione e nel frattempo sta andando un programma e poi iniziate a scrollare sul telefono, qualsiasi social, perché magari quello che improvvisamente avete perso l'attenzione, perché è particolarmente noioso quello che c'è in tv, allora iniziate in quel momento in cui si spegne il cervello e iniziate a guardare i due flussi, quello della televisione un momento, quello del telefono un altro momento. Ecco, tutto questo viene replicato appunto da questo meme, da questo filone di video che vengono pubblicati su TikTok, in cui all'interno quindi del telefono viene replicata questa dinamica, in pratica due video che si sovrappongono, che non c'entrano niente, che non hanno nessuna relazione l'uno con l'altro, ma che servono letteralmente a spegnere il cervello, perché il cervello viene sopraffatto dalla mole delle due informazioni, quindi non riuscendo a seguire nessuno dei due video è come se… È fatto un po' pare che poi uno dei due video di solito è Family Guy, degli spezzoni di Family Guy o di Rick e Morty o altri cartoni animati, ecco, molto molto peculiari. È un mix, Michele, è un mix. A me ne è sembrato che ci fosse un montaggio un po', cioè che in realtà nel meme c'è un video, uno dei due, che ha una sorta di immagine ripetitiva. State mischiando due cose, state mischiando due cose. Allora, il meme attuale, Boring A, è una derivativa di un altro, chiamiamolo meme, non è un meme, ma è un uso che c'è da un po' di tempo a questa parte di pubblicare su TikTok dei contenuti protetti dal diritto d'autore, ma per fare in modo che non vengano bannati dagli algoritmi di riconoscimento automatico, tagliarli mettendo nello stesso schermo sopra il video che vuoi pubblicare che è coperto dal diritto d'autore e di sotto un altro video che non c'entra niente e che non è coperto dal diritto d'autore. E quale è stata un po' l'origine di questo? Questa è l'origine del video tagliato. Da lì si è passato a questi video tagliati doppi come una modalità di quasi… è una derivativa dell'ASMR. Infatti spesso il video, quello non protetto dal diritto d'autore, quello protetto dal diritto d'autore spesso è Family Guy. Non saprei dirvi perché, ma è stato utilizzato proprio per condividere puntate intere di Family Guy e sotto un video che spesso è un video ASMR, di quelli con i suoni, quelli con le cose… ed è diventato quasi una droga, cioè un modo di stimolare il proprio cervello avendo due flussi in contemporanea che tu fissi contemporaneamente. Uno che è quello che vuoi guardare ma spesso in maniera distratta e spesso facendo qualcos'altro, magari guardando Netflix e contemporaneamente sotto un altro video che serve per eludere il diritto d'autore ma anche quello che ti dà un feed sul cervello, che ti dà un'informazione. E' come un modo di stordirsi. È come un modo di stordirsi. Esatto. E questo è proprio come fosse una droga light, un modo di stordirsi, un modo di mettere il cervello in una situazione particolare. Questo viene rivisitato nel momento in cui vuoi postare un qualche cosa e dire che è noioso facendolo in maniera figa, in modo che tu fai un post dove dividi. Da una parte metti la cosa che ti sembra noiosa, no? Dici "il concerto che sto guardando che mi hanno obbligato ad andare a vedere i compagni di scuola" e sotto il video di Family Guy, che è come dire, che è come dire "sto guardando una roba che ti sconvolge il cervello perché contemporaneamente mi guardo Family Guy e una roba tipo ASMR che è messa lì per eludere il diritto d'autore e per stordirmi il cervello completamente". Avete capito? È un mix di due cose diverse. Dove la cosa tipo ASMR in questo caso è la cosa noiosa? È la cosa noiosa, esattamente. Quindi tu anche stai vedendo Digitalia, improvvisamente dici che Digitalia è noioso e fai questo video. Ok, fai una foto con TikTok dove vedi, da una parte si vede magari la tua nunca che sta guardando Digitalia e sulla parte sotto Family Guy. Ok? Quello lì è Digitalia boring as hell. Tutto bene direi quindi. Sì, insomma. Abbiamo avuto, questi si sono inventati praticamente una nuova droga cerebrale. Sì, sì, sì, bella. Da ASMR in poi, sì, c'è tutto un filone che cerca questo tipo di… vabbè, non so se avete… no, Michele in casa non ce l'ha. Io ho Bea in casa che vedo come usufruisce dei media oggi e lei magari legge un libro con contemporaneamente una serie TV su Netflix che ha già visto otto volte, no? E sta vedendo per l'ottava volta col volume su e lei un po' legge il libro, un po' butta un occhio a Netflix e un po' butta un occhio a TikTok e fa queste tre cose contemporaneamente. È ovvio che non sta studiando tre cose, che non sta dando attenzione a tre cose. È un modo di… come i gatti quando vanno a mangiare l'erba… come si chiama l'erba quella che manda in botta i gatti? Erba gatta. Perfetto. È come l'erba gatta, l'erba gatta digitale. È una roba del genere. Beh, ma gli adolescenti sono speciali per trovare, sperimentare queste cose che gli fanno, no, vivere degli stati diversi della coscienza, degli stati o di eccitazione o di rilassamento, di cose che sono al di fuori della norma. Gran parte del commercio dei narcotici ha lo scopo di questo o comunque sfrutta questo tipo di desiderio. Di narcotizzare. Di narcotizzare, perfetto. Insomma, è una roba particolare che se non avete adolescenti in casa… Molto è… vabbè adesso… È difficile da capire perché capire uno di quelli della scienza è che si scola una Guinness per stordirti, è facile. Quello che si compra l'erba per fumarsi una canna è facile. Queste sono robe che secondo me per un genitore… Sono complicate proprio da capire. Da capire che cacchio sta facendo. Si sta stordendo il cervello, lascia che faccia perché fa parte un po' anche della sua crescita probabilmente, però di fatto si sta stordendo il cervello. Beh, ma infatti credo che tra le nuove generazioni l'uso delle droghe stia in parte anche scendendo. Vedi TikTok, e tu vuoi ballare TikTok? Perché buttare tutti questi soldi nelle droghe quando tieni il cellulare e fai tutto gratis? Scusa. Anche perché oramai non fuma praticamente più nessuno, soprattutto le sigarette, come dire, non… Gli adolescenti fumano come dei turchi. Prima svapano, prima fanno… come si chiamano? Ci sono due o tre tipi diversi, tecnologie diverse, quelle con la nicotina, quelle con la sigaretta che ci infili dentro, quelle che bruciano, quelle che non bruciano. Ma ce n'è veramente tanto e sono come eravamo noi a quei tempi. La maggior parte, quelle robe lì, ci si attaccano, ci provano, poi c'è quello che passa anche alla sigaretta vera e alla cannetta, è quello che si ferma lì. Se posso guardare l'osservatorio universitario, che quindi è la fascia 18-25, fumano come i turchi. E vedi. Allora, se ci volete contattare, se ci volete tenervi in contatto, vi ricordiamo, mastodon@digitalia. m @mastodon. è il nostro account, non vi dico quello di Twitter, ve lo cercate voi, perché tanto ormai è in abbandono, sono le praterie deserte con le balle di vegano che rotolano. Le cose vecchie. Roba da boomer, direi. Franco Solerio @podcastindex. ocial, no, questo qui è quello di Castamatica, perché ho messo questo? No, Franco Solerio @mastodon. ocial, dovete cercare. Michele Di Maio @chiocciolalivellosegreto. t. Max, cosa aspetti a far partire un account su Mastodon? Non ci sono ancora, però ci sarò presto. Benissimo. Il bocchettone con le notizie è ancora su Twitter, dovete cercare @digitalia_bc, dove c'è il back channel, tutte le notizie che prendiamo in considerazione per la puntata passano di lì, sia quelle che poi finiscono in trasmissione, ma le trovate anche nelle note della puntata, sia quelle che poi vengono scartate. Ma se volete avere un bocchettone per leggere tanto e farvi cultura, e anche per capire quanto ci facciamo il mazzo in settimana, tenete d'occhio quel feed lì. E andando avanti con i ban, questo ci tocca più da vicino, ChatGPT è irraggiungibile dall'Italia. Gran casino che è successo nell'ultima settimana, se ne sono sentite di tutti i colori. Se non ve ne siete accorti. Ma è impossibile, perché praticamente ne parlano tutti, anche quelli che non avevano mai visto ChatGPT non hanno potuto fare a meno di sentir parlare del blocco. Infatti questo sarebbe un grande momento di esposizione per ChatGPT in Italia. Cos'è successo? Venerdì il garante della privacy ha avviato un'istruttoria per una serie di ragioni che magari adesso discutiamo, adesso faccio in breve magari la cronologia degli eventi. Meglio sì. Però dove questa istruttoria non voleva dire, il garante non ha il potere di chiudere ChatGPT. Vabbè, però gli ha detto "ti facciamo una multina da venti giorni". Se entro venti giorni non ci rispondete a questi problemi che abbiamo riscontrato, è possibile che poi si avvii un processo che porta poi alla famosa. Una procedura di infrazione che ovviamente la risposta dei quotidiani di gran parte della rete è stata "il garante ha chiuso ChatGPT". Esatto, esatto. E permettimi di fare il mio solito ranto sull'articolo del Corriere che inizia su un tema poi davvero così importante, un momento storico dal punto di vista tecnologico così importante, l'incipit dell'articolo. La prima riga era qualcosa del tipo "i giovani non possono più usare l'intelligenza artificiale per copiare i temi". Ma porco! Ma dove? Era uno degli articoli che ho visto passare in back channel del Corriere. Comunque. No, no, sì, sì, eccolo qua. "Gli studenti italiani non potranno farsi scrivere i temi da chat GPT come stanno facendo i loro coetanei americani". Questo sembra la prima cosa da dire. Signor Federico Rampini, giornalista del Corriere della Sera, primo quotidiano in Italia, è finito con il mio rant. La risposta di OpenAI è stata "chiudiamo baracca noi nel frattempo che è questa cosa". Scusate, se vi diamo fastidio ci pensiamo un attimo su. Esatto, quindi hanno chiuso a livello di servizio l'accesso dall'Italia. Oggi ovviamente è possibile accedere solo tramite VPN. Le licenze mensili, i pagamenti sono stati sospesi, sono stati rimborsati i giorni che non potranno essere di utilizzo della piattaforma di cui non si potrà usufruire. E basta. Questa è la situazione attuale, credo. Servono, urgono riflessioni. Ci siamo fatti, diciamo, molti articoli notavano che OpenAI aveva interdetto l'uso di chat GPT, non l'ha mai consentito, a tre stati evidentemente totalitari, tra cui ricordo mi pare l'Italia, Grande Cina e Afghanistan. E che l'Italia è invece la prima e unica nazione occidentale che si è automessa in questa situazione. Si è autombannata. Però, come dicevi tu, Michele, è una situazione comunque complessa, no? Molto. Che è un po' il riflesso di quello che discutevamo prima con TikTok, invece spostato su un altro versante che è quello di domandarsi cosa succede quando proviamo ad applicare i criteri che si stanno molto fatigosamente definendo, per esempio in Europa, sul rispetto della privacy, sulle diverse regolamentazioni che in questo settore bisogna mettere in gioco e che succede quando proviamo ad applicarli davvero in un mondo di questo tipo. Mettiamo in fila, secondo me, le ragioni di questo tutto. Forse è il garante che cosa ha osservato. Esatto. Ha osservato varie cose. La prima è che è relativa allo scraping delle informazioni su internet che sono state utilizzate, senza il consenso delle persone, utilizzate appunto per le LLM. E quello credo fosse una ragione. La seconda ragione era poi che il fatto che la chat GPT possa sputare fuori delle informazioni che sono comunque anche quelle coperte dai diritti della CdPR. Credo che le due cose siano strettamente collegate. Sì, sì, assolutamente. Perché quello che dai da mangiare e quello che tira fuori sono fondamentalmente la stessa cosa. Esatto, se mangi cacca, sputi cacca. Poi il terzo è il terzo ragione invece sono i bambini, perché ovviamente sono sempre i bambini. In quanto oggi può essere utilizzato credo tranquillamente dai minori di 13 anni. E non c'è nessun controllo in realtà. Esatto, nessun controllo in particolare. Quindi questi sono i tre temi. E credo che sia abbastanza evidente quanto i primi due che possono essere fusi in un unico tema sono fondanti per quella che oggi è la tecnologia di chat GPT. E da qui sarebbe veramente difficile tornare indietro o farne un Italian Edition più light. Sì, però Italian Edition nel senso. Gran parte del tono. Italian, European, perché poi? Gran parte del tono della risposta, quindi al di là degli articoli quelli deliranti e dei commenti deliranti "il garante ha chiuso chat GPT". Però il tono spesso era la solita italietta che non capisce il progresso e che si mette. no, la burocrazia italiana che si mette di traverso al progresso. Oggi io non lo so se è la solita burocrazia italiana, però la presa di posizione del nostro garante è una cosa che auspicata, che auspichiamo noi da tempo. E che anzi penso che verrà presa a esempio come il primo moto di attenzione nei confronti di queste. Noi siamo abituati a vedere i gran casini, no? Di svegliarci che TikTok può essere pericoloso quando oramai ce l'ha tutto il mondo, tutto l'universo. Per una volta che il nostro garante in questo caso, le nostre istituzioni si svegliano per prime a mettere in luce un problema che esiste perché è innegabile. Ragazzi dovremmo essere contenti, tant'è che questa sera, se non sbaglio, l'omologo garante per la prova di ACI tedesco ha detto la stessa cosa. Ha detto "cavolo, ci ha sorpreso la velocità del garante italiano, stiamo analizzando la stessa cosa e se scopriremo che questi strumenti non sono in linea con il GPR lo chiuderemo anche noi". E credo che verranno fatti ulteriori passi perché fondamentalmente le nostre aziende, anche chi vende fiammiferi online, oggi deve fare i salti mortali per non trattare senza il congresso neanche la lunghezza delle unghie dei suoi clienti e questi qui fondamentalmente hanno fatto scraping di tutte le informazioni dell'universo, le hanno buttate dentro i loro algoritmi e si apprestano a fare i miliardi, a beccare investimenti colossali e a costruire fondamentale il futuro su queste cose. E nessuno che si sveglia, nessuno che dice niente. Quando sono loro stessi, loro stessi a denunciare l'importanza dei dati? L'altra notizia ce l'abbiamo più avanti e non so neanche se ci arriveremo in scaletta. Sono indignati quelli di OpenAI perché è circolata la notizia, pare che un dipendente di Google o un ex dipendente di Google abbia denunciato. Guardate che Google sta allenando Bard, dandogli in pasto le informazioni, le risposte di chat GPT e ora OpenAI che dice "Oddio, come osano loro utilizzare i nostri dati? Questa è appropriazione indebita dei nostri dati!" Quando il loro business è interamente fondato su dati altrui, raggranellati, etichettati e dati in pasta a queste intelligenze artificiali. Ragazzi, meno male che è arrivato qualcuno a alzare il ditino e a dire "No, forse un attimo, prendiamoci un po' di tempo, vediamo 20 giorni, quegli altri a in chiuso, vediamo che cosa succede". Ma non si rientra in chiuso dicendo "Per il momento blocchiamo perché non siamo in grado di dire che noi siamo compliant con GDPR". Nel loro comunicato stampa c'è scritto quello. Dopodiché faranno le loro valutazioni e decideranno se dovranno rendersi compliant, se gli italiani sono deliranti e quindi il servizio rimarrà chiuso solo in Italia, se altri paesi ovviamente si allineeranno alla posizione dell'Italia. Ma è una posizione fondamentale e l'Italia ha fatto una figura forte secondo me oggi. Oggi tutta l'Europa è un trainante in questo campo. Oggi l'Italia, uscendo per prima su questo, si è posta in cima al carro dell'Europa che dice "Ragazzi, va bene i dati, va bene tutto, eccetera, ma con criterio gli utenti, gli cittadini hanno dei diritti e questi non vanno calpestati". Meno male. Ho un paio di considerazioni. La prima è che appunto il problema vero è esattamente questo, cioè vedere che cosa accadrà al mondo che abbiamo visto nascere con questo impatto incontrollato delle tecnologie digitali e che per un lunghissimo periodo abbiamo considerato un mondo che poteva tendere all'ideale, no? All'idea dell'open internet, eccetera, eccetera. E poi abbiamo rapidamente visto del generale che cosa accadrà quando si incontrano queste regolamentazioni e questa ricerca di un punto di equilibrio sulla protezione dei dati personali, sui concetti di privacy e così via, con invece questa gestione che nel passato con tutto questo non ha fatto i conti. Questa è la domanda forte su cui ragionare. La seconda osservazione è, ma il modello di addestramento, quello da cui. Cioè, la cosa che è stata veramente sorprendente e scioccante della introduzione di chat GPT e di questi modelli correlati è stato, come dire, questo salto quantistico di qualità dell'output che viene fuori dai modelli, ma viene fuori anche appunto da questa alimentazione considerata su tonnellate, su teramiliardi di terabyte. Ma lo scrapping, ovvero l'assorbimento poi di informazioni così da internet senza chiedere permessa a nessuno, eccetera, eccetera, in fondo è la base di tutto il modo di funzionare di una serie di strumenti ed è legato anche al fatto che la rete appunto era considerata aperta. La rete è aperta? Sì, la rete è aperta. Garante aperta non vuol dire che quello che metti su. Come ha fatto a capire? Max. La cosa sono i dati che ti do io, no? E un altro è che tu addestri il modello. Perché il concetto della rete aperta, Max, non è quello di una rete che chiunque può prendere qualsiasi cosa e sfruttarla a suo vantaggio. No, certo. Io quello che metto su. metto il codice su github e lo metto open in modo che chiunque possa consultare il codice, ma posso mettere un miliardo di tipi di licenze diverse, la maggior parte delle quali dicono che come minimo quando tu produci un prodotto derivativo, mi devi citare, alcune dicono che il prodotto derivativo deve usare le stesse licenze del prodotto originale. La stessa cosa per le mie foto che posso mettere su qualsiasi servizio internet. Hanno delle licenze, le licenze dicono specificamente che quali diritti sono ceduti e quali no. A oggi nessuno ha mai scritto su una cosa pubblicata su internet "prendetela e costruiteci il business di domani". Loro giocano sul fatto che. Quindi è quello, bisogna capirlo. È un punto profondamente legale dove in questo momento c'è quantomeno un'area grigia, perché comunque deve essere un giudice poi alla fine a dire "ok, se fino ad oggi non è stato legiferato, non è stato. Giudice e legislatore, certamente. Lo deve dire un giudice e poi eventualmente un legislatore che deve costruirci sopra. Da questo punto di vista sono d'accordo con il fatto che l'intervento del garante dell'e-privacy è nella giusta direzione, cioè che è quello di dire "un momento cari, non partiamo dall'ipotesi che si può fare tutto in qualunque circostanza". Certo, proprio quello. Fermi tutti, cerchiamo di capire. Ha detto "venti giorni dimostramelo" e gli altri hanno detto "no, venti giorni non ci bastano, preferiamo sospendere il servizio". Le bocce sono in movimento, non sono ferme. Non è che hanno detto "basta, chiuso per sempre, non lo vedremo più, gli altri non possono". Fermiamoci perché c'è la possibilità. Ma anche ok, ne hai tutto insomma a risposto dicendo. Il garante ha detto "ci sembra che ci sia gli estremi per una procedura, quindi forse state infrangendo la legge. Avete venti giorni per dimostrarci il contrario". E gli altri hanno detto "alte, oggi non siamo in grado di dimostrarvelo, ci prendiamo i venti giorni e forse qualcosa di più, intanto sospendiamo il nostro servizio, proprio perché non siamo in grado di dimostrarlo. Poi si vedrà". E noi siamo qui per raccontarvelo, perché ci saranno sicuramente mille altre puntate di questa cosa. Ma prima, mi date due secondi per ringraziare Squarespace, la migliore piattaforma all-in-one, per pubblicare sulla rete. Squarespace è un sistema integrato dove trovate la soluzione ideale a qualsiasi necessità di pubblicare un sito internet. Chi non ha bisogno di un sito internet almeno una volta nella vita, gli italiani in realtà ne hanno bisogno molto, molto spesso. Perché per la fama che abbiamo noi digitaliani, spesso con i nostri amici, i nostri parenti, siamo quelli che smanettano, siamo quelli che di computer sanno fare, sanno come muoversi. Come faccio a fare il sito per il ristorante, la gara di atletica, la società sportiva, eccetera? Ebbene, ce lo chiedono a noi e ci mettono addosso un'ansia bestiale. Perché? Perché non vuoi deluderli, non vuoi dirgli no, ma tempo non ne hai, vorresti dedicarlo ad altre cose, allo stesso tempo vuoi fare bella figura. Che cosa fai? Squarespace. Perché Squarespace ci libera proprio da quell'ansia. Ci permette di creare un sito per noi o per qualcuno in poco tempo, con risultati assolutamente professionali. E ci libera dall'ansia di doverlo seguire, mantenere online, pulito, aggiornato, al sicuro dagli hacker. Perché? Perché lo fa lo staff di Squarespace per noi. E se il sito non è per noi ma per un amico o un parente, la tranquillità di potergli dire "oh, ti ho fatto il sito, pensaci tu, questa è la password", si aggiorna così, puoi mettere i nuovi contenuti, drag and drop, facile, lo potete insegnare a chiunque sappia fare un'email o scrivere un documento con Word, si fa esattamente la stessa maniera, col drag and drop o con la tastiera, col copia e colla, si mettono i contenuti, che siano test, o video, immagini, tutto quello che vogliamo, e lo mettiamo esattamente dove vogliamo che compaia poi ai visitatori il nostro sito. Per cui potete mettergli le chiavi in mano, aggiornatelo tu, stai tranquillo che grossi casini qui non possono succedere. Poi c'è il supporto utente a disposizione, 7 giorni su 7, 28 ore su 24 rispondono direttamente da un ufficio Squarespace, per cui non c'è call center in giro per il mondo con delle risposte automatizzate, ma c'è un impiegato di Squarespace della porta a fianco degli ingegneri che sviluppano, per cui se non vi sanno rispondere vi dicono "aspetta un attimo", vanno a chiedere a chi il sistema lo sviluppa veramente. E sono a vostra disposizione sia che siate utenti paganti, sia in trial gratuita, perché sì, c'è la trial gratuita e non vi serve neanche la carta di credito, andate su squarespace. om/digitalia e attivate la vostra trial. Se alla fine non vi serve, amici come prima, nessuna spesa, nessuna sorpresa. Se invece decidete che fa per voi, anzi, quando deciderete che fa per voi, perché una volta nella vita almeno ai digitaliani serve sempre e capita sempre l'occasione, ricordatevi di Digitalia, perché Digitalia non è solo il posto dove ne avete sentito parlare, ma è anche il promo code, cioè il codice coupon, che inserite nel quadratino quando dovete inserire la carta di credito. Vi dà diritto al 10% di sconto sul primo anno di abbonamento. Per cui ricordatevi, Digitalia, promo code su Squarespace per un anno di 10% di sconto sul primo anno di abbonamento. Grazie a Squarespace per aver sponsorizzato anche questa puntata di Digitalia. Il garante della privacy e il chat GPT non sono stati gli unici a dire "prendiamoci una pausa". A dire "prendiamoci una pausa" sono stati anche un gruppo di tech leader, AI experts, cioè esperti di intelligenza artificiale, leader del mondo della tecnologia, commentatori vari che hanno firmato una lettera per cercare di dare un fermo a quelli che vengono definiti esperimenti fuori controllo sull'intelligenza artificiale. Cioè fondamentalmente hanno chiesto la moratoria per sei mesi, il blocco per sei mesi di qualsiasi sviluppo e test su qualsiasi algoritmo che sia di generazione successiva all'attuale chat GPT4. Mi sembra una posizione un po' strana, devo dire, da parte di esperti del mondo dell'intelligenza artificiale, perché innanzitutto come si potrebbe applicare questa cosa? Davvero con un controllo poi sulle attività di ricerca in tutti i laboratori del mondo? È quasi una moral sui, cioè non una moral. È una riflessione di tipo appunto. ma che senso ha? Voglio dire, dal mio punto di vista di ricercatore, è molto più importante dire "conduciamo una ricerca mettendo in gioco i problemi concreti che le applicazioni di una tecnologia possono avere e quindi conduciamo degli esperimenti di tipo controllato e mettiamo, voglio dire, poi alla fine appunto una serie di problematiche che sono già chiaramente venute fuori, no? Anche proprio rispetto a questi, al grande successo di questi LLM, alla fine quello che è venuto fuori sono appunto il fatto che possano prendere degli effetti allucinogeni, no? Allucinatori, inventare delle realtà che non esistono e darti la sensazione che esistano e così via. Allora è molto più interessante dire è appunto il momento di mantenere un controllo stretto su ciò che accade e sul non lasciare che si possa fare tutto in qualunque momento piuttosto che un tentativo illusorio di fermare, che vuol dire fare una moratoria di sei mesi. Che significa? Dateci del tempo per pensare. Perché sei mesi? Ma poi soprattutto come potresti controllarlo? Siamo alle solite. Finirebbe con qualcuno che lavora e qualcun altro che invece dice di non farlo ma lo fa nel segreto. Non è molto meglio portare alla luce davvero e chiedere trasparenza? Chiedere appunto di rendere il più possibile condivise e pubbliche certe scelte e certe decisioni rispetto all'alimentazione di questi modelli? Rendere trasparenti agli modelli stessi per vederne l'applicazione? Io credo che. Chiedere una moratoria. Io non sono così negativo e critico nei confronti di questa iniziativa. Per un motivo. Forse vi sembrerà strano ma l'idea è che questa era l'unica cosa o una cosa potente che una serie di persone che non hanno capacità di regolamentare, possibilità di regolamentare o di fermare, al di là magari del loro portafoglio di investimenti, per richiamare l'attenzione su un problema. Il problema è serio. Il problema è la tecnologia che corre e col rischio che corra sempre più velocemente in maniera esponenziale. L'abbiamo patito per tutte le tecnologie e a ogni ondata abbiamo visto che questa corsa, questa differenza tra la velocità con cui la tecnologia evolve e la capacità dell'uomo di regolamentarla, di prevederne i pericoli eccetera, ecco questa distanza non è costante ma continua ad aumentare. Quando si parla di queste intelligenze artificiali, molti in questo tipo di tecnologia vedono dei rischi addirittura di tipo esistenziale per la razza umana, esattamente come quando Putin dice "in caso di rischio esistenziale io userò la bomba atomica". No, non la uso ma se c'è il rischio che i cari armati entrino a Mosca, che noi finiamo di esistere, la bomba atomica la uso. Tanti vedono questo perché non è il caso di oggi ma qualcuno dice che questo tipo di ricerche potrebbe evolvere verso delle forme di superintelligenza o superiori a quella umana e allora quello è il caso più grosso e più temibile perché esattamente come noi oggi dominiamo il pianeta e i topi, le api, le zanzare non hanno voce in capitolo su quello che succede nel pianeta, se noi decidiamo di fare una cosa non c'è un Parlamento delle zanzare che dica "sì, beh, però gli insetticidi neanche tanto". No, lo decidiamo e basta, nel momento in cui ci fosse un'intelligenza superiore alla nostra noi facciamo come le zanzare, se noi gli andiamo bene e gli siamo utili, bene, se no "ciao ciao" e facciamo quello che dicono loro. Ma questo è il caso limite. Ci sono anche dei casi come il famoso esperimento mentale delle graffette, l'effetto paperclip, un'intelligenza artificiale super mega efficiente che ha il compito di ottimizzare una fabbrica che faccia paperclip e a un certo punto stermina la vita perché trasforma l'universo in una fabbrica di paperclip, tutte le risorse dell'universo vengono utilizzate per fare paperclip e nessuno è in grado di fermarla perché questo algoritmo, questa roba, questa rete neurale è talmente efficiente, anche se non è senziente, che nessuno è in grado di fermarla. Insomma, tanti vedono questo rischio e pensano di dover fare qualcosa. È ovvio che il proporre una moratoria non riuscirà mai a avere la moratoria, anche perché che cacchio serve? Sei mesi e poi siamo da capo, cosa succede in sei mesi? E poi, come la pecora Dolly, benissimo abbiamo fatto la lettera per impegnare tutti gli scienziati a non fare esperimenti sulla clonazione, non le fa nessuno, ma i cinesi hanno firmato. No, i cinesi fanno, fanno cacchio che vogliono e ci troviamo in una situazione che gli unici a avere la clonazione in mano sono i cinesi. No, di nuovo stesso discorso di prima. Per cui io credo che nessuno di questi firmatari, se non in maniera molto, qualcuno magari in maniera un po' naif, ha pensato che potesse avere un'efficacia. Secondo me questo è semplicemente parlare alla moglie perché suo c'era in tenda. Cioè, i guru della tecnologia, del mondo, persone illuminate, persone intelligenti, persone che ci capiscono, le persone che hanno rivoluzionato e creato il mondo di tecnologia che noi conosciamo, oggi hanno scritto, si sono messi tutti d'accordo per firmare una cosa che dice "Oh cacchio, qui c'è un pericolo grosso, oh classe politica, oh garanti di questo, garanti di quello, svegliatevi perché noi siamo molto preoccupati". Ecco, questo penso che possa servire, certamente non a bloccare lo sviluppo, ma a richiamare l'attenzione assolutamente sì e questo tipo di azioni sono fondamentali oggi perché queste tecnologie possono finire in un bicchier d'acqua, possono finire in un altro inverno o possono finire a un altro scalino dell'umanità che si trova con una elite, con dei poteri talmente forti, che non può far altro che peggiorare quelli che sono gli squilibri che vediamo già nel mondo di tutti i giorni. Per cui benvenga se qualcuno ha il coraggio di dire "Oh ragazzi, calma, fermiamoci un attimo" e far parlare tutto il mondo, anche se poi il mondo dice "sono degli illusi, non si fermeranno mai di qua e di là", però la gente ne parla, qualche politico lo legge, qualcuno inizia a fare dei pensieri o a avere a livello politico dire "ragazzi propongo una legislazione per. avete visto che Elon Musk, Bill Gates, la moglie di Steve Jobs hanno tutti firmato quella lettera? Vuol dire che questa è roba seria. - Ecco capisco il tuo punto, però ripeto, secondo me le stesse persone avrebbero potuto impostare da subito un'azione più concreta e proporre, invece che una moratoria, una disciplina, proprio perché sono gli esperti e che hanno piena contezza di che significa fare ricerca e che significa farlo in questo settore, avrebbero potuto proporre cose più concrete, in rischio che la politica. - Ma quello può venire dopo, può venire dopo. Abbiamo proposto una moratoria di sei mesi, la cosa è urgente, lettera morta, oh ragazzi adesso è urgentissimo perché questi neanche quando gli abbiamo chiesto di fermarsi si sono fermati, cioè non è che facciamo questo e poi ce ne freghiamo e non serve a niente, è un punto fermo, è già qualche cosa, è un attirare l'attenzione, poi vediamo quello che verrà dopo, però. - Sì però Franco, io invece la prendo molto letterale anche la cosa dei sei mesi, molto banalmente perché l'unico pezzo in grassetto, anzi sono due pezzi in grassetto della lettera, uno di quelli dei sei mesi e l'altro invece quello che comunque dicono che ci sono dei rischi e dei vantaggi dell'intelligenza artificiale, sono letteralmente gli unici due pezzi in grassetto della lettera, quindi secondo me sono molto letterali quando hanno deciso di portare avanti questo testo. - Ripeto, parlare alla moglie, come si dice, parlare alla nuora perché la sua c'era in tenda, come si dice? Parlare alla. - Non ne ho la più pallida idea, però secondo me invece è molto diretta, questa è la loro proposta e sì, c'è anche il pezzo che ci sono dei pezzi che dici tu, si parla di chiedere, si chiede di istituire un garante dell'intelligenza artificiale, ok va bene, però si chiede ripeto anche, e mi sembra la parte fondamentale, di stoppare tutto per sei mesi aspettando Godot, anche perché poi sì, ci sono tanti esperti che hanno firmato questa lettera, ma ci sono tanti altri, a partire da Timothy Geroux, che era quella che era stata licenziata da Google, una delle autrici del paper del pappagallo stocastico, che ha detto "ragazzi, non serve niente perché se fermiamo chat gpt 5, il problema non andiamo. - Serve a far parlare tutti, sono venuti fuori tutti e ne hanno parlato e hanno tutti detto che cosa invece bisognerebbe fare invece di questo, ed è un'ottima cosa, perché ha dato risonanza, perché è finito sulla prima pagina del New York Times. Ragazzi io ci andrei piano a pensare che Gary Marcus, Steve Wozniak, Elon Musk, che siano tutti degli idioti, un po' troppo festo. - Ma non solo dice che sono degli idioti, però sono un po' degli illusi a portare da questa decisione. - Sono mediamente più intelligenti di noi tre. - Proponevano l'ipotesi che l'abbiano scelto come metodo per attirare l'attenzione. Facciamo una riproposta dirompente, magari sapendo che non è esattamente nemmeno quella che può essere applicata in pratica davvero, però è dirompente, fa capire che noi a questa cosa ci teniamo e pensiamo che sia veramente pericolosa. È un po' da minimo comune multiplo, qualsiasi altra cosa più efficiente di quelle che dite voi necessita di un consenso, che ha bisogno di una lotta, di una discussione eccetera. Questa era una roba, era l'unica roba o una delle poche cose, l'unica che a me viene in mente, possibile da fare in poco tempo, che riusciva a far parlare tutti, pro e contro, che era lo scopo. Perché certo, possiamo decidere di studiare, fare le leggi, analizzare la moratoria, non la moratoria delle cose eccetera, le regole, dire che è intelligente, privacy by design, respect by design, le tre leggi della robotica, ma cosa facciamo? Ci mettiamo a discutere tutti per dieci anni prima che arriviamo a un consenso? Benissimo, facciamolo, ma intanto facciamo qualcosa che finisca alla prima pagina di New York Times e ne parli tutto il mondo. E poi ci mettiamo a discutere su che cosa è meglio fare, perché questa era una cazzata e magari arriviamo a fare qualcosa. Però intanto abbiamo smosso il mondo, abbiamo le coscienze. Non è poco. A me sembra però che onestamente sono sei mesi che stiamo parlando di questi disco, di queste cose e su giornali di ogni tipo, dagli editoriali del New York Times, alla prima pagina del New York Times, del Washington Post, le opinioni sono abbastanza variegate, sia nei rischi che nei pro dell'intelligenza artificiale. Non credo che onestamente questa lettera aggiunga così tanto. Io sto dicendo Skynet da dieci anni su digital. Esatto. Questo è arrivato molto più su Michele, sulle testate generaliste rispetto a quello che noi leggiamo da secoli. Era sulla prima pagina del New York Times la chiacchierata con chat GPT del giornalista. Onestamente, boh, non la vedo così. Ma non c'era critica, non c'era tutto quello che c'è qui. Non c'era la presa di posizione, non c'erano mille voci che fossero più o meno discordanti tra di loro, ma tutti concordi nel pensare che questa sia una cosa pericolosa. C'era uno che scriveva, chat GPT, che chiacchierava con chat GPT, che diceva questo qualcuno lo prende come senziente e come no, qualcuno magari l'articolo dopo che diceva "Ah, i ragazzini a scuola ci fanno i temi", ma non c'era il pericolo esistenziale, non c'era l'effetto, il pericolo di effetto trasformativo della società su cui qui si sta mettendo l'accento. Questo secondo me è una buona cosa. Non servirà a fare quello che è scritto in quella frase in eretto che dici tu sicuramente, ma io penso che, per carità, ne abbiamo parlato. Abbiamo parlato anche noi, noi comunque questo tentativo di stare attenti e sul pezzo di quello che è l'impatto delle tecnologie digitali sul mondo contemporaneo, si può dire che è la nostra mission, no? È certo che la è e visto che siamo nei divieti e nei blocchi, a Parigi hanno pensato di bloccare una roba un po' meno trasformativa, un po' meno rischiosa per l'umanità nel suo genere, ma comunque è rischiosa se vogliamo per gli esseri umani, per loro di due età, gli scooter elettrici, i monopattini elettrici, perché gli americani li chiamano scooter, ma in realtà per noi lo scooter è il motorino, lo scooter elettrico è il motorino, però io sono monopattini elettrici a noleggio, non quelli privati, mi sembra di capire. Il free floating, sì. Michele sei tu che hai un po' più postato su questo? Sì, ma in realtà forse ne avevamo anche già parlato sul discorso proprio di Parigi. Il sindaco, forse è una sindaca di Parigi, non ricordo, che aveva già messo sul piatto la possibilità di vietare le varie aziende che oggi affittano monopattini elettrici nelle principali, e non solo principali, città in giro per il mondo. Perché? Per i rischi alle persone e perché qualcuno dice che forse non portano poi a così tanto risparmio dal punto di vista ambientale dell'inquinamento, perché sembra che anche voi per il costo, che comunque vadano a sostituire non i trasporti come può essere la macchina, quindi i tratti che fareste in macchina, ma semplicemente i tratti che invece le persone avrebbero fatti a piedi o con i mezzi pubblici. Quindi sostanzialmente tanto casino per Parigi perché sono sparsi ad ogni angolo. Qualcuno ogni tanto si fa male, vado a memoria, tre morti l'anno scorso e più di un incidente ogni giorno. Quindi cosa ha detto? Ragazzi facciamo un referendum e vediamo cosa viene fuori. Il referendum è stato fatto e i monopattini hanno perso con tutti i problemi di qualsiasi elezione o votazione oggi, ossia pochissima gente è andata a votare. Ci sono quelli che dicono "sì vabbè tanto alla fine sono andati a votare soltanto i vecchi Matusa che hanno poi votato per il ban, fatto sta che le cose sono andate così e che quindi Parigi adesso provvederà a revocare le licenze dei principali fornitori del servizio". Giusto o sbagliato? Onestamente è difficile dirlo perché ci sono secondo me delle ottime argomentazioni da entrambe le parti e chi io come me, che io utilizzo il monopattino ogni giorno in sostituzione di altri mezzi, in parte forse anche dell'andare a piedi ma anche sicuramente della macchina, io ho il mio monopattino e quindi ovviamente non mi conviene utilizzare questo tipo di servizio. In qualche altra città, non mi ricordo dove, è stato vietato di salire sui mezzi col monopattino, sia privato che pubblico, per cui tu puoi girare col monopattino ma non puoi prenderlo e salirci sulla metropolitana, sul treno, che è cosa che fanno molti. Anche tu Michele mi sembra che. E' esattamente quello che faccio io, esatto. Per ridurne l'uso. Ah, per ridurne l'uso. Per disincentivarne l'uso. L'idea è quella che sia pericoloso per il singolo che lo usa, però su questo io starei molto nella. Anche le automobili sono sì. E certo, mi piacerebbe, di nuovo, qui abbiamo fatto un referendum senza prima fare una campagna di prima acquisizione e poi divulgazione delle informazioni, perché prima di prendere una decisione bisognerebbe cercare di avere dei dati. Io non li ho visti mai da nessuna parte, dati sulla effettiva. cioè tu dici tre morti in tre anni, 250 incidenti, sì, ma rispetto a quello che noi oggi accettiamo, cioè la bicicletta, l'automobile, il motorino eccetera, come riusciamo a paragonarli? Facciamo un conto di, non so, incidenti per chilometri percorsi, anche se non è paragonabile perché l'automobile va più veloce, fa molti più chilometri del monopattino, oppure incidenti per ore di utilizzo per uomo, è molto. ci rischierebbe un'analisi un pochino più scientifica di questi fenomeni prima di prendere delle decisioni così radicali, così gravi. E quindi il primo problema credo che sia quello, il secondo è la pericolosità per gli altri e lì dipende sempre dalla normativa. Tu Michele, come viaggi col monopattino? Stai nelle ciclabili? C'hai ciclabili a sufficienza? Vai in mezzo al traffico? Allora. Usi il casco? Ah, il casco assolutamente, ho anche il casco con le freccette, le prime due settimane senza il casco, senza le frecce, onestamente avevo, non dico paura, ma comunque timore che le macchine non capissero dove si andasse. Quindi vai in mezzo al traffico, non riesci a fare tutto su ciclabili? Io vado in mezzo, io considero che faccio, vuoto per pieno, una decina di minuti, due tratti da una decina di minuti di monopattino, praticamente quasi tutto in strada, poi io sono talebane, onestamente preferisco farmi male io piuttosto che andare in contromano. Ho dei piccoli trafficci, tipo 10 metri di marcia a piede, 30 metri di contromano e tutto il resto lo faccio in strada e onestamente preferisco farmi male io piuttosto che, perché la società deve sopportare il mio farmi male. Perché il quale è il problema? Il problema è che non ci sono le infrastrutture, il farsi male o il fare male agli altri è molto dovuto al fatto che non ci sono infrastrutture per bici e monopattini oggi nelle città. Parigi si sta attrezzando in quella direzione, però comunque non hai la stessa copertura delle ciclabili rispetto alle strade. E quindi il problema forse è quello. Ma le infrastrutture ce l'hanno sempre questo problema, le infrastrutture sono frutto di un investimento e di una scelta di lungo periodo. Assolutamente e anche scelte "forti". Abbiamo visto le polemiche sulla zona 30, no? Le polemiche sulla zona 30 arrivano di lì. Esatto. E oggi fare una scelta del genere per una municipalità è una scelta comunque abbastanza impopolare, perché la stragrande maggior parte delle persone oggi comunque utilizza la macchina per muoversi ancora di più dopo la pandemia. Ci sono delle scelte impopolari che però una volta prese poi incontrano il favore di tutti. La classica l'abbiamo visto molto più estremo nelle isole pedonali. Assolutamente. Nella nostra città qui, prima di riuscire a trasformare la zona dei negozi, la cosiddetta vasca locale in zona pedonale, tutti i commercianti "ah, rivolta, no, se non passano le macchine chi si fermerà a guardare i nostri negozi di qua e di là?" Hanno dovuto combattere per 20 anni. Trasformata in isola pedonale "ah, meno male, tutta un'altra cosa adesso" eccetera. Per cui tante volte ci vuole un po' di coraggio da parte dei politici. Certo, però ti ripagano dopo le elezioni che è persa. Certo, certo. E' il nostro problema della politica contemporanea. E infatti la democrazia ha un sistema del cacchio, lo sappiamo tutti, però gli altri sono peggio e quindi ci teniamo a quello che è. Dobbiamo cercare di farla funzionare al meglio. In parte è come il discorso della fibra ottica. La fibra ottica che, come dire, ok, oggi non faccio le ciclabili perché non c'è abbastanza gente che va in bicicletta e monopattino. Ma se la gente non va in bicicletta e monopattino perché non c'è la struttura. Certo, certamente. Io mi rifiuto di andare in mezzo al traffico col monopattino. Do un minimo di discomfort alla cittadinanza. Io faccio un solo percorso fondamentalmente, vado a lavorare qui a San Remo. Ho la fortuna di fare il 99% del percorso su una pista ciclabile e quindi lì sono tranquillo e a posto. Tutto quello che non è sulla pista ciclabile, dove non c'è e quindi sono un centinaio di metri, li faccio sul marciapiede. Se non c'è nessuno, li faccio a cavallo del monopattino a velocità ridotta. Se c'è qualcuno sul marciapiede scendo dal monopattino e lo spingo. E lo spingo, per cui faccio il pedone. Dopodiché attraverso una strada sulle strisce pedonali, di nuovo spingendo il monopattino, però dando quel minimo di discomfort ai pedoni, cercando di superarli, perché comunque vanno più piano anche quando non gli spende, in modo che abbiano l'idea che anche i monopattini abbiano il diritto di esistere e che se li vogliono togliere dalle balli debbano votare i politici che spingono per più piste ciclabili. Perché penso che sia stupido rischiare la pelle per strada semplicemente perché abbiamo deciso di regalare al traffico automobilistico e a chi vende le automobili il 90% del territorio delle nostre città. Però il collegamento che poi fanno è no ai monopattini. Sì certo, lo so, lo capisco, però la mia pelle non ce la metto in mezzo. Mi dispiace, in mezzo al traffico col monopattino non ci vado neanche col casco e la tuta da football americano. Onestamente ho delle remori anche quando vado contro mano inciclabile. Certo, lo capisco. Contro mano è sempre un po' come dire… No, contro mano e impennando. I più forti col monopattino impennano soprattutto col monopattino e hanno la trazione anteriore per cui non è esattamente una manovra a faccia. Io ho il monopattino, non l'ho mai usato perché qui è morte certa. Da venire complesso. Forse abbiamo un metro di ciclabile per ogni 10 chilometri di strada normale. Solo in alcuni tratti autoconclusivi dove non c'è nulla e quindi potreste andare anche senza la ciclabile. Per giù da tutte le strade i marciapiedi sono pieni di buche e di fosse. Perfetto. È proprio l'ambiente ideale. Ho fatto un giro dentro il quartiere una volta per provarlo perché me lo hanno regalato con la macchina. È ora di ringraziare i nostri benefattori, i nostri produttori esecutivi, la generosità di chi permette l'esistenza di Digitalia da 11 anni a questa parte. Il modello di sussistenza e sopravvivenza, di business che è parolone, di Digitalia è questo. Pochi sponsor, molto ben selezionati. Vi assicuro che numericamente sono molti più gli sponsor a cui diciamo di no rispetto a quelli a cui diciamo di sì. Ma soprattutto più degli sponsor il nostro modello Value for Value. Oggi si chiama così Value for Value col Podcasting 2. . Noi produciamo qualcosa. Se per voi ha del valore restituite del valore monetario in cambio. Si fa col cestino delle merendine nelle aziende. Non c'è nessuno che sorveglia. C'è il bricchetto. Tu prendi la merendina e lasci i soldi. Si fa col cestino della verdura a bordo strada nel nord Italia. E beh, gli ascoltatori del Podcasting non possono essere così civili da fare la stessa cosa, ascoltare una cosa che sanno che non è gratis, che costa fatica e non dare qualcosa in cambio. Certamente no. La nostra audience è diversa. L'ha dimostrato già per tanti anni. Siamo sicuri che anche voi che siete nuovi o che siete vecchi ma siete stati magari in categoria protetta fino a oggi, studenti spiantati, cassi integrati, disoccupati. E beh, oggi decidate. Biate di darci una mano. Quanto lo decidete voi? Ogni quanto lo decidete voi? Con Satisplay, con PayPal, con Bolivico Bancario, con Bitcoin, con le app del Podcasting 2. , con il nostro podcast app. Fate come volete voi. Noi continuiamo a lavorare perché per noi è un lavoro. Siamo qui tutti i lunedì tutto l'anno e oltre a lavorare per voi vi ringraziamo in diretta e nell'altra puntata. Max, dai, ce l'hai il PDF sottomano, vero? Prontissimi! Cominciamo con i Value for Value, i nostri donatori super moderni. Capitan Harlock con dueventinovemila. no, duemila settecentonovantotto Satoshi. Nicola Fort con duemilaventisatoshi e Nicola Gabriele D con centotresatoshi. Grazie ragazzi, grazie mille. Proseguiamo con i nostri perpetual executive producer che, come abbiamo detto più volte, a volte compaiono in maniera ripetuta perché si sommano le donazioni. E questa volta ne abbiamo tre. Manuel Zavatta e Davide Tinti con la loro donazione singola da un euro. E Nicola Gabriele D che ci fa ben tre donazioni singole da due virgola zero uno, due virgola dieci e due virgola dieci. Centesimi. Grazie a tutti e grazie a Nicola con donazioni di anticipo, di recupero. Queste sono i perpetual, per cui se saltano la puntata, la puntata dopo recuperano. Sono puntuali come un orologio. Grazie di cuore. Perfetto. Donazione ricorrente da un euro al mese di Andrea Scarpellini, seguita da una donazione singola di due euro di Giuseppe Benedetti. Grazie. Donazioni ricorrenti da tre euro al mese di Nicola Bisceglie, Riccardo Peruzzini, Dani Manzini, Roberto Esposito, Paolo Boschetti, Diego Venturin, Matteo Faccio, Michele Olivieri, Alex Ordiner, Cristian Fabiani, Davide Foglierini, Antonio Turdo e Mario Cervai. Grazie di cuore a tutti. Grazie davvero. Donazione singola di tre virgola ventuno centesimi di euro della magnifica coppia Elisa Emaldi, Marco Crosa. Mitici, grazie. Meritava questo piccolo scopo di coppia. Donazione singola da quattro euro di Marcello Piliego, da quattro virgola dodici centesimi di euro di Marco Mandia. Siamo in codice Mandia, segnatevelo. Siamo in codice Mandia. Esatto, esatto. Donazione singola da cinque euro di Michele B, donazioni ricorrenti da cinque euro al mese di Adriano Guarino, Ivan Vannicelli, Mirto Tondini, Stefano Augusto Innocenti, Roberto Tarzia o Tarzia, Matteo Molinari, Michele Coiro, Cristiana Marca. Mitici, bim, ci vuole. eccolo qua, la campanella, grazie di cuore. E infine i grandi produttori di questa puntata che sono Maurizio Galluzzo con la sua donazione ricorrente da dieci euro al mese e il famigerato Tretrattini con la sua donazione ricorrente da dieci euro al mese. Tretrattini è uno di quei personaggi mitici come Gamba di Legno, come. Esatto. Grande Tretrattini. Pensa se si firma anche all'aeroporto sulla carta d'identità c'è Tretrattini. Questo è quello di digitali. Grazie. L'abbiamo beccato. Amici, grazie, grazie di cuore per la vostra generosità. Noi continuiamo volentieri a lavorare per voi perché voi capite e, come dire, value for value. Ci date qualche cosa in ritorno, che sia abbastanza, che sia poco, che sia tanto, non lo so, ma è abbastanza per farci capire che per voi il nostro lavoro ha un valore. Noi continueremo a lavorare per voi. Allora, sempre in automotive, dai monopattini alla Lamborghini. Mamma mia, hai messo 'sta Lamborghini bellissima. La Lambo plug-in, ibrida plug-in, che poi io dico, no, che caccia, la Lambo ibrida plug-in, che senso ha? Va bene. Le ibride, avete presente le ibride plug-in? Tu le carichi a casa, parti, i primi chilometri vai elettrico, quando finisce la raga l'elettrica parte il motore, eccetera. Io ce l'ho, io ce l'ho. La Lamborghini? No, no, la Lambo di Max. 40 chilometri, dopo 40 chilometri passi all'ibrido puro. Io 40 chilometri posso capirlo. Io stavo studiando una roba del genere anche per me, io però generalmente oramai i percorsi sotto i 10 chilometri li faccio col monopattino. Quello per andare in studio di 130-140 chilometri oramai lo faccio sempre in treno, mi rendo conto che prendo la macchina solo quando devo fare 300-400-500 chilometri. Per cui la macchina che mi fa fare i primi 50 chilometri elettrica e il resto a benzina, che di solito i plug-in spesso sono a benzina, non sono diesel, almeno le marche che ho guardato io, non saprei perché ma ci sarà un motivo. Alla fine la benzina consuma di più del gasolio, anche se il prezzo è simile, a litri ne consumi di più. Per cui alla fine mi costa di più. No, in verità, il plug-in poi diventa ibrido comunque, non è che. Eh, ma quando è scarico? Quando è scarico è scarico. No, no, rimantiene sempre al livello di batteria sufficiente per fare l'ibrido. Quindi come al solito, no, quando ti fermi riparti nel treno. Ah, quando rallenti, quando rallenti recupera. Poi c'è sempre la ricarica con doscini. Però non è la macchina del moto perpetuo, Max. No, è cancellare il consumo, certo. Però abbatti un po' il consumo. La mia fai i 25 al litro, diciamo, mediamente, che mica è male. Ma se tu fai un viaggio di 600 chilometri fai 25 al litro per 600 chilometri? Se fai 600 chilometri, no, farà di più di sicuro. Io però normalmente non li faccio. Tu fai dei viaggi più brevi. Quindi non ti so dire, io al massimo faccio un 150 chilometri al giorno. Ok, io faccio tutti i viaggi per cui. Quando faccio viaggi lunghi. Io faccio dei viaggi tipici per cui, andate a ritorno, la Tesla non mi basta. La Uber mi costerebbe di più. Eh, beh, ti capisco. Per cui sono destinato ad andare a carbone ancora per una. Va beh, però se ti prendi la Lamborghini, quella Lamborghini. Stavo pensando alla Lamborghini. La Lamborghini per sé. Plug-in sì, che ti permette di fare 6 miglia in modalità elettrica. E' mica male. Esci, fai il giardino, il cortile di casa, anche perché chi ha la Lambo. C'è un cortile particolarmente lungo. Esatto, un cortile di 6 miglia. Dopodiché vai a benzina, come al solito, col tuo rombo della Lambo, eccetera. Va beh. Oh. Michele ci ha messo un articolo sulla privacy. Adesso non me lo ricordo tanto, ma era sulle novità. Quello della fiera a Dubai. Della fiera. La fiera del guardone, del guardone tecnologico. La fiera del guardone tecnologico che appunto si è tenuta a Dubai, che è un po' un paese di guardoni. Ci sono stato adesso un annetto fa per lavoro ed era incredibile come fosse tutto perfetto. Non c'era manco una macchina della polizia in giro. Perché non serve, perché tanto il poliziotto sta nella sua centrale operativa e letteralmente hanno sistemi con telecamere ovunque di riconoscimento facciale che letteralmente possono seguire le persone da una parte all'altra della città. Possono prevedere quanto in maniera corretta, questo non lo dice l'articolo, o almeno le ronde della polizia sono comunque gestite tramite i precoc, fondamentalmente. Un precoc artificiale che dice "in queste zone sono più probabili". Guarda che sta passando Michele Di Maio, quella era poi praticamente l'allarme che è comparso su tutti gli schermi quando tu sei andato in visita a Dubai. Esatto, quindi dall'aeroporto al giro per la città appunto venite continuamente seguiti. Poi a Dubai c'è stata questa fiera in cui sono state presentate le ultime ritrovati tecnologici per la sicurezza delle città. E' uno di quei pochi luoghi dove i cinesi e americani si trovano anche abbastanza bene. C'erano aziende che esponevano da un po' tutto il mondo, sicuramente da paesi dove tutto questo è molto frequente, come appunto la Cina, come anche gli Stati Uniti in parte, o come anche Israele che appunto sono i paesi leader. Bella anche la. il giornalista è andato poi a intervistare il capo della polizia di Dubai il quale dice "noi monitoriamo tutta la città da quando uno esce dall'aeroporto a quando uno se ne va, le persone sono felici". Beh va bene, certo che sono felici. Se si azzardano ad essere felici li sistemiamo noi. Ci pensiamo noi, sorvegliamo anche le espressioni facciali. Appena smettono di sorridere finiscono in. C'è un bellissimo romanzo di Terry Pratchett su questo. Ma a parte i romanzi da quelle parti lì. Mio amico è passato facendo scalo da quelle parti lì in aeroporto, tornava dalla Nuova Zelanda, non mi ricordo dove tornava, qualche viaggio. Infatti ha fatto la classica estate senza fine, no? Un periodo sabbatico, si è preso un anno e ha girato a rincorrere l'estate con la tavola da surf in giro per il mondo. Quando è passato di lì non si è capito se l'hanno scambiato per un narcotrafficante, se c'è stata una soffiata di qualche tipo che hanno. perché è stata una roba un po' strana eccetera, ma l'hanno separato dalla moglie con cui viaggiava, l'hanno messo in una stanza a parte e gli hanno fatto 48 ore di interrogatori, controinterrogatori, detenzione con anche ispezione corporale nelle parti che potete immaginarvi. Cioè, una roba traumatizzante, immaginatevi! Poi pensate di passare di lì, dopo due ore, e pigliare un altro aereo, passare solo di lì e andarvene verso un'altra distanza, verso casa e vi ritrovate detenuti 48 ore, senza poter parlare con nessuno del vostro paese, con chi viaggia con voi, con l'avvocato eccetera, e inizia a controinterrogarvi senza violenza fisica, però c'è un'ispezione corporale, un'ispezione anale, roba seria. Ecco, questo è il tipo di trattamenti che succedono a persone anche che non hanno fatto niente, magari l'hanno scambiata, l'hanno soffiata. Magari gli hanno detto "guardate che quel giorno lì passerà un italiano che di solito trasporta narcotici o robe del genere" e l'hanno visto questo qui che era italiano, l'hanno beccato e gli hanno fatto la roba. Sono posti dove non vanno tanto per i sottili, certamente, per cui per loro la sorveglianza va benissimo. Poi l'emiro ovviamente ha l'anello dell'invisibilità. Non so se avete letto, forse ne avevamo parlato come il Gingilo del giorno, Demon di Luis Suárez, no, Luis Suárez, no, Daniel Suárez, Daniel Suárez direi. Due libri attualissimi, sono libri di una decina, almeno di anni fa, ma sono due libri in cui fondamentalmente il primo è l'ascesa e il secondo è lo stato di essere del mondo che viene di fatto preso d'assalto da un'intelligenza artificiale che prende il controllo, sviluppata da un programmatore di videogiochi mezzo pazzo che forse era malato, doveva morire o cosa, voleva lasciare in eredità all'umanità qualcosa che raddrizzasse l'umanità, le storture delle democrazie eccetera. Cioè è uscito perfettamente. Un'intelligenza artificiale che poi ha preso alla largo, ha iniziato a infiltrare i sistemi delle aziende, delle corporazioni, a minacciare i consigli di amministrazione per cui di fatto controllava le corporazioni, eccetera, robe e cose del genere, e i suoi agenti che aveva in giro per il mondo, che era tutta gente che veniva reclutata poi, o perché credeva nella missione di questa intelligenza artificiale che si chiamava The Demon, o perché veniva ricattata in qualche modo, perché The Demon aveva delle cose compromettenti, delle cose o minacciava fisicamente la famiglia, robe del genere, gli agenti potevano avere questo anello, che era un anello tecnologico che permetteva di evadere qualsiasi sistema di sorveglianza, di telecamere, di riconoscimento facciale, robe del genere. Il primo non me lo ricordo, il secondo The Demon, adesso ve lo dico, The Demon. Ma una volta i libri erano i miei, il mio. Ma secondo me ne abbiamo già, non è che me li avevi consigliato tu? Può essere, anche se l'autore non mi trovo, Demon è un'altro. Daniel Suarez, Daniel Suarez è il secondo, che forse, ma non saprei dirvi se è il più bello, a me piace molto, il primo, qui ce ne ho un po'. Non mi ricordo come si intitolava il primo, poi vedrai. Ce ne ho un po' in inglese, probabilmente sono quelli successivi, Critical Mass, Demon, Influx, Kill Decision, ma magari su Wikipedia, c'è il grande libro della conoscenza, Demon Suarez. Scritto da Chatty Jepetty naturalmente. Eh certo, eh certo. E riletto da Bard. Cosa potrebbe mai andare storto? Niente, non lo trovo neanche su Wikipedia. Fatelo rileggere da Bard. Andateveli a leggere voi, cercate Daniel Suarez, sicuramente lo trovate, se lo scovo in post ve lo metto nelle notte, non nei gingili del giorno, che sono altra roba, questa è roba extra gingili. Andiamo un pochino più rapidi, sull'epidemia di sofferenze mentali, ci sono. Mi ha colpito molto questo studio, perché era uno studio molto articolato, tu che sei più esperto da un punto di vista medico, ti ha convinto l'impostazione? Guarda, mi ha convinto, come al solito, la parte che mi convince più di questi studi è il capoverso finale, che di solito dice abbiamo visto qualcosa, ma non siamo esattamente sicuri di che cosa abbiamo visto, e servono ulteriori cose per capire quelle che siano le origini. Fondamentalmente questi studi dicono che l'epidemia, tra virgolette, l'aumento vertiginoso negli ultimi 15 anni che si è visto di malattie mentali e sofferenza mentale, soprattutto nella popolazione adolescente, che c'è, si è visto, è ancora dibattuto in realtà se sia anche un problema di sovradiagnosi o di aumento della capacità diagnostica, perché negli anni è aumentata l'attenzione e sono cambiati anche i parametri, sono cambiate anche le definizioni, è uscito in questo intervallo di tempo un'edizione ulteriore del DSM, cioè il Manuale Diagnostico Statistico delle Malattie Mentali, per cui è cambiato il modo di fare diagnosi, per cui ci sono tutta una serie di problemi che si sovrappongono, però è abbastanza accertato che gli adolescenti negli ultimi 15 anni siano in sofferenza. Molti additano questo tipo di sofferenze all'avvento dei social e alla diffusione e alla nascita via via di nuovi social network con i comportamenti sociali, specialmente tra gli adolescenti che ne scaturiscono. Poi ci sono fenomeni confondenti, negli ultimi due anni è successa una piccola cosina, la pandemia e il lockdown, anche quello sulle condizioni degli adolescenti. Sono successe tante cose, però c'è questo forte dubbio o quasi certezza, però è difficile, non è dimostrare una legge matematica, sono cose un po' più complicate, che però mettono fortemente in correlazione i social media con questi disturbi del comportamento, disturbi mentali, eccetera. Dopo aver discusso del "boring A", uno c'è dei composti. Certo, ma qui è oltre al "boring A", qui è proprio un problema di rapporti tra adolescenti e rapporti tra le persone, di sicurezza dell'immagine di sé, di necessità di esporre la propria immagine ma allo stesso tempo di curarla, bullismo, rischio di paura del bullismo, ci sono tante cose che si sovrappongono e che sono effettivamente complesse. Il nostro cervello e anche i nostri meccanismi sociali sono evoluti in 10. 00 anni, i meccanismi sociali del cervello in qualche centinaio di migliaia di anni, se non qualche milione, in assenza di sovraesposizione sociale come quella di social, e quindi negli ultimi 10 anni i nostri poveri cervelli e le nostre regole culturali sono state certamente messe alla prova. Se questo arrivi e quanto a produrre malattia mentale è ancora discusso, però questo è un bello studio che può iniziare a farvi capire un po' di chiarezza e soprattutto su quali numeri, quali dati, quale prove, quali indizi si stanno fondando questo tipo di ragionamenti. Ovviamente lo trovate sulle note della puntata www. igitale. m/668 Twittanza varia direi che la saltiamo perché Twitter ci sta un po' antipatico ultimamente. Il fizzling. Mamma mia! Cioè, hai capito? Questa è proprio tortura. Se ho capito bene, rispetto al ghosting che significa abbiamo utilizzato le app di dating e poi improvvisamente sparisco. Ma il ghosting si fa prima o dopo aver consumato? Ah, questo bisognerebbe chiederlo ai fantasmi, però sospetto dopo. Secondo me c'è un. Beh, immagino dipende dall'interesse. C'è un pre-ghosting e un post-ghosting, secondo me. Invece questi col fizzling che fanno te torturano praticamente con un lento abbandono in cui ti fanno un messaggino sempre più rarifatto. Il ghosting con i sensi di colpa. Sì, guarda, io non è che te volessi lasciare. Io è che ho troppe cose da fare, sono i ritmi della vita moderna, nessuno mi ha mai detto che c'è il cinarro. Vabbè, tu mi scrivi, ti devo scrivere per forza. Hai capito? E quindi è proprio una tortura. Cioè, bisogna essere dei cattivi perversi per metterli in moto. Cioè, è quello di. senza fare il ghosting. Perché il ghosting è brutto, oramai ha un marchio di infamia. Il ghosting è brutto, però perlomeno è netto. Sì, che massa sciare. Invece per non fare il ghosting, per cui io ti rispondo, per cui non ti ho ghostato, però non mi interessi più. E quindi, piano piano, ci metto più tempo a rispondere ai tuoi messaggi, e sono via via sempre più freddo, però se mi chiedi "Ma ti interessa ancora Massi?" Non ce l'ho con te, però. E che adesso ho tante cose da fare. Esatto, ho un esame da preparare, ho tanti studenti. Dai, examinare, queste belle cose qua. E questo è il fizzling, questi, queste cose. Che somiglia un po' a quando stappi la Coca-Cola. Eh sì, sono queste cose. Beh, ma ogni tanto su Digitale ci abbiamo avuto il fizzling, il gerbilling, il vagazzling, ci abbiamo avuto tutta una serie di queste cose. Anche il vagazzling? Non te lo ricordi il vagazzling? Il vagazzling, sì, era. Non sarà il titolo della puntata, il vagazzling. No, no, era un'attrice che l'aveva fatto, era. come si chiama? Jennifer Love Hewitt, che. Hewitt, come si chiama? Ma che ha la candela, il profumo della vagina? No, no, no, quello è. Quello è il paltrowing, non so come si chiama quello lì. Il paltrowing. Il vagazzling erano queste che dicevano che andava di moda dall'estetista. Dopo la depilazione integrale, si facevano decorare il pube con questi brillantini, con l'adesivo appiccicoso, si facevano fare questi disegnini, arabeschi, luccicanti, e c'era, quello era il vagazzling. Non me lo ricordate? L'abbiamo parlato qui, su Digitalia, dove si parla di cose serie e si chiedono anche dei soldi in cambio. Fa potere. Poi dice appunto che questi poveri adolescenti vanno fuori di testa. Ma è per forza, scusa. Ma no, vabbè, è una roba particolare, ma perché no, non c'è niente di male. Il fizzling è molto peggio del vagazzling, scusa. Sì. La ricerca della felicità. Il fizzling invece provoca sofferenza. È proprio che ti voglio fa male. Però, però, se devo dire, secondo me questi fenomeni, che sia il ghosting, che sia il fizzling, che vengano implementati, che avvengano in ambito di relazioni instaurate attraverso le app di dating, a proposito, Michele, di queste cose puoi segnartele, visto che tra un po' farai uno speciale su questi argomenti con Francesco, se non sbaglio. Ma me lo segno. Secondo me è incidentale la cosa. Non è dovuta alle app di dating questa. Sono meccanismi, sia il ghosting che il fizzling, sono meccanismi di distacco che sono sempre esistiti al di là, secondo me, delle app di dating. Sono due modi di tagliare in maniera netta o in maniera a farlo svanire. Oggi poi va bene, devo scrivere un articolo per la versione online di Donna Moderna, e beh, il fizzling, perché le app di dating non faccio il ghosting, eccetera. Però, secondo me, cioè. Tu, Michele, sei più per il ghosting o per il fizzling? Ehm. Per il sbrusling! Cioè colpo di karate! Esatto! Ah, lo capisco! Vabbè, ho capito. Uber Eats, Amazon. E come molti altri, TectoRanger, quello ti lascia senza il calcio rotante. E certamente, va bene. La salsa LLM e AI ve le lasciamo perdere. Jimmy Wales, che minaccia di. minaccia di far scrivere Wikipedia dall'intelligenza artificiale. Eh, te l'avevo detto io. Eh, te l'avevo detto. Il logo dell'incoronazione di Re Carlo, disegnata dal vostro designer di iPhone preferito. Sembra un tappo di birra. Parliamo di Johnny Ivo. Però è molto bello, devo dire. Mi piace molto. Non è per Re Carlo, ma sembra un tappo di birra. Da Johnny Ivo, poi non abbiamo detto qual è il vostro designer. Io non saprei. Non ha tanto dello stile di Johnny Ivo, sta a fare qua. Eh, beh, deve essere dello stile di Carlo. Non so i loghi delle incoronazioni precedenti, se avevano uno stile del genere, eccetera. A me fa abbastanza schifo, sinceramente. Però non sono un re, non devo farmi incoronare. Quindi, ho poca voce in capitolo. Ah, beh, tutto bianco non è che poteva essere. No, ho capito, però. Johnny Ivo è stato quello che, quando è passato dal decidere il design generale a essere il capo del design dell'hardware e del software, ci ha fatto sparire tutto, anche le porte USB, rischiavamo di avere le macchine e di doverle caricare con la forza del pensiero, di doverle collegare. Cioè, minimalismo a tutto spiano. Anche i bottoni che ci servono, ve li togliamo. Anche il bottone per il dismiss delle notifiche, ve lo nascondiamo che prima devi fare hovering e far comparire il bottone e poi schiacciare. Insomma, sparisce tutto e poi mi fai un logo che è una cozzaglia di fiori tutti intrecciati, la corona, senza spazio, senza aria. No, questo non è certamente lo stile che mi aspetto da Johnny Ivo. Ma senti, a me gli inglesi sono furbi. Quello se l'hai brevettato come tappo della birra reale, poi dopo l'incoronazione fanno una bella bottiglia di birra. Certo, la corona special edition. Perfetto. Ma secondo voi piglia del grano o del cash? Oggi si dice il cash. Prende del cash Johnny Ivo o lo paga invisibilità? Come si può dire? Ma secondo me Johnny Ivo non ha bisogno di invisibilità neanche da Carlo Di Ghicchierra. Ma neanche di cash ha bisogno Johnny Ivo? No, secondo me il cash fa sempre comodo. Il cash non c'è mai fine. Esatto. Va bene, per cui se vi chiedono di scrivere un articolo per il web, di usare le vostre foto e vi dicono che vi pagano invisibilità, ditegli "Oh, io ho meno soldi di Johnny Ivo, per cui se non va bene a lui essere pagato in visibilità non va bene neanche a me e tu non sei il re d'Inghilterra". Punto. Va bene. Se hai a quadruplicato l'importo guarda, queste sono robe noiose, direi gingili del giorno. Allora, ultimo capoverso di Digitalia, l'ultima sezione, le voci di Digitalia, selezionano una fine di trasmissione per voi, hardware, software, letteratura, qualsiasi cosa che abbia attinenza digitale, che abbia colpito la loro curiosità, stravolto la loro esistenza, loro sono le voci di Digitalia, o qualsiasi sfumatura nel mezzo, vediamo che cosa succede. Michele, dai, cominci a tu. Allora, gingillo podcastesco, credo che, insomma, sia importante un po' capire chi è Sam Altman, Sam Altman che ovviamente è il capo di OpenAI, che oggi è nella traiettoria, credo, di finire in quell'Olimpo dove insomma, sono finiti pochi nomi di cui parliamo, da queste parti parliamo molto spesso. È abbastanza sconosciuto e più fino ad oggi, nonostante fosse stato prima di OpenAI alla guida di uno dei più importanti incubator. Come iniziare a capire chi è Sam Altman? C'è una bellissima intervista fatta dalla sempre bravissima Cara Swisher nel suo podcast per il New York Magazine che si chiama "On". Il podcast è un podcast di interviste, quella di Sam Altman è di due o tre o quattro puntate fa, lo trovate ovviamente su qualsiasi applicazione di podcast e ascoltatevelo, è un'oretta che secondo me è molto molto interessante. Chi è Sam Altman? Mi è venuto in mente, Sam Altman è l'anti Sarah Connor, è esattamente il contrario di Sarah Connor, no? Sarah Connor è quello che Terminator tornava nel tempo per ucciderla, per le cose, Sam Altman è il contrario, è quello che i Terminator torneranno indietro per proteggere in modo che non venga ucciso per dare inizio alla rivoluzione dell'intelligenza artificiale. Va bene, Max, deliziaci. Eccoci, anch'io un podcast ho nominato spesso IEEE Spectrum, che è una delle riviste divulgative dell'IEEE e che fa spesso, che fa il punto sulla tecnologia in generale e sulle tecnologie digitali in particolare. C'è appunto un filone di podcast curato da Spectrum che mi ha particolarmente colpito questo che è l'ultimo del 23 marzo sono tutti disponibili gratuitamente, se cercate IEEE podcast sono disponibili su piattaforme, credo anche sulla maggior parte delle grandi piattaforme di distribuzione dei podcast c'è questo che fa una interessante riflessione sull'avvento del functional programming quindi su come sta cambiando il modo di programmare anche legato appunto al fatto che uno ci si orienta sempre di più nella direzione di un approccio funzionale che anche si sposa molto bene con l'idea di programmare tramite le intelligenze artificiali quindi ovviamente un ascolto un po' da orecchie digitaliane di quelle un po' più hard ed è in lingua inglese però vi consiglio di tenere d'occhio questo discorso degli IEEE Spectrum podcast, ogni volta che avete voglia di fare il punto approfondito su una tecnologia Grazie Max vedete che non ci fa paura fare pubblicità anche alla concorrenza, che usiate le vostre orecchie per ascoltare anche roba diversa e digitalia ma ricordatevi delle orecchiette fresche, ve lo ricordiamo tra poco, prima l'ultimo gingillo infinitemac. rg ne abbiamo già parlato, l'abbiamo già pubblicato come gingillo alcune le prime uscite, ora il progetto è praticamente completo su infinitemac. rg avete tutte le versioni del sistema operativo del Mac dalla 1. , System 1, System 1. , System 2, 2. 2. , System 7, System 8 tutti quanti quelli che sono stati pubblicati fino al Mac OS 9 l'ultimo precedente la rivoluzione di Mac OS X come lo chiamavamo da noi in Italia tutti virtualizzati dentro un browser per cui se volete fare un trip down the memory lane se volete ricordarvi di com'era se utilizzate i Mac a quei "bei tempi" o se non l'avete mai fatto e volete rendervi conto di quella che è stata l'evoluzione, lo fate senza installare il minimo software, andate su infinitemac. rg e cliccate su uno, qualsiasi di quegli schermetti virtuali che vi si aprirà nel browser e vi si caricherà proprio con tutta la procedura del boot come era a quei tempi, il sistema operativo in questione con tutto il software allegato a quei tempi e in alcuni casi anche con del software in più caricato per darvi un'idea delle funzionalità insomma per il retrocomputer in cui ci andiamo a nozze basta, datevelo vedere lo trovate nei gingili del giorno nella sezione nelle note della puntata [Musica] [Musica] E per continuare sul discorso delle orecchiette fresche prima dei saluti finali, le orecchiette fresche sono quelle dei vostri amici protodigitaliani quelli su che sentite intavolare qualche discussione oggi praticamente tutti, quando abbiamo iniziato a digitali bisognava andare con l'anternino a cercare di capire oggi tutti parlano o sparlano più o meno a proposito di OpenAI, chat, gpt di twitter, di mastodon di queste novità, ebbene se volete fare bella figura li portate su digitalia, noi speriamo di farvi fare bella figura e potete avere qualcosa di di più in comune di cui parlare con i vostri amici li mandate su digitalia. m o gli dite di cercare semplicemente digitalia su qualsiasi casellina di ricerca che esista nell'universo, noi cerchiamo di farci trovare, che siano applicazioni per che siano motori di ricerca generali ovviamente su mastodon, su twitter cerchiamo su twitch, su youtube dove mettiamo le nostre trasmissioni anche con uno sguardo nei nostri studi, mentre registriamo su twitch, dove lo facciamo in diretta anche su youtube lo facciamo in diretta, insomma digitalia si trova un po' ovunque, dite ai vostri amici di ascoltarci, noi cerchiamo di farvi fare bella figura. Direi che per questa 668 è tutto, dall'emistuto di rigore 1 di Saremmo, un saluto da Franco Solerio dallo studio cittadino di Avellino un abbraccio da Massimo De Santo e dallo studio di Milano un ciao da Michele Di Maio ci sentiamo la settimana prossima con una nuova puntata di Digitalia.

Dallo studio distribuito di Digitalia

Produttori esecutivi:Andrea Scarpellini, Giuseppe Benedetti, Nicola Bisceglie, Riccardo Peruzzini, Danny Manzini, Roberto Esposito, Paolo Boschetti, Diego Venturin, Matteo Faccio, Michele Olivieri, Alex Ordiner, Christian Fabiani, Davide Fogliarini, Antonio Turdo (Thingyy), Mario Cervai, Elisa Emaldi - Marco Crosa, Marcello Piliego, Marco Mandia, Adriano Guarino, Ivan Vannicelli, Mirto Tondini, Stefano Augusto Innocenti, Roberto Tarzia, Matteo Molinari, Michele Coiro, Christian A Marca, Maurizio Galluzzo, —, Manuel Zavatta, Davide Tinti, Nicola Gabriele D., Michele B., Capitan Harlock, Nicola Fort, Nicola Gabriele D.

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