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Lunedì 29 Aprile alle 20:50

L’EU ha fretta di applicare il DSA. Jon Stewart cancellato da Apple. La Dichiarazione di Westminster. In galera per un meme. Il manifesto dei tecno-ottimisti. Queste e molte altre le notizie tech commentate nella puntata di questa settimana.

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Digitalia #695 - L'uomo più intelligente dell'ascensore

Digitalia #695 - L'uomo più intelligente dell'ascensore

Settimana del ventitré ottobre duemila ventitré partita la carica contro la disinformazione, la ribalta dei tecnottimisti, i dati di Microsoft al vetro, ma anche consulte, glass holes, autopiloti. Questa è un'altra escaletta per un'ora e mezza dedicata alla notizia, quella digitale, all'italiana. Dall'Emi Studio di Guria 1 di Sanremo qui è Franco Solerio. Dallo studio cittadino di Avellino Massimo De Santo. E dallo studio di Milano Città Studi Francesco Facconi. Eccoli buongiorno a tutti, bentornati ai nostri cari digitaliani da queste parti e buonasera. Visto che non siamo in time warp, che non siamo time fluid, ai miei colleghi questa sera abbiamo Francesco Facconi e abbiamo il ritorno del grande Silon Prof. Ciao Max. Ciao ragazzi, buonasera, che piacere essere qui. Questa è la grande notizia della serata, vero? Il recupero recuperato. Io non ho mandato la notifica push della diretta. Siamo in diretta, sono colpevole. Ti sei emozionato di la verità del mio ritorno? No. Ah no, no, no. Ha proprio detto il contrario. Ma come gli studio un amicizio ventennale. E che ci avevamo da inseguire Di Maio che non ci faceva partire la videanza. Ah Di Maio, capito. E' tutta colpa di Di Maio. Devo ingelosirmi, penso solo a Michele. E' tutto lì. Allora, la Commissione Europea anticipa la rete informativa del DSA, Digital Service Act, per far fronte alla disinformazione nei conflitti di guerra. Bello, bello. Allora sì, stasera raccontiamo un po' questa storia. Il DSA è questa norma che di fatto ne abbiamo parlato spesso. L'Europa è una delle due norme, quella sul market e quella sui sistemi grandi, giganteschi, sulle piattaforme grandi, per far sì che siano responsabilizzate anche sui contenuti. Da questo punto di vista la legge entrerà in vigore a febbraio 2024, ma in attesa comunque del completo ingresso in attività di questa legge, la Commissione Europea ha iniziato a creare un gruppetto di persone che si facciano forza per aiutare poi i governi locali che ancora magari non hanno implementato. Per aiutare, ok. Per aiutare è un bel modo di dirlo. E sono gli amichetti che ti suggeriscono "guarda quello lì dovresti dargli una bella multina". Io la vedo così. I tempi tecnici sono un po' lunghi perché, lunghi, fondamentalmente l'Europa decide una cosa, ma i singoli governi devono implementare le leggi. Per implementare le leggi hanno quelle cose particolari, noiose, fastidiose, che sono stati inventati dai greci un po' di anni fa che si chiamano parlamenti, che dovrebbero essere lì a fare, a plasmare le leggi secondo gli interessi dei cittadini che le hanno eletti, teoricamente. E l'Europa è il nostro interesse, scusa. E' vero, è certamente, e non solo l'Europa. E Tieri Breton che cosa vuole? Vuole che gli stati inizino ad applicare questi regolamenti ancora prima che i parlamenti abbiano fatto le leggi. Perché? Perché oddio, oddio, dopo la guerra in Ucraina c'è anche la guerra in Israele, madonna santa la disinformazione e quindi bisogna iniziare a stringere giro di vite eccetera. Fa un po' preoccupare questo tipo di… noi siamo sempre stati per un predominio della politica, della legge, per una legalizzazione, per un controllo legale di un certo tipo di discorso online. Però la legge deve essere fatta dai parlamenti e i parlamenti devono essere eletti dai cittadini. Non è che un burocrate a Bruxelles dice adesso l'ha implementato tutti e tutti si adeguano eccetera perché? Perché ci dà fastidio. Ieri andava tutto bene, adesso ci dà fastidio perché vogliamo avere il controllo dell'informazione di quello che sta succedendo in Medio Oriente. Sì diciamo che questo DSA non è un qualcosa che è nato ieri pomeriggio al bar, è una discussione che è stata andata avanti per parecchi anni, che è diventata adesso appunto una… Ma è andata avanti a livello europeo. Sì però all'Europa partecipano anche persone elette dall'Italia, quindi in un certo senso non è che proprio siamo ignari di quello che sta succedendo. Certo però a meno che non decidiamo che i parlamenti degli stati li aboliamo e dobbiamo solo parlamentari europei che fondamentalmente mettono la firma sotto a quello che decide la Commissione Europea che sono dieci burocrati messi lì, non si sa neanche come, forse è meglio che… Non volevo essere così chiaramente drastico da questo punto di vista, però volevo dire che comunque è stato scelto in un ambito comunque sempre di democrazia perlomeno ampio ampia che è quella dell'Europa. In questo senso il fatto di volere iniziare ad applicare un regolamento anche senza molte delle armi, perché di fatto penso che non sia possibile ancora fare multe alle grandi corporazioni se non seguono tutte le norme di DSA, non essendo in vigore. L'idea è proprio quella che vogliono. L'idea è proprio quella. Vogliono iniziare almeno a stagli dietro, per come l'ho capito io. Per stagli dietro cosa devi fare? Fondamentalmente questi vogliono che, solito discorso, che i vari governi mettano su dei provvedimenti ad hoc urgenti che scavalchino i parlamenti in modo da rendere esecutivo questo tipo di regolamenti, che vuol dire fare robe come da noi i famosi decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, i famosi decreti legge che poi dovrebbero durare solo per situazioni di estrema urgenza, 60 giorni, rinnovabili eccetera, poi alla fine dei conti vengono fatti in modo che dopo sei mesi il Parlamento dice "va bene così, accettiamo, non stiamo a litigare, discutere che abbiamo cose più interessanti da qui parlare" e passa in carrozzeria. Generalmente il meccanismo è questo. Fondamentalmente Breton ha detto "sì, anche a me piace questa cosa per bypassare i parlamenti" ed è importante adesso che ci serve controllare. C'è tutta una serie di notizie che fanno il paio con questa, che sono apparentemente slegate ma in realtà molto legate. C'è un bel tweet di Steven Sinowski su X dove parla proprio dello slegamento del problema dei vecchi media, delle vecchie strutture nel confrontarsi con l'informazione, con l'informazione libera, con l'informazione senza briglie se vogliamo che gira sul web, paragonandola un po' a quello che è stato il conflitto tra il software proprietario e il software open source negli ultimi vent'anni. Ed è interessante questo punto di vista. E sebbene sia opinabile e discutibile da chiunque se sia meglio o peggio un punto di vista open source delle notizie o che vantaggi e svantaggi abbia e che cosa bisogna scegliere se sono più importanti i vantaggi o i svantaggi. L'analisi del problema, cioè che oggi il modo di fare notizia e di controllare la notizia a cui strutture di potere sono state abituate negli ultimi 50/60 anni, oggi sono assolutamente in fuori gioco e inadeguate. Con l'esempio della copertura del disastro che è successo sull'ospedale di Hamas e cose del genere, per cui errori in un senso e nell'altro. È molto interessante, è un tweet, si può dire ancora tweet su X, è un post su X, parecchio lungo ma molto interessante e secondo me molto acuto nell'analisi della situazione attuale. Sì, ho trovato il paragone del confronto tra il sistema open source nel mondo del software e il software proprietario, effettivamente un punto di vista adguto per analizzare questa situazione. Tu dicevi che sta cosa fa un po' il controaltare con questa "fretta", si può parlare di fretta da parte della comunità europea di mettere in piedi questa rete di controllo sulla quale io onestamente poi mi chiedo alla fine in che maniera si immagina che poi avere un referente nazionale coordinato con gli altri referenti nazionali, perché questo mi sembrava un po' il punto, che si tratta all'interno del DSA di avere un ente che in qualche maniera coordina l'azione insieme agli altri stati per poi avere un'azione congiunta a livello europeo, però questa cosa si traduce solo in multe e come potrebbe arrivare. Non è solo multe, ma è capacità di censura, capacità di chiedere la rimozione veloce dei contenuti sulle piattaforme digitali. Per cui se esce. Questo è il DSA, non solo Nazione. E quindi fondamentalmente Falpaio per quello, perché le vecchie strutture, i vecchi media oggi hanno difficoltà a confrontarsi con questo tipo di notizia nuova, veloce, destrutturata e non controllabile, dove ovviamente c'è anche una parte di mala informazione, dove però. Sì, è disinformazione. Poi la mala informazione come sempre è vista da destra e da sinistra. Negli ultimi settimane, lasciando da parte il discorso, l'attacco di Hamas e la condanna assoluta all'attacco di Hamas, come a tutti gli attacchi terroristici nei confronti di civili, etc. sui media italiani, tranne rarissimi esempi, ma anche sui media americani è ancora peggiore la situazione. Si è vista una grossa polarizzazione della notizia in senso anti Hamas e facendo il palio non anti palestinese, ma poco pro palestinese. Quello che se oggi vai online o provi ad andare sui media e cerchi di spiegare che Hamas fa il male di Israele, ma fa anche il male della Palestina e che quindi il popolo palestinese, in un certo punto nel senso dei civili, sono anche loro vittime in questo momento e lo sono state prima degli israeliani negli ultimi 30 anni, a detta dell'ONU e dell'Amnistia International, non del sottoscritto. E che oggi l'attacco di Hamas ha fatto male agli israeliani e anche ai palestinesi. Se tu sostieni una tesi del genere oggi vieni facilmente censurato e considerato malinformazione, disinformazione e robe del genere. Abbiamo visto i numeri e gli strali contro i bambini uccisi, i bambini israeliani uccisi, barbaramente aggiungo io, durante questo attacco. Ma oggi sono andato a cercare notizie e numeri sui morti dopo l'attacco di Hamas, e in prima pagina sul sito di Amnistia International parla di dai 1500 ai 3000 bambini palestinesi morti dopo, durante gli attacchi israeliani di retaliation, di rappressione. E contando anche la dimensione. Porca miseria. Ma questo è sul media. Teografica del gioco. Bambini di serie A e bambini di serie B. No. È che purtroppo da sempre ci sono gli interessi e il primo interesse è il controllo di informazione. Chi controlla l'informazione controlla il mondo. E secondo me questo tipo di frette, di accelerazioni di Breton e tante altre notizie vanno in quel senso, fanno parte proprio di questo tipo di controllo, di paura e desiderio di avere il controllo di informazione come c'è stato prima nei tempi della notizia su internet. Onestamente su questo ti seguo nel senso che non ho nessun dubbio che in qualche maniera rispetto ad una informazione completamente libera, incontrollata, eccetera, gli stati, le organizzazioni che in qualche maniera hanno sempre avuto un rapporto di tipo volontà di controllo sulle sorgenti di informazione, si stiano muovendo nella direzione di avere dei meccanismi di questo tipo. Mi pare un problema piuttosto spinoso però da gestire e da affrontare perché dall'altro lato, l'abbiamo detto tante volte, è il confine delicatissimo tra lasciare poi completamente libero tutto, con tutti i rischi che ne conseguono e sicuramente c'è una variazione oggi. E' uno dei temi che forse abbiamo di più dibattuto. C'è un cambiamento profondo del modo di fruire dell'informazione legato ai social e quindi bisogna trovare insieme delle modalità. Attento, non è legato ai social, è legato agli algoritmi di priorizzazione dei social. Perché? Perché l'informazione ha sempre viaggiato così e il concetto di libertà di parola, ai tempi ancora prima della televisione, aveva un senso di lasciar parlare tutti. Perché? Chi è dalla parte della verità e della ragione fa meno fatica ad affermare le proprie idee rispetto a chi sostiene delle cose assurde, eccetera. Oggi mi direi "sì, ma i retweet, eccetera, quello che vogliamo". Sì, ma comunque se sei il governo americano o israeliano o italiano e hai ragione, hai una potenza di fuoco dal punto di vista economico che certamente Hamas non avrà mai. Se in più, oltre alla possibilità economica, hai anche dalla tua parte la ragione che le cose che dici sono tutte vere e quelle che la controparte dice sono tutte false, dovrebbe essere anzi utile prendere le cose che l'Hamas di turno pubblica, sbugiardarle e far vedere e mostrare quanto. Vedete, quelli non solo sono cattivi perché fanno così, ma vi mentono anche cos'ha. Per cui in realtà la bugia, la disinformazione, la misinformazione può essere utilizzata per essere stigmatizzata e mostrare quanto è due volte nel torto il tuo oppositore. Il problema, semmai, è quando, ed è successo, e i problemi più grossi sono successi lì, quando algoritmi di priorizzazione, che cosa hanno fatto per il bene delle piattaforme, hanno amplificato i discorsi più estremi per far scaldare gli animi perché vedevano che la gente stava più su, tra virgolette, uno per qualsiasi, Facebook, quando sentivano delle robe molto arrabbianti piuttosto che la verità che non era così particolarmente arrabbiante. Ma quello è un problema di… La tana del coniglio di fatto, il solito problema. Quello è un problema di priorizzazione, non è un problema di nascondere, di chiudere la verità, di chiudere i rubinetti. Sono due problemi molto diversi. Tornando al post di Sinovsky, non mi è chiaro lui cosa definisca esattamente come open source news, cioè le notizie a sorgente aperta, perché da una parte verrebbe istintivo pensare le notizie che ci vengono sui social network, ma quelle sono estremamente polarizzate, forse anche di più dei media, perché almeno sui media sappiamo quale è la polarizzazione. Lui parli abbastanza chiaramente di informazioni che vengono da sorgenti, fa gli esempi delle persone che cercano, che utilizzano le diverse sorgenti oggi disponibili per fare una verifica controfattuale in maniera totalmente indipendente. Quindi alla fine lui paragonalo per source… Source, Max, per favore, che poi ci tirano le orecchie. Io purtroppo sono gay Napoli, ogni tanto mi scappano, ho pronunciato sbagliato, vedi, scusa, lo so, come professore dovrei dire source, ma di che source? Mi correggo, ogni tanto. Dicevamo, mi sembra il paragone che in qualche maniera lui cerca di fare con la comunità aperta, libera e indipendente rispetto invece a quelle che poi sono le sorgenti di informazione controllate, dei grandi media e polarizzate, come dicevamo prima. Quindi il paragone mi sembra veramente calzante, devo dire che mi è piaciuto assai, anche perché lui dice con molta chiarezza quest'altro aspetto di cui parlavamo un attimo fa, che chiaramente in questo momento c'è proprio uno sbilanciamento, perché è come se il software proprietario, quindi gli stati con tutto quello di cui stiamo parlando, stesse cominciando a mettere in gioco professionisti, stesse cominciando a mettere in gioco capitali per poter in qualche maniera rigadagnare il controllo e sminuire l'informazione. Tutti vogliono il controllo, è così, non c'è niente da fare. La notizia dell'altro ieri, che John Stewart che trasmetteva il suo show su Apple TV+ non è stato rinnovato per la terza stagione, anzi è stato mandato via, è stato bocciato quando le bocce erano già in movimento, quando si era lì lì pronti per iniziare a girare, perché? Perché hanno visto la scaletta, hanno visto che negli argomenti, sempre ovviamente dei show di John Stewart, parlano di argomenti controversi, di argomenti di discussione eccetera. Sentito il problema, quindi giusto… Certamente. E non lo so che va nel titolo comunque la sua descrizione. Il problema è che i problemi di cui John Stewart, tra quelli di questa stagione c'erano l'intelligenza artificiale e la Cina. Sapete bene che sull'intelligenza artificiale e sulla Cina Apple è particolarmente sensibile. Da una parte perché sta investendo come tutti da quelle parti delle cifre enormi, dall'altra perché ha investito delle cifre enormi e ha capitale economico e politico speso da quelle parti e nel momento in cui una sua trasmissione di punta dovesse iniziare a dire "ma forse sfruttare il lavoro dei poveri cinesi" o cose del genere, o tirare fuori magagne del genere, farebbe alzare il telefono del Xi Jinping di turno a Pechino e far suonare il telefono rosso di Tim Cook. Certo che qua Apple… Tim Cook non vuole alzarsi… Apple non è brava, perdonami la cosa, perché se vuoi fare il censore gli fai fare le puntate sotto il tuo contratto e ti dimentichi di metterle nel feed, di mandarle in onda. Così si fa censura, gli dici "non può" e ormai l'hai detto da me, è mio e non puoi dire da nessun'altra parte. Invece no, lui lo lancierà da qualche altra parte. Quello che faccio io con le puntate dove voi dite delle cose cattive… Che non ti piacciono… Eh sì, tutte le puntate di Digitalia che non abbiamo mai pubblicato, famosissime. Famose, c'è l'archivo segreto… Sapete perché c'è solo i monologhi del Doc? In realtà facciamo anche i monologhi noi. Ma misteriosamente li avete mai sentiti? Non li avete mai sentiti. Avete letto sul Corriere della Sera, sentito sul telegiornale della Rai, di Canale 5 o di Rete 4 o di TG7 o come si chiama, di cosa? Della Westminster Declaration per esempio? Allora, no, anche perché non seguo quelle fonti. Io le seguo, molte di quelle che hai nominato, o comunque almeno il Corriere della Sera lo leggo e anche le altre fonti, ogni tanto le consulto e devo dire che sono rimasto abbastanza colpito da quest'articolo che hai messo di questa Westminster… Declaration o Dichiarazione di Westminster se pronunciamo gli italiani. Delle Westminster Declaration non le avevo mai sentite, l'ho letta e l'ho trovata anche questa, veramente interessante. Se vai a vedere l'elenco dei firmatari, iniziamo da quello, cioè se parliamo di Julian Assange, se parliamo di Snowden, se parliamo di Richard Dawkins, il biologo evoluzionista, quello del gene egoista, ci vediamo dentro Oliver Stone, ci vediamo dentro Glenn Greenwald, cioè ci sono… Beh, abbiamo vari filosofi, c'è Ciszek, ci stanno anche Oliver Stone, tutta una serie di… E la Declarazione di Westminster… Manco un po' di italiani comunque, perché c'è… Beh, italiani insomma, ho visto… Marcello Foa, ex presidente della RAI, Carlo Freccero, anche lui in RAI, ce ne sono un po' di personaggi comunque… Un po' ci stanno anche di italiani, sì. Il sottotitolo di questa Declarazione di Westminster è "Il discorso aperto, il… Il discorso libero… Sì, il discorso è un dialogo, ecco, il dialogo libero è il pilastro, il pilastro centrale di una società libera e ovviamente parla di diritti di parola, di espressione, di diritti eccetera facendo esempio esplicito a quello che oggi è definito da molti il censorship industrial complex, cioè il complesso della censura industriale o il complesso industriale di censura. Che cosa sono? Sono appunto tutte queste entità che attraverso pressioni politiche dall'interno e dall'esterno della politica, economiche, da una parte e dall'altra, cercano di avere il controllo sull'informazione non producendo informazione autorevole ma sopprimendo l'informazione che è contraria a quelle che sono i loro messaggi e l'abbiamo visto e mostrano come tutto questo a volte viene fatto per cativeria, a volte viene fatto in buona fede ma può portare a un degradarsi delle condizioni che permettono la democrazia in un paese. Fanno gli esempi di quello che è successo durante la pandemia dove no, tante voci sono state zittite per poi abbracciare le loro stesse tesi sei mesi dopo. Leggetela perché è un passo veramente importante e ecco, questa è una cosa che mi fa veramente arrabbiare che sui media di oggi, specialmente quotidiani che si beano di essere fari di cultura e di informazione, di aver taciuto su un'informazione del genere. Ci fa veramente rendere conto di come è messa l'informazione. Quando Amnesty International e Compagnia Bella tirano fuori alla fine dell'anno il rapporto sulla libertà di stampa e dicono "eh beh però in America si è scesi e anche l'Italia è precipitata dal 200esimo al 270esimo posto anche dietro lo Zambia" e tutti dicono "sì sì ma è normale, è tutta colpa di Berlusconi". Vedrete che anche da morto continuerà a essere colpa di Berlusconi e della sua presa sui media perché oggi ovviamente tutta l'informazione passa da Canale 5, lo sappiamo benissimo. Leggetevi questa dichiarazione e fatevi la vostra idea. Anche perché ha chiamato il popolo ad agire oltre ai governi e le piattaforme digitali. Beh l'unica speranza perché se chiami i governi… No no nel senso che bisogna leggerlo ma anche agire. Il popolo serve proprio a quello, il popolo serve a convincere i politici. In una società democratica instigare il popolo non vuol dire prendete i forconi e ammazzateli tutti, vuol dire pensate veramente a queste idee se sono le vostre e se sono le vostre fatele sentire in modo che al prossimo giro elettorale i politici capiscano che una parte importante del capitale elettorale, del capitale di voti può arrivare da idee del genere, da ripristinare concetti del genere per cui tanta gente ha lasciato la pelle negli ultimi due secoli e potrebbe anche essere utile un ripasso di quella storia. Il tizio che faceva meme durante le elezioni americane è stato condannato a sette mesi di prigione per intralcio alla democrazia, l'avete letto? Sì questo è un esempio dedicato. Cospirazione. Sì, sicuramente perché la storia brevemente è che c'era questo creatore di meme, questo artista che ha di fatto creato dei meme che avevano uno scopo satirico sulla campagna presidenziale di Hillary Clinton e il meme in realtà di fatto la creazione artistica era una imitazione di un manifesto elettorale che invitava la gente a votare per la Clinton utilizzando un sistema di tipo messaggi un SMS, un SMS, un text message, cosa che evidentemente farsa no? Perché non è possibile e la cosa diciamo appunto preoccupante è che è stato innanzitutto citato in giudizio è poi condannato a ben sei mesi credo di reclusione, sette mesi, sette mesi di reclusione diciamo con l'accusa di intralcio al diciamo di in qualche maniera di aver influenzato negativamente la partecipazione in particolare delle persone di colore perché nel manifesto la persona che diciamo lanciava il messaggio votate per la Clinton con questa maniera semplificata era di colore. C'era scritto African American for Hillary President quindi era molto. E' stato condannato per questo suo meme satirico avesse influenzato negativamente la campagna elettorale in particolare avesse limitato l'accesso al voto delle persone di colore. Ecco giusto per. Effettivamente mi sembra un caso un po' limite. La cosa interessante che fa notare l'articolo che è certamente di parte che arriva da un giornale di parte però esprime un fatto che è controllabile e che sono girati nello stesso periodo simili contenuti che ritraevano e dicevano che di votare per Trump via sms non sono stati né condannati ma neanche portati in tribunale per esaminare la situazione. Per ora poi vediamo. E' vero, è sempre per ora. E' sempre per ora. Anche Hitler diceva così. Non potete dire che ce l'occupe con gli ebrei. Io per ora me la son presa con gli ebrei. Poi vediamo. Se l'avessero lasciato lavorare Hitler avrebbe sterminato anche tutto il resto dell'umanità per cui non avremmo potuto dire. Ci vedete che non ce l'avevo. La riga della sua to do list per volta. Beh intanto secondo me l'idea di votare per messaggi in sms probabilmente funziona. E cominciate perché proprio il claim pubblicitario è evita le code. Vota per sms. Esatto però ecco che da un meme si rischi di arrivare. ecco qua si parte probabilmente su quello che è il discorso dimenticato spesso come scrivere su internet non è completamente impunito ecco da questo punto di vista perché è una piazza pubblica. Poi che vengano punite alcune cose e altre no questo è sicuramente sbagliato. Certo. Però si possa fare veramente tutto perché comunque ho guardato attentamente quel meme non c'è niente che faccia pensare a una cosa tirica. Cioè c'è anzi scritto "bisogna essere maggiorenni non si può votare in questi stati". Vabbè è solo l'idea in sé. Sembra veramente qualcosa di ufficiale. L'idea in sé che potessi fare un voto è un'idea un po' ingenua e quindi tirata fuori un po' dal sacco no? Perché tu puoi votare con un messaggino. Poi bisogna anche vedere dove è stato pubblicato, con che testo di commento è stato pubblicato questo noi non lo sappiamo. Comunque parliamo di uno stato che permette in molti casi la votazione per posta che usa sistemi elettronici di votazione in urna. Quindi comunque come dire il fatto che ci si possa pensare magari uno poco informato dice cavolo un manifesto ufficiale dice di non c'è dubbio non c'è dubbio ecco non posso dare la colpa a chi ci è cascato completamente. Certo certo ci mancherebbe perché assolutamente informarsi sulle modalità legali per leggere al di fuori di un meme è certamente troppo per il pubblico generale. Vedi che mi dai ragione. La democrazia deve assolutamente difendersi da questi attacchi terribili. Prometeo, parlatemi di Prometeo ragazzi. Ragazzi hai veramente messo sull'incampo una problematica di straordinaria profondità perché è uno dei miti che ci accompagna da sempre. Tu vuoi che ne parliamo in generale? No, non voglio che ne parli in generale, voglio che ovviamente mi parli dei tecnottimisti. Ah ecco. Allora come Prometeo, come credo tutti sappiano, in realtà è il mito di chi incarna l'ardire umano, la volontà di approfondire la conoscenza fino anche fino al limite della sfida, in quel caso la pantheon greco, la sfida agli dèi con la conseguente punizione. Quindi si assume fino in fondo Prometeo, si assume fino in fondo il rischio connesso con questa grande curiosità e con questa voglia che con la tecnica, in questo caso nel caso di Prometeo era il fuoco, nel nostro caso è la tecnologia in generale, si assume fino in fondo il fuoco. Il fuoco è esattamente l'invenzione della tecnologia, quindi del fatto che c'è qualcosa che cambia il reale attraverso la manipolazione dell'essere umano, la creatività dell'uomo che diventa uno strumento per la modifica del reale. Allora ho trovato queste due cose, un tecno-optimist manifesto e tecno-pessimist example. Così abbiamo entrambe le voci della campagna. Sì, sono un po' uno la risposta all'altro. Quello che ha fatto il botto secondo me l'altro ieri o quello che è uscito è stato proprio questo manifesto del tecno-optimista. Perché è un po' una cosa diciamocelo, in un momento storico in cui in realtà c'è un po' una percezione un po' negativa che abbiamo vissuto e discusso di tutto questo riflusso su appunto l'intelligenza artificiale, le tecnologie eccetera eccetera, visto in negativo. Invece questo manifesto di Mark Anderson che è. Andreesen. Andreesen è l'autore di Mosaic. Andreesen sì, un pochino di più. Andreesen è uno dei programmatori di Mosaic, co-fondatore di Netscape, con la montagna di soldi che ha guadagnato da Netscape è diventato Venture Capitalist e da allora si è messo al petto la stella di sceriffo di decidere che cosa è meglio per l'umanità. È uno dei capoccia di quel movimento di Silicon Valley che ha quelle frange di cui abbiamo parlato spesso, avete presente quelli noi siamo quelli che salveranno la terra, dobbiamo decidere il pool genetico del futuro e quindi decidere se facciamo 20 figli, i nostri figli fanno 20 figli, i nostri figli fanno 20 figli, riempiamo la progressione esponenziale. Ha pubblicato questo manifesto nel quale sostanzialmente è una dichiarazione di ottimismo puro, dice fondamentalmente la tecnologia è la pietra miliare sulla quale abbiamo costruito la nostra civiltà, dalla tecnologia non può che venire del bene, la tecnologia è l'unica sorgente di una crescita continua a partire dall'affermazione, lui parte da un'affermazione in campo economico in cui c'è anche proprio un detto del tipo "forse la crescita continua non risolverà tutti i problemi ma l'assenza di crescita sicuramente crea la stagnazione e crea tutti i problemi" e la crescita lui la diciamo appunto attribuisce fondamentalmente l'unico fattore di crescita continua che non venga limitato dalle risorse naturali secondo questo manifesto nella sua dichiarazione è proprio la tecnologia. Insomma è un. C'è un po' di più però Max secondo me perché quello che tu hai citato è anche condivisibile, è anche condivisibile nel senso che i motori del progresso e del benessere arrivano da quello, le risorse naturali sono più o meno per volontà materiale o per volontà politica possono essere finite, le risorse umane possono essere a un certo punto finite, la tecnologia è il driver di innovazione che dalla scoperta del fuoco in avanti ha portato benessere moltiplicando l'effetto di benessere, di salute, di ricchezza al di là, no ha fatto da moltiplicatore, se le risorse sono finite quello che ha fatto aumentare è stata la tecnologia e su questo è assolutamente condivisibile. Quello che però si fa discendere da questo postulato è il secondo postulato che i tecnologhi, che chi si occupa di tecnologia deve essere lasciato lavorare privo di laciuoli perché poi la seconda parte di tutto questo anzi è abbastanza inanellato con tutti questi discorsi è la burocrazia è il male, la reglamentazione è il male, le leggi sono il male eccetera, noi che ci occupiamo di tecnologia dobbiamo essere liberi di esprimere, di fare tutto quello che vogliamo senza che nessuno si metta tra i piedi con un atteggiamento anche piuttosto infastidito e come dire di disprezzo nei confronti di chiunque possa affermare qualche cosa di diverso ed è veramente una presa di posizione violenta, qui si fa discendere la tecnologia, si fa mettere a bracetto per forza il progresso tecnologico con un impianto capitalistico e di libero mercato deregolato che per carità sì, se vogliamo sì, la tecnologia ce l'avevano anche nell'Unione Sovietica dove il libero mercato proprio non ce l'avevano, ha funzionato decisamente peggio dalle centrali nucleari alla coppia dello space shuttle non c'è cosa ma questo non vuol dire che un capitalismo completamente deregolato sia meglio di un capitalismo saggiamente regolato. La parola saggiamente è la chiave di tutto questo. Certo, certo Francesco, però di nuovo gli estremi sono sempre sbagliati e fa paura vedere l'elenco di firme sotto a questa al contrario di quello di prima sotto a questo, qui c'è veramente quella distorsione della realtà vista da chi si occupa solo di tecnologia e non ha la minima idea di che cosa sia l'umanità, di che cosa sia. Io penso, per farla semplice, penso che le persone come Andriessen possono cambiare idea nel momento in cui loro o un loro familiare si ammalano di una malattia per cui si è iniziato a intravedere una possibile cura ma che le aziende farmaceutiche l'hanno buttata via e non l'hanno finanziata perché non ci sono abbastanza malati di quella malattia da poter vendere il farmaco e quindi sono destinati a soffrire e presto morire per colpa di quella malattia. Probabilmente in quel momento lo capirebbero il problema di una tecnologia che è completamente deregolamentata dal punto di vista legale e dal punto di vista del finanziamento. È completamente assurdo, anche io da giovanissimo ero innamorato, pensavo che le storture del comunismo e degli approcci alternativi al libero mercato, il loro fallimento facesse capire quanto il libero mercato è l'unico faro, l'unico modo eccetera. Ma se noi apriamo gli occhi e ci rendiamo conto che se il nero fa male non vuol dire che il bianco assoluto faccia un bene assoluto. Purtroppo ci possono essere gli estremi in tutti e due i casi. Può darsi che un estremo sia peggio dell'altro, non lo sappiamo, ma comunque la bontà non sta mai in un estremo. Vi ricordate, forse ne abbiamo accennato un paio di puntate fa, negli anni 90 durante l'era Clinton la deregulation totale ha portato, e ci sono i documenti firmati dagli amministratori delegati, dai board, delle aziende, delle aeroline che decidevano, firmavano e decidevano che una probabilità che cadesse un loro aereo ogni 6-7 anni era una possibilità che alla fine dei conti era quella economicamente vantaggiosa, perché il danno che un aereo ogni 7-8 anni cadeva era un danno economico per l'azienda, d'immagine, tutto quello che vogliamo, ma era minore della spesa che avrebbero dovuto mettere in piedi per far cadere un aereo ogni 150 anni. E allora hanno firmato e hanno deciso che era meglio che cadesse un aereo ogni 6 anni. Quello è il capitalismo senza freni, senza regole, eccetera. Il vero problema, questo che dici è sicuramente un aspetto importantissimo, il vero problema è l'implicazione e dell'assenza di responsabilità. La tecnologia è il bene supremo, di conseguenza io devo sacrificare qualunque cosa alla tecnologia e non mi devo assumere di fatto nessuna responsabilità sui danni che la tecnologia può portare, che peraltro a un'analisi minimamente realistica sono evidenti. Chi nega che i combustibili fossili abbiano consentito di sicuro una crescita, un'espansione, un cambiamento in positivo dell'energia, però ci stiamo accorgendo di cosa significa. Saremo ancora in una società pre-industriale senza i combustibili fossili. Dall'altro lato lasciarli però, se le Sette Sorelle non fossero state a un certo punto limitate, in qualche maniera staremmo tutti a… Poco limitate peraltro, perché chi ha cercato di limitarle di più è finito con le bombe in aeroplano o robe del genere. Di solito sì. Ecco, quindi certo, certo. Però insomma, io non capisco se queste persone, se Andriesener, persone del genere che firmano… Se ci sono ci fanno. Bravo, cioè se sono così ignoranti dal punto di vista umanistico e dal punto di vista della storia dell'uomo e così… O se sono semplicemente privi di empatia e non gliene frega un cacchio perché loro sanno che comunque sono dalla parte giusta della ragione e che in questo modo fanno talmente tanti soldi che il giorno che anche avessero bisogno del farmaco che non è sviluppato per il popolo Cristo ce li mettono loro i soldi e la cura che tutti gli altri… Non lo so. Loro vivono in una bolla. Appunto, una delle due. È una bolla di ignoranza? È una bolla di ignoranza? E hanno un martello in mano. È una bolla di ignoranza o è una bolla di cattiveria? Secondo me è una bolla di… È una bolla di… Prevalentemente di ignoranza. Loro hanno un martello in mano e sono tutti chiodi. E questo è il famoso detto dell'ingegnere. Non sono sempre chiodi se hanno un martello in mano. In questo caso sì. E loro vedono che con le loro risorse economiche… È ignoranza allora? È ignoranza, esatto. È ignoranza. È una questione di ignoranza culturale ed etica soprattutto. Cioè è una visione strettamente tecnologica per l'appunto. Scusami. No, no, vai, vai. No, dicevo, è vero che c'è sempre un mix. Non esiste poi appunto una realtà in cui ci sia un bianco o un nero totale. Però non sono d'accordo. Non credo… Magari ce n'è uno di questi che davvero ci ricade nella categoria di quelli che vabbè non capisce. Secondo me capiscono fin troppo bene. Banalmente hanno il controllo, vogliono mantenere il controllo e chiaramente questa impostazione va nella direzione di fare di loro, come dicevamo prima, i padroni della terra. Siamo la tecnologia e il bene supremo, noi siamo i tecnologi, lasciateci fare. Quindi tu li vedi seduti sulla poltrona che gira con il gatto che la carezzano? L'unica cosa è sì. L'altro è il "Techno Pessimist" che ho pubblicato. Fa capire abbastanza chiaramente come poi questa cosa non può essere un'idea del tutto ingenua. La notizia di cui parliamo è che di fatto a un'indagine un po' condotta adesso, non ricordo bene da chi, si scopre che guarda un po' tutti i consulenti sulla tecnologia dei senatori, c'è una rete di consulenti in particolare sulle tecnologie AI dei senatori americani che stanno lavorando sulla definizione delle normative che in qualche maniera dovranno regolamentare l'intelligenza artificiale, guarda un po' sono tutti stipendiati da una organizzazione che a sua volta è stata fondata e i cui fondi provengono da Open Philanthropy. Esatto, che dice Open Philanthropy, non a scopo di lutro, si chiama così, figurati. E guarda un po' il cofondatore di Facebook. Eccolo qua, è perfetto. L'attore ci odia, Sala. Ma chi ci crede? È sempre così, è spesso così. Io oggi sul TikTok che è diventato il mio toilet scroller, è interessante questa modalità, ogni tanto esce qualche cosa. Ho visto questo discorso di inaugurazione, è un'inaugurazione di un anno accademico di un'università americana dove c'era questo professore anche impegnato in politica che nel suo discorso agli studenti gli diceva che una delle cose più importanti che devono imparare a capire gli studenti nel loro diventare uomini e uomini accolti è quella di riuscire a capire chi è la persona più smart, chi è la persona più sveglia nella stanza. E che molti dei problemi della società moderna sono dovuti all'incapacità o all'incapacità al fatto di non riuscire a individuare, di non avere i mezzi tecnici intellettuali per distinguere la persona più smart, più intelligente della stanza. E cercava di far capire con degli esempi come in realtà spesso le persone che vengono fatte passare per smart, per intelligenti, per furbe, per eccetera, sono persone che sono spietate, che sono prive di quel tipo di cose. E alla luce di quello che è il comportamento umano e la storia dell'uomo che è nato, è nato razzista, è nato xenofobo, è nato perché erano dei tratti distintivi che hanno permesso la sopravvivenza. Sopravvivevano le tribù che non si fidavano della tribù a fianco che se no gli fregava i frutti, gli rapiva le femmine, gli uccideva i figli. E quindi sono sopravvissute le tribù che non si fidavano. È per quello che noi dentro abbiamo i geni del razzismo, della xenofobia, eccetera. Però in una società che evolve questi caratteri diventano negativi e i caratteri positivi sono proprio quelli, che sono acquisiti questi, della capacità di sopprimere quei geni della xenofobia, della paura del prossimo, della paura del diverso, del differente. E quindi alla fine diceva se questi caratteri sono i caratteri di una società evoluta, di una società del aiuto del prossimo, della soppressione di certi istinti, alla fine se vogliamo proprio condensare la tecnica per trovare la persona più smart in una stanza è quella di trovare la persona più kind, più gentile, più buona, più generosa. Perché probabilmente dal punto di vista evoluzionistico di quello che serve alla società umana per il futuro è proprio quello. Persone che siano generose, empatiche, che abbiano a cuore veramente gli interessi di tutti. Mentre l'idea del tecnocapitalismo è quella di "deve vincere l'egoismo perché se permettiamo a una persona con le sue idee, con i suoi soldi, con i suoi denari, col suo successo di primeggiare su tutti gli altri in qualche modo questo primeggiare e questo attirerà un po' su tutti quanti". Che in realtà è una visione molto molto distorta di quello che può essere un'idea di futuro possibile, plausibile e sano per noi, per il nostro pianeta, per l'interazione tra i popoli da quello che vediamo oggi in televisione, dalla nostra interazione con la natura, col pianeta, con tutto quello che vogliamo. E mi ha toccato molto, purtroppo su TikTok non so come si faccia a condividere, cercherò, io l'ho messo intanto sul nostro Slack, se poi troviamo il modo di estrarlo, di trovare lo stesso video visibile senza iscriversi a TikTok magari su YouTube o su qualche cosa del genere, mi piacerebbe mettere o riuscire a mettere una nota di episodio, se non ci riesco vi metto il link di TikTok, chi c'ha TikTok lo vede lì dentro, magari qualcuno c'ha dei mezzi. Beh in genere si possono vedere anche senza essere loggati. In questa stanza telematica chi è il più gentile? Sei sicuro? Sono sicuro perché non ho TikTok. Il gatto di Francesco. Comunque quelli che entrano nella stanza e hanno firmato quel manifesto dicono "chi è il più intelligente della stanza?" Io. Lo dicono ad alta voce. No, insomma il punto, cercando il più gentile si sa subito chi è il più intelligente. Gentile, kind va oltre gentile, kind. Ah beh tu hai tradotto gentile. Sì, sì, sì, ho detto gentile altruista generoso perché dentro a kind secondo me ci sono tante, tante, tante cose. Tu con tutti gli studenti che hai bocciato all'università. Io? Scherzi? Mi chiamano l'altare della misericordia. Addirittura, questo non lo sapevo e va dritto, dritto nei titoli della puntata. Meraviglioso. Ma non lo sapevate. Va bene. Veloce, veloce i nostri contatti digitali FM. Chiocciolamastodon. è il nostro account ufficiale dove mettiamo gli annunci di rette, se ci sono annunci particolari. Potremmo usarlo per qualcosa di più, non lo sappiamo. Ci abbiamo anche Slack, è difficile sempre dividere. Comunque quello lì è l'account ufficiale. Digitalia_bc@chiocciolamastodon. ocial. Questo qui è interessante, questo è il bocchettone delle notizie dove trovate, dove passano tutte, tutte, tutte, tutte le notizie che prendiamo in considerazione per l'eventuale inclusione della scaletta di Digitalia. Se volete rimanere strainformati anche più che ad ascoltare Digitalia, lì passa veramente tutto, tutto, tutto. E poi i nostri personali. Franco Solerio@mastodon. ocial, MD_Sol@livellosegreto. t, SilonProf@mastodon. @ la chiocciolina o l'escargot come piace dire al nostro Francesco. L'escargot è roba, come lo sentivo. Che buono l'escargot. Al nostro Francesco Facconi. Va bene. Insomma è importante il futuro, è importante la tecnologia, è importante che in qualche modo la legge in realtà abbia modo di limitare tutte queste novità tecnologiche e abbia il suo dire e faccia un po' da filtro per fare in modo che la tecnologia sia veramente sviluppata nella direzione in cui dia un beneficio ai popoli, ai cittadini, alle democrazie. E quindi l'Italia ha deciso di nominare, anzi il governo italiano ha deciso di nominare Giuliano Amato a presidente della consulta degli algoritmi. Ecco di questa frase qui, che cos'è? Qual è la cosa che vi fa più paura a voi? Che vi fa più risprezzo? Consulta degli algoritmi. Per essere sincero mi sembra il club del gorgonzola. Giuliano Amato mi ha già dato un po' di brividi. Ma sai, presidente, poi appunto, posso dirvi che ho l'onore di conoscere uno dei membri della consulta degli algoritmi, anzi magari una volta ci facciamo uno speciale, facciamo venire e ci facciamo raccontare che fanno. Facciamola, però già il nome di consulta degli algoritmi. Però è proprio il nome che non so chi se l'ha inventato. Sa già di una roba strapolverosa di quelle che avevamo, avevamo piacentini, avevamo già delle strutture che potevano essere eccetera, sono state tutte smantellate. C'è ancora qualcosa in piedi di quella roba che si voleva fare, le API del governo? Stanno girando un sacco di template per siti governativi, quindi. Forse c'è ancora qualcosa in moto, speriamo. Perché questa consulta sugli algoritmi con la foto di un amato, che oramai sarà più che un penne. 85 anni, 85. Porca miseria. Per carità, se è lì per fare presidente e metterci la kindness di cui parlavamo prima, posso ancora accettarlo. Giuliano Amato, un personaggio che è uno degli scampati di Tangentopoli perché faceva il portaborse di Craxi e probabilmente gliela tirata in quel posto eccetera per salvare. Non è proprio. Adesso ti sei un po' sbilanciato con un'opinione che non so se è tutta. L'unico sopravvissuto di quel partito socialista è lui. Di solito se c'è una cosca mafiosa e viene tutta tutta tutta sbaragliata, tranne uno che poi fa una carriera meravigliosa, quello lì è la spia. Ma non è il caso? Di solito. Già mi stai dicendo tu, è comunque quello buono che ha fatto la spia. Sì, sì, per carità, che dopo aveva fatto tutte le cose eccetera, ha detto "eh no, adesso basta". Secondo me qua ci chiama la censura, mo' ci vuoi? Io parlo dei film di mafia, non sto parlando del. Sta chiamandoci la G-Com, che ha già il coordinatore. Pronto, pronto. Non sto parlando. Però insomma ecco. Salutiamo Giuliano che sappiamo essere un ascoltatore fedele di digital. È una figura veramente dei vecchi vecchi. Ma quella è l'intelligenza artificiale che adesso filtra, fa venire fuori la nostra pronuncia Giuliana Amato, gli manda direttamente un messeggino, cancella lì. Esattamente. E così è. Tanto è colpa dell'IA, l'avete letto l'articolo, quello del tizio? Tutta colpa dell'IA. Cos'era? Un rapper? Uno dei Fugis, dai. Ecco, dei Fugis, perfetto. Ha perso una causa, non mi ricordo di che tipo. Sì, perché la difesa l'ha scritta l'intelligenza artificiale. No, la sua difesa adesso è che vuole mistrial, cioè vuole che il processo sia riveduto, per il dice "il mio avvocato mi ha fregato perché la sua ringa finale se l'hai fatta scrivere da chat GPT e quindi ho perso" e quindi vuole che venga annullata la sentenza. E anche noi siamo così, cioè quando sentite una roba su digitalia con cui non siete d'accordo, che è proprio completamente. non siamo noi, è l'intelligenza artificiale che ha preso il controllo, noi siamo qui che sperimentiamo, ogni tanto queste cose possono succedere. Quello sembra che ci stia parlando il doc, in realtà è tutto meravigliosamente una sintesi vocale, come sapete ormai non c'è nessun problema a duplicare la voce, però Francesco dobbiamo farla sta cosa. Non so se avete visto HeyGen, hanno iniziato a girare demo di questa roba qui. HeyGen è praticamente il flicker dei fake video. Ops, davvero? Sì, sì, è una roba allucinante. Per fortuna me lo sono perso, wow. È una roba che con una facilità mostruosa ti permette di caricare teoricamente di te stesso dai due ai cinque minuti di video frontale tuoi, che parli del più e del meno, che fissando la telecamera eccetera, dopodiché lui la digerisce tutta e la rende scrittabile, dopodiché tu puoi dargli un testo, oppure puoi dargli un altro video di un'altra persona che dice delle cose eccetera e fa dire le stesse cose, fa fare gli stessi discorsi al tuo avatar che ha sintetizzato da questo. E ho visto girare dei video che rappresentavano la Meloni, che parlava di tutto e che sembravano veri, perché iniziava a dire "ecco questa cosa di Giambruno, i giornalisti mi hanno rotto le scatole di qua e di là" e poi iniziava a sproloquare, a parlare di intelligenza artificiale eccetera, e poi diceva "perché in realtà io non sono Giorgia Meloni che vi sto parlando, ma sono Pincopallo che sta facendo un esperimento e l'inganno che avete subito vi fa capire quanto questi strumenti iniziano ad essere pericolosi eccetera". E i Gen, che poi ovviamente quando ti fa caricare il video da elaborare ti fa dichiarare che sei tu, quello eccetera, però è solo una spunta su una casella se tu gli dai il video. Quando ti chiedono se sei maggiorenne per entrare su certi siti. Quello lì esattamente, proprio lo stesso sistema. Ma sarà stato quel Pincopallo o era veramente lei che ha fatto un video dicendo di essere Pincopallo? Proprio così, proprio così. Siamo spacciati. Lo siamo da tempo. Da tempo, lo sapete. Skynet, un po' che non lo dici Max. Non lo dico più perché ormai la rete ha superato la pazzesia. Skynet è superata oramai, l'abbiamo già passata da un tempo. Ma visto che siamo in ambito intelligenza artificiale, invece questo articolo su Arxiv sull'annuncio di TimeGPT. Ma a te Max non ti ha sfrizzolato niente questo TimeGPT? Non ho fatto in tempo ad approfondirlo. Fa il genere a time series, ho capito bene. Paranalisi, esatto. Questo qui tu gli dai in pasto dei dati con una serie numerica temporale e lui esattamente come, non so, ChatGPT ti completa le frasi e te le costruisce esattamente come il MidJourney ti costruisce l'immagine, lui ti costruisce le sequenze dei dati e cosa nel futuro. TimeGPT. Sì, quindi fa venire i brifidi perché praticamente possiamo costruire un universo alternativo. E' un qualcosa che. Se c'è un modo in cui comincia la psicostoria è TimeGPT. Ecco sì. Fondamentalmente. Perché tu gli dai la serie e poi lui la proietta nel futuro e quindi se i dati sono quelli relativi a. Però non è il fatto e il destino questo, cioè è una proiezione, attenzione. Eh vabbè, ci scocca un po'. Sì e no, possiamo stare qui e fare non una puntata ma. Dipende se vogliamo far accadere quello che dice la serie o no. Possiamo fare dieci podcast sulla esistenza o meno del libero arbitrio per cui io non. Challenge accepted. Non mi infilerei in un concluso del genere. Io pensavo più a dei dati che si fanno vedere con evidenza, tentativi del Doc di diventare l'imperatore dell'universo e facciamo una proiezione per vedere quanto ci mette. Quello che sto dicendo da appassionato di tecnologia e di fantascienza, non di tecnologia a landrisen ma di tecnologia come modo dell'umanità di proiettarsi nel futuro eccetera. Se la psicostoria di Asimov è possibile, cioè una scienza che dai dati di oggi proietta il futuro dell'umanità, non le singole persone che cosa fanno, ma in che direzione vanno i popoli nel futuro come comportamento aggregato, che è una cosa che si può anche ipotizzare dal punto di vista scientifico. Non è che era una panzana proprio. Ecco, allora, una cosa, un algoritmo, un programma come un TimeGPT sembra proprio il mattone iniziale per una psicostoria del genere, un sistema a reti neurali che dandogli una serie di eventi temporali, di misurazioni temporali eccetera, è in grado di dirti il seguito anche di eventi che lui non ha ancora visto. Esattamente come avendo visto due miliardi di cani, Miljorni è in grado di disegnarti un cane che lui non ha mai visto. Gli dici "disegnami un cane verde" e lui anche se non ha mai visto un cane verde, ti disegna un cane verde perché sa come sono i cani e sa come è il verde. Insomma, non è una previsione, non è un "ci credo", non è una cosa, è una curiosità. Guarda che comunque una cosa che ci sembrerebbe assolutamente fantascientifica, e beh, magari è fantascientifica e non succederà mai, però il primo mattone qualcuno forse ce lo sta già mettendo. Sì, diciamo che mi sembra un qualcosa in realtà di visto comunque agli albori del machine learning, il fatto di poter prevedere la continuazione di una serie. Però se crea questo entusiasmo, seguiamolo, stiamo a osservare. Sai, molte idee oggi dell'intelligenza artificiale che sembrano stupefacenti e che lo sono per un avanzamento tecnologico, perché poi sono state concepite tanti tanti anni fa, non sono nuove in quanto tali, però sono diventate concretamente fattibili con i risultati che noi consideriamo stupefacenti perché c'è stato un avanzamento tecnologico, per esempio nell'hardware, che ha reso possibile effettivamente costruire reti neurali artificiali di dimensioni tali e che raggiungono il risultato in un tempo finito. È ora di ringraziare chi di dovere ragazzi, perché non saremmo qui a parlare di queste cose se non fosse per i nostri finanziatori, che sono i nostri produttori esecutivi, che sono della gente che così di punto in bianco è arrivata dalla porta e ha detto "Ma ho deciso di finanziare Digitalia". No, noi ci finanziamo attraverso chi gode del nostro lavoro. Abbiamo deciso di trasformare, di formare, anzi di iniziare Digitalia a produrre e a distribuire esattamente come il software che tanto ci appassiona, un tipo di software che ci appassiona, cioè le distribuzioni gratuite, da assaggiare e poi da pagare una volta che la trail gratuita è finita. Il pagamento non è algoritmico, non è obbligatorio come quello del software che dopo il decimo lancio non parte più. Digitalia lo potete lanciare sempre, lo potete ascoltare sempre, ma moralmente vi chiediamo questo piccolo impegno. Value for value si dice nel gergo del podcast in 2. , ma è molto semplice, valore per valore. Se per voi Digitalia ha un valore di qualsiasi tipo, intrattenimento, informazione, compagnia, tutto quello che volete, e come lo stabilite? E beh, se l'ascoltate spesso, se l'avete ascoltata una volta e poi mai più, niente. Ma se l'ascoltate ripetutamente, per voi ha un valore. Trasformate questo valore in un numero con un simbolo di valuta secondo la vostra preferenza e ce lo rimandate indietro. Ripeto, quanto volete voi, quanto pensate sia giusto voi, e ogni quanto pensate sia giusto voi, per finanziare il lavoro delle persone che ci stanno dietro. Ha funzionato per una quindicina d'anni quasi, continua a funzionare, continuerà a funzionare perché sappiamo che anche voi siete tra le persone più smart della stanza, ricollegandoci al discorso di prima. Noi non chiediamo di diventare miliardiari, di pagare le bollette, di avere qualche cosina, poca roba da mettere da parte come retribuzione del nostro fatiche e del nostro lavoro. Ma non solo per voi, ma per tutti voi, vi ringraziamo anche in trasmissione. Max, hai sotto mano il produttore 695? Certo, ce l'ho pronto, ero in astinenza. Anche noi della tua voce. Eccoci qua. Allora, cominciamo con la sezione dedicata a chi utilizza i strumenti più moderni della tecnologia, quindi con i Value for Value Streamer. Il primo è un po' complesso da leggere, @21millionman, che ci dà 70 secondi. Anche senza le cifre, direi che andiamo più veloci sugli streamer. Scusami? Li leggerei anche senza le cifre, anche senza le quantità. Va benissimo, allora proseguiamo con Nicola Cabriere del Popolo, Fittrava, Ferro, Pavio, Fulvio Barizzone, Fiorenzo Pilla, Capitan Harlock, Nicola Fort, Anonymous, e poi facciamo un botto col boost @userfortiline e Nicola Cabriere del Popolo. Grandissimi. Sono un po' indeciso su questa cosa di dichiarare anche le cifre degli streamer, perché in Satoshi uno a mente fa fatica a cose, allora non so se tradurli in euro, se lasciarli in Satoshi o se non nominarli, che noi già sul fatto che avete fatto stream, vuol dire che già siete nel futuro e amate digitali a due volte. Non lo so, pensateci, commentate anche voi, scriveteci su, non l'abbiamo detto prima, nei contati anche su Slack, scriveteci dove volete e dateci la vostra idea di quello che secondo voi è più giusto. E grazie di cuore a chi ha contribuito con i meccanismi del podcast in 2. . Eccoci ai nostri perpetual executive producer, Manuel Zavatta con una donazione perpetua di un euro, Davide Tinti che lo imita con una donazione perpetua di un euro, e Nicola Gabriele del Popolo che invece fa una donazione di 2,01 centesimi di euro. Nicola Gabriele è il produttore totale perché è value for value streamer, value for value booster e pure produttore perpetuo. E poi, ragazzi, dobbiamo trovare un premio speciale. Te lo porti tu sull'altare della misericordia. Ma volentieri, ma se fosse questo allora è già fatto, scusa. Se sei delle mie parti o anche se passi dalle mie parti, Nicola, mi raccomando, contattami che sicuramente ci passiamo una serata insieme e sarà un premio. Allora, donazioni singole da un euro ancora di Marco Romano, Alberto Sartori due volte, quindi in realtà è da due euro, però la disvisa è in due donazioni da un euro. Sono tre, Max. Tre? Sono tre, scusate. Tre donazioni da un euro. Sono in un momento difficile della mia vita perché con questi occhiali non vedo bene. Se mi rilevo non vedo bene. E vai, devo cambiare occhiali. Quindi tre donazioni singole da un euro di Alberto Sartori, una da due euro di Ruggero Todesco e una da cinque euro di Michele Levada e una da cinque euro di Massimo Ambrosio. Grazie, grazie a tutti di cuore. Due donazioni singole col punto interrogativo di Stefano Cutelle, 1,10 centesimi di euro. Cutelle? Colpa mia che non l'ho messo. E una da due euro di Alex Pagnotta. Punto interrogativo. E questo interrogativo è che Paypal con il nuovo bottone ti permette di generare il bottone della donazione singolo ricorrente che è identico, è la stessa procedura. Semplicemente poi alla fine della maschera uno può cliccare sulla check box e dire "Voglio che questa donazione sia ricorrente", ma al contrario di quelle attivate con i meccanismi vecchi che non possiamo più utilizzare, le donazioni attivate continuano ad arrivare, quelle vecchie continuano a dirti se sono singole o se sono ricorrenti. Quelle attuali di Paypal, Paypal non ci dice se sono singolo o ricorrenti. Dobbiamo capirlo noi per il fatto che è mese dopo mese. Però siete tanti e a qualcuno ci capita di capire che sono ricorrenti. Le altre no. Non so se eliminare la dicitura dei ricorrenti, se magari estraendole da qualche altra API di Paypal l'informazione. Usa TimeGPT. Potrei fare qualcosa. Scusami, abbiamo una soluzione a parate di mano. Effettivamente, scusa. Perdonateci, se siete ricorrenti e non lo diciamo, è colpa mia, scrivetelo, è anche colpa di Paypal che non ce la rende facile, e posso magari mettere il vostro nome nel nostro scriptino e fare un'eccezione che quando comparite come produttori, come dire, donazioni singole, lo scriptino vi trasforma in ricorrenti. Un acrochio, e vabbè, ci proviamo. Perdonateci se sbagliamo, ma se ci tenete mandateci un messaggio o un'email. Se siglassimo invece un tag "donazioni ammaletiche"? Un tag? Eh sì, la nota che tu dici, donazioni singole, donazioni ricorrenti. Non so se quando la fai a ricorrente, il messaggio arrivi solo la prima volta. Facciamo un "donazioni ammaletiche" così non usciamo da questo dubbio. Va bene, ok. Adesso hai capito. Quantistiche, non ha nessun senso. Donazioni di Heisenberg, va bene. Donazioni ricorrenti da 3 euro al mese di Alberto Cuffaro, Andrea Bottaro, Fabio Filisetti, Enrico Carangi, Fulvio Barizzone, Giorgio Puglisi, Giuseppe Brussadelli, Umberto Marcello, Andrea Malesani, Fabio Brunelli, Alessandro Grossi, Fabrizio Reina, Simone Magnaschi, Ligea Tecnologie di Desposito Antonio, Fabio Zappa, Marco Traverso, Paola Bellini e Valerio Bendotti. Grandissimi, grazie davvero. Donazione singola di Davide Bellia da 3,21 centesimi di euro. Grazie. Dopodiché, donazioni ricorrenti da 5 euro al mese di Carlotta Cubeddu, Paolo Tomasi, Donato Gravino, Edoardo Volpi Kellerman, Andrea De Lise, Massimo Pollastri, Alessandro Lago, Enrico De Anna, Antonio Manna, Roberto Basile, Antonio Gargiulo, Paolo Massignan. E questa finiva qui, esattamente. Cambiamo la pagina perché passiamo a una donazione singola di Michele da Milano di 5 euro. Messaggio. Da Milano, scusami, sarà il cognome? No, no, no, è di Milano. Mi ha chiesto di passare, l'ho chiesto anzi io perché non si capiva. Perché su PayPal c'era il cognome, ma mi ha mandato il messaggio via e-mail che ho scritto Michele da Milano. Mi ha detto "Ma tu vuoi essere Michele da Milano?" Mi ha detto "Michele da Milano". Mi va benissimo, come Arasbo da Rotterdam. A me piace tantissimo Michele da Milano. Ciao ragazzi, dice Michele da Milano. Siete fortissimi. Mi dite per favore cosa posso usare su cellulare Android come Podcast 2. per utilizzare il Value for Value tramite Bitcoin, Lightning, Boost, eccetera, eccetera, saltare capitoli, eccetera, eccetera? Allora io su Android, te lo ho già scritto, ma lo dico anche per tutti, su Android non ho esperienza, sento quello che mi dicono, l'app per ascoltare Podcast nativa un po' più evoluta è Fountain. Non saprei dirvi se integra anche tutti gli altri meccanismi, per cui saltare i capitoli, le art, il ripeto, le robe del genere, ma è in fase di sviluppo attivo e accelerato. Conosco, iscrivo spesso con gli autori perché collaboriamo per la stesura dei vari standard del Podcast 2. e sono ragazzi che ci credono veramente. Ci sono anche altri client che non sono nativi, ma che sono Progressive Web Apps. Se andate su newpodcastapps. om avete la possibilità di filtrare, filtrate per applicazione, senza servizi web, solo le applicazioni, filtrate per Android e vi dà l'elenco, ve le provate, anzi se volete farci voi una classifica, una recensione, varie, eccetera, ci date una mano, perché no? Assolutamente. Grazie a Michele per l'occasione di spiegare questa cosa. Proseguiamo con la donazione ricorrente da 5,11 centesimi di euro di Daniele Bastianelli, seguita da tre donazioni singole da 5,32 centesimi di euro di Fiorenzo Pilla, Cristian Pastori e Angelo Travaglione. Grandissimi, grazie. Zona grandi produttori, con una donazione ricorrente da 10 euro al mese, la zona viene inaugurata da Marcello Marigliano, una donazione singola di Alessio Panizzi da 10 euro, un bonifico ricorrente da 10 euro al mese di Fabrizio Pirelli, Fabrizio, grazie, tanta riconoscenza. e una donazione ricorrente di Andrea Giovacchini da 12 euro, che credo lo incoroni, lead executive producer dell'acquilinale. Assolutamente, assolutamente. Ragazzi, amici, digitaliani, grazie per la vostra generosità, Digitalia ringrazia e lavora ed è riconoscente nei confronti dei produttori esecutivi che capiscono il meccanismo. Come si fa? Se non l'avete ancora fatto, se siete nuovi, Paypal, bonifico bancario, Satispay, Bitcoin, pagamento on chain in vecchia maniera, o applicazioni omologate o che hanno implementato le metodiche podcast in 2. , se andate su digitalia. m, al nostro sito, trovate tutti i link, le metodiche legacy e per le app del podcast in 2. , newpodcastapps. om Cosa si perde? Chi salta al passaggio dei produttori esecutivi? Mi sei veramente piaciuto con quel "ragazzi, amici, digitaliani". Era proprio l'inizio di un discorso da piazza. Ragazzi, amici, digitaliani, siamo qui per cambiare il mondo. Una roba da Giuseppe Bottazzi, vuoi dire, una roba del genere. Quando i nostri padri sul piano cominciarono a usare i floppy da 5 pollici. Francesco, un pezzo di vetro è per sempre. Così dice Microsoft, perlomeno, che col suo progetto Silica ha deciso, ha intanto notato che un CD masterizzato, non masterizzato, o anche un hard disk non sono per sempre, anzi sono dei supporti che durano veramente poco. Sta sperimentando, in realtà ha lanciato questo progetto che permette la scrittura di dati in quantità, un po' come quando dal floppy siamo passati al CD, al DVD, qua si parla di terabyte su un quadratino, cosa sarà? 10x10 più o meno, vedendo le fotografie, di vetro, vetro di silicio, che può essere scritto da un laser e letto da un microscopio computerizzato. L'idea è quella di poter preservare su questi dischi i contenuti che ci sono oggi, senza costi di mantenimento, perché giustamente tenere in piedi una server farm di hard disk vuol dire comunque farli girare, sprecare in corrente elettrica, qui invece siamo più tipo i dischi che vengono recuperati da dei robot letti e rimessi a posto. Bello, interessante, in questo momento stanno venendo usati in Norvegia per una global music vault che salva tutta la musica che viene creata nel mondo, forse tutta, tutta, sarebbe meglio di novice quello che ogni tanto compare in giro con le cose automatiche buttate sui semi streaming, però diamo di valore. Che dire, è un qualcosa di, effettivamente è un problema della conservazione del digitale, se tu si va avanti, la carta è durata, l'idea di usare il vetro, pure a me mi fa un po' impressione, mi fa pensare a una bella spiaggia, la sabbia è fatta anche di vetro, e cosa, vedi questa bella spiaggia caraibica con la laguna blu, sono i dati di quei pira che pensavano che col vetro. sarebbero durati per sempre. Il vetro ha un punto di diffusione abbastanza basso, quindi se va a fuoco tutto, il vetro si scioglie. Il vetro si scioglie da solo, ho letto da qualche parte. Da solo? Nel senso che il vetro ha delle proprietà dei solidi e delle proprietà dei liquidi allo stesso tempo, solo che il comportamento, quello tipo liquido, ce l'ha nel corso dei decine di millenni, o forse dei milioni di anni, non lo so, ma che se tu avessi un, facessi un fast forward ultra accelerato del tempo e guardassi una bottiglia di vetro, la vedresti colare, come un ghiacciolo che si scioglie. Mi hanno detto amici che ci pigliano di fisica più del sottoscritto. Non ci metto la mano sul fuoco, ci metto la loro mano sul fuoco. Diciamo che è un po' come quando vedi il fiore che si apre. Nel senso di dieci mila anni. Infatti come sai il fiore che si apre, che lo lasci lì con la telecamera che fa una foto ogni tocco, mettiamo una telecamera, un timelapse, lo fa anche il telefonino, per dieci mila anni e vediamo alla fine. Ci vuole una batteria che duri dieci mila anni per il telefonino. Vabbè, quello si trova insomma. Comunque, dieci mila anni, fra l'altro, la durata delle informazioni, secondo Microsoft, non so come l'abbiano misurato con questa certa certezza, con TimeGPT. E vedi che torna tutto. Direttamente su, come si dice, la durata dei dati salvati. Fra l'altro vorrei notare come ancora oggi siamo rimasti. Vi ricordate i primi CD? C'è scritto "Possono contenere fino a 300 mp3". Due film e ancora oggi scrivono "Possono contenere 3500 film". Un milione di canzoni. Siamo rimasti su coltelli di misura. Quanti stadi di calcio, perché poi alla fine è quello. Cioè, ma tu alla fine stai dicendo, come l'altro teorema classico, che qualunque cosa non hai più usato o cercato per un anno non serve per niente. Però vedi, si capisce come, è vero, ma si capisce come, da questa osservazione di Francesco, al fine dei conti, il sistema metrico decimale è un'imposizione artificiosa. C'era una ragione, i romani, che misuravano tutto in cubiti o gli anglosassoni, in piedi, pollici e spanne. Perché poi alla fine l'essere umano, quando è portato a spiegarsi per farsi capire, non dice "su questo disco ci stanno 18 heptabyte virgola sei", ti dice che ci stanno un miliardo di canzoni. E' inutile dire "quell'affare lì è lungo 300 metri". No, è lungo tre campi di calcio. La gente lo capisce molto meglio. Eh, ma 3500 film, quante canzoni contengono? Sai come. Tu vuoi fare le cose. O lo usi per i film, o lo usi per le canzoni. Ma non è come. Sei uno di quelli che mette sullo stesso disco i film e le canzoni, poi devi cercare qualcosa. Sei un mixone. Sei il solito mixone. Sono un mixone. Si fanno le cose assolutamente ordinate. In realtà hai detto una cosa che non è completamente vera. Nel senso che tra i vecchi CD, i DVD e i Blu-ray, che duravano poco perché hanno questo supporto organico dove il laser incide l'informazione e che decadono nel tempo, è vero, se voi masterizzavate dischi e andate a recuperare i CD che avete masterizzato con il Plex Store, come si chiamava quell'affare lì a Scasi, eccetera, lo girate e vedete che ha assunto dei colori particolari, lo mettete in un lettore di CD o robe del genere e vi fanno a pernacchia. Ma tra quello e il vetro di Microsoft in realtà ci sono già delle tecnologie. Se ne parla poco perché oggi archiviare su disco è passato veramente di moda dal punto di vista del mercato consumer, ma ci sono questi M-Disc, non so se ne avete sentito parlare, che distribuiscono le aziende, ad esempio ho visto quelli di Verbatim in giro, e che fondamentalmente oggi utilizzano semplicemente la tecnologia del Blu-ray, per cui hanno la stessa capacità di un Blu-ray, e che hanno però bisogno di un masterizzatore particolare in grado di masterizzarli, e che appunto M-Disc sta per millennium, che sono garantiti per conservare i dati almeno per un millennio. E quindi insomma non vale. Se i 500 anni si rompono andate voi a fargli il master. Esattamente, nel senso per un utilizzo umano di qualche generazione non c'è bisogno del vetro di Satyana Della, ma bastano assolutamente. Però certamente è fighissimo avere tutta la propria compilation di dischi che ne so, nel parabrezza della macchina. Un posto tra l'altro in cui si sciolgono anche quelli, c'è altro che il vetro a spettare 10 mila anni. Esattamente. Di vetro in vetro il ritorno dei Glass Souls. Che cosa sono i Glass Souls? Me li ricordavate voi i Glass Souls? Tra l'altro c'è in mezzo la parola A-S-S, per cui secondo me già riusciamo nella parola Glass. Comunque, i Glass Souls originali erano quelli che con i Google Glass si freggiavano di essere come Andresen, quelli della tecnologia, quelli del futuro senza freni, e che entravano nel pub con i Google Glass accesi che riprendevano con la telecamera spianata e che di solito uscivano attraverso la finestra con buona pace del vetro di Microsoft. Per i quali era stato coniato l'epitteto di Glass Souls, a Soul vuol dire buchi di culo. È un'espressione particolarmente insultante. Ma purtroppo ne diremmo stronzi. Nostro stronzi, certamente, però avendo dentro Glass, che era Google Glass, e oggi si ricomincia con i visori di Meta. C'è questo "The Meta Glass Souls have arrived" in titolo al pezzo dei nostri amici di The Verge, che fa vedere questo tizio che ha tweetato scrivendo "Ok, don't be mad, ok, non arrabbiatevi, qualcuno aveva da farlo" ed è entrato dentro una specie di bar, un negozio di una tavola calda, una roba del genere, una tavola calda con il suo caschetto Quest di Meta, è iniziato a interagire, eccetera. Ne vedremo sempre di più, ne vedremo la realtà aumentata. Io quando vedo queste cose dico "Tutti i soldi che Tim Cook sta buttando dentro quell'affare erano meglio se li dava in aiuti umanitari in giro per il mondo". Per questo non c'è Duke. Però. Tim Cook e anche Mark Zuckerberg, perché tutti e due stavano facendo queste cose. Ma sì, poi i video nell'articolo, ce ne sono tantissimi altri, questi che girano per conferenze, che vanno in giro, sono tutti guardati comunque abbastanza con aria. Il migliore è quello che entra in ascensore, che effettivamente è già un luogo abbastanza imbarazzante di suo. Chi sa perché? Lo stato d'animo che si prova su un ascensore quando non si è da soli, credo che sia un unicum, non è paragonabile a nessun altro stato d'animo, situazione sociale. Perché si è chiusi. Ti senti in gabbia e non hai il colore. Sì, ma se sei chiuso, se sei nei cessi dell'autogrill, magari anche col pisello di fuori, non hai la stessa sensazione che hai nell'ascensore. L'ascensore è particolarmente più sgradevole, non so perché. Perché sai che ci vogliono quei dieci secondi, quel mezzo minuto ad arrivare al piano, che non puoi farne a meno, cioè non è che puoi uscire. Si dice "chiuso", mentre dal cesso dell'autogrill puoi uscire in qualsiasi momento. Ma secondo me è proprio sociale la cosa, cioè il fatto che c'è una parte del cervello che ti dice "sei vicino a degli altri esseri umani, dovresti interagire, salutare, parlare o robe del genere" e l'altra parte che dice "no, perché tanto che me ne frega, tanto io tra 30 secondi sono fuori di qui e questa persona non la vedrò mai". E quindi hai questo cortocircuito intellettuale particolare che è particolarmente disagevole. Io lo sento ancora di più quando arrivo la mattina in studio, salgo sull'ascensore e magari entrano con me due persone, e ho l'input in più che mi dice "sì, io adesso questi li ignoro, perché a me che me ne frega". Poi sono ignorato. In realtà sono i primi due pazienti della mattinata, sono due prime visite, io non li conosco. E allora mi dico "ma vabbè io saluto, non faccio la prima, perché poi magari vengono al piano con me, sono anche i miei pazienti". E allora mi viene più facilmente da interagire. "Buongiorno, bella giornata, si sta stretti su questo. è come lento, però due parole". E invece quando sei nel palazzo che non è il tuo, ti viene proprio questa. non lo so. Non sai se è lento o veloce, quindi non è come lento. Non ce lo voglio, devo parlare? No, faccio il male a chi se me ne frega. Comunque Franco, il trucco è guardi che piano schiacciano. Se è il tuo. Ma se lo schiacciano, ci aspettano che lo schiacci tu? Diventa uno stallo messicano anche quello. E' per quello che hanno inventato gli airpod, perché bisogna con calma toglierli e non schiacciarli finché non li hai tolti. C'è tutto il trucco, il galateo dell'ascensore. Per me gli ascensori andrebbero aboliti, giusto per quello. E me ne frega se lavorate al 560esimo piano dell'Empire State Building, sono cavoli vostri. Compratevi un jet pack e andate su per quanto volete. Si vede che c'ha lo studio al primo piano. Oh no, io sono al quarto. Sono al quarto e sono piani anche belli alti. E che non posso andare su per le scale perché arrivo col monopattino in studio e quindi il monopattino elettrico su per le scale inizia a essere pesantino. Gli ultimi modelli che c'erano un po' più di batteria. Quindi sono gli altri che devono andare a piedi. Sono gli altri che devono andare a piedi, esatto. Devo lasciare l'ascensore solo per me. Così che sei tu il più intelligente dell'ascensore. Ecco, eccetto. L'uomo più intelligente dell'ascensore. Lui in realtà è un altruista perché andare a piedi fa bene, no? Eh certo, fa già parte della cura. Fanno movimento, fanno sport. È proprio così, è proprio così. Ma noi esseri umani siamo buoni e siamo cattivi allo stesso tempo nel cervello. Allora Elon Musk vuole farci pagare un euro all'anno Twitter, ma non per leggerlo, se è per leggerlo è gratis per scrivere un euro all'anno. Anche un euro all'anno ho letto di gente che ha detto "Ma questo, ma porca vacca un euro all'anno, ma non è possibile, Twitter fallisce, non è possibile". Un euro è un euro. Un euro è un euro. È un tentativo in realtà di ottenere fondamentalmente il numero di carta di credito, dato abbastanza difficile da replicare in quantità, e con questo pagamento misero comunque rendere difficile la proliferazione di bot da suo punto di vista, sia per un controllo sulla sorgente di pagamento che non potrà attivare centinaia di account diversi, e contemporaneamente per il fatto che comunque inizia ad avere un costo creare un account, usarlo per fare bot, per cui chi è veramente intenzionato lo farà con difficoltà. Per tutte le situazioni invece meno economicamente funzionali sarà talmente complicato che probabilmente riesceranno ad andare. Questo fa parte della sua guerra di bot. Nel mondo degli algoritmi particolarmente complicato non è assolutamente un concetto scalabile. Mi viene in mente una cacchiata, oggi puoi andare sul sito della carta di credito e dalla tua carta di credito generare delle carte di credito virtuali, e quindi con quelle certamente ci sono delle API per quello, se sono sicuro che un euro all'anno creare 5000 bot a 5000 euro all'anno che poi vengono risarciti, cioè riguadagnati vendendo questi bot a chi gli fa interesse eccetera, non sia assolutamente un problema, e che certamente l'unicità del numero di carte di credito non sia un ostacolo utile. Però avere la carta di credito può essere un primo passo indispensabile per quella Everything App, perché se veramente Elon Musk vuole far diventare X il WeChat occidentale, cioè l'app dove veramente fai tutto, ebbè la prima cosa che è indispensabile è convincere tutti e avere la carta di credito. Pensiamo a Apple, con l'iTunes Store, con il giochino a 99 centesimi, hai inserito la carta di credito, da lì hai comprato l'abbonamento, da lì hai comprato tutto perché ormai lo usi sull'Apple Pay, e nel passaggio che non hai più inserito la carta, quindi sì. Certo, diventa molto più liquido, molto più lubrificato, qualsiasi altro tentativo di estorsione, chiamiamolo comunque di vendita. Un tempo avremmo detto "frictionless". Certamente, è proprio una questione di lubrificazione, è sempre una questione di lubrificazione in fondo. Importante. A proposito della tecnologia che va lasciata senza freni, nel futuro gli aeroplani verranno comandati tramite dei copiloti controllati a voce. Io subito, quando ho letto il titolo "Voice Controlled AI Copilots", dici "vabbè, un copilota che ti parla e che ti dice 'ma stai attento, ti sei ricordato di schiacciare quello, ti sei ricordato di mettere i flaps, ti sei ricordato di tirar giù il carrello prima di…' Può essere interessante, tante volte, non so se avete visto, uno dei contenuti che mi compaiono, non so per quale motivo, sul mio toilet scroller, è la ricostruzione degli incidenti di aeromobili. Sono anche molto interessanti e all'interno di questi casini, dove ci sono errori di progettazione, errori di qua, errori della torre di controllo, eccetera, molto frequente il fatto che in momenti di agitazione o di noia o di pericolo o di distrazione, cose che i piloti sono addestrati a fare in maniera automatica e meccanica miliardi e miliardi di volte, quella volta lì se lo sono dimenticato e se lo sono dimenticato in due. Per cui avere un copilota intelligente che ti parla e che ti dice "finché non lo metti sto cacchio di carrello" e ti continua a ripetere "oh pirla, guarda che carrello non l'hai messo!" può anche essere una cosa utile, certamente. Più di una spia che fa bip bip e si accende un quadratino, ma tanto nel panel di controllo dei quadratini ce n'è un miliardo, per cui se decidi di ignorarlo, lo faccio dopo, poi è facile che vai a schiantarti prima di aprire il carrello. Beh, facile per fortuna, facile no, ma può, capito? Ma qui non si parla di un copilota che ti parla. No, anche perché avvisi vocali ci sono già negli aerei, no? C'è tutta una serie di voci, "ehi, quello ground, troppo vicino" Pull up, pull up, eccetera, pull up è quello subito prima del crash, pull up, pull up, terrain, terrain, crash, va bene, ok, bellissimo. Goodbye! Esatto. Brace for impact, ci siamo messi bene. Però, esatto, qui si parla di un copilota controllato via voce, cioè qui stiamo parlando di Siri for airplanes. Siri, tira giù il carrello. È così, più o meno così. Ok, riproduco il carrello. Ho trovato sul web queste voci per tiraggiu il carrello. Non posso baddartele perché stai guidando. Presso il carrello ci sono 18 gradi e il tempo bello per tutta la settimana. Devi sbloccare l'aereo perché possa farti visualizzare i video su come abbassare il carrello. No, ma fra l'altro se leggi bene, cioè tu hai letto l'articolo, ma è una cosa che consiglio di fare anche a tutti i nostri ascoltatori, di leggere un po' tutti i vari passaggi, a un certo punto c'è questo sogno, poi chi lo scrive è un pilota, quindi in effetti probabilmente ha più esperienza di noi che parliamo, forse siano stati passeggeri più che altro, però dice no perché in molti casi la torre di controllo dà dei comandi al pilota che deve ripeterli per conferma e poi eseguirli. A quel punto l'idea è, la prima cosa che si fa è che i comandi vengono ricevuti, il pilota li ripete, li ripete al Siri di bordo che quindi li esegue e li ripete indietro. Per poi arrivare alla torre di controllo che viene ascoltata direttamente dalla Siri di bordo. Se avete presente le comunicazioni agli aerei, già non si capisce veramente niente, per quello che devono ripetere tutto all'indietro, ma perché a quel punto non mandare un bel pacchetto dati che dice apri il punto carrello? Appunto, appunto, mi viene in mente. Senza un microfono, un altoparlante, un riconoscimento vocale. Quando si parla di queste cose viene sempre per forza in mente "airplane", era l'aereo più prezioso del mondo. Il capolavoro di Davide. Capolavoro assoluto. In italiano. Mettete pausa, rivedetevelo e tornate alla fine della puntata. C'è quella scenetta del copilota o del terzo ufficiale che tra l'altro è impersonato da Karim Abdul-Jabbar che nella fiction, nel film, si chiama Roger. E quindi tutte le volte che finiscono un messaggio alla radio dice "Roger" e lui si gira e fa "Eh?" Fa già ridere. In inglese in realtà è portato all'ennesima potenza perché non è solo lui che si chiama Roger, ma è il copilota, si chiama Victor, e quando il pilota chiede un vector cioè un vettore, anche lui fa "Eh?" eccetera. E ce n'è un altro, una terza, che non mi ricordo, che è tutto un casino. Adesso sto cercando di recuperare su YouTube il video e vedo se riesco a farvelo. Comunque l'aereo è il più pazzo del mondo. Il copilota che si gonfia. È una roba totale. Sì. Victor Airplane. Prepariamo le puntate attentamente in anticipo, parlando di campionamenti audio, vedete? Assolutamente. Ma giustamente ci vengono al momento queste cose, no? Vediamo un pochino. Guardatelo perché anche questo è un. [Sguardo] Cioè l'aereo che sta prendendo come un treno, no? Una persona che salutano dai finestrini. Esattamente. Non sto vedendo lo schermo di Franco, ma lo ricordo. Te lo ricordi all'emozione? Sì, ma fotogramma per fotogramma. C'è il tizio dal portellone e l'è l'innamorata che corre lungo la pista e tira giù i pali, eccetera. Ma non so se è questa. [Sguardo] [Sguardo] [Risate] We are clearance, Clarence! What's our vector, Victor? Roger, Roger. E' abbastanza. Vabbè. È da morire. È veramente bellissimo. Io ho fatto il medico nella vita semplicemente ispirandomi al medico di Borro del film Airplane che prendeva schiaffi la gente. A Leslie Liss. Esattamente. È una roba senza senso. Va bene. Non fanno più i telefoni piccoli, ma non ve ne parliamo perché è arrivata l'ora dei gingivi del giorno. Signore e signori, i gingivi del giorno. Gingileggione, i regali dei digitaliani per i digitaliani. Le voci digitali a fine trasmissione selezionano per voi hardware, software, letteratura, qualsiasi cosa che abbia colpito la loro curiosità, strotto, resistenza, qualsiasi sfumatura nel mezzo va bene, però deve avere attinenza digitaliana. Vediamo, vediamo. Max, dai, che sei tornato. Sì, eccoci qua. Allora, non ho scelto questa puntata, perché non la riservo per le prossime, un gingilibro, ma un gingilsito che si intitola State of AI e che fa esattamente questo, fa un report annuale sull'evoluzione, quindi sullo stato dell'intelligenza artificiale. In un momento come il nostro in cui c'è questa evoluzione continua, è molto interessante e divertente vedere appunto che cosa è successo di anno in anno. Devo dire che il sito è fatto molto bene, ha una serie di spunti, anche di approfondimento e consente una vista sintetica, simpatica e, diciamo, rapida su quello che è l'andamento delle tecnologie AI, anno per anno. Uno stato dell'arte della situazione dell'intelligenza artificiale. Esattamente. Bello, molto interessante. Grazie, Max. Eh sì, un posto dove andarsi ad aggiornare. Franz. Eccomi, allora, il mio gingillo di oggi è un qualcosa che probabilmente abbiamo citato vagamente qua e là nelle puntate, ma non l'abbiamo mai presentato veramente come gingillo. E visto che io ho iniziato a usarlo già fin da una delle primissime beta, trovando comunque un grande entusiasmo in tutto ciò, lo voglio portare. Si chiama ARK, che è uno dei browser che, perlomeno nell'ambiente Mac, sta diventando fra le alternative, chiaramente, uno di quelli che va per la maggiore. Perché è un browser che cerca veramente di reinventare tutto, quindi senza semplicemente cercare di aggiungere funzionalità su quello che è il. penso ai vari Brave che sono più focalizzati nella privacy o altri, che magari, su particolari plug-in. Questo invece è proprio dall'interfaccia, che ha solamente una barra laterale, ha scomparsa e permette di gestire comunque dei tab, alcuni vivi, alcuni fermi, poi degli spazi, gli split screen. Insomma, cerca veramente di reinventare quella che è la navigazione, la vita sul web, in un mondo in cui comunque sul web ci stiamo, anzi, in certi casi, si lavora completamente sul web. Quindi merita una prova, al momento è gratuito, ci sono alcune funzionalità che verranno aggiunte probabilmente più avanti a pagamento, ma vale la pena farci un'esperimentazione. ARK. et Lo scaricato non l'ho mai provato, fa parte di questa nuova generazione di browser che di colpo cercano di reinventare. È interessante, per tanti anni abbiamo avuto un po' di stasi, cioè browser che si rincorrevano, ma non tanto per funzionalità, quanto per caratteristiche di velocità, di leggerezza, eccetera. E questo è. c'è proprio voglia di trovare un nuovo modo di. Uno è ARK, l'altro è Brave, e il terzo è Vivendi, se non ricordo male. Vivaldi, forse. Vivaldi, forse. Qual è il punto di forza di ARK, secondo te? ARK è proprio la differenza d'interfaccia, cioè un modo di. È meglio per te? Io l'ho trovato molto pratico, effettivamente è veloce. Nell'uso quotidiano, ok. Ha questo concetto di spazi comunque nel quale raggruppare le app, per cui ormai i siti sono diventati quasi tutti delle app. Vedo che il cromo ce l'ha a parte, ce l'ha a sinistra invece che sopra, che è una scelta intelligente, visto che oramai la maggior parte dei nostri display è allungata in senso orizzontale piuttosto che verticale, per cui lo spazio verticale è più prezioso in qualche modo. Esattamente, mentre appunto molti siti fra l'altro sono ancora centrati, quindi in molti casi si vede il sito centrato lateralmente, al limite con un po' di pubblicità, in questo modo appunto col cromo laterale si riesce a usare. Io quello che suggerisco è provatelo, dateci un po' di tempo, non scaricate lo zatteronezzola. Prima di provarlo ho bisogno di una rassicurazione, dal punto di vista delle estensioni, è compatibile con le estensioni di cromo di qualcuno oppure anche se ci tocca di nuovo mettere le password a mano come se non esistessero one password e compagnia? Perché quello secondo me fa veramente la differenza. Allora non ti so rispondere, devo essere sincero perché l'ho usato vanilla finora, ha parecchie cose sue, non tutto c'è, quindi non ha un livello di compatibilità, ammetto che dopo un primo periodo di esplorazione ho preferito usarlo liscio, diciamo che per me Chrome è il browser pieno di estensioni, comunque con one password riesco ad inserire lo stesso, anche grazie all'applicazione di sistema, perlomeno questo è il mio modo di utilizzo. Fai copy and call, capisco. Comunque ce ne sono alcune cose. Va bene, credo che l'utilizzo dell'avere due browser, uno con tutte le estensioni e l'altro pulito vanilla senza anche l'adblocker per i siti più cose sia un espediente comune. Io ho la stessa cosa, ho Chrome vaniglia senza niente installato e Safari con tutte le estensioni del mondo e dell'universo. Ultimo gingillo del giorno, Create. aze, uno dei gingilli più inutili e meno digitaliani se non nella presentazione, perché è un sito web, credo che sia mai stato presentato, però è carino, è caruccio. Con Create. aze vi si presenta l'interfaccia utente di una scarpa stringata con i buchi e voi potete inventare infiniti modi per allacciare la scarpa, cioè per passare le stringhe dritte, incrociate, simmetriche, asimmetriche, robe del genere e ve lo inventate voi il modo. Dopodiché potete paragonarlo a un miliardo di modi diversi di allacciare le stringhe, che non avevo neanche idea che esistessero, sia i preset indicati da questo tizio che ha scritto il programma, sia proposti dagli utenti. Sono veramente belli e sono spiegati. Non sapevo che ci sono più modi di allacciare le stringhe di nodi per le cravate, per darvi un'idea. E hanno la maggior parte di questi un senso. C'è il modo di allacciare la scarpa dell'esercito o dei marine, che devono avere un certo tipo, devono essere facili da chiudere o non devono aprirsi mai. Non so, quelli della CIA, vedo sette tipi diversi di modi di allacciare le scarpe della CIA. Che cosa fanno? Permettono alle spie, agli agenti segreti, di scambiarsi informazioni guardando come sono allacciate le scarpe della loro amica, quindi senza bisogno di parlare, semplicemente dando un'occhiata alle scarpe. "Sì, mi ha segnalato che questo qui con lui è un nemico, oppure una persona da eliminare, oppure cosa". Una specie di side channel sulla stringa delle scarpe. C'è quello romano, c'è quello per gli stivali da corsa, c'è quello dei commando, ci sono insomma. Un mondo enorme, una cosa assolutamente inutile, ma è bellissima da sapere, come tante delle cose che troviamo sul web. Questi e tutti gli altri Gingili del giorno, dove li trovate su www. igitalia. m/695 sulla pagina dedicata a questa puntata. E da qui i Gingili saluti finali, con le raccomandazioni che sono sempre le stesse, le recensioni, lasciateci le recensioni, se vi piace Digitalia su Apple Podcast o su qualsiasi altro sistema di recensioni, perché aiutano veramente tanto, e poi portate le orecchiette fresche, cioè le orecchie dei vostri amici ancora non completamente digitalianizzati, li fate diventare digitaliani, tutti gli effetti, fate un favore a noi, fate un favore a loro, e noi cerchiamo di farvi fare bella figura. Se i miei colleghi non hanno niente da aggiungere, direi che per questa 695 è tutto. Un saluto caro a tutti, dalle Mistudio di Guria 1 di Sanremo, un saluto da Franco Solerio, un abbraccio dallo studio cittadino di Massimo De Santo, e un caro saluto anche dallo studio di Milano Città Studi, da Francesco Facconi. Ci sentiamo la settimana prossima, con una nuova puntata di Digitalia.

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